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Autore: Crystalya    01/01/2011    2 recensioni
Come può una ragazza come tante come me aspirare a qualcosa che le faccia capovolgere l'esistenza?
Uhm, forse dovrei presentarmi, avete ragione. Il mio nome non ve lo rivelo, però. Sappiate che mi chiamo L, e voglio narrarvi la mia storia.
Ci state?
Citiamo anche una frase dal racconto:
"Stop, il film è finito. Sta di fatto che me ne innamorai all'istante. Senza troppi petali di rosa o altri convenevoli sì, innamorarsi è facile durante l'adolescenza."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente mi ero alzata di malumore. Non volevo novità troppo scottanti, invece improvvisamente dovevo affrontare il fatto che un ragazzo sconosciuto mi osservasse di nascosto e avesse addirittura il mio numero.
Non c'è che dire; aveva agito con discrezione. Chiedendo in giro nessuno sembrava conoscere questo numero misterioso; pensai che avrebbe potuto essere un mio ex compagno di classe con un altro numero, ma non trovavo il motivo per cui avesse dovuto scrivermi in incognita. Che casino con i tempi dei verbi, aiuto.
Non avevo molta voglia di tornare a scuola, ma il secondo giorno di scuola non era esattamente quello adatto a fare una gitarella di primo mattino. Così, di malumore, mi misi le prime cose che trovai nell'armadio, presi lo zaino e andai.
A scuola, ovviamente, all'entrata chi trovai? Il ragazzo che avevo tanto ammirato il giorno precedente. "Fantastico", pensai, "Solo questa mi mancava". Poi una strana idea mi si affacciò nella testa: 
"Aspetta, Lya, ragiona: se il ragazzo è qui, ci sarà anche l'altro simpatico mr.X che mi osserva.
Freneticamente mi guardai intorno: nel cortile della scuola, solo la mia perla, un suo amico, e un gruppo di ragazze appoggiate al muretto. Il resto della scuola era probabilmente già all'interno dell'edificio. Sconsolata, ero entrata e mi ero diretta verso la mia classe.
Avevo anche pensato che non fosse necessario farmi tanti problemi: brutta ero e brutta rimanevo, il ragazzo che mi piaceva probabilmente non mi avrebbe mai notata mentre mr.X (così l'avevo soprannominato) era solo un suo amico che voleva prendersi gioco di me. Figurarsi, io che mi fidanzo. A parte la mia storia estiva, che era addirittura a distanza, non riuscivo ad aprire la mia mente verso altre possibili relazioni. Così pensai semplicemente di cercare di dimenticarmi del ragazzo in questione.
Purtroppo ciò non era affatto facile: me lo trovavo in faccia ogni santo giorno e il fatto che non mi guardava minimamente mi rendeva un po' nervosa, mentre l'incognita al maschile continuava a "fare il tifo" per me (se con fare il tifo si intende rompere altamente) ogni giorno, costantemente, via sms. 
L'intuito femminile è una gran cosa, mi ritrovavo a pensare spesso. E un giorno d'inizio Ottobre ne ebbi la conferma totale.
"Che hai?" mi chiese con tono pettegolo Bian "Ti vedo troppo assorta nei tuoi pensieri."
In quel momento non avevo molta voglia di parlare, così l'avevo semplicemente liquidata con una risposta abbastanza acida. "Non è affar tuo", le avevo detto con tono piuttosto distaccato.
"Eddaaai" aveva ribattuto lei "Siamo compagne di classe? O no? Io ti racconto di tutto..."
"Il tuo tutto riguarda la tua classifica dei ragazzi, Bian. Sta di fatto che ora non ho molta voglia di parlare."
In quel momento era intervenuta Sury: "Bian, se non ha voglia amen, non c'è da farne una questione di stato". Ma dai suoi occhi traspariva curiosità, così avevo tirato un sospiro e avevo deciso di vuotare il sacco.
"Sury, ti si legge negli occhi che vuoi saperlo anche tu, eh. Dai, vi racconto tutto...però giurate di non dirlo a nessuno". Precauzione alquanto inutile, data la voglia di ciattellare di Bian.
"Giuro" risposero all'unisono.
Senza troppa fiducia in quella promessa, sospirai di nuovo e raccontai del mio "amore" segreto.
"Uhm, penso di aver capito di chi parli" disse Bian che conosceva già mezza scuola. "Dovresti fare il primo passo!"
"Sì, lo penso anche io" ne convenì Sury.
"Ma se nemmeno lo conosco! Non sparate sentenze!" dissi mentre la mia faccia passava per tutte le tonalità del rosso.
"Sarà, però tu non me la conti giusta...c'è qualcos'altro...!" disse Bian con un sorrisetto ammiccante.
"Già, ce l'hai scritto in fronte...!"
Stavo per narrar loro anche dei messaggi misteriosi quando giunse la campanella, mia adorata salvezza.
Già, lo pensai finchè non fui interrogata di Inglese (fortunatamente me la cavai con un 7+).
Per fortuna all'uscita me l'ero svignata da quelle due assetate di gossip e il pomeriggio era passato in tutta tranquillità.
La sera, come al solito, mi ero attaccata al cellulare con mr.X: mi esortava a fare il primo passo. Ma che avevano tutti?!?
"No, no e poi no!" gli avevo scritto.
"Perchè no? Insomma, dai!"
"Mi rifiuto: io non conosco lui, lui non conosce me e non mi degna di uno sguardo, in più sono bruttissima. :("
"Io non credo :) Dai, sei carina!"
"Dai, lo dici solo per farmi contenta."
"Non è vero"
"Sì che è vero!"
"Pensala come vuoi, sei pessimista! Senti, ti va una cosa?"
"Dimmi..." in quel momento ero molto tesa: qualcuno mi aveva detto che ero CARINA, mica pizza e fichi! E poi quello strano ragazzo mi stava proponendo qualcosa...avrei dovuto accettare?
"Domani io ti indico a Gilu, lui mi da le sue impressioni su di te e poi ti riferisco...ci stai? ;)"
"ASSOLUTAMENTE NO!", ringraziai sentitamente il cielo perchè stavo usando il cellulare e il mio interlocutore non avrebbe potuto notare il colorito paonazzo del mio volto.
"Eddai! Quanto sei! Lo vuoi fare un passo avanti o no?!?"
"Sì...ma no! E' inammissibile!"
"Come vuoi... :(("
"Ehm...però dai, si potrebbe provare"
"Lo sapevo che avresti accettato! :) Però ad una condizione!"
Ecco, ci siamo. Cosa voleva? Il mio corpo? Soldi? 
"...quale?". Dopo aver scritto questo messaggio sospirai, preparata al peggio.
"Il fatto che io e te, TU E IO, ci scriviamo e siamo, diciamo, amici, rimarrà un segreto."
"E io che mi aspettavo chissà cosa! Va bene...però mi fai una cortesia? Te lo dai un nome? Sai com'è, non mi piacerebbe continuare a parlare con un'incognita. Ho già troppe incognite in matematica, e bastano e avanzano per quanto mi riguarda."
"Questa battuta era triste, Lya, sai fare di meglio :)) Comunque chiamami pure Fede. Anche se non è il mio vero nome, tranquilla."
"Mh...va bene, "Fede". Sarà il nostro segreto, comunque. Hai la mia parola."
"Sì, sarà il nostro Piccolo Segreto."
  
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