Rose
Weasley non riusciva proprio a
concentrarsi, in quella lunga e calda giornata di fine Luglio, alle
prese con i
suoi compiti estivi.
Il
professore di Babbanologia gli aveva
assegnato il tema : “ Descrivi il tuo eroe”.
Rose
ci aveva pensato a lungo, aveva pensato a
tutto e tutti, ma c’era qualcosa che non le convinceva.
Ovviamente,
aveva detto il professore, non
prendete i vostri genitori : è scontato siano degli eroi per
voi.
Rose
sbuffò : gli sarebbe tanto piaciuto
raccontare dei suoi mitici genitori, che insieme al loro migliore
amico,
avevano salvato il mondo magico. Purtroppo però doveva
cercare qualcun altro.
Faceva
tanto caldo, e fuori i suoi fratelli
stavano giocando a Quidditch con papà e lo zio Harry.
Rose
decise quindi di andare a prendere qualcosa
da bere, e se avesse incontrato qualcuno della sua famiglia in giro,
gli
avrebbe chiesto un aiuto per il compito.
Il
succo di zucca era decisamente il suo
preferito, e proprio mentre ne stava sorseggiando un po’ dal
bicchiere, arrivò
in cucina il padre.
“Ehi,
piccola, perché non sei fuori a giocare
con noi? Ci manca giusto una Cacciatrice! “ disse Ron Weasley
alla figlia,
scoccandole affettuosamente un bacio sui capelli, mentre le rubava un
po’ di
succo di zucca.
“Ehi,
papà è mio! “ brontolò Rose,
mettendo il
broncio, che subito sparì, appena si ricordò che
aveva bisogno del padre per il
tema di scuola.
“Ho
bisogno di un tuo aiuto…” esordì la
piccola.
“Dimmi
tutto”
“Ecco…devo
fare un tema per il professore di
Babbanologia, devo parlare del mio eroe, ma non posso parlare di te e
la mamma
e quindi non so chi descrivere.. Tu hai un eroe, papi?”
Ron
parve soppesare quelle parole, si sedette su
una sedia vicina e guardò affettuosamente la figlia.
“Certo
che ho un eroe, Rose…”
“E
chi è?? Lo conosco?” chiese lei, con la
curiosità di una bambina undicenne.
“No,
Rose, no… Ma mi avrebbe molto fatto piacere
se tu l’avessi conosciuto…” a queste
parole, Rose giurò di aver visto passare
un lampo di malinconia negli occhi del padre, meno accesi del solito.
“Tutto
bene, papi? Sembri triste…”
“
Non ti preoccupare, piccola… Sai, a volte
nella vita succedono delle cose molto brutte, che non decidiamo
noi… A volte
capita di perdere una partita a Scarabeo, altre ti viene rubato il tuo
succo
preferito, altre invece ti portano via persone
speciali…” continuò Ron,
abbassando gli occhi, come se stesse parlando più con se
stesso che con la
figlia.
“
A volte capita così, senza preavviso, senza
una ragione valida.. Succede e basta, ma con esso va via anche un
po’ del tuo
cuore… Ciò di cui ti sto raccontando è
successo molti anni fa, ma non passa
notte senza che io ci pensi.. E’
stato
così difficile, Rose…e lo è ancora
oggi. “
finì il rosso, mentre gli occhi diventavano
leggermente lucidi.
“Di
chi stai parlando papi?” chiese Rose, triste
al pensiero che suo papà possa stare male, lui che
è sempre allegro e gioca
sempre con lei.
Non
fu il padre a rispondere sta volta, ma zio
George, arrivato silenziosamente alle spalle dei due, anche lui con gli
occhi
leggermente luccicanti, ma con il suo solito sorriso, seppure vagamente
malinconico.
“
Di una persona che se n’è andata dalle nostre
vite molti anni fa, Rose.. Se n’è andata
combattendo per noi, per la sua
famiglia, per il suo mondo nel quale progettava di fare una famiglia,
di avere
del figli, di giocare a Quidditch in giardino nelle calde giornate
estive. E’ morto valorosamente, senza mai
dimenticare la causa per la quale combatteva, ma la cosa importante
è che il
suo sorriso non è mai sparito dal suo volto, è
sempre stato con lui, fino
all’ultimo istante. Noi lo ricordiamo ancora così,
sorridente e con tanta
voglia di vivere.”
Rose
non aveva più bisogno di altre spiegazioni,
aveva capito a chi si riferivano il padre e lo zio, anche se per loro
fare il
suo nome sarebbe stato forse troppo doloroso.
Rose
Weasley, secondo anno
Tema
: Zio Fred, il mio eroe.