Grazie anche a chi legge e basta...
BUONA LETTURA!! KUSSEN,ALICE...
CAPITOLO
16:
Sono
sdraiata sul divano
con accanto la mia piccola bambina. Bill e Tom sono andati a fare la
spesa,lasciandomi in casa con Blake,mentre Saki è andato con
loro.
-“Blake!”
lo chiamo a gran
voce dalla sala.
-“Arrivo!”
urla di
rimando,raggiungendomi a passo svelto “Cosa
c’è? È successo qualcosa?”
chiede
poi allarmato.
-“No,tranquillo.
Avevo solo
bisogno di compagnia.” Rispondo sorridendogli.
-“Ah!
La prossima volta non
chiamarmi così però,altrimenti mi fai
preoccupare.”
-“Esagerato!
Se ci fosse
stato qualcosa avrei urlato e basta,senza nemmeno nominarti.”
Suggerisco con
ovvietà.
-“Come
sempre la tua
intelligenza,o meglio ovvietà,batte la mia!”
-“Com’è
giusto che sia!”
ribatto decisa.
-“Posso
vedere Shakira?” mi
chiede lui con gli occhi che gli brillano.
-“Ma
certo! Ti piacciono i
bambini eh?” dico io,mettendomi a sedere e sollevando la
piccola addormentata.
-“Si.”
Risponde
semplicemente,per poi incupirsi.
-“Come
mai quella faccia?”
chiedo,cercando di capirne la causa.
-“Non
ne parlo mai,perché
l’argomento mi addolora,ma farò
un’eccezione,giusto perché sei te.”
Comincia,sforzandosi di sorridere. Io mi metto in attesa che inizi a
raccontare,con interesse.
-“Due
anni fa io e Katia,mia
moglie,avevamo appena comprato una casa insieme,ormai eravamo una
famiglia,l’unica cosa che ci mancava era un figlio.
Così,dopo vari tentativi
lei rimase incinta di un maschietto. La gravidanza non fu facile,lei
stava male
e soffriva,come capita a volte nelle donne. Ma eravamo felici lo
stesso,perché
di lì a qualche mese avremmo avuto il nostro bambino. Fino a
quando ci fu
l’incidente. Stavamo andando a casa dei suoi genitori per
festeggiare il Natale
in famiglia,la strada era ghiacciata a causa della neve,ad un tratto ho
perso
il controllo della macchina. E poi non mi ricordo altro. So solo che mi
sono
svegliato all’ospedale e i dottori mi hanno comunicato che
mia moglie aveva
perso il bambino e era in gravi condizioni. Alla fine non ce
l’ha fatta nemmeno
lei.” A concludere il breve racconto una lacrima che gli
solca il viso.
-“Mi
dispiace.” Dico
io,commossa da quella tragica storia,asciugandogli la lacrima con un
dito,come
gesto di consolazione.
-“Non
ti preoccupare,oramai
considero te e i gemelli come i miei figliocci,mi fate tornare il
sorriso,anche
se il dolore che porto ancora dentro è
incancellabile.”
-“Sono
felice che noi siamo
in grado di alleviare un po’ quella sofferenza. Sai,ti
capisco,anche io ho
perso una persona a me cara,l’unica che mi sia mai stata
vicina per prima,mio
fratello Jared.”
-“Lo
so,me ne ha parlato
Bill,voleva consolarmi. Anche lui sa la mia storia.”
-“Sempre
il solito. Consiglia
agli altri tirando in ballo persone che non sono
lui,ovviamente.”
-“Non
devi fargliene una
colpa.”
-“Infatti
non gliene faccio
una colpa,solo che a volte infastidisce il suo comportamento,ma rimane
pur
sempre il solito e dolce Bill.” Blake sorride alla mia
affermazione. Poi
all’improvviso il suono del campanello ci distrae.
-“Vado
io.” Dice lui
alzandosi e dirigendosi all’entrata. Io lo seguo con lo
sguardo. Non appena la
porta viene aperta un brivido di paura mi percorre la schiena. Mi
sforzo di
mantenere la calma,trattenendo a stento un urlo. Poi un colpo di
pistola,il
sangue,il corpo di Blake disteso a terra privo di vita,il dolore della
perdita che sento dentro. Il proiettile è
arrivato dritto al cuore,è sempre riuscito bene a
Damon,l’unico suo fallimento
è stato circa un anno fa,quando mi ha mancato,o dovrei dire
quando mio fratello
ha dato la vita per proteggermi. È riuscito a fuggire dalla
galera,e sono
sicura che c’è lo zampino di mio padre. Rivederlo
in casa mi fa stare
male,l’unico mio pensiero è mia figlia. Damon mi
viene incontro con passo deciso
e altezzoso,io stringo Shakira tra le braccia,facendole da scudo con il
mio
corpo. Alzo lentamente lo sguardo,lo punto alla porta ancora
aperta,quando da
quest’ultima entra una’altra persona. Il sangue mi
si gela nelle vene,non è
possibile. Non può essere lui.
-“Figlia
mia,da quanto
tempo non ci vediamo eh!” dice quest’ultimo,con il
suo solito tono sprezzante. Continuo
a stringere mia figlia,chiudo gli occhi per impedire alle lacrime di
uscire. Ma
la verità è che dentro di me sto già
urlando di dolore. Blake è stato ucciso,ora a chi
toccherà morire?