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Autore: controcorrente    01/01/2011    3 recensioni
Prima shonen ai che scrivo, su Adriano ed Antinoo. Spero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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 Questa è una piccola shot che vorrei regalarvi per questo primo dell’anno. E’nata così, fatemi sapere che cosa ne pensate
cicina
 
Quello mi sembra simile agli dei
 
“Quello mi sembra simile agli dei” avrebbe detto Saffo.
Antinoo era intento ad esercitarsi nel lancio del disco, come un atleta delle Olimpiadi. Aveva preso l’oggetto piatto e sottile tra quelle mani affusolate e con un’attenzione quasi eccessiva, tipica di un dilettante, cercava la presa giusta per effettuare il lancio migliore. Il braccio era teso  come un ramo di quercia, mentre il resto del corpo si fletteva alla ricerca della tensione necessaria, flessuoso come un giunco. Alcune gocce di sudore scendevano lungo la tempia bruna, in un ingenuo e ipnotico movimento verso il basso. Le membra leggermente abbronzate e lucide di olio, rilucevano al sole, facendo sembrare il ragazzo simile ad una statua di Prassitele che aveva iniziato improvvisamente a muoversi.
Adriano interruppe la lettura dei testi di filosofia, non riuscendo ad andare oltre nello studio di una materia che saziava la sua mente, affetta da una continua fame di saggezza. Quel giovane si esercitava davanti ai suoi occhi come se niente fosse, senza sapere che la sua nudità gli stava rimescolando il sangue nelle viscere. Lui, l’imperatore non poteva distogliere lo sguardo da quella creatura ai suoi occhi perfetta.
Antinoo era bellissimo e tutto nella sua persona catturava l’attenzione dell’uomo più potente dell’Impero. Possedeva un corpo privo di qualunque difetto ed una mente vivace che accoglieva la saggezza che il sovrano non mancava di dargli. Parlare con lui lo intrigava, soddisfacendo un bisogno che non era mai riuscito a placare  la sua anima smaniosa di cultura. Sua moglie non ne era all’altezza ma non c’era da stupirsi. Tutti i più grandi personaggi della cultura greca avevano vissuto le loro storie d’amore più importanti con degli uomini e nemmeno lui, che nutriva un profondo amore per quel mondo sofisticato e lontano, poteva mettere in dubbio questa verità. Il giovane originario della Bitinia era ai suoi occhi un gioiello di straordinaria rarità che non poteva essere barattato con nessun altro. Chiuse un momento gli occhi, immaginando i luoghi di Oriente, esotici e lontani, dove avrebbe voluto portare quell'uomo bellissimo, con il quale avrebbe voluto conversare e trascorrere momenti piacevoli finché gli era possibile.
Improvvisamente la sua attenzione fu catturata da un urlo. Subito volse la testa verso Antinoo che se ne stava ancora lì. La testa rivolta al cielo e la bocca spalancata, in un’espressione di trionfo. Era immobile nel cortile, sudato e soddisfatto. I capelli, bruni, scendevano lungo la sua schiena come i rami tortuosi di una vite.
“Mio signore!” esclamò “Ci sono riuscito! Avete visto?” Gli occhi dell’imperatore percorsero ogni singola porzione del corpo del ragazzo che lo osservava con un’espressione speranzosa, come se desiderasse che il suo imperatore non lo avesse perso di vista. Adriano si chiese se fosse consapevole dell’influenza che era in grado di suscitare sulla sue persona, oppure vivesse i momenti in sua compagnia, ignorando l’attrazione che scatenava sul suo corpo.
Adriano era sempre più preda di una lotta interiore che da qualche tempo non faceva che togliergli non poche ore di sonno. Da una parte voleva correre da Antinoo e provargli, con le parole e le azioni, il sentimento che sentiva ogni giorno sempre più prepotente e ingestibile. Dall’altro la sua formazione filosofica si rifiutava di accettare questo coinvolgimento e condannava una simile schiavitù della mente al desiderio. La sua anima allora tentava di dimostrare, con argomenti convincenti che ciò che provava per il giovane Bitinio era estraneo alla passione del corpo ma come poteva continuare a negare una simile realtà, quando lo vedeva correre da lui ed afferrare la sua mano?
Quel contatto lo fece trasalire.
Il contrasto tra la pelle accaldata di Antinoo e la sua, decisamente più fresca, gli provocò non pochi brividi.
“Sì, ho visto Antinoo. Sei stato molto bravo.” Rispose,tentando di dare alla voce un tono composto. Le iridi carbone del ragazzo saettavano sulla sua persona, con una sfrontatezza che solo lui poteva permettersi.  Adriano intanto cercava di darsi un comportamento  serio e distaccato, fedele alla fama di imperatore amante della Grecia, con cui era conosciuto ovunque.
Antinoo sorrise, vedendolo così impassibile e, senza dire nulla, sfiorò la barba che l’imperatore si era fatto crescere, come segno della sua aspirazione di essere un filosofo. Adriano trattenne il respiro e con uno sforzo di volontà cercò di mantenere il controllo.
“Ricordate questo, Cesare. La mia vita è vostra e sono qui per servirvi. Ordinatemi ciò che volete ed io lo farò.” Sussurrò, prima di posare le labbra sulle sulle sue.
L’imperatore spalancò gli occhi.
Antinoo si allontanò senza distogliere lo sguardo da lui.
“Allora” fece con un sorriso divertito che rese il suo volto simile a quello di un bambino impudente “sono stato bravo?”
E quella volta Adriano, che aveva sempre avuto la risposta pronta, non seppe che cosa dire.
 
Questa è una piccola shot nella quale per la prima volta parlo della relazione fra l’imperatore Adriano ed Antinoo. Non mi sono mai cimentata in yaoi e simili e spero di aver fatto un buon lavoro. Nel frattempo vi auguro un felice 2011!
 
cicina

   
 
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