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Autore: Eiri Yuki    02/01/2011    2 recensioni
Mi ero sempre chiesto cosa passasse nella mente di quel ragazzo, sempre per conto suo, solitario. Si faceva vedere solo quando c'era strettamente bisogno di lui e poi rispariva di nuovo, senza render conto a nessuno. Avevo provato persino a chiedere a Gokudera cosa ne pensasse, ma lui mi aveva semplicemente risposto che "era fatto così" e che "dovevo lasciarlo perdere". Già, in fondo si era sempre comportato a quel modo, da dieci anni a quella parte. Eppure sentivo come dispiacere nel vederlo così, non potevo credere che esistesse davvero una persona che non volesse nessuno al suo fianco.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap2 Quella notte non dormii per niente ripensando a ciò che era successo. Era accaduto tutto così in fretta che ancora stentavo a credere che fosse reale. Ormai avevo perso il conto di quante volte avevo pensato che probabilmente mi sarei svegliato e ci avrei riso su, e invece no, niente di ciò che ripassava nella mia testa era frutto della mia fantasia. Hibari, si, proprio quell'Hibari, colui che avevo sempre creduto così freddo e scostante, era venuto da me a dirmi che voleva più di una semplice amicizia? No, era assolutamente impensabile, praticamente comico! Mi doveva aver preso in giro, ecco tutto. Doveva essere per forza così!
Mi fece tornare alla realtà un rumore proveniente dal corridoio, che sentii solo quando era vicino alla porta d'ingresso tanto ero assonnato.
Fu in quel momento che Hibari, proprio colui a cui avevo pensato per tutto quel tempo, entrò nella stanza in cui mi trovavo. Sbadigliò appena, mettendosi una mano davanti la bocca per educazione, dopodichè spostò lo sguardo su di me, ridacchiando appena.

"Buongiorno, dormito bene?" Richiuse la porta dietro di sè, avvicinandosi poi al divanetto su cui ero seduto e sedendovisi. "Non hai fatto brutti incubi, vero?" Ghignò. 
"Ah! B... Buongiorno!" Una solo cosa pensai: che sicuramente aveva un radar o qualcosa del genere, non era possibile che spuntasse così dal nulla ogni volta che mi passava qualcosa che lo riguardasse per la testa! E un'altra cosa mi preoccupava, quella sua espressione divertita. Beh, lo scherzo gli era riuscito bene, non c'era che dire, si era impegnato anche troppo!

Si accomodò meglio, portando le braccia sullo schienale dietro di lui e accavallando le gambe, sempre con quella sua stessa espressione divertita stampata in viso.
  
"Come va? Ahah.." Inutile dire che mi sentivo estremamente in soggezione, avrei pagato non so quanto per sentirmi dire finalmente che era stato tutta una sua presa in giro come vendetta per ieri. Cioè, doveva essere così, ma qualcosa non mi quadrava.
"Tutto bene, ma a quanto pare non posso dire la stessa cosa di te." Si voltò appena, inclinando la testa per guardarmi meglio dritto negli occhi. "La mia DICHIARAZIONE..." accentuò questa parola. "...Ti ha lasciato senza parole?"
"Ah, la tua dichiarazione dici... è stata parecchio convincente davvero! Ma io non ci casco!"
"Non ci caschi?" Alzò appena una sopracciglio, senza mostrare una benchè minima emozione, poi abbassò lo sguardo e accennò una risatina, che nel giro di pochi secondi scoppiò in una più ampia.
 
Faceva davvero uno strano effetto vedere Hibari ridere così di gusto, mai avrei pensato di poter vedere in vita mia una scena del genere. Venne quasi automaticamente da ridere anche a me, non tanto per il divertimento, tanto per il disagio che provavo sulla mia pelle.

"Yamamoto Takeshi." Mi fece zittire in un nanosecondo.
 
Mi tirò per la cravatta, avvicinando i nostri volti fino a che non furono a pochi centimetri di distanza, dopodichè ghignò per l'ennesima volta da quando era entrato in quella stanza.

"Non ti conviene ridere di quello che dico, potresti finire davvero male..." Sussurrò a fior di labbra.
 
