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Autore: _YeongWonhi_    02/01/2011    2 recensioni
"La mia vita non è mai stata tranquilla,e non lo sarà mai. La scelta di ciò non è toccata a me,sono nata e cresciuta sapendo che il mio futuro è nelle mani di altre persone,che la mia vita dipende dalle scelte altrui. Ma in fondo è ciò che sono,non tanto ciò che faccio. Perché io sono una delinquente,o peggio,tutto dipende dall’incarico che mi viene affidato. Per ora ho il compito di uccidere,più precisamente di uccidere Bill Kaulitz."
Questa è la mia nuova fan fiction! Spero che la prefazione vi incuriosisca. Ci tengo a chiarire che non sono assolutamente contro Bill,ma ho avuto questa strana ispirazione...Spero apprezziate...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ringrazio chi recensisce,grazieeee:  memy881, emobilla483....
Grazie anche a chi legge e basta...


BUONA LETTURA!! KUSSEN,ALICE...

CAPITOLO 16:

Sono sdraiata sul divano con accanto la mia piccola bambina. Bill e Tom sono andati a fare la spesa,lasciandomi in casa con Blake,mentre Saki è andato con loro.

-“Blake!” lo chiamo a gran voce dalla sala.

-“Arrivo!” urla di rimando,raggiungendomi a passo svelto “Cosa c’è? È successo qualcosa?” chiede poi allarmato.

-“No,tranquillo. Avevo solo bisogno di compagnia.” Rispondo sorridendogli.

-“Ah! La prossima volta non chiamarmi così però,altrimenti mi fai preoccupare.”

-“Esagerato! Se ci fosse stato qualcosa avrei urlato e basta,senza nemmeno nominarti.” Suggerisco con ovvietà.

-“Come sempre la tua intelligenza,o meglio ovvietà,batte la mia!”

-“Com’è giusto che sia!” ribatto decisa.

-“Posso vedere Shakira?” mi chiede lui con gli occhi che gli brillano.

-“Ma certo! Ti piacciono i bambini eh?” dico io,mettendomi a sedere e sollevando la piccola addormentata.

-“Si.” Risponde semplicemente,per poi incupirsi.

-“Come mai quella faccia?” chiedo,cercando di capirne la causa.

-“Non ne parlo mai,perché l’argomento mi addolora,ma farò un’eccezione,giusto perché sei te.” Comincia,sforzandosi di sorridere. Io mi metto in attesa che inizi a raccontare,con interesse.

-“Due anni fa io e Katia,mia moglie,avevamo appena comprato una casa insieme,ormai eravamo una famiglia,l’unica cosa che ci mancava era un figlio. Così,dopo vari tentativi lei rimase incinta di un maschietto. La gravidanza non fu facile,lei stava male e soffriva,come capita a volte nelle donne. Ma eravamo felici lo stesso,perché di lì a qualche mese avremmo avuto il nostro bambino. Fino a quando ci fu l’incidente. Stavamo andando a casa dei suoi genitori per festeggiare il Natale in famiglia,la strada era ghiacciata a causa della neve,ad un tratto ho perso il controllo della macchina. E poi non mi ricordo altro. So solo che mi sono svegliato all’ospedale e i dottori mi hanno comunicato che mia moglie aveva perso il bambino e era in gravi condizioni. Alla fine non ce l’ha fatta nemmeno lei.” A concludere il breve racconto una lacrima che gli solca il viso.

-“Mi dispiace.” Dico io,commossa da quella tragica storia,asciugandogli la lacrima con un dito,come gesto di consolazione.

-“Non ti preoccupare,oramai considero te e i gemelli come i miei figliocci,mi fate tornare il sorriso,anche se il dolore che porto ancora dentro è incancellabile.”

-“Sono felice che noi siamo in grado di alleviare un po’ quella sofferenza. Sai,ti capisco,anche io ho perso una persona a me cara,l’unica che mi sia mai stata vicina per prima,mio fratello Jared.”

-“Lo so,me ne ha parlato Bill,voleva consolarmi. Anche lui sa la mia storia.”

-“Sempre il solito. Consiglia agli altri tirando in ballo persone che non sono lui,ovviamente.”

-“Non devi fargliene una colpa.”

-“Infatti non gliene faccio una colpa,solo che a volte infastidisce il suo comportamento,ma rimane pur sempre il solito e dolce Bill.” Blake sorride alla mia affermazione. Poi all’improvviso il suono del campanello ci distrae.

-“Vado io.” Dice lui alzandosi e dirigendosi all’entrata. Io lo seguo con lo sguardo. Non appena la porta viene aperta un brivido di paura mi percorre la schiena. Mi sforzo di mantenere la calma,trattenendo a stento un urlo. Poi un colpo di pistola,il sangue,il corpo di Blake disteso a terra privo di vita,il dolore della perdita che sento dentro. Il proiettile è arrivato dritto al cuore,è sempre riuscito bene a Damon,l’unico suo fallimento è stato circa un anno fa,quando mi ha mancato,o dovrei dire quando mio fratello ha dato la vita per proteggermi. È riuscito a fuggire dalla galera,e sono sicura che c’è lo zampino di mio padre. Rivederlo in casa mi fa stare male,l’unico mio pensiero è mia figlia. Damon mi viene incontro con passo deciso e altezzoso,io stringo Shakira tra le braccia,facendole da scudo con il mio corpo. Alzo lentamente lo sguardo,lo punto alla porta ancora aperta,quando da quest’ultima entra una’altra persona. Il sangue mi si gela nelle vene,non è possibile. Non può essere lui.

-“Figlia mia,da quanto tempo non ci vediamo eh!” dice quest’ultimo,con il suo solito tono sprezzante. Continuo a stringere mia figlia,chiudo gli occhi per impedire alle lacrime di uscire. Ma la verità è che dentro di me sto già urlando di dolore. Blake è stato ucciso,ora a chi toccherà morire?

 

 

 

   
 
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