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Autore: Jay_J    30/12/2010    3 recensioni
Ci sono momenti nella vita in cui bisogna guardare in faccia la realtà che ci circonda.
Quello era un buon momento. Era tempo di ritornare a vivere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's Time To Live...

-Ti odio!-

Furono le ultime parole che sentii prima che chiudesse la porta dietro di sè, lasciando che il buio si impossessasse di tutta la stanza.

Non avevo mai sentito quelle parole da lei. Sì, era davvero la prima volta.

La prima volta che qualcuno mi sbattesse in faccia il proprio odio verso di me. La prima volta che qualcuno fosse stato davvero sincero.

Credevo di essere forte...credevo che non sarei mai crollata...sì, certo. Tutte balle. Era solo una maschera, una finzione. Forse proprio tutta la mia vita era sempre stata una finzione. Mi sono sempre nascosta dietro una mia convinzione di essere “grande”. Sentirsi grande non significa affatto esserlo. Non significa saper rispondere a tono durante qualche inutile discussione. Non significa poter andare a letto tardi la sera. Non significa essere menefreghisti verso tutto e tutti. Non significa vivere la vita come ho fatto io fin'ora. Non ho ancora scoperto il vero significato dell'essere grandi, ma ho capito di non esserlo affatto.

E ora? Ora...ora sono qui. Sono da sola. In questo mondo di diffamazione e orgoglio, era l'unica persona che mi accettava, incondizionatamente dalla presenza o meno della maschera che porto.

E ora se n'è andata. E io cosa sono ora? Sono un'irascibile ed egoista macchina, creatrice di odio e mancata gratitudine verso la persona a me, un tempo, vicina.

E sono qui, attanagliata e schiacciata dal rimpianto di una vita fredda e vuota; di un'amicizia spezzata e consumata; di un amore perso in un deserto di falsità.

Forse non sono davvero sempre stata così. Forse mi ci hanno fatta diventare. Ma cosa cambia?

Non ho lottato per questo. Ero la prima a criticare il “farsi condizionare”, ma in realtà, senza accorgermene, ero la prima anche a viverlo.

Continuo a farmi consumare dal rimorso. Cosa ottengo? Il cuore stanco di sanguinare, ferito in ogni dove dalle lame dei coltelli carichi di indifferenza, dai quali non ho mai provato a scappare. Dai quali mi sono lasciata colpire con facilità. Quei coltelli che mi sono creata da sola, ad ogni “No” ricevuto.

Ora la mano sanguina. Lo specchio si è rotto in mille pezzi. Ne scorgo uno un po' più grande, e ne vedo la mia immagine riflessa. Mi piace quello che vedo? Un viso stanco di sopportare quantità incalcolabili di lacrime false e volute. No, non mi piace affatto.

Ho voglia di urlare. Sì, tanto forte da dimostrare a tutti il modo in cui ho buttato la mia vita nel cesso. Il modo in cui mi sono lasciata seppellire dal mio egoismo. Ma non lo faccio. Non riesco...o forse non posso. C'è ancora qualcosa che mi blocca.

È la mia ossessione. La mia voglia di farmi vedere come la più forte. Nonostante tutto, lei resta. Lei c'è ancora. Non mi da via di scampo. È forse colpa sua? Non credo. Forse la colpa di tutto è realmente mia.

È tempo di liberarmi da questa morsa tanto stretta, quasi da togliermi il respiro.

È tempo di cambiare.

O forse...è semplicemente tempo di...vivere.

  
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