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Autore: crazyhorse    02/01/2011    1 recensioni
Sulla Highway 89 a quell’ora del mattino l’unico rumore che si poteva udire era il rombo del motore della Chevrolet Impala nera del ’67 di Dean e Sam Whinchester.
Proseguivano indisturbati sulla highway deserta costeggiata da entrambe i lati da una fitta boscaglia, tuttavia nessuno dei due era tranquillo.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione, Terza stagione
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A BAD LIGHT IN THE STABLE A BAD LIGHT IN THE STABLE

Alle due del pomeriggio, dopo un pasto veloce, Sam e Dean erano davanti alla stazione di polizia di Afton diretti dallo sceriffo, con in tasca due tesserini che dovevano passare per documenti di riconoscimento dell’ordine dei giornalisti intestati rispettivamente a Sam Callahan e Dean Brosnan.
Appena entrati un giovane agente li fermò:
-Posso aiutarvi?-
Dean rispose per primo mostrando al poliziotto il tesserino e stando ben attento a nascondere con le dita l’intestazione dello stesso, che in realtà testimoniava l'appartenenza del signor Dean Brosnan al club degli scacchi della città di Portal in Alabama:
-Salve, sono Dean Brosnan del LINCOLN DAILY MIRROR. Io e il mio collega vorremmo parlare con lo sceriffo dell’incidente di ieri sera.-
L’agente lo guardò un po’ scettico poi rispose secco:
-Aspettate qui- e si diresse verso un ufficio in fondo al corridoio. Dopo un minuto la sua testa spuntò dalla stessa porta che l’aveva inghiottito poco prima e disse a quelli che pensava fossero giornalisti:
-Da questa parte!-
Sam e Dean lo raggiunsero e furono introdotti in un piccolo ufficio con una scrivania troppo piccola per tutte le pratiche che vi erano appoggiate sopra e dietro la quale c’era seduto lo sceriffo: un uomo alto non più di 1,70 m e anch’egli, come Robert della locanda, ben piantato in terra. Una targhetta sulla scrivania diceva: “SCERIFFO GRANT VALENTI”.
I giornalisti Callahan e Brosnan furono accolti calorosamente:
-Buongiorno signori, sceriffo Valenti!- e porse loro la mano con fare molto amichevole.
-Sam Callahan- rispose Sam
-Dean Brosnan, LINCOL DAILY MIRROR- rispose Dean mentre in realtà pensava fra sé: “Oh sarà molto più facile del normale!!”
Una volta lasciati soli lo sceriffo disse:
-Allora ragazzi, Steve, qui, mi ha detto che dovete scrivere un articolo sull’incidente di ieri sera. Ah brutto affare povera ragazzina!-
-Come sta, a proposito?- Chiese Sam che sembrava davvero in apprensione.
-Beh, ha diverse lesioni interne. In sala operatoria hanno fatto quel che potevano. Ha superato l’intervento, ma i medici la stanno tenendo in coma…coma…che diavolo di parola ha usato quel medico..-
-Farmacologico?- gli suggerì Sam
-Farmacologico, bravo ragazzo grazie. La prognosi ovviamente è ancora riservata.-
-Certamente!- era sempre Sam a parlare. -E dei genitori cosa avete scoperto?-
-Bah, la macchina è di un certo Fred Stratford di Buffalo- consultò qualche appunto che aveva sulla scrivania poi continuò: -sposato con Ginger Stratford. Hanno una figlia, ovviamente, Karen, 9 anni. Abbiamo telefonato a casa, ma non risponde nessuno, pensiamo che siano stati in macchiana tutti e tre.-
-Quindi nessuna traccia?- Sempre Sam.
-No purtroppo! Non so casa dirvi ragazzi!- il tono di voce dello sceriffo tradiva un'evidente sconforto.
-Dove è avvenuto l’incidente?- Sempre Sam
-Proprio al confine del territorio di Afton con Aubum a 5 minuti di macchina da qui sulla highway 89. Bah, non so perché ma in certi periodi dell’anno la gente decide di farsi male tutta insieme!- si lamentò lo sceriffo Valenti.
Questa volta fù Dean a parlare:
-Avete dato un’occhiata intorno al punto dell’impatto?-
-Certo!- Rispose lo sceriffo chiaramente offeso.
