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Autore: Serpeverde    30/12/2010    5 recensioni
La Rowing ha saltato ben 19 anni nel settimo libro. Chi sono io per stare a guardare? Ho deciso di fantasticare su quei 19 anni...far incontrare i protagonisti dell'epilogo, quali Harry, Ginny, Ron, Hermione e Draco. Se la cosa vi interessa, se vi interessa sapere cosa ho combinato...leggete, e magari recensite! :)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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-Quei 19 anni-

Capitolo 1

Cosa è successo?

 

«Ahi!»

Hermione squadrò Ron. «Che c'è?»

«Niente, niente. Mi sono solo tagliato con la carta di questo libro...» e sventolò per aria un libro color pistacchio.

Hermione emise un gridolino e glielo strappò dalle mani. Ron rimase con la mano per aria.

«Ma...ma dove l'hai trovato...? Non lo trovavo più...!» disse eccitata, mentre lo sfogliava velocemente, dando le spalle a Ron.

Harry aggrottò le sopracciglia e si sistemò gli occhiali sul naso.

«Scusa, Hermione, ma che libro è?» chiese, chiudendo la valigia con uno scatto.

«Ma come, non lo vedi? È Tutti gli Incantesimi, il Dizionario della Magia completo di tutti gli Incantesimi esistenti al mondo, dalla A alla Z!» Hermione era al settimo cielo.

Harry tornò a guardare fuori dalla finestra. Erano circa le sei di sera, era l'ora di andare.

«Ron, Hermione, dobbiamo andare. Il treno arriverà fra poco» disse.

«Eccomi, io sono pronta! Il libro è dentro alla valigia insieme a tutti gli altri effetti personali...dai, Ron, vieni!»

Hermione e Harry erano già alla porta, che Ron bofonchiò: «Uffa, eccomi, eccomi! Mi fa male il dito...accidenti a quel libro» chiuse la porta dietro di sé, trascinandosi la valigia pesante dietro. Poi raggiunse gli altri.

La Tana era veramente piena, giù in sala da pranzo.

C'erano proprio tutti: George, che non aveva la solita aria ironica e allegra...Fred non c'era più, e questo fatto lo aveva cambiato molto. Poi c'era Ginny, che appena vide Harry lo abbracciò; la signora Weasley, con accanto al marito che le cingeva dolcemente la vita. E poi Bill e Fleur, sorridenti, e ancora, da ultimo, Percy.

«Ci siamo tutti...? Bene! Si va, allora!» esclamò il signor Weasley, con un battito di mani e aprendo la porta.

Tutti quanti uscirono, chi abbracciati, chi no, chi con le mani in tasca.

Tutti diretti al treno che nel loro passato li aveva portati ad Hogwarts, la scuola di Magia.

 

Questo è ciò che accade subito dopo la guerra contro Voldemort. Sono passate solo 2 settimane dall'evento, e i nostri amici si preparano a partire, per andare in giro per il mondo, liberi finalmente di camminare senza aver paura di essere seguiti dai Mangiamorte.

Ci rimane solo una persona...

 

«Draco, dove sei?»

Narcissa Malfoy aveva girato tutta la casa in cerca del figlio, quando non lo trovò in salotto, affacciato alla finestra che dava sul tramonto.

«Draco...è l'ora» disse accigliata la madre.

Il ragazzo parve averla sentita solo in quel momento. Si girò, con fare distratto, e guardò la madre in faccia.

«Presto, vieni. Non c'è tempo da perdere...arriveranno» gli prese la mano e lo tirò via.

È tutto inutile..., pensò fra sé e sé.

Infatti il rumore di una porta aperta, precisamente quella del portone di sotto, bloccò Narcissa di colpo.

«No...Lucius! LUCIUS!»

Narcissa mollò la mano del figlio, che rimase lì impalato, sul primo gradino, e corse giù per le scale, quando vide suo marito alla soglia della porta con davanti delle persone che assomigliavano molto a Auror.

A quel punto, Draco scese dalle scale e arrivò dietro al padre. Narcissa stava lontana dagli Auror.

«Draco! Vieni qui! Draco!» lo chiamò ma non servì a niente.

«Il signor Malfoy, essendo stato un Mangiamorte, è in arresto. Mi segua, prego»

A Narcissa scappò una lacrima, quando vide il marito dare la bacchetta all'Auror e seguirlo.

Draco rimase ancora lì, fermo, a pensare.

A pensare se tutto ciò era giusto o sbagliato, a pensare di vederlo da diversi punti di vista.

Dal suo punto di vista, l'arresto del padre gli sembrava una cosa ingiusta, drammatica; vedere la madre piangere era una cosa giusta...? Ma da un altro punto di vista, quello razionale, civile...era tutto giusto. Un Mangiamorte va arrestato.

Ma lui, da quale punto di vista doveva vedere la cosa...?

 

***

ARRESTATO LUCIUS MALFOY, MANGIAMORTE.

Ormai rimangono pochi Mangiamorte in libertà.

 

«Doveva succedere, prima o poi» commentò Ginny, storcendo la bocca e buttando il giornale sul tavolo.

«Ovvio. Ma se lo merita» aggiunse Harry, mentre sfogliava un libro.

«Già...mi immagino la faccia di Draco» disse ancora Hermione, ma se ne pentì subito.

