Ci vogliono settantadue muscoli per fare il broncio ma solo dodici per sorridere. Provaci per una volta.

Mordecai Richler, Solomon Gursky è stato qui, 1989

Era una bellissima mattinata. Il sole alto, l'aria tiepida, l'erba verde e rilassante.
Tutto andava bene. La nostra cara Lily Evans era di buonissimo umore ma, per abitudine, si nascondeva negli angoli e camminava rasente ai muri. Sentiva odore di sfiga.

- Lily, la vuoi piantare?!- urlò Mary, spaventata dallo strano comportamento

- Mary, non posso. Mi succederà qualcosa, ne sono certa-

- Stai male?!- esclamò

- Lily?- sussurrò ancora, poiché la ragazza dai lunghi capelli rossi si era fermata, alquanto sorpresa, davanti alla Sala Grande.
L'unica cosa che riuscì a fare, Lily, fu alzare il braccio e indicare l'aria. Mary si girò scoprendo un cartellone gigante (copriva almeno un quarto della porta) che diceva:


Le rose sono rosse il cielo e blu
io ti voglio bene e tu?
                         James Potter x Lily Evans


Un urlo squarciò la quiete mattutina. Le reazioni furono tante e diverse:
La McGrannit sputò il suo succo di frutta su Silente. Lumacorno, che sonnecchiava dondolante sulla sedia, cascò all'indietro portandosi con sé tutta la tovaglia. James trasalì spaventato e Sirius ghignò divertito.
- James, ti ho voluto bene. Mi lasci la tua scopa?- ridacchiò l'amico del tra-un-pò-morto James. Il moro deglutì con forza vedendo una furia omicida entrare nella sala da pranzo.

- James Potter io ti uccido!- esclamò avvicinandosi velocemente.

- Ved-do ch-e n-non t-i è p-p-pia-ciuta tanto- balbettò.

- Piaciuta!? Era orribile! La peggiore poesia mai scritta!-

- Pft, non esagerare- bofonchiò lui

- NON ESAGERARE!?-

-SI, NON ESAGERARE! GUARDA QUI. SONO MIGLIORI?- urlò lui porgendole un foglietto tutto stropicciato con diverse macchie e cancellature. In quel pasticcio, però, si potevano intravedere alcune frasi.


Lily, Lilliuccina
Come sei bella stamattina
Lily, Lilylina mia
Vuoi entrare a far parte della C.I.A?


Sono un mago innamorato
credo nel Fato
credo nell'amore che hai
anche se botte mi dai.


Oh L'amore!
ti riempie il cuore
di mille pensieri
ma tu a cena c'eri?




Lily rimase a fissare il foglio per parecchi minuti poi incominciò a ridere. Ridere come una pazza. La Sala Grande la osservava molto spaventata.

- James, sei un idiota- rantolò con le lacrime agli occhi. Il moro si unì al suo divertimento con un sorriso stampato sulle labbra. Era felice. Anche quella volta era finito tutto in una risata.

 

La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.

Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795 (postumo)