-Mi scusi, ovviamente avete dato un'occhiata in giro! Non avete notato orme di animali, o qualcosa di strano?-
-Strano come…?-
-Come…per esempio tracce di animali che potrebbero aver portato via i corpi dei genitori. O magari strane polveri intorno alla macchina, scariche di elettricità statica. Per caso le vostre radio funzionavano bene mentre facevate i rilevamenti?- Spiegò Dean, beccandosi un’occhiataccia di rimprovero dal fratello, preoccupato del fatto che potevano essere scoperti.
-Polveri? Elettricità statica? No niente del genere! Ma ragazzi, di cosa stiamo parlando?-
-Mi scusi!- Intervenne subito Sam -il mio collega si fa prendere dall’emozione...ogni tanto. Ehm,  ma che ora era quando è avvenuto l’incidente?-
-Erano circa le 9. Ho ricevuto una telefonata da Allison Carter, brava ragazza lei e anche bella se devo dirla tutta, ehm comunque Allison mi ha chiamato dicendo che aveva trovato la macchina mentre veniva via dal ranch che c’è li vicino.-
-Ho capito. Beh, non è molto tardi, ma immagino che fra il buio e il ghiaccio….- Sam lasciò la frase in sospeso.
-Esatto! Ahh quella strada sembra maledetta, ragazzi datemi ascolto! Muore troppa gente nel tratto che c’è al confine fra Afton ed Aubum! E poi in certi periodi sembra che le persone cerchino gli alberi apposta per schiatarcisi contro!  Roba da matti! Ci sono degli anni che dovrei mettere una coppia di agenti fissi lì intorno con il metro in mano!-
Lo sceriffo ci aveva preso gusto a parlare, ma fu interrotto dal telefono che squillava:
-Sceriffo Valenti!-
Pausa
-OK Gwuenda chiuditi in casa. Arrivo subito!- poi rivolto a Sam e Dean: -Scusate ragazzi ma devo proprio andare. Afton è un paese tranquillo, ma uno o due individui li sbatterei volentieri fuori dalla città a calci!- Dicendo questo si alzò e Sam e Dean  lo imitarono. Lo sceriffo li precedette per aprire loro la porta, ma si fermò sulla soglia:
-Allison?!!-
Ma la ragazza era concentrata a leggere gli annunci sulla bacheca di fronte all’ufficio dello sceriffo.
-Allison!!- ripetè lui.
Allison si riscosse, si voltò e rimase immobilizzata:
 -S-Sam?!-
-Ah, così vi siete già conosciuti?- chiese lo sceriffo Valenti
-Ci siamo incrociati da Robert questa mattina.- Spiegò lei, poi rivolta a Sam -Cosa ci fai qui? Cosa è successo?- sembrava nervosa.
Grant intervenne prima che Sam o Dean potessero parlare:
-Questi due ragazzi sono dei giornalisti del “LINCOLN DAILY MIRROR” e sono venuti per l’incidente di ieri sera.-
Allison non aveva mai sentito nominare quel quotidiano:
-LINCOLN…DAILY…MIRROR??- chiese poco convinta…molto poco convinta.
-Sì, prima la sua tiratura era limitata a Kemmerer , ora ci stiamo espandendo. Dean Brosnan, piacere di conoscerti.- Si affrettò a spiegare Dean porgendole la mano e sfoggiando un sorriso smagliante.
-Oh- fece Allison ancora senza troppa convinzione. -Piacere mio- e gli strinse la mano.
A questo punto lo sceriffo, che aveva particolarmente fretta, prese il comando della conversazione:
-Ascolta Allison, i ragazzi qui vorrebbero vedere il posto dell’incidente ma io non ho tempo, mi ha chiamato Gwenda per un problemino con il suo vicino…come al solito. Visto che sei stata tu a denunciare l’accaduto puoi accompagnarli, per favore?-
-Oh no Grant, ascolta ho un sacco di cose da fare,…- non fece in tempo a finire la frase che Grant la interruppe:
-E dai Allison lavori sempre…divertiti ogni tanto!!-
-Ok ok va bene li accompagno io!!- Rispose lei con un filo di rassegnazione nella voce.
