Odi et amo
Verona
Passi
veloci lungo
le scale
“Kiba
vieni qui”
“sì
padre” Mi
avvicinai
“Ti presento
Itachi Uchiha”
Era alto e serio,
ed era tutto ciò che sarei voluto diventare.
“siete
il
governatore della Gallia Cisalpina, giusto? È un vero onore
fare la vostra
conoscenza”
Le
sue labbra si
piegarono in un impercettibile sorriso.
Così freddo
“Lui
e sua moglie
saranno nostri ospiti per alcuni giorni”
Annuì con il capo e li guardai allontanarsi in giardino.
La
luce calda
delle
fiaccole illuminava il giardino e il rumore del banchetto,
forte e
assordante, fatto di calici e risate, aveva invaso tutta la casa.
caos e allegria
E
poi entrò Lei
Trafiggendomi gli
occhi con la sua immagine
[Capelli
biondi come l’oro
Occhi
color del cielo]
Stordendomi
Si
sedette con
grazia, al centro di tutta quella
confusione
Una
dea
irreale
Circondata
da un
nuvola viola di seta.
[”Shino
chi è quella ragazza?”
“La
moglie dell’Uchiha”
Silenzio
Nonostante il resto]
La
osservai con la
stessa attenzione di chi osserva qualcosa di nuovo, di strano, di
meraviglioso,
La
osservai da
lontano per un tempo lunghissimo
Tutta
la sera,
un’ora soltanto
Chi
può dirlo?
Parlò
con uomini
di tutte le età
Bevve
Rise
E poi spalancò
gli
occhi su di me
[un
mare di Azzurro]
Incatenò
il mio
sguardo
Come se non lo
avesse già fatto dal primo istante
E
io rimasi
immobile, incapace perfino di respirare,
ipnotizzato da quelle iridi che ricambiavano la mia stessa insistenza.
Spostò
il calice
lontano dal viso e si mordicchiò le labbra lucide.
Occhi
negli
occhi
[Desiderio]
Durò
un solo istante
Veloce
rivolse lo
sguardo verso il marito e riprese la conversazione
sorridendo.
Mentre
io rimasi
incapace di vedere qualcosa
che non fosse Lei
Per
tutta la sera
[per tutta la vita]
[Mi
sembra simile a un dio
[e se è lecito superiore agli dei]
Lui che,
sedendo proprio di fronte a te,
ti osserva e ti ascolta
mentre ridi dolcemente,
cosa che, a me,
misero,
strappa via ogni senso
non appena ti vedo
Lesbia, non mi resta più
un filo di voce in bocca.
ma la lingua si intorpidisce,
sotto le membra
si diffondono tenui fiamme,
di un suono proprio
tintinnano le orecchie
gli occhi si annebbiano]
Roma
Una
ballerina
persiana danzava leggera al centro del salone
“Naruto
domani
sera dove andiamo?”
Il
rumore dei
tamburi impediva la conversazione
“come?”
Lo
trascinai in
giardino
“Ho
un mal di
testa pazzesco, non ricordo in onore di chi è il banchetto
di questa sera”
“di
Shika..
credo.. aspetta..no.. di Choji.. non ricordo..”
Naruto
barcollò
durante la discesa di alcuni gradini
“hai
bevuto un po’
troppo stasera”
“e
allora? Anche
tu hai bevuto!”
“no
non è vero!”
“e
invece sì”
Naruto
cadde a
terra ridendo
“bhè
comunque hai
bevuto di più tu”
Le
nostre risate
risuonarono tra le fronde degli alberi mentre gli porgevo una mano per
rialzarsi
“Ora
caro mio
vado. Mi è venuta voglia di divertirmi un
po’”
Sorrisi
“chi è la
fortunata questa sera?”
Iniziò
a camminare barcollando senza
rispondermi
“Naruto
ma dove
vai? Dovevamo tornare insieme! ”
Il
biondo girò
l’angolo del vialetto
“vado dove mi
porta il cuore!”
Percepii
un tonfo
sordo e riuscii a stento a trattenermi dal non scoppiare in una
fragorosa
risata.
Mi
apprestai a
soccorrerlo quando un lieve fruscio mi costrinse a voltarmi
Ed
eccola,
illuminata
dal
chiaro di Luna
si
avvicinò
ancheggiando sensualmente e afferrò la coppa tra le mie mani
Un sorso.
“signora
Uchiha..”
Gli
occhi di Lei
brillarono
nel buio
“Buonasera..”
La
voce roca, impastata
Le
labbra umide di
vino
La
scollatura
ampia.
Un altro sorso
E
poi silenzio
[Gioco di sguardi]
Un altro sorso
Sospirai
cercando
di non guardarla
[frustrazione]
“quando
finirà..?”
Sorrise
fingendosi
ingenua
“finirà
cosa
Signorino Inuzuka?”
“oh
lo sapete
benissimo..”
Fissò
gli occhi
nei miei
Scavando nel profondo
Annullando
ogni
altro pensiero.
“questo assurdo
gioco di seduzione.. sono
passate due settimane dal nostro primo incontro a Roma”
“e
perché mai
dovrebbe finire? Non è divertente?”
“no,
non lo è.. è
straziante..”
Ino
si alzò e si
avvicinò ancora
E
ancora
E
ancora
“il
desiderio aumenta il piacere” mi
soffiò sulle labbra
La
lussuria mi
invase la mente
La
afferrai e la
baciai
Violento
impetuoso
Lasciando
entrambi
senza respiro
“vi
voglio..”
I
denti
bianchissimi di Lei riflessero la luce della Luna
Provocante
[Era
LEI il predatore
Era
LUI la preda]
“..adesso”
Entrammo
veloci
all’interno della villa
Insieme
Eppure lontani
Sorpassando
gli
invitati
Furtivi
Perché
Lei era
sposata
E io non ero suo
marito
Un
lungo corridoio
Passi
veloci
Le
vesti leggere
di Lei mosse dalla corsa
Affanno frenesia
Una
stanza
Non
ricordo quale
Non
l’ho mai
capito
Non
mi è mai
importato
Soli
Finalmente
Tranquillità
Per
un istante
soltanto
E
poi le fui
subito addosso
Premendo
il suo
corpo caldo contro il mio
Perché
no, non era
un sogno
Baciando
quelle
labbra rosse
Perdendomi
in quel
mare di azzurro
E
percependo quei
fili d’oro sotto le dita
Lei
mi condusse
veloce verso letto facendomi sdraiare sopra di sé
Le
sfilai le vesti
Ardente
Affamato
Di
Lei
Del
suo corpo
Della
sua voce
Del suo cuore
Del suo tutto.
___________
Catullo
è straordinario. le sue
poesie, i suoi versi, le sue parole sono così vive.
impossibile per me non
immedesimarmi, impossibile non iniziare a fantasticare e a immaginare..
Questa
ff l'ho scritta tempo fa, e cm tnt altre cose che scrivo, un po' per
pigrizia
1po' per insicurezza, è rimasta a lungo nella mia cartella.
non è assolutamente
perfetta come avrei voluto e devo ammettere che i personaggi sono
piuttosto
OOC, ma oggi ho deciso di pubblicarla. spero possa piacervi e farvi
sentire
quello che io
ho sentito mentre la scrivevo, almeno
un pochino. in ogni caso vi
faccio i miei più sinceri auguri. un bacio enorme
sweetprincess