Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: DreamNaomi    02/01/2011    0 recensioni
Un giorno su questo sito mi sono imbattuta nella storia di un assassino che si innamora, l'idea di base è la stessa anche se la storia e sviluppata in maniera diversa, questo assassino sprezzante della vita con un cuore di ghiaccio conoscerà l'amore per la prima volta sarà molto strano, divertente ma anche romantico, è solo un'idea quindi fatemi sapere che ne pensate..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’aereo sta per decollare, preghiamo tutti i gentili ospiti di spegnere tutte le apparecchiature elettroniche e di tenersi forti, vi auguriamo un buon viaggio” Dario era seduto vicino a quella stessa donna che aveva davanti al bar, sembrava molto più tesa e continuava a guardare fuori dal finestrino, aveva un tic nervoso alle dita, non era abituata a rimanere senza computer come Dario non era abituata a rimanere in una stanza chiusa senza poter uscire con così tante persone, era un tipo molto solitario ed avere una vicina di posto lo infastidiva molto. Dopo che l’aereo era decollato ed era passato già un po’ di tempo Dario tirò fuori dal suo zaino il suo computer e incominciò ad usarlo, doveva trovare informazioni sul suo obbiettivo, così incominciò a studiare la pianta di Yale, per fortuna la sua vicina si era addormentata con le cuffie all’orecchio forse un po’ aiutata da un sonnifero che Dario le aveva versato nel drink “ Scusi è vietato usare apparecchi tecnologici sull’aereo “ Dario si girò verso l’hostess che gli stava parlando sorridendo “ Come scusi?” domandò Dario e l’hostess gli rispose sempre sorridendo “ E’ vietato usare apparecchiature tecnologiche sull’aereo”
“ E chi lo dice?”
“ Beh ma signore ovviamente la legge?”
“ E cosa succede se io mi rifiuto di spegnere il mio portatile?” l’hostess ora pareva turbata
“ Beh io non ci ho mai pensato , non me lo hanno mai detto credo che saremmo costretti a toglierla di forza e darle una salata multa”
“ Non sono un amante delle regole “
“ Allora saremmo costretti a toglierle il computer con la forza” Dario si incominciò ad irritare”Se lei prova a strapparmi dalle mani questo computer io la uccido”le disse Dario con uno sguardo che non lasciava intendere alcuna obbiezione, il suo sguardo da assassino “Mi scusi mi sta minacciando?” il sorriso del’hostess era sparito sostituto ad uno sguardo terreo”No io non minaccio mai, le sto facendo osservare quali sarebbero le conseguenze della sua azione” le rispose Dario “ No lei signore mi sta minacciando  e questo è contro la legge”
“ Come le ho detto non sono un amante della legge e ora se non le dispiace vorrei finire di fare la mia ricerca e visto che c’è mi porti un Martini con ghiaccio grazie” l’hostess impotente se ne andò via ma non portò mai a Dario il suo Martini.



Mancava solo una settimana alla fine del lavoro Dario aveva deciso di agire quella notte, aveva osservato molto attentamente Aida viveva in un appartamento dentro Yale studiava per diventare medico, aveva una cerchia di amici non tanto numerosa ma al momento della morte avrebbero dato qualche problema era una ragazza di bell’aspetto con lunghi capelli castani e occhi nocciola, scalciata e aveva un sorriso che ti rassicurava e ti infondeva calore allo stesso tempo. Per farsi un po’ di soldi lavorava come assistente del suo professore e la sera che Dario aveva deciso di agire avrebbe lavorato fino a tardi e sarebbe uscita quando ormai si sarebbe stata poca gente in giro ma Dario aveva deciso di agire in un sottopasso dove lei era costretta a passare per arrivare al suo appartamento. Era già da un ora che Dario stava aspettando che Aida uscisse ormai manca poco, ed eccola infatti che usciva la strada era deserta, Aida si guardò attorno e si incamminò spedita verso casa. Non le piaceva uscire così tardi da lavoro ma quella sera il professore le aveva chiesto di finire un autopsia con lui e lei di sicuro non poteva rifiutare sarebbe stata una buona occasione per imparare qualcosa in più e così era stato ma era uscita tardi e in giro non c’era nessuno , odiava la parte in cui doveva passare nel sottopasso ma quella era l’unica strada, ogni volta che entrava era sempre presa da un agitazione che le faceva palpitare il cure e cercava di sbrigarsi. Anche quella volta si agitò mentre camminava veloce vide nel sottopasso un altro uomo che le stava camminando dalla parte contraria a lei, si spaventò e si fermò in preda al panico, ma poi pensò che mica lei era l’unica che ritornava tardi da lavoro e riprese a camminare “che scema che sono a fermarmi, mossa sbagliata “ cercò di aumentare il passo ma ad un certo punto video l’uomo che si fermava e la fissava allora Aida si fermò spaventata, l’uomo le si avvicinò, estrasse una pistola e gliela puntò addosso, Aida era bloccata voleva correre ma anche se si metteva a correre sarebbe morta comunque “ No, no non posso morire proprio adesso, no , no” disse mentre incominciava a piangere da fifona com’era, non sapeva con chi stava parlando forse con se stessa o forse a Dario, ma Dario non sparò subito come suo solito, si certo era abituato alle preghiere e la lasciò parlare come suo ultimo atto di misericordia prima di ucciderla infatti Aida riprese a parlare “ no, non io non adesso almeno “ poi in un improvviso attacco di ilarità disse “ ma sai qual è la cosa più divertente? “ Dario ora la ascoltava curioso da quello strano comportamento , mai nessuno aveva fatto così con una pistola puntata alla testa allora le chiese” Cosa è divertente? Stai per morire non è per niente divertente” “ Oh si invece, per me si è divertente perché se saresti venuto due anni fa ti avrei pregato di uccidermi, anzi mi sarei uccisa da sola, ci ho già provato, ma non ho avuto poi molto coraggio, e ora che voglio vivere, ora che ho deciso cosa farne della mia vita muoio, lo trovo molto divertente tu no?” pensandoci anche Dario lo trovò divertente ma spense il sorriso sul nascere non era il momento di divertirsi ma non riusciva a premere il grilletto, ci provava ma non riusciva a piegare il dito, così domandò ad Aida “ Perché volevi morire?” Aida ritornò seria “ Tanto ormai non ho nulla da perdere e sappi che sei la prima persona che a cui lo racconto, ma ormai sto per morire no? Volevo morire perché mi annoiavo non avevo niente di meglio da fare i miei non c’erano mai e io ero sempre da sola o quando c’erano mi maltrattavano, non ho vissuto una bella vita” Dario provò ancora a premere il grