Capitolo quattro
Casa Saeba ...
I due si
guardarono imbambolati, la prima a rompere il silenzio fu Kaori - Ciao Ryo,
come va? - e gli sorrise.
L'uomo si riscosse dai pensieri poco puri che in quel momento gli erano venuti
in mente e abbracciandola rispose - Non sai come sono contento di vederti - si
staccò da lei e rimirandola di nuovo disse - Sei cambiata molto in un anno, se
ci trovavamo per strada a stento ti avrei riconosciuta. Ma che ci fai qui,
Saeko mi ha detto che dovevo venirti a prendere in aeroporto -.
- Ah, scusa e che volevo farti una sorpresa e sono andata alla sede del Fbi e
li ho conosciuto un tuo collega -
Ryo si rabbuiò "Perché ho la sensazione di sapere chi è?" - Come si
chiama? -
- Mick Angel - a quel nome Kaori si accorse che un lampo di non so che cosa
passò negli occhi di Ryo - Gran bel ragazzo, mi ha offerto un caffè e mi ha
spiegato dove abitavi - Ryo era sempre più scuro in volto - Ryo tutto ok? ti
vedo strano -
L'uomo si riscosse dai suoi pensieri e sorridendole rispose - Tutto ok, non ti
preoccupare. Su dai entra, non vorrai rimanere fuori tutto il tempo -.
La prima cosa che Kaori notò fu la foto di lei, Ryo e Suo fratello Hide che si
trovava sul mobile del corridoio - Te la sei portata? -
Ryo non capendo a cosa si riferisse si girò e vedendo il sorriso triste di
Kaori capì subito - Si, come potevo lasciarla in Giappone, è l'ultimo ricordo
che abbiamo di tuo fratello - le tolse la foto da mano - Su non lasciamoci
trasportare da ricordi tristi; siediti dai - e la fece accomodare sul divano -
Lo sai che in questo momento invece di essere così gentile dovrei essere molto
arrabbiato con te? -.
Kaori fece un sorriso innocente - E perché mai? -
- Non fare la finta tonta, ti avevo detto esplicitamente che non dovevi
muoverti dal Giappone -
- Ed io ti avevo detto di tenermi informata su tutto quello che riguardava
l'Unione Teope, cosa che tu non hai fatto - rispose animatamente.
- L'ho fatto per proteggerti, cosa che mi ha chiesto tuo fratello -
- Non mettere in mezzo quella stupida promessa fatta a Hide. Ryo, io ho ventiquattro
anni, sono abbastanza grande da decidere da sola cosa fare -.
Ryo la guardò e vedendo la determinazione nel suo sguardo non seppe cosa
rispondergli, in un solo anno era maturata tanto - Hai ragione, scusami -.
Kaori non si aspettava le sue scuse e ora si sentiva un po’ in colpa per averlo
aggredito - No, scusami tu, non dovevo prendermela così con te. Tu lo stavi
facendo in buona fede ma sai quant'è importante per me tutto questo -.
- Hai ragione - ci fu un attimo di silenzio - Senti Kaori, ma per quanto tempo hai
intenzione di rimanere? -
La domanda la colse alla sprovvista - Beh ... non lo so, anzi, ora che mi ci fai
pensare, dovrei andarmi a cercare una stanza in una pensione o in un albergo -.
- Non esiste proprio - disse Ryo inalberandosi.
- Come scusa? - Kaori non capiva perché gli avesse risposto così duramente.
- Scusa, volevo dire che tu dormirai qui -
- No Ryo non esiste, non voglio crearti nessun disturbo -
- Ma quale disturbo, ho una camera degli ospiti quindi avrai una stanza tutta
per te -
- Ne sei proprio sicuro? -
- Certo - drinn ... drinn - Vado a rispondere al telefono, tu intanto
sistemati. La tua stanza è quella in fondo al corridoio a sinistra, quella di
fronte e la mia e il bagno e la porta a fianco nel caso ti vuoi fare una doccia
-.
- Ok, grazie ancora -.
Mentre Kaori si dirigeva nella sua stanza, sentì Ryo rispondere al telefono -
Pronto ... ciao Mary ... no oggi non possiamo vederci ... si ok ... domani? ...
ti ritelefono e ti faccio sapere ... va bene ... ciao - e riattaccò.
Kaori entrò nella sua stanza sbattendo la porta: " E ora chi è
questa?", poi pensandoci meglio "Ma che me ne importa, io e Ryo non
stiamo mica insieme, anzi a me neanche piace, è solo un amico" ma il suo
cuore sapeva che non era vero - Forse è meglio che mi faccia un bagno
rilassante prima di pranzo, perché oggi sarà una giornata molto dura - disse ad
alta voce - Ryooo!!! - chiamò.
L'uomo era in cucina e stava preparando qualcosa per pranzo - Dimmi - rispose.
- Io mi vado a fare un bagno caldo -
- Va bene - e intanto sentì la porta del bagno chiudersi . "Mamma mia,
forse ho fatto uno sbaglio a proporle di dormire da me. Lei non è più una
ragazzina e io ho i miei istinti, chi mi darà la forza di trattenermi? Prima
riuscivo a non esternare le mie emozioni perché c'era Hide e poi perché era
ancora una bambina, ma ora è diventata a tutti gli effetti una donna, sia nel
carattere sia fisicamente". A un certo punto sentì la sua presenza alle
spalle, ma fece finta di nulla.
- Ryo - sentì la sua voce che lo chiamava flebilmente e un brivido gli passò
dietro la schiena.
- Dimmi - rispose senza girarsi.
- Dove posso trovare degli altri asciugamani? -
E proprio in quel momento lui fece l'errore più grande: si girò. Quello che
vide lo lasciò letteralmente senza fiato: lei era scalza, con i capelli bagnati
e con un asciugamano che le arrivava a stento sotto l'inguine. Sembrava un
pulcino bagnato, il più bel pulcino bagnato che lui avesse mai visto; proprio
in quel momento il suo 'amico' si risveglio, fortunatamente indossava un
maglione abbastanza lungo.
Lo sguardo pieno di desiderio che Ryo le rivolse non passò inosservato a Kaori
che si sentì bruciare da dentro e divenne tutta rossa.
L'uomo per riprendersi tossì e, vedendo l'effetto che aveva provocato alla
ragazza sorrise tra se - Ti faccio vedere vieni - e con la scusa passò avanti
in modo da non doverla vedere così da calmarsi un attimo.
- Grazie - rispose Kaori. E, una volta che Ryo le porse l'asciugamano, si
richiuse in tutta fretta la porta del bagno alle spalle.
Lo sweaper si appoggiò esausto alla porta del bagno pensando " E sì, ho
fatto proprio un errore. Penso proprio che non riuscirò a resisterle a lungo.
Hide ti chiedo scusa in anticipo", e sorridendo si avviò verso la cucina.