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Autore: Valmont    13/12/2005    8 recensioni
Dopo aver letto HP e il principe mezzosangue ho iniziato a chiedermi quale fosse il motivo, dietro il gesto di Piton, e allo stesso tempo il perchè della dura reazione di Lupin... ed è uscita questa storia...
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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***E' la mia prima ff, quindi accetto commenti e critiche costruttive da chiunque voglia farmele!***





L’uomo era seduto al buio nel suo studio. La testa china, a ripensare ciò che era accaduto pochi giorni prima. Ancora non riusciva a crederci, era morto… tutto era perso… Non riusciva a scorgere nulla di buono per il mondo dei maghi, per il mondo intero in realtà.

Da quella sera non era più riuscito a dormire ed ora la stanchezza iniziava a farsi sentire, ma non voleva chiudere gli occhi, sapeva che se l’avesse fatto quel immagine l’avrebbe tormentato: l’uomo che l’aveva salvato più di una volta, con il volto sfigurato e il corpo inerme.

Lupin aveva chiesto più volte a Harry di raccontargli cosa era successo alla torre di astronomia quella maledetta notte, e ogni volta che riascoltava la storia il suo odio per Piton aumentava sempre di più.

Silente si era sempre fidato di lui, a dispetto di tutto e di tutti, e pian piano anche lui aveva iniziato a dar fiducia all’ex Mangiamorte; l’uomo l’aveva aiutato più volte preparandogli una pozione perché potesse alleviargli il dolore nelle sue notti di agonia, aveva spesso rischiato la vita per portare preziose informazioni all’Ordine e anche per salvare la vita a Harry, agendo sempre nell’ombra, senza mai prendersi alcun merito, lasciando che il ragazzo continuasse ad odiarlo…

Ma ora aveva passato il limite! Aveva ucciso l’unico uomo che gli aveva sempre dato fiducia, l’uomo che l’aveva amato come un figlio, che l’aveva salvato da Azkaban, che gli aveva dato una seconda opportunità, che l’aveva protetto senza sentire alcuna ragione.

Lupin era talmente assorto nei suoi pensieri che non udì il “crack” prodotto da qualcuno che si era appena teletrasportato, tanto meno dei suoi passi vellutati che gli si avvicinavano alle spalle. Il nuovo arrivato era vestito tutto di nero, un lungo mantello lo avvolgeva e il cappuccio era poggiato sul suo viso, lasciando in vista solo la sottile bocca.

Appena appoggiò una mano sull’uomo che gli dava le spalle il licantropo si voltò di scatto, osservando con gli occhi sbarrati la tetra figura. Si maledì mentalmente per essersi lasciato talmente andare da non accorgersi di tutto quello che gli stava accadendo intorno. L’altro uomo alzò lentamente il cappuccio rivelando due occhi neri come la notte.

-Tu…- mormorò Lupin esterrefatto ritrovandosi di fronte l’unica persona che non si sarebbe più aspettato di rivedere, se non in un campo di battaglia.
  
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