Grant si rivolse ai due ragazzi:
-Bene ragazzi vi accompagnerà Allison sul posto. Io devo andare. Arrivederci e buon lavoro!-
-Arrivederci. Grazie e buon lavoro anche a lei!- rispose Dean con un fare che ad Allison sembrò un tantino forzato.
-Aspetta Grant!! Novità sulla bambina? E i genitori?- Allison fermò subito lo sceriffo prima che questi uscisse di corsa diretto a risolvere i problemi di Gwenda con il vicinato molesto.
-Ho chiamato l’ospedale stamattina preso. Hanno rilevato diverse lesioni interne compatibili con l’incidente. Era appena uscita dalla sala operatoria ma per ora la tengono in coma...ehm farmacologico. Mi dispiace Allison. Per quanto riguarda i genitori, abbiamo scoperto che la macchina è intestata a un certo Fred Stratford di Buffalo…- trasse di tasca il solito foglietto poi continuò -la moglie si chiama Ginger Stratford. Immagino che la bambina che hai trovato nel minivan sia Karen, 9 anni. A casa non risponde nessuno, quindi penso che fossero in macchina tutti e tre. Ma dei genitori non c’è traccia intorno al luogo dell’incidente.-
-Ho capito. Povera bambina. Grazie Grant. Ci risentiamo. Ciao.- rispose Allison, poi rivolgendosi a Dean e Sam:
-Ok pare che debba farvi io da guida. Siete pronti?-
-Nati pronti!!- Fece Dean sicuro come un pompiere.
Si avviarono verso l’uscita: Allison in testa seguita da Dean e Sam.
Una volta che tutti e tre furono sui rispettivi mezzi di trasporto, Allison fece segno ai due ragazzi di seguirla e svoltò sulla highway 89 in direzione sud. Persorsero circa 2 Km prima di svoltare a destra all’interno della zona industriale; passarono davanti alla Carter Tools e proseguirono fino in fondo alla strada dove svoltarono a destra e poi nuovamente a destra dove presero la Franklin in direzione ovest verso la county road 198. Percorsero quest’ultima verso nord per poche decine di metri fino alla Nield Avenue sempre  in direzione ovest.
Erano in viaggio da circa 10 minuti e Dean cominciò a preoccuparsi:
-Ehi Sam ma lo sceriffo non aveva detto che l’incidente era avvenuto a 5 minuti dalla stazione di polizia?-
-Sì, perché?- rispose Sam tranquillamente, mentre si godeva il paesaggio fuori dal finestrino.
-Siamo partiti già da 10 minuti e in più ci stiamo allontanando dalla Highway 89!- Dean era visibilmente nervoso ora e, lo divenne ancora di più quando, dopo circa 1 Km, svoltarono a destra sulla Majestic, una stradina stretta piena di buche e tutta curve:
-Dannazione, ma dove ci sta portando questa qui?- Poi si rivolse al cruscotto dell’Impala dicendo dolcemente: -Scusa piccola finirà presto te lo prometto!-
Sam rise.
Nel frattempo avevano raggiunto e passato un ponte sullo Snake River e stavano continuando diretti  all’incrocio che immetteva nuovamente sulla Nield, che nel frattempo era diventata Interstatale 238. Proseguirono su questa strada per circa 4 Km poi svoltarono a destra sulla Lander Lane: anche questa stretta, tutta curve e per di più in salita: ora Dean era decisamente angustiato:
-Quando arriviamo gliene dico quattro! Sam ci sta portando chissà dove! Non mi fido!-
-Rilassati! Dovremmo essere arrivati ormai!- Sam, al contrario era perfettamente tranquillo, mentre  superavano un altro ponte sullo Snake River.
A questo punto la Lander cominciò una leggera discesa che terminò solo all’incrocio con la Thompson-Branagh Lane, una strada di circa 2 km che incrociava la Highway 89; superato anche quest’ultimo incrocio svoltando a sinistra, il fuoristrada di Allison accostò immediatamente sulla banchina a destra seguito dall’Impala di Dean e Sam.
Questi ultimi, dopo essere scesi, andarono incontro alla ragazza; Dean era visibilmente provato:
-Pensavo fosse più vicino, lo sceriffo ci aveva detto che ci sarebbero voluti solo 5 minuti.-
-Conosco una scorciatoia!!- Rispose Allison ridendo.
