The colour of Love.


Corse via, irritata. Era troppo vecchio? Troppo povero? Troppo pericoloso? No. Era semplicemente troppo idiota.
Quant'era? Una anno? Sì, era un anno che Remus manteneva quella sua stupida idea.
Entrò alla Testa di Porco, dove non si stupì di non trovare Abeforth.
Prima Sirius, poi Silente. Stava perdendo tutti ma, soprattutto, aveva perso Remus.
Si chiuse nella piccola stanza del secondo piano che aveva occupato per tutti i mesi della sua permanenza a Hogsmeade e, inciampata prima di arrivare al letto, pianse sdraiata sul liso tappeto beige.
Com'era possibile che Remus fosse così cieco? Erano fatti l'uno per l'altra, i classici opposti che si attraggono. Erano come i protagonisti di quel libro Babbano che avevano letto insieme in Grimmauld Place, quando ancora sembrava esserci una possibilità per loro. Darcy ed Elizabeth, di... Orgoglio e Pregiudizio. Sì.
Pianse altre calde lacrime, pensando che almeno il tenebroso Fitzwilliam si dichiarava, prima o poi. Due volte, in realtà.
A lei sarebbe bastato un accenno, una parola detta anche solo per sbaglio. Ma niente.
Non fece caso all' "Alohomora" pronunciato a bassa voce dall'esterno finchè non vide un'inquietante ombra superare il suo angolo di tappeto e buttarsi sul letto, sospirando triste.
L'ombra doveva aver notato gli scarmigliati capelli scuri che spuntavano, dalla testiera, perchè esclamò perplesso, con una voce dal timbro rauco che la ragazza, purtroppo, conosceva molto bene: - Oh. Mi scusi. Credo di aver... sbagliato camera. In effetti, le mie lenzuola non sono... rosa confetto?! Oh Merlino, Tonks! -
Se non avesse avuto problemi con le Metamorfosi, si sarebbe resa così simile a Voldemort da fargli prendere un colpo. Ma, purtroppo, non poteva. Urlò solamente, con la voce impastata dalle lacrime, un minaccioso e perentorio "fuori!". Inutile dire che il Licantropo non obbedì.
- Dora, ti prego, posso parlarti? -
- Per scaricarmi di nuovo? NO! -
- Non voglio scaricarti. Tecnicamente, non posso scaricarti. Per favore. -
- Hai 30 secondi. - concesse, furiosa.
- Cosa ci guadagni a stare con uno come me? Non ho nulla da offrirti, Dora! Non ho un soldo, ho 13 anni più di te, sono un lupo mannaro! La prima cosa che mi hai detto è stata che mi trovavi noioso. Preferirei che tu tornassi a considerarmi insopportabile, piuttosto che rovinarti la vita! - aveva detto tutto questo camminando nervosamente per la stanza, irritando ancora di più la ragazza.
Ma Tonks, vedendolo crollare sul letto con il viso tra le mani, non potè trattenere un'espressione intenerita, sostituita subito dalla furia più nera.
- Remus Lupin, tu sei un idiota. Non volevi scaricarmi, vedo. -
- Non capisci? Voglio che sia tu a scaricarmi. Voglio che tu la smetta con questa folle infatuazione che hai per me! Perchè se io, solo per un attimo, perdessi il controllo e ti dicessi quello che la mia parte incosciente ed egoista mi suggerisce, farei di te una reietta! - parlò con il volto nascosto dalle mani solcate da molte, supersexy cicatrici. Non la voleva guardare negli occhi.
- E che cosa vuole la tua parte incosciente ed egoista? Non sapevo esistesse. - sorrideva, ora, le lacrime avevano smesso di solcarle il volto. Aveva capito, più o meno. Si alzò, non senza rischiare di cadere di nuovo, e si sedette vicino a Remus, spostandogli dolcemente le mani in modo da poter guardare quei profondi occhi ambrati che tanto amava - Vorrebbe che ti dicessi che hai ragione. Che le mie sono solo scuse campate per aria. Vorrebbe che ti dicessi che non m'importa di niente, se non di te, di noi. Vorrebbe che ti mostrassi cosa mi trascino in tasca da mesi. - sospirò forte, come se pronunciare quelle poche parole l'avesse stancato più della recente battaglia.
- E cosa ti trascini in tasca? -
- Questo. - sussurrò tirando fuori dal cappotto scuro una scatolina di velluto blu. - Sai, Sirius mi ucciderebbe. Avevamo giurato di non sposarci mai, noi Malandrini. Ma io ti amo. Mi dispiace, ma ti amo, e... se i vostri sentimenti fossero quelli di poco fa, ditelo ora. Il mio affetto e i miei desideri sono questi. Se invece i vostri sentimenti fossero cambiati, devo dirvelo. Mi avete stregato anima e corpo, e vi amo, vi amo, vi amo. E d'ora in poi non voglio più separarmi da voi. -
Tonks non rispose "Bene allora. Le vostre mani sono fredde., anzi. Non rispose proprio. Senza aspettare che Remus le infilasse al dito il piccolo anello dagli strani brillanti colorati, gli si buttò addosso e lo baciò con passione.
- Ti amo, testardo lupastro troppo precisino. - disse lei, in un sospiro.
- Ti amo, cataclisma rosa acceso. - rispose lui, infilandole l'anello al dito. I brillanti divennero rosa. - Cosa...? -
- E' celtico. Cambia colore a seconda dell'umore. E, nel duo caso, dei capelli. - sorrise nel dare alla ragazza quest'ultima informazione, sfiorandole la fronte con un bacio leggero.
- Ma... -
- Guardati allo specchio. - suggerì spingendola delicatamente verso una specchiera scheggiata. - I miei capelli! Sono di nuovo rosa! - Remus annuì.
- Che ne dici di fare le prove per la prima notte di nozze? -
- Ne sarei entusiasta. - ammiccò Tonks, facendo scivolare a terra il cappotto di Remus.
- Ti amo, signora Lupin. -



Dedicata a _vALe, che l'ha apprezzata quando gliel'ho letta stamattina.
Dedicata a tutti coloro che lasceranno una recensione, o anche solo che hanno letto fino a qui.
E dedicata a questo 2011, sperando che sia per tutti un anno migliore.
Buon anno.
K.
PS: le parti in corsivo sono tratte dal film "Orgoglio e Pregiudizio" del 2005.