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Autore: lastessazoediieri    30/12/2010    7 recensioni
Dopo la restituzione delle perle di luna Robin e Maria si innamorano completamente l'uno del'altra ma per paura di non essere ricambiati si tengono tutto dentro...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Maria, si può sapere perchè gli hai detto che ti sposi? - disse Loveday quando entrò nella stanza di Maria, lasciando la porta semichiusa - Fino a pochi giorni fa, ti mancava e se non ti ricordi, piangevi - era rossa in faccia - Me lo spieghi? Non l'ho capita questa tua nonchalance... -
 
Maria la guardò silenziosa, i suoi occhioni grandi la fissavano. - Volevo vedere la sua reazione... -
 
Loveday parve capire tutto da quelle semplici parole. Si sedette sul letto accanto a lei - E lui cos'hai detto? -
 
- Niente: mi ha sorriso e ha detto che è felice per me.. - abbassò lo sguardo e sospirò.
 
- E tu pensi che non gliele importi niente? - chiese Loveday incredula.
 
- Sembrava sincero... Mi guardava negli occhi e sorrideva...- sospirò di nuovo - Ha detto che è scappato perché non ce la faceva più senza di me. -
 
- E' già un inizio no? - disse Loveday mettendo un braccio attorno alle spalle della piccola. - E adesso come hai pensato di fare? -
 
- Non lo so, Loveday. Ho agito senza pensare... -
 
- Beh allora dovrei dirgli la verità... -
 
Maria alzò lo sguardo e guardò la sua interloquice con sguardo strano - La verità? - chiese ingenua.
 
- Sì, la verità - disse Loveday sorridendo.
 
- E... E come devo fare? -
 
- Questo me lo devi dire tu, principessa -
 
Maria ci pensò. Gran bella risposta, quella di Loveday! La sua prima idea era quella di scappare, ma la povera avrebbe sicuramente avuto un infarto. La seconda era di dire che il De Noir " finto futuro marito" l'avesse tradita o fosse morto, ma si sarebbe dovuto preparare un funerale e non era il caso. La terza era di andare lì e di dirgli tutta la verità e qui non c'era alcuna controindicazione.
 
- Gli dirò la verità - disse tutto di un fiato Maria.
 
Loveday sorrise compiaciuta - Brava! Quando? -
 
- Non lo... Tra pochi giorni. Perché gli ho detto che mi sposo tra pochissimo. -
 
Loveday la guardò come se aspettasse qualcos'altro, sempre sorridendo.
 
- Vuoi dire che devo andarci adesso? - chiese sulle spine. - Devo proprio? -
 
Loveday annuì lentamente.
 
- Ma non voglio, sono stanca e devo farmi un bagno... - si fermò perché Loveday la stava guardando con la stessa  espressione di prima.
 
Si alzò dal letto - Va bene! Vado.. -
Uscì dalla porta e prese un gran respiro.
 
 
 
 
Quando Loveday era uscita dalla stanza di Robin, non si era accorta che il suo caro fratellino l'aveva seguita a debita distanza.
 
Quando la sorella era entrata, Robin si era appollaiato dietro alla porta.
 
Non si era fidato dello sguardo interrogativo  e della fretta con cui si era allontanata la sorella poco prima.
 
Si mise accanto alla porta e sentì le due ragazze che parlavano. Aveva sorriso dalla soddisfazione quando aveva sentito che Maria non si sposava con nessuno e quando aveva sentito Maria alzarsi era corso giù dalle scale con immane velocità.
 
 
 
Maria si trovò davanti alla porta di Robin.
Stette a guardarla per un po'.
Prese un bel respiro e bussò.
 
Robin si presentò alla porta - Buonasera, qual buon vento? - disse ironico.
 
- Ti devo dire una cosa... - disse Maria timidamente.
 
- L'invito per il tuo matrimonio? - disse mantenendo lo stesso tono di voce.
 
- Non esattamente.. -
 
- Vuoi che ti accompagni all'altare? -
 
" No, vorrei che tu mi aspettassi all'altare... "  - No... -
 
La guardò incredulo - Vuoi che prepari il tuo bouquet? -
 
Maria lo guardò languidamente - No Robin... Io non mi sposo... -
 
Robin cercò di non ridere e la guardò con falsa sorpresa - Come? -
 
- Mi hai sentita. Non mi sposo. - disse Maria scandendo bene le ultime parole.
 
- Cosa? - chiese ancora Robin.
 
- Non mi sposo. -  disse Maria che cominciava a perdere un po' la pazienza.
 
- Davvero? -
 
" No non è vero! Volevo vedere come funzionano le tue sinapsi. E adesso so che sono molto, ma molto lente.... " - Sì è vero. Gradirei se tu non me lo facessi dire un'altra volta... -
 
Robin guardò fuori dalla finestra, fece finta di essere triste. Poi si voltò con il migliore dei suoi sorrisi e disse - Lo sapevo! -
 
"Ecco mo' ti sei svegliato! "
 
- Mi sono messo fuori dalla tua porta e stavo ascoltando quello che vi siete dette tu e mia sorella... -
 
" Crippa!" pensò Maria. Stette zitta perché non sapeva cosa dire e tutto di un tratto la sua gola era diventata secca come il Deserto dei Gobi. Lo guardò seria.
 