Anche Sam rise.
-Ah sì?- Rispose, invece, Dean con molto disappunto.
A quel punto Allison cominciò a spiegare quello che aveva trovato la sera prima:
-Allora, il minivan è andato a finire contro quell’albero- e indicò un pino poco distante da dove avevano parcheggiato le loro auto.
Prima di avviarsi verso il punto indicato, Dean prese uno zaino dai sedili posteriori dell’Impala, ne trasse il lettore EMF camuffato da walk-man ed indossò le cuffie.
Mentre Sam era intento ad analizzare centimetro per centimetro il terreno vicino alle tracce di pneumatici del minivan, Dean cominciò a girare intorno alla zona indicata da Allison con l’EMF per rilevare eventuali tracce di radiazioni elettromagnetiche fuori dalla norma. Tutto d’un tratto il rilevatore cominciò a suonare sempre più forte come fosse improvvisamente impazzito, a mano a mano che Dean si  avvicinava al punto esatto in cui si trovava il minivan la sera prima; lo spense più in fretta che potè, ma si premurò di verificare che Allison non si fosse accorta di nulla: si voltò a cercarla con lo sguardo e fù contento di vederla concentrata su suo fratello. Sorrise e si avvicinò a Sam per discutere delle tracce trovate fino a quel momento:
-Allora Sam, cos’hai trovato?-
-Un sacco di impronte di…mah direi un cane. Molto grosso. O magari un lupo. Ho controllato solo qui intorno, ma secondo me vale la pena verificare se più all’interno della foresta c’è dell’altro. E tu?-
-Il rilevatore qui sembrava impazzito quando mi sono avvicinato al punto d’impatto! Ma direi che la ragazza non si è accorta di nulla. Aveva di meglio a cui pensare, non so se mi spiego!!- E lanciò al fratello un’occhiata carica di allusioni; quindi, senza dargli la possibilità di replicare si volse verso Allison e le fece cenno di avvicinarsi. Subito le chiese:
-Immagino che qui così vicino al bosco sia pieno di animali.-
-Si, dicono che nella foresta si possano trovare orsi, lupi, linci, insomma gli animali che vivono normalmente in una foresta.- Rispose Allison un pò sorpresa.
-Ma tu non hai notato nulla l’altra sera, quando è capitato l’incidente? Tipo qualche rumore inquietante, qualche lampo di luce, elettricità statica magari?-
A questo punto Allison era veramente sorpresa:
-Ehi aspetta un attimo, cosa c’entra l’elettricità statica  con una macchina che si schianta contro un albero?- Fece una piccola pausa (durante la quale Dean si beccò la seconda occhiata storta dal fratello della giornata) poi continuò:
-Comunque, no. Io ero al ranch di Walter, giù per quella strada- ed indicò la via sulla destra in fondo alla quale c’era la proprietà di Walter -ma quello è un posto tranquillo e abbastanza isolato. Normalmente non si sentono i rumori della strada. Inoltre non ho mai visto animali spingersi fino qui, in genere se ne stanno il più lontano possibile. Aspetta un attimo, adesso che ci penso, circa mezz’ora prima che venissi via c’è stato un breve black out e la radio ha cominciato a gracchiare! Ma cosa c’entra?-
-Avvengono spesso incidenti in questa zona?- Sam pensò fosse meglio fare finta di non aver sentito le ultime parole di Allison.
-Beh, è una strada abbastanza frequentata, ma non di notte quando la gente comincia a spingere sull’acceleratore, se poi consideri che in questa stagione c’è il ghiaccio un giorno si e l’altro pure…sì direi che ce ne sono abbastanza.…sì ce ne sono…troppi.- rispose lei mentre un velo di tristezza calava sui suoi occhi e sulla sua voce.
-Tutto ok?- chiese Sam che si era accorto del cambiamento nello sguardo e nel tono di voce di lei.
-Sì, sì grazie. Non è niente!- rispose Allison minimizzando, poi guardò l’orologio ed aggiunse -Ascoltate io avrei da fare al ranch. Riuscite a tornare indietro da soli?-
-Veramente sarebbe meglio che dessimo un’occhiata qui nei dintorni del bosco ancora un po’.- Sam
-Aspetta, non è il caso di andare a spulciare i quotidiani vecchi ed i documenti nella biblioteca centrale?- Dean.
Sam rispose con un’espressione di sorpresa allo stato puro stampata in faccia: di solito era lui che proponeva delle ricerche in biblioteca. Per un lungo istante i due fratelli si fissarono negli occhi, ingaggiando un combattimento silenzioso per decidere cosa sarebbe stato meglio fare.
Allison capì che era meglio interrompere quella “quiete prima della tempesta” e, mentre pensava”ahhhh, testosterone, che amarezza!!”, propose loro una soluzione alternativa:
-Ok state a sentire, chi di voi vuole andare in biblioteca vada, l’altro può dare un’occhiata qui intorno. Lo riaccompagno io quando ho finito. Alloggiate ad Afton o tornate a Kemmerer?-
-Alloggiamo qui, al Dreamland- rispose in fretta Sam. Poi aggiunse -Dean va bene per te?-
-Sì, ma devo dire che avrò qualche difficoltà a trovare la strada per tornare in città.-
-Tranquillo, è facile. Dirigiti verso sud per circa 3 Km. La biblioteca la trovi sulla Main, che è la seconda a sinistra.- Disse Allison tranquillamente.
-Ehi, ma allora la strada di prima?-
-Ehi, lo sceriffo ha detto che dovevo divertirmi un po’!!-  gli rispose lei sorridendo.
L’espressione di Dean era carica di risentimento mentre rimontava sull’Impala e avviava il motore per rientrare ad Afton.
Lasciati soli Sam ed Allison si misero d'accordo per incontrarsi al termine dei rispettivi programmi per il resto del pomeriggio:
-Bene, io vado al ranch. Tu fai un giro qui intorno? Io ne avrò per un paio d’ore circa.- chiese lei evidentemente imbarazzata.
-Sì, nessun problema.-
-Quando hai finito puoi prendere la strada dove c’è il cartello “ranch”, percorrila fino in fondo, non puoi sbagliare.- Allison gli diede le indicazioni per raggiungerla più tardi.
-Ok.- anche Sam era evidentemente nervoso
-A dopo.-
Sam guardò Allison rimontare in macchina e dirigersi verso il ranch. “Coraggio concentrati!” si disse mentre entrava nel fitto della foresta. Indossò le cuffie del rilevatore EMF e cominciò a gironzolare alla ricerca di eventuali orme, rami rotti, tracce di trascinamento di corpi e qualunque altra cosa che pottesse far pensare al passaggio di qualche spirito o demone che evidentemente aveva le sembianze di un grosso cane o di un lupo e che in un qualche modo doveva aver trasportato le sue vittime lontano dal minivan. A causa del pantano era difficile seguire le tracce che venivano direttamente dal luogo dell’incidente, ma anche grazie al provvidenziale rilevatore EMF, Sam riuscì ad individuare una pista che lo portò fino ad un sentiero segnato all’interno della foresta. A quel punto fù praticamente impossibile seguire le orme ed i segnali fisici, quindi dovette basarsi solo ed esclusivamente sulle radiazioni elettromagnetiche rilevate. Anche questo, però, si rivelò essere più difficile del previsto,  in considerazione del fatto che il sentiero si trovava praticamente sotto la linea elettrica che disturbava i segnali. Decise in ogni caso di procedere un pò fuori dal sentiero, ma dopo circa un quarto d’ora si rese conto che era impossibile continuare. Ripose nello zaino che gli aveva consegnato Dean prima di andarsene, il rilevatore EMF e si apprestò a tornare indietro, quando capì che non sapeva come fare: si era perso.
Improvvisamete sentì dei rumori davanti a sé: "Cavalli, sono decidamente dei cavalli" pensò Sam. Seguì quei rumori fino a trovarsi esattamente di fronte al campo coperto del ranch. All'interno di questo campo Sam notò subito Allison con un cavallo piccolo ma decisamente molto agile. Si fermò  a guardarla letteralmente rapito dall’armonia e dall’affiatamento che lei aveva creato con quell’animale: sembrava che comunicassero con il pensiero, come fossero una cosa sola che si muoveva con un’eleganza ed una semplicità nello stesso tempo che Sam non aveva mai visto in vita sua. Era così assorto in quei pensieri che non si accorse che alle sue spalle stava arrivando un uomo a cavallo:
-Buon pomeriggio, posso aiutarla?- si informò quest'ultimo.
