Ci sono solo io. Sento l'odore inconfondibile dell'erba appena tagliata, mentre una goccia di sudore mi scivola silenziosa accanto agli occhi. Ho appena sbagliato un rovescio, dando così la possibilità all'avversario di battermi...

No, io so che non succederà. Vincerò io questa sfida.

Devo vincerla con me stessa.

Mi accovaccio per terra, stringo bene i lacci della scarpa destra, un po' allentati dopo un'ora di partita.

Mi rialzo in fretta, raccogliendo una pallina da tennis per prepararmi a battere.

Il respiro è affannoso...sono stanca ormai.

Faccio qualche palleggio, e riesco a sentire le corde della racchetta vibrare. Non solo. Il rumore della pallina che tocca l'erba bagnata di rugiada, mi entra in testa, mi assilla. Mi da la forza per continuare quella sfida che ritengo più contro me stessa che contro l'avversario.

Alzo gli occhi: è già tutto pronto; tutti aspettano che io mi prepari a battere.

Sento l'ansia del mio allenatore come un peso sulle spalle, che aumenta ad ogni rimbalzo. Ormai è il momento, non posso più aspettare...

Impugno saldamente la mia racchetta nuova.

Sì, è il momento, me lo sento nelle vene.

Con un movimento scattante lancio la palla in alto più che posso, sopra la mia testa...

In quel secondo in cui la palla rimane in aria, prima che influisca quella tanto odiata forza di gravità, la speranza è al massimo.

Dedico la mia vita a questo sport, e me ne accorgo solo in questo momento, in cui tutto è nelle mie mani.

Con tutta la forza che mi rimane in corpo, scaglio la pallina verso l'avversario. Le vibrazioni della racchetta sono troppo intense.

La pallina sfreccia verso la meta....ce l'ha quasi fatta.

Ma la gioia più grande arriva, quando scopri che tutti i tuoi sforzi sono serviti.

Ci sono momenti in cui, neanche l'avversario più forte può rovinare i tuoi sogni.