- Non hai niente da dirmi? - chiese Robin al colmo della incredulità.
 
Maria scosse la testa.
 
- Niente, di niente? -
 
Maria ci penso e poi disse - Scusa - ma non le venne molto bene perché aveva la gola secca e quindi sembrava non era lei a parlare ma una vecchietta di duecent'anni.
 
- Il minimo -
 
- Scusami tanto di averti mentito spudoratamente, oh Robin De Noir -
 
Robin fece con la mano il gesto di continuare.
 
- Cosa devo dirti? - disse esasperata.
 
- Dai spazio alla tua creatività! - disse ironico.
 
-Mi dispiace moltissimo per la mia insolenza, o nobilissimo Robin De Noir. Spero tu possa perdonarmi ma fino a quel momento puoi usufruire di tutto quello che c'è in questa casa senza limiti - disse quella frase tutta d'un fiato e con tono ironico.
 
- Tutto? -
 
"Sì tutto! Puoi anche demolire un muro della casa per portarteo a casa come relitto di guerra" - Sì tutto! "
 
- Sei sicura? -
 
- Sì - adesso il suo tono era incerto.
 
Robin si spostò dalla finestra e fece un passo in avanti. - Dici che posso Usufruire di tutto quello che c'è in questa casa? -
 
- Sì Robin. Puoi usufruire di ogni cosa che c'è in questa casa - disse spazientita.
 
Robin fece un passo in avanti e sincronicamente Maria fece un passo indietro.
Un altro paso in avanti, uno indietro. Un passo indietro e Maria si trovò con le spalle al muro.
 
Sudava freddo. Cosa voleva fare quel megalomane.
 
- Cosa vuoi f-fare? - chiese incerta.
 
- Hai detto tutto quello che c'è in questa casa - fece un'altro passo verso di lei.
 
- Non tutto tutto... Le cose -
 
- Ma questo non l'avevi detto... -
 
Maria sussultò - Si ma si capiva -
 
- Il mio cervello non funziona ancora molto bene - fece un altro passo verso Maria. Adesso era a un respiro di distanza.
 
- Cosa vuoi f-fare? - chiese incerta la ragazzina.
 
- Dai spazio alla tua immaginazione -
 
L'unica cosa che riusciva a pensare Maria era la sua testa a terra e fiotti di sangue che traboccavano dalla gola recisa. Ma riuscì a far tacere quel pensiero.
 
Robin si avvicinò ancora di più.
Stava per baciarla quando sentì fuori dalla porta rumore di passi.
 
Si allontanò subito da Maria, che ricominciò a respirare, e andò a sedersi sul letto.
 
- Allora gli hai detto la verità? - disse Loveday contenta.
 
Maria era ancora tramortita e pronunciò la risposta ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
 
- Sì sorellina mi ha detto la verità - disse calmo - Non si sposa -
 
Maria annuì al vuoto, guardando il muro.
 
Loveday sorrise compiaciuta - Bene! L'ho sempre detto che la verità è sempre meglio della menzogna - sempre sorridendo prese a braccetto la ragazza e salutò il fratello.
 
- Adesso Maria deve dormire. Ciao, ciao Robin -
 
Maria aveva accennato un saluto con la mano e si era fatta trascinare da Loveday.
 
Loveday non aveva smesso di parlare durante tutto il tragitto.
 
Quando era arrivata alla stanza di Maria le aveva dato la buonanotte e se n'era andata, canterellando giuliva.
 
Maria era entrata in camera camminando come una paraplegica e si era buttata sul comodo letto, non prima di aver chiuso a chiave la porticina.
 
Dormì poco tutta la notte con in braccio il suo coniglietto. Pensava a tutte le emozioni che aveva sentito durante quell'incontro.
 
Dopo poco si addormentò guardando le stelle del soffitto.
 
 
 
La mattina dopo si era svegliata nervosissima e non aveva fatto colazione.
 
Si mise il primo vestito che le capitò, si pettinò velocemente e scese le scale.
 
Zio Benjamin la salutò ma lei lo ignorò completamente.
 
Andò a sedersi al tavolo e mangiò un toast. Mentre stava mangiando Robin le si era seduto accanto e aveva preso il bricco di latte che stava davanti al suo piatto, benché ne avesse uno davanti al suo.
 
Maria ignorò il suo gesto e finì velocemente il suo toast.
Prese un guinzaglio e lo mise al collo si Rolf.
 
Robin la seguì.
 
Maria non gli fece caso e per tutta la passeggiata fece finta che quella presenza fosse un'ombra silenziosa.
 
Anche Robin faceva finta di non vederla, ma la seguiva. Pensava che ad un certo punto della giornata avrebbe dovuto parlargli.
Infatti Maria al pomeriggio, non potendone più di quella presenza, gli aveva chiesto gentilmente di andarsene ma lui aveva fatto finta di non sentirla e non si era spostato.
 
- Lo so che non puoi fare a meno di seguirmi, senza motivo, per tutta la giornata, ma mi stai davvero dando fastidio. -
 
Robin l'aveva ignorata ma si era girato verso di lei e le aveva sorriso.
 
- Lo so che non sei sordo: potresti degnarmi della tua attenzione? -
 
Robin questa volto faceva finta di guardarsi le unghie.
 
Maria gli si era avvicinata e lo aveva guardato negli occhi, ci provava.
 
- Potresti smetterla di seguirmi? - chiese sillabando ogni parola.
 
Robin l'aveva guardata sorridendo - No -
 
Maria si era accorta solo allora della poca distanza tra di loro. Sentiva il suo respiro caldo sul viso.
 
Si scostò velocemente da quel viso e ricominciò a camminare con Rolf.
Lui continuò a camminarle dietro come una fedele ombra.
 
Maria spazientita continuava ad inciampare nelle radice degli alberi e una volta Robin l'aveva presa per un braccio, cosicché non cadesse a terra. Lei l'aveva guardato poi aveva strattonato il braccio e si era voltata inciampando nuovamente in una radice.
Robin fedelmente l'aveva presa per un braccio e l'aveva tirata a se - Perché s scappi? - chiese guardando dritta negli occhi.
 
Maria sentiva il suo profumo inebriante che la indolenziva. - Cosa stavi facendo ieri sera? -
 
Non allentò la presa e non mosse lo sguardo. - Dai spazio alla tua immaginazione...- disse soave.
 
- Ancora con questa espressione! Cos'é? L'hai imparata da poco? - davvero non ce la faceva più di quella espressione.
 
- A dire il vero, sì - fu la risposta - Allora che cosa mi dici di bello? -
 
" Ma che cavolo c'entra? " - Non riesco a pensare a niente di bello con te che mi stai a due centimetri di distanza - disse furiosa mentre si divincolava da quella stretta.

Sentiva le sue guance diventare bollenti, ogni volta che muovendosi Robin la stringeva di più.

- Mi vuoi lasciare? -

- Non ci penso neanche... - disse in tono suadente.

Lei si divincolo di nuovo e gli pestò un piede più forte che poteva ma lui non si mosse.

- Ti prego, lasciami! -

Lui la lasciò lentamente.

- E così tu sei innamorata perduta di me? -

Lei non rispose sentendo le sue guance avvampare e continuò a camminare con Rolf. Si stava chiedendo perchè quello stupido cane non avesse attaccato Robin quando l'aveva quasi stritolata a morte , a suo parere.

- Non più? - disse lui afferrandola per un braccio. Questa volta era gentile, era quasi un abbraccio.

Lei lo guardò per un lungo istante poi gli rispose - Come fai a saperlo? E poi non è vero! - disse cercando di mantenere un tono serio e un certo grado di lucidità.

- E allora perchè mi guardi così? -

Maria si accorse di avere una faccia sognante - Così come? - disse tornando seria.

- Sei tenerissima quando fai la finta ingenua -

Maria si sentì avvampare e girò il viso, come per nascondersi.

- Lo sai che ormai io so tutto quello che hai detto a mia sorella? -

- Come hai fatto? -

- Stavo fuori dalla porta - disse sorridendo.

Maria arrossì ancora di più.

- Ti piaccio ancora o hai subito cambiato idea? - disse con tono dolce.

Lei, presa alla sprovvista per la domanda così diretta, non fece altro che arrossire violentemente. - Beh... io... non... - riuscì a balbettare.

Robin le sorrise, cercando di essere di conforto, ma questo non fece altro che farla arrossire, se è possibile, ancor più.

- Coraggio! - disse, senza riscuotere alcun successo nella piccola Merryweather - Se vuoi, comincio io... Io ti amo Maria... Non posso dire che sia stato amore a prima vista perchè non sarebbe vero,infatti odiavo te e la tua famiglia... Sai cosa mi piace di te?...  I tuoi occhi perchè quando mi guardano riescono a vedere ciò che sono dentro e non solo la mia corazza... I tuoi capelli perchè sono perfetti nei loro boccoli... E la yua bocca che è così rossa, come una rosa... - disse guardandola sempre negli occhi - Adesso è il tuo turno - disse allegro.

Lei stava tra le braccia di Robin, immobile, senza fiatare. Lo guardava e non riusciva a spiccare parola.

La giovane Merryweather spostò l'attenzione dagli occhi alle labbra e si avvicinò a lui.

- Credo di essermi innamorata anch'io - disse con voce flebile.

Lui sorrise e annullò la poca distanza che c'era tra loro con un bacio dolce e lento.

Lei gli allacciò le braccia attorno al collo e rispose a quel bacio.
   
 
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