-Salve…?- Sam era un po’ perplesso.
-Sono Walter Jackson, il proprietario del ranch!- spiegò l’uomo a cavallo.
-Oh…Oh, salve- disse Sam -Sam Callahan, giornalista di Kemmerer. Devo scrivere un articolo sull’incidente di ieri sera. Stavo dando un’occhiata in giro- si affrettò a spiegare.
-Certo certo!- rispose Walter; poi, accortosi che Sam non prestava minimamente attenzione a lui, sorrise perchè stava per fare una domanda per la quale già conosceva la risposta che il ragazzo avrebbe dato:
-Bella, eh!?-
-Splendida.- Rispose infatti Sam senza pensare e senza neanche voltarsi verso Walter.
-Già, lo immaginavo!- Poi, sorridendo perchè stava per fare una cosa le cui conseguenze erano a lui già note, fece cadere a terra il suo cappello e disse:
-Oh che sbadato! Senti ragazzo…Sam hai detto? Me lo raccogli per favore? Sai a una certa età…- Walter cercò di essere il più naturale possibile.
-Certo, aspetti!- Sam gli andò incontro e si chinò per raccogliere il “cappello caduto”, tuttavia muovendosi spezzò alcuni rami secchi vicino a sé e questo spaventò il cavallo di Allison che reagì con una serie di sgroppate da manuale.
-Accidenti!- sussurrò Sam, poi ad alta voce: -Scusa!-
-Tranquillo!- la voce di Allison dal campo rispose a Sam, poi rivolta al cavallo: -Breath, che ti prende è solo Sam!!-
Sam sorrise: il tono di confidenza e naturalezza con cui lei aveva pronunciato le parole “è solo Sam” gli diedero un brivido.
-Ok, ragazzo grazie!!- disse Walter ridendo, e poi nell’allontanarsi: -Finisci il tuo giro!!-
A quel punto rise anche Sam, solo in quel momento aveva capito cosa era successo: quel diavolo di Walter l’aveva preso in giro tutto il tempo, e lui ci era cascato con tutte le scarpe!
Scuotendo la testa, decise che era ora di tornare indietro. Seguì faticosamente, in mezzo alla fitta boscaglia, la parete del campo coperto, stando bene attento questa volta a non fare rumori, fino a che non sbucò all’ingresso del ranch proprio mentre Allison usciva dal campo con il cavallo. Le si avvicinò e disse:
-Sembra proprio che riesca solo a combinare guai quando ci sei tu!!-
-Non c’è problema ho le spalle larghe, ci vuole ben altro per farmi cadere da cavallo!!- lo tranquillizzò lei cercando di sembrare disinvolta.
Entrarono in scuderia e, mentre lei sistemava i finimenti, Sam si avvicinò al cavallo che, come capì dalla targhetta sulla porta del box si chiamava One Breath(1) C. e le fece un grattino sulla fronte; lei (perché in effetti era una femmina) ricambiò la cortesia allungando il naso verso le sue mani per  cercare qualche cosa di goloso da magiare:
-Ruffiana che non sei altro!- la rimproverò Allison.
Ormai erano le 7 di sera passate, era buio e cominciava anche a fare freddo seriamente. Allison sistemò la coperta da riposo su One Breath e cominciò a pulirle gli zoccoli, ma lei non voleva saperne di stare ferma:
-Ma cosa avete voi cavalli in questi giorni?- Poi spiegò a Sam: -Fallen Angel(1) ha fatto lo stesso ieri sera!-
-Ieri sera?- Chiese lui improvvisamente molto interessato.
-Sì, perché?-
-Aspetta un secondo, scommetto che dopo poco è andata via la luce e la radio ha cominciato a gracchiare!- continuò Sam che aveva già capito come si erano svolti i fatti.
-Beh, sì, in effetti…-  Allison non fece in tempo a finire la frase che il buio più totale invase l’intera scuderia, i cavalli cominciarono ad agitarsi nei loro box e la radio cominciò a gracchiare:
-Proprio così!- Fece Allison, e poi -No, ancora no!!-
Sam mise all’erta tutti i suoi sensi e, soprattutto, mise una mano in tasca attorno ad un sacchetto di sale che aveva preso dall’Impala prima che Dean se ne andasse. Si guardò intorno e poi vide che dalla porta della scuderia stava entrando un bagliore di luce bianca sempre più intenso. Questo bagliore sembrava rispondesse ai movimenti di un grosso cane nero che in quel momento stava facendo il suo ingresso nell’edificio davanti agli occhi attoniti di una pietrificata Allison. Il cane aveva il pelo lungo e arruffato, le orecchie ribaltate indietro e ringhiava mostruosamente, mostrando un paio di zanne color avorio imponenti e minacciose.
-Sam?- chiamò lei evidentemente annichilita dalla paura.
-Sono qui Ally, niente paura. Vieni di fianco a me, ok? Andrà tutto bene.- disse lui mentre, prontamente, stava già disegnando un cerchio con il sale attorno a sè e a One Breath, tenendo sempre d’occhio il cane. Poi il più tranquillamente possibile le disse ancora:
-Vieni qui, piano, senza toccare il sale per terra, mi raccomando!”-
-Sì- fu tutto quello che Allison riuscì a dire, mentre cercava di raggiungere Sam nonostante le sue gambe sembrassero semolino.
Non  appena lei fù completamente all’interno del cerchio  il cane emise un ululato agghiacciante e scomparve in una nube di fumo grigio fuori dalla scuderia prima e verso il cielo poi.
“Accidenti quella cosa puntava Allison! E quando ha capito che non poteva fare più nulla se l’è svignata!” questo pensiero Sam decise di tenerlo per sé!
Allison, bianca come un lenzuolo, era ancora immobile accanto a lui e alla cavalla.
-Ally, Ally, Allison!!- Sam cercò di scuoterla, il più dolcemente possibile ma dovevano assolutamente andare via di lì velocemente.
-Ci sono, ci sono. Sam, cosa è succeso? Cos’era quel cane?  Come mai era qui? Sam ti rendi conto che è una cosa impossibile? Oddio forse sto impazzendo?- Poi guardò a terra e vide il cerchio bianco. Solo allora capì che si trattava di sale:
-Sale? Sale?!!? Ok, non sto impazzendo, ma forse sto sognando!...No, non sto neanche sognado perché mi viene da vomitare!- Allison era un po’ confusa, ma proseguì con decisione:
-Ora mi devi dire la verità: voi due non siete giornalisti, vero? Sam cosa sta succedendo?-
-Ok una cosa alla volta, Ally. Ora è importante che andiamo via di qui il prima possibile! Ricordati di stare all’interno del cerchio di sale-
-Va bene!- rispose lei semplicemente: istintivamente si fidava di lui e, nonostante avesse litri di adrenalina che le scorrevano nelle vene e milioni di domande che le frullavano nel cervello, decise di rimandare tutte le richieste di spiegazioni ad un altro momento.
Mentre Allison finiva di sistemare One Breath, Sam, come un leone in gabbia, continuava a camminare avanti e indietro per la scuderia in modo da tenere sotto controllo la situazione.
In 5 minuti lei aveva sistemato cavalla e finimenti, chiuso a chiave selleria e scuderia ed era pronta per andarsene.
Stavano dirigendosi verso il fuoristrada quando lei disse:
-Puoi guidare tu, per favore, io non mi sento…-
-Non c’è problema.- rispose Sam senza troppi complimenti e quasi strappandole di mano le chiavi del fuoristrada che lei gli stava porgendo: non era tranquillo per niente in quel posto!
Montarono in macchina e fecero ritorno ad Afton, al Dreamland Motel.
Sam parcheggiò di fianco all’Impala di Dean e, una volta spento il motore, scesero entrambi e si diressero di corsa verso la stanza 47.


*Non ho resistito ad omaggiare due bellissimi episodi di "X-FILES". "Fallen Angel" 1x09 scritto da Howard Gordon e Alex Gansa e diretto da Larry Shaw; "One Breath" 2x08 scritto da Glen Morgan e James Wong e diretto da R.W. Goodwin.
  
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