«Herm, tu non sei normale! Che ti frega della faccia di Malfoy? Sarà a piagnucolare, come minimo!» sbraitò Ron, nervoso.

Hermione sussultò. «No, Ron...secondo me non sta piagnucolando. L'ho trovato...diverso, all'ultima battaglia di Hogwarts»

Ron sembrò scoppiare. «Diverso? Perché, tu l'hai visto, alla battaglia? Io solo due volte: quando ha cercato di ucciderci tutti e quando gli ho tirato un pugno in faccia, dopo avergli salvato la pelle»

«Non voleva ucciderci» disse Hermione puntualizzando, «ma cercava il diadema, come noi. Se l'ha fatto di testa sua o sotto l'ordine di Voldemort non lo sapremo mai, ma...insomma, è stato Taylor a fare quell'Incantesimo. E poi è morto. Draco non era proprio contento...secondo me, è diverso da come vuol sembrare di essere...anche il fatto che non ha ucciso Silente, è...»

Hermione fu interrotta da Ron, che sbuffò rumorosamente.

«Resta comunque il fatto che il suo paparino è stato arrestato. E io dico che se lo merita, come Harry» guardò l'amico, che però aggiunse: «Hermione in fondo ha ragione. Malfoy non è cattivo...suo padre non è uno stinco di santo, però ho saputo che voleva interrompere la battaglia per cercare il figlio. Assurdo, eh? Però ci ha provato. Ha dimostrato comunque che un po' di cuore ce l'ha...almeno per la famiglia»

«Ok, basta, basta. Cosa facciamo?» disse Ron, seccato di quella discussione.

 

Nessuno rispose...

Harry, Ginny, Ron e Hermione ormai vivevano in una casa sola, a Londra. Avevano scelto di vivere lì per desiderio di Hermione, accompagnata da Harry. Entrambi nel profondo del loro cuore volevano riabituarsi alla vita mondana dei Babbani. Ron e Ginny ci mettevano un po' di più a abituarsi, ma era già fatta a quel punto.

I genitori di Ron e Ginny invece erano poi ritornati alla Tana, non sopportavano l'idea (soprattutto Molly) di cambiare vita così, all'improvviso. Fred aveva conosciuto una ragazza di nome Sarah, e si erano innamorati. Adesso convivevano vicino alla Tana. Bill e Fleur erano tornati a Villa Conchiglia e ospitavano Percy, ben contento di essere tornato insieme alla famiglia.

Hermione e Ron erano ospiti di Harry e Ginny, che avevano già trovato una casa. Per Hermione però la faccenda era complicata; era molto pignola nel trovare la casa adatta a lei e quindi ancora non era stata accontentata. Per fortuna Ron aveva molta pazienza.

Qualche giorno dopo, Hermione tornò in casa esultando.

«L'ho trovata! L'ho trovata...!!» piombò a sedere sul divano in cucina e appena vide Ron entrare confuso nella stanza, lo abbracciò, al settimo cielo.

«L'ho trovata!!» esclamò.

«Ma...cosa?» chiese Ron, mentre Harry e Ginny entravano in cucina.

«La casa...! È una splendida villa qui vicino...l'agenzia sta facendo l'atto!»

Ron fissò Hermione a lungo. «Forte. Ma che ne sai se a me piace?» disse, incrociando le braccia.

«Oh, piantala! È perfetta!» disse Hermione, facendogli vedere la foto su una rivista.

Ron la squadrò, poi disse: «Ok...mi hai convinto. Tanto non posso fare altrimenti...»

Hermione sorrise, poi lo baciò.

 

Non passarono molti giorni che la casa era già abitata da Hermione e Ron. Non c'erano mobili, ma li avrebbero presi. Intanto avevano due letti presi in prestito a un mercatino dell'usato: la cucina c'era già, mancava solo far la spesa.

«Vado a fare la spesa, con me c'è anche Ginny! Andiamo in macchina al supermercato qui vicino» disse Hermione, infilandosi il cappotto e aprendo la porta.

«E da quando Ginny guida la macchina...?» chiese stranito Ron, mentre apparecchiava.

«Da ieri l'altro...è una cavolata! Vado eh! Ciao, a dopo!» e chiuse la porta.

Fuori era una bella giornata, c'era il sole e le nuvole erano poche. Hermione inspirò l'aria pulita e corse verso la macchina rossa che la aspettava davanti casa.

«Vieni, Herm!»

Ginny aveva i lunghi capelli rossi legati in una coda alta e un largo sorriso stampato in faccia. Hermione salì in macchina, appoggiando la borsa sul sedile di dietro.

«Come va con Ron? Tutto a posto? La casa vi piace?» chiese Ginny.

«Tutto a posto, sì. Fra un po' anche io avrò una macchina...tu come ti trovi?»

«Benone...! Guarda, siamo già arrivate. Giro a sinistra e...» Ginny si bloccò, e rimase a bocca aperta. Hermione la guardò, ma non capì. «Ginny, che c'è?»

«Herm...Hermione, guarda!» indicò col dito fuori dal finestrino, dalla parte di Hermione.

La ragazza si girò e rimase a sua volta a bocca aperta.

Sul marciapiede opposto alla strada dove erano le due amiche, c'era una coppia che si stava baciando. Fin qui, nulla di particolare. Ma si dà il caso che il ragazzo dei due era Draco Malfoy.

  
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