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Autore: Mushj13    31/12/2010    2 recensioni
Una FF su Miley Cyrus senza prendere spunto dalla vita reale. Lei è una testimone chiave di un omicidio e viene messa nel programma di protezione testimoni la storia si evolverà con probabili incontri con altre star.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Seduta sul sedile posteriore dell’auto nera della polizia non riuscì a smettere di pensare a quella telefonata di pochissimi minuti prima, la voce di quell’uomo le risuonava nel cervello come un eco. In macchina con lei c’erano la signorina Simons, una delle due mastodontiche guardie del corpo e lo stesso agente che le aveva proposto il programma protezione testimoni. L’altra guardia del corpo rimase nei pressi della casa per controllare qualunque movimento sospetto.
Miley non parlò per tutto il tragitto rimanendo chiusa nei suoi pensieri.
Arrivata all’enorme aeroporto privato del FBI a Malibu si rese conto che, nonostante la sua mole, non aveva mai notato quella struttura prima d’ora.
Prima che potesse scendere dalla macchina prese un respiro profondo e rivolgendosi all’agente del FBI disse:
- Posso farle una domanda?
- Mi dica.
- Ma se, in un caso ipotetico, l’omicida riuscisse a trovare anche solo il mio numero di telefono?
- È praticamente impossibile dato che tutti i suoi nuovi dati sono in fase di elaborazione in questo esatto momento.
- No, non dico i miei nuovi dati, dico se fosse riuscito, sempre in via del tutto ipotetica, a trovare il mio “vecchio” numero di telefono?
- Perché questa domanda? – chiese con voce preoccupata.
- No, cioè sì. Risponda prima alla mia domanda. – chiese fermamente.
- Ciò significherebbe che quell’uomo sa già più di quanto noi possiamo immaginare sul suo conto. Ma ora risponda lei alla mia domanda, perché vuole saperlo?
- Ecco, prima, appena prima di uscire di casa – incominciò tentennante – ho ricevuto una telefonata e ho chiesto alla signorina Simons se potessi rispondere, e quando ho alzato la cornetta mi ha risposto una voce maschile, fredda, quasi metallica – prese una piccola pausa – e ha detto che saremmo riusciti a conoscerci di persona.
Finì di parlare e l’agente inchiodò con l’auto sulla pista d’atterraggio.
- C’è qualcosa che non va? – chiese Miley imbarazzata.
- Perché non me lo ha detto prima? – disse con tono quasi arrabbiato l’uomo alla guida.
- Non credevo che fosse così rilevante, non mi sembrava pericoloso. – disse con voce tremante.
- Come non credeva che non fosse pericoloso? Quello che potenzialmente potrebbe essere l’assassino si è messo in contatto con lei e lei crede che non sia pericoloso?
Non seppe più cosa rispondere, prese la sua borsa e scese dalla macchina, l’agente prese le sue due valigie e salirono in aereo.
Una volta che l’aereo fu in volo da diversi minuti, Miley tossì e disse:
- Quando potrò sapere dove mi state portando? 
- Non appena i miei agenti mi avranno dato la conferma di aver avvisato suo padre.
- Quindi non lo sa ancora? – chiese sbigottita.
- No, non lo sa, presumo che glielo stiano dicendo in questo momento.
- Bene – disse preoccupata – e secondo lei come la prenderà?
- Penso che capirà la situazione e, comprenderà che questa sia stata la scelta migliore per condurre una vita sicura lontana da un serial killer che l’ha chiaramente riconosciuta.
- Speriamo. – disse Miley con un filo di voce.
Dopo un paio d’ore dal decollo l’agente si avvicinò a Miley e le diede una busta nella quale c’erano tutti i suoi nuovi documenti.
- Da oggi lei sarà Miley Gray.
- Bene, almeno questo penso di poterlo ricordare.
- Lei proviene da Omaha.
- Perché Omaha? – chiese con una faccia scocciata.
- Non lo abbiamo deciso noi, gli uffici dell’FBI avranno avuto le loro valide ragioni per darle come paese d’origine Omaha. – disse l’agente mostrando un sorrisino.
- Bene, allora sono Miley Cyr..Gray, mi scusi, e provengo da Omaha, e sto andando?
- Ah sì. La sua destinazione momentanea è una piccola città: Jacksonville.
- E dove sarebbe?
- Non è tenuta a saperlo.
- Scusi ma ha detto che è la mia destinazione mo-men-ta-ne-a? – esordì più scioccata di prima.
- Sì, verrà spostata in un altro centro dopo che avremo condotto le prime indagini sull’omicida.
- D’accordo. – disse quasi senza forze per lo sconforto – Quanto ci vuole ad arrivare a destinazione?
- Almeno altre due ore sigorina Gray.
Miley si addormentò durante il tragitto, non potè portare con sé nemmeno il suo iPod, al momento dell’atterraggio appena guardò fuori dall’oblò notò che all’esterno c’era un immenso deserto di sabbia e roccia. A mala pena si vedeva la torre di controllo per gli atterraggi.
In preda al panico si girò verso l’agente di polizia il quale la stava aspettando con un sorriso smagliante.
- Ma chi mi verrà a prendere? – chiese sbadigliando Miley.
- Verrà il capo della polizia di Jacksonville e vivrai a casa sua durante il periodo nel quale ti troveremo una collocazione definitiva.
- Definitiva? – chiese urlando Miley
- Vabbè, non definitiva – disse goffamente l’agente – ma “fissa” per il tempo durante il quale risolveremo il caso, e sarà libera di testimoniare senza rischi per la sua incolumità. – si salvò infine.
- D’accordo, ma non c’è il rischio che qualcuno mi riconosca?
- No.
- Come no? Oddio non sarò la ragazza più famosa sul pianeta terra ma so di avere una quantità non indifferente di fans.
- Lo sappiamo tutti signorina Gray, ma lei ora non è più Miley Cyrus e anche se qualcuno la dovesse riconoscere, cosa del tutto improbabile a Jacksonville, lei dovrà negare di essere la famosa pop star ma dovrà convincere i suoi interlocutori di assomigliarle, ma di essere un’altra persona.
- Allora perché non avete cambiato anche il mio nome? – chiese scocciata Miley.
- Perché sennò si sarebbe sbagliata molte più volte, sappiamo già che avrà difficoltà nell’abituarsi alla sua nuova identità.
- In effetti ha ragione. – disse Miley sorridendo – ma perché proprio a Jacksonville sarebbe improbabile che mi riconoscano?
- Lo scoprirà lei stessa – disse fermamente l’agente – e, - aggiunse – si ricordi che da oggi Miley Cyrus non esiste più.
Così la lasciò scendere dall’aereo. 
  
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