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Autore: _M e l_    01/01/2011    1 recensioni
Mattia, famiglia benestante, circondato d'amore, e Lara, adottata da una famiglia troppo appariscente. Un bambino con un sogno e una bambina con un incubo. Un ragazzo terrorizzato e una ragazza stanca del dolore. Una donna vissuta.
Cosa hanno in comune? Solo la notte di capodanno.

Raccolta:
1: Mattia, due anni
2: Lara, un anno
3: Mattia, diciott'anni
4: Lara, diciassette anni
5: Lara e Mattia
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mattia sobbalzò sentendo tutte quelle urla.
Iniziò a piangere insistentemente e si calmò solo quando sentì il suo profumo invadere la stanza.
Era una fragranza dolce. L’avrebbe riconosciuto fra milioni. Aveva un effetto calmante su di lui.
Era l’aroma che circondava la figura della sua mamma.
Odorava di buono.
Il suo viso sorridente entrò nella sua visuale.
“Tum-tum tum-tum tum-tum” sentì Mattia quando lei se lo strinse al petto.
Era un suono soave.
- Jamin, vieni che siamo a meno cinque! – urlò suo padre dall’altra stanza.
- Arrivo! – gli rispose Jamin.
Jamin era il nome della sua mamma.
Mattia si spaventò del movimento repentino effetuato da Jamin per correre dal marito. Ma non pianse.
Cercava quel suono melodioso che prima aveva sentito.
Si lamentò molto quando si accorse di averlo perso.
Il delicato “tum-tum” della sua mamma era inudibile, sovrastato dal chiasso prodotto da tutte quelle persone.
Jamin cercò di coccolarlo per tentare di calmarlo, ma non ne voleva sapere.
Si dimenò finchè, esasperata, la madre non lo portò nuovamente nella camera silenziosa.
Sorpreso di sentire di nuovo quell’amabile musica, rise entusiasta. Ma dalla bocca gli uscì solo uno strano gorgoglio.
Alzò lo sguardo sul volto della mamma. Quando le si incresparono le labbra in un sorriso raggiante, intimidito, nascose il faccino nell’incurvatura del suo collo, procurandole ilarità.
Quel tenero momento di pace fu interrotto dall’assordante rumore di una botta, fatta esplodere a poca distanza da loro.
Per l’ennesima volta il cuoricino del piccolo Mattia battè all’impazzata.
- Ehi, tesoro, guarda! Guarda che bei colori! – gli sussurrò la mamma invitandolo ad osservare oltre il balcone.
Rimase impressionato da quelle strane luci che si accendevano nel cielo.
Indicandole spalancò la boccucia tremolante.
La madre rise.
- Hai visto come sono belli i fuochi? – domandò retorica.
Lo posò delicatamente per terra e lui, con passo incerto, si avvicinò al vetro per vedere meglio.
Voleva prendere tutte quelle lucine per guardarle da vicino. Ma quando stese il braccio la sua mano si scontrò con il vetro freddo.
Si voltò con il viso contratto in una smorfia di irritazione e curiosità.
- E ogio!* – disse impettito.
La madre prendendolo tra le braccia gli allontanò teneramente la mano dal vetro imprigionandola tra le sue.
- Non puoi prenderle. Sono lassù, lontane. Troppo lontane. Sono belle vero? Guardale solo –
E lui lo fece. Guardò finchè non finirono quelle meravigliose lucine che sprigionavano milioni di colori.
Guardò finchè i suoi occhi esausti non si chiusero. Ma ancora continuò a guardare.
Infatti quei colori gli fecero compagnia nel mondo dei sogni, dove, finalmente, riuscì a prendere quelle agognate lucine.
 


*Le voglio.


Sinceramente non so ancora cosa diventerà questa raccolta, per ora spero solo che piaccia :)
P.s. Qualcuno mi può dire se esiste il nome Jamin e se l'ho scritto bene? Grazie :D

Al prossimo aggiornamento, Nene :D

   
 
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