Che dovevo pensare, che dovevo fare?! Le cose erano due, o stava continuando a infierire con quello scherzo o... NO, ERA IMPOSSIBILE! Ma d'altronde chi diavolo si sarebbe spinto così oltre per una stupidaggine del genere?!
Mi dischiuse lentamente le labbra con la lingua, cercando poi con essa la mia, in quell'antro caldo così apparentemente accogliente. Fu un gesto completamente casuale, fatto sta che lo spinsi via da me e lo guardai dritto negli occhi.

"Aspetta Hibari. Credo che tu mi debba delle spiegazioni."

Hibari si portò l'indice e il medio alle labbra, leccandosi quello inferiore e sfiorandosi le dita, dopodichè sospirò.

"Non mi sembra che ci sia bisogno di spiegazioni..." Si rimise seduto come prima, le braccia appoggiate allo schienale. "...O sei così stupido che ancora non ti sei reso conto della situazione?"
    
No che non capivo, come poteva pretendere che comprendessi una cosa così assurda? Il giorno prima mi diceva che non voleva avere rapporti con nessuno e poi...

"Come faccio a capire se non parli chiaramente?"
"Ti voglio, ti desidero, mi attrai completamente..." Sorrise in modo abbastanza sinistro. "E' questo che devo dirti per farti capire come stanno le cose?"
"Tu mi stai prendendo in giro..." Fu la cosa più intelligente che mi venne da dire, ormai ero in evidente stato confusionario.
"Perchè dici che ti sto prendendo in giro?" Alzò gli occhi per incontrare i miei.
"Perchè proprio tu dovresti venire da me e dirmi ciò così dal niente quando sì e no ci siamo rivolti la parola non più di dieci volte? E poi... voglio dire... sei un ragazzo!"  
"Ti sembra che me ne importi qualcosa?" Mi seccò così, dal niente, riprendendomi per una seconda volta per la cravatta e strattonandomi, stavolta baciandomi in modo più passionale.

Non riuscii in nessun modo a oppormi, o meglio, era come se il mio corpo non volesse farlo. Mi arresi completamente alla sua presa, tanto per quanto mi fossi ribellato sarebbe stato tutto inutile contro di lui.
Si staccò per un secondo, durante il quale mi sovrastò completamente, bloccandomi tra lui e il divano.

"Finalmente ragioniamo..." Mi ribaciò.
"Hibari... no..." Provai a farlo desistere.

Mi baciò poco sotto l'orecchio, andando poi a leccare il lobo. Non mi ascoltava o, semplicemente, non voleva sentire quella richiesta di rifiuto.
   
"Hibari, BASTA!"
"Perchè dovrei!?" Mi prese in un secondo per il collo, arrivando a fissarmi dritto negli occhi. Fu impercettibile quel suo cambio di tono, quasi irritato se così si poteva dire, ma non nullo.
Anche se per poco, aveva perso le staffe.

"Semplicemente... non voglio." Distolsi lo sguardo, non era proprio da lui arrabbiarsi, ma almeno potevo dire con certezza che non c'era neanche l'ombra di uno scherzo in quel che faceva. "Non ti ho mai considerato in quel senso... Capiscimi..."
    
Ci fu qualche minuto di silenzio tra di noi, nessun rumore di sottofondo, semplicemente il respiro leggero che andava diffondendosi lentamente. Hibari si alzò, sempre senza rivolgermi una parola, e uscì dalla stanza richiudendo sonoramente la porta dietro di sè.
Peggio di così non poteva andare, come mi sarei dovuto comportare da quel momento in poi? Era tutto così assurdo! E ovviamente quello sarebbe stato solo l'inizio...
Mi sdraiai sullo schienale della poltrona, portandomi una mano tra i capelli. C'era una cosa... ANZI NO! MA CHE DIAVOLO MI SALTAVA IN TESTA!  Probabilmente stavo impazzendo, sicuramente! Ci mancava solo che mi mettessi a fare apprezzamenti su come baciava...

***
Mphf XD Povero Yama °w° *non si pente di quello che hanno scritto*
Beh, che dire? Prima di tutto ringrazio samefra per la recensione! ** Sono felice che ti piaccia come sia descritto Hibari >w< Ringrazio inoltre Eiko_93 per aver messo la storia a seguite! >w< Thanks! ♥
   
 
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