XXVII
CAPITOLO
Di
Luca per due giorni neanche l’ombra. Francesca ne era felicissima. Finalmente
aveva capito che era tutto finito, ma non per molto…
Due
pomeriggi dopo fu mandata andò a ritirare dei pantaloni da orlare nella
lavanderia li vicino attaccata al supermercato.
Entrò
nel negozio stringendo nella mano destra il cartellino rosa che le avrebbe
permesso di portare via velocemente i pantaloni.
Dietro
al banco non c’era nessuno. Dopo pochi secondi notò che sul banco c’era un
campanello. Non esitò a suonarlo.
Da
dietro la tendina comparve una ragazza straniera, forse indiana, o forse
filippina molto graziosa con grandi occhi neri.
Le
sorrise.Francesca le consegnà il prezioso biglietto.
La
ragazza scomparve dietro la tendina, Francesca potè scorgere che stava cercando
i suoi pantaloni in un mucchio di roba colorata.
Si
guardò intorno e notò molti volantini colorati appesi ai muri. Il suo studio
venne interrotto dalla voce dolce e poco sicura della commessa.
-ecco
tutto- le disse mettendo sul banco i pantaloni e piegandoli nel sacchetto di
plastica con una raffinatezza e dolcezza mai vista prima, soprattutto da una
commessa.
-sono…
5 euro e 25-disse guardando lo schermo della cassa.
-ecco..-
le disse Francesca dandole i soldi. Mentre la cassiera contava lentamente il
resto con la stessa dolcezza di quando piegava i pantaloni ,dietro Francesca,
dall’altra parte della vetrina del negozio passava la famiglia guardino. La
mamma di Giovanni tirava il carrello, mentre teneva con una mano la piccola
Silvia. Giovanni era dietro che seguiva con un espressione annoiata. Quando
Francesca si girò Giovanni era già entrato nel supermercato.
Francesca
salutò la cassiera, ma non fece a tempo ad aprire la porta che un ragazzo si
mise arrogantemente davanti a lei. Era parecchio alto. Francesca alzò lo
sguardo per guardarlo in faccia: era Luca.
Ebbe
un tuffo al cuore, il viso si infiammò. Oddio. Cosa ci faceva li?
-ciao.
Disse lui baciandola sulla guancia.
-c…
c.. cosa ci fai qui?- disse lei spiazzata.
-visto
che non mi rispondi mai e ti spacci sempre assente, sono venuto a cercarti-
disse lui guardandola severamente dall’alto.
-senti
Luca, lasc…- disse lei scansandolo e cercando di allontanarsi. Ma non ce la
fece perché il ragazzo la tenne per un braccio, chiudendolo nella morsa delle
sue grandi mani.
-lasciami
niente cara Francesca…. Ora PARLIAMO invece- disse lui con una falsa voce
dolce.
Francesca
deglutì. Aveva paura. Ci si poteva aspettare tutto da Luca. avrebbe tanto
voluto che arrivasse il fratello in quel momento…
Il
ragazzo mollò la presa, Francesca scansò rapida il braccio ma chissà come mai
non aveva più voglia di fuggire come prima…
Stettero
(anzi stette) 20 minuti a parlare.
Luca
le elencò tutti i motivi per cui non poteva fare a meno di lei e di come gli
mancava… la riempiva di progetti per colpire il suo cuore. Ormai Francesca non
lo ascoltava più: la sua mente era un vortice di parole, di Giovanni di Luca,
Giovanni, Luca… non si accorse neanche che Luca si era chinato su di lei e la
stava baciando. Poco più in la, nascosto da una colonna un paralizzato Giovanni
osservava la scena attonito.. si chiese se stava sognando o no… più che un
sogno era un incubo. Corse via col viso che stava diventando bordeaux dalla
rabbia e dalla delusione. Mentre correva via, Francesca che si era ripresa
staccò luca e gli diede un sonoro ceffone in pieno viso.
-vai
via….- gli disse sottovoce ….vai via…. SPARISCI!!- ora urlava. Molta gente si
era girata a bocca aperta. Luca si allontanò lentamente.
Lei
rimase li, come un’idiota il viso rosso dalla rabbia che guardava il pavimento
col sacchetto dei pantaloni ormai per terra, quasi aperto.
Era
distrutta.. come aveva potuto?? Perché si era approfittato in quel modo di lei?
Tornò
a casa velocemente. Il rossore stava passando dal suo viso. Ma quella povera
ragazza non sapeva ancora cosa sarebbe successo di li a poche ore, perché
qualcuno che non doveva assistere, aveva assistito in parte a quella scena,
senza però vederne il finale.