Quanta luce in questo mondo. Dolci e giovani risate aleggiano nell'aria. Stupidi e inutili schiamazzi, che coprono il dolce suono di una lacrima che si infrange su questo falso sorriso. Perché bisogna sorridere alla vita, perché la vita è un dono grande. Un dono grande di cui questi uomini credono di esser padroni. E non gli basta la loro vita, hanno bisogno anche di quelle degli altri. Rendono dunque schiavi i loro prossimi, negandogli ogni felicità. E io dovrei sorridere davanti a tutto questo. Ho ali ma non posso volare, ho occhi ma non posso piangere, ho labbra ma non posso sorridere. Ho una voce, ma non posso urlare. Nessuno mi conosce. Abbandonato a questa luce che tutto investe e tutto acceca. Nessuno mi vede. E intanto mi vestono con abiti sporchi del sangue di quelle vite troppo precocemente strappate via dai propri corpi. Ma questo nessuno lo sa. Sono obbligato a guardare questa realtà che non mi appartiene. Lacrime dolorose cadono dai miei occhi. Ma chi mai sentirà questo mio lamento che non ha suono, che non ha voce. Perché c'è tanto dolore nel mondo della vita. Perché tante lacrime bagnano il terreno di questo pianeta. Perché tanta guerra in un mondo creato per la pace. Chi sono io? Io sono l'angelo della vita, costretto alla morte.