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Autore: CassieRADKE_    02/01/2011    0 recensioni
Chi non ama la neve e i capelli rossi?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...happy new year?

31 dicembre.

Da natale Cassie non aveva visto nessuno della famiglia di Hellen, a parte lei. Era il 31 dicembre. Cassie era così agitata per quella notte che stava per svenire. Sarebbero andate a casa di un loro amico, lei, Hellen, Laure, Caroline, Sophia e altre amiche, con tutti i ragazzi della compagnia. Non si vedevano da tanto tempo, o almeno, era tanto tempo che Cassie non usciva nella sua compagnia. Oh, c'era anche lui, Dreke. In totale erano 8 ragazze e 12 ragazzi. Poco importa delle quantità, alla fine di sinceri in mezzo a tutta quella gente ce n'erano pochi.

Eccole, Cassie e Hellen che escono da casa di Cassie per andare alla fermata dell'autubus per raggiungere gli alti alla festa. Hellen aveva un mini vestitino viola, la parte intorno al seno rigida e da lì in giù era a strati tullè viola chiaro e scuro, e più aderente alla pelle uno strato di seta lilla. Il vestitino le arrivava a metà coscia e i tacchi 12 neri lucidi con uno spazio davanti e un fiocco. I capelli erano lisci e il trucco perfetto, non era esagerata, perchè lei era bellissima così com'era.
Cassie invece aveva un vestitino nero, il corpetto stretto senza spalline, scollatissimo, poi dalla vita fino a un quarto delle coscie era simile al vestito di Hellen, tutto nero. Aveva i capelli ricchi rosso fuoco e in testa aveva un cerchietto nero con un grosso fiocco a lato. Tacchi 12, anche lei, scarpe lucide rosse. Aveva una collezione di scarpe col tacco. Agli occhi un trucco nero pesante sopra e niente matita sotto. La sua pelle era pallida come sempre, le guance truccate un po' di rosa e le labbra rosa come sempre.
Presero il pulman per andare a casa del loro amico. Sapevano già come sarebbe andata a finire la serata. Tra alcool, canne e bong. Gente in botta, chi sbocca. Meglio di niente, a Cassie bastava essere con loro per essere felice.
Il rumore della musica psicadelica si sentiva già da fuori. Ah già, i suoi amici non erano gente da discoteca, ma più da "sex, drug and rock'n'roll", a lei piacevano così. Dentro c'era già gente con in mano le birre e chi già si era appartato con una ragazza forse scelta a caso tra quelle presenti.
Dopo i saluti e le raccomandazioni del padrone di casa tipo "niente alcool per terra, si piscia in bagno, si scopa di sopra e si vomita nelle bacinelle", iniziava la festa per tutti. Cassie prese subito in mano la bottiglia di vodka e Hellen andò da Alex, il suo quasi fidanzato. Cassie quella sera non passava inosservata, i suoi amici la vedevano la salutavano e tutti quanti le dicevano che era da troppo tempo che non si vedevano. Tra la gente però c'era anche lui. Cassie rimase incantata. Dreke, sotto quelle luci, con gli occhi azzurri e il suo sorriso così fottutamente attraente. I capelli piastrati, la camicia, la cravatta, i jeans stretti. Era bellissimo quella sera, davvero bellissimo.
- Cassandra? -
- Dreke. -
- Sei venuta anche tu, pensavo di non vederti. -
- Questa non è solo la tua compagnia. -
- Era da tanto che non uscivi con noi. -
- Indovina perchè. -
- Prima di rovinarci questo capodanno, io ecco, per quello che è successo, mi dispiace Cassie davvero. -
Un momento, Dreke le aveva parlato per chiederle scusa? Questo lei non se lo aspettava, no. Si era quasi abituata a questa sorta di "odio" fra i due. Ma quella sera era così bello che quasi le veniva voglia di farlo stare zitto con un bacio e fargli capire che l'avrebbe perdonato sempre e comunque. Ma ovviamente lei non aveva il coraggio di farlo.
- Dreke.. pensiamo solo a passare questa notte da amici. Da domani credo che non te ne fregherà più niente di me comunque. Ciao. -
Non gli diede neanche il tempo di replicare e andò a prendere una birra. Poi diventarono due, poi tre. era solo un po' brilla. Reggeva benissimo l'alcool.
Si girò per cercare Hellen. Vide Dreke e Laure sdraiati per terra a baciarsi. Non so se fossero già stati ubrachi alle 10 di sera. Hellen era di fuori a fumarsi una canna col suo ragazzo, tra un bacio e l'altro. Meglio non disturbarla. Tornò dentro e iniziò a parlare con quelle sue amiche con la lingua libera che non vedeva da tempo. le chiesero come andava con Dreke, come andava a scuola, con gli amici, in amore.. 
Erano le 23 e 22. Un po' l'alcool iniziava a farsi sentire. Il migliore amico di Dreke stava male, vomitava in continuazione e quasi non riconosceva le persone che aveva intorno. Dreke andò ad aiutarlo. Stava seduto vicino a lui con in braccio Laure. Era preoccupatissimo per Alan, il suo amico.
- Cazzo come cazzo si fa a ridursi così prima di mezzanotte? - Sembrava quasi chiedere ad Alan, anche se sapeva che lui non capiva più un cazzo.
- Dai Dreke, hai Laure, consolati con lei. - Cassandra, con quella risposta fece salire il cuore in gola a tutti i presenti in quella stanzetta. Il suo tono era evidentemente freddo e distaccato, triste allo stesso tempo. Dopo quelle parole uscì di fretta girando sui tacchi nel vero senso della parola.
Mancavano venti minuti a mezzanotte. Cassie era di fuori lontana dagli altri, erano tutti coppiette ormai, lei era sola, come succedeva sempre. Non fumava di solito, ma era lì appoggiata al muretto con una birra in mano e si accese una sigaretta presa dalla tasca di una giacca. Era triste e nervosa. Vide qualcuno venire verso di lei. Era abbastanza sotto. Ma riconobbe che era Dreke.
- Fumi? -
- No. -
- Stai fumando. -
- Fatti i cazzi tuoi. -
- Sei ubriaca! -
- No, ho solo bevuto un po'-
- Quanto? -
- Mah un po' di vodka, birra.. -
Se si impegnava riusciva ancora a ragionare.
- Sei pazza. Non hai freddo? -
- Sì. -
- Ci credo! Ci sono meno dieci gradi e tu esci sbracciata -
- Non puoi tornare a tener la lingua occupata a Laure e lasciarmi in pace? -
- Davvero vuoio che lo faccia? -
Dreke si era posizionato di fronte a lei, e la guardava fissa negli occhi. Quegli occhi azzurri che splendevano anche col buio, capaci di tener testa a tutti, capaci di far innamorare tutte.
- Voglio che fai quello che hai voglia di fare. -
Dreke iniziò a baciare Cassie sul collo, lei intanto beveva e fumava. Sembrava non accorgersi nemmeno di lui. Mancava poco a mezzanotte. Dreke continuava a baciare cassie, prima sul collo poi saliva fino ad arrivare a quelle sue labbra sempre perfette e rosa. Prima prendendole a morsi, poi iniziava a fare sul serio. Cassie aprì la sua bocca e iniziarono darsi uno di qeui baci che si danno da ubriachi, ma che si vorrebbero dare da una vita. In sotto fondo si sentiva il conto alla rovescia.
Dieci..
Dreke fece scendere le sue mani fino al fondo schiena di cassie,
Nove..
Poi alzò il suo mini vestitino e iniziò a palpare tutto ciò di palpabile in lei.
Otto..
Cassie si stava eccitando, trovava che Dreke fosse migliorato.
Sette..
Anche Cassie voleva fare la sua parte, Sbottonò la camicia di Dreke, il suo petto bianco scolpito come fosse marmo quasi brillava al buio.
Sei..
Cassie si tolse da quel bacio, mentre Dreke continuava a mettere le mani sotto il vestito, lei baciò dolcemente il suo petto.
Cinque..
Era ubriaca, lei decisamente ubriaca, Lui no, oh, lui era sanissimo.
Quattro..
Ripresero a baciarsi, lei toccava il suo petto e lo stesso faceva lui con lei.
Tre..
Poi Dreke fece scendere le mani e la prese dalle coscie per metterla seduta sul muretto.
Due..
Continuavano a bacirasi come nessuno dei due aveva baciato qualcuno prima.
Uno..
Le mani di lui le accarezzavano le coscie nude, e il loro bacio continuava. A nessuno dei due importava del freddo, 
Buon Anno!
Avevano iniziato così. E poi a forza di baci, Cassie si era trovata senza mutande, e lui anche. Che ci volete fare? Sono ragazzi, e devono provare tutte le esperienze. Potrebbe essere incolpato per stupro Dreke, lei era ubriaca. Ma credo che anche se fosse stata sana, avrebbe fatto lo stesso tutto quello che aveva fatto quella sera con lui. Mentre ancora facevano l'amore, Dreke sentiva finalmente Cassie ansimare, e sorridere e urlare, per causa sua. Dreke era felice, si sentiva realizzato.
Certo, il muretto della casa del loro amico non era proprio il massimo, con quel freddo poi, ma loro no vedevano l'ora, e l'avevano sempre saputo.
 
Il mattino dopo Cassie si svegliò che era in casa sua, nel suo letto e di fianco a lei c'era Hellen che ancora dormiva. Aveva un mal di testa che non si poteva sopportare. E non ricordava nulla della sera prima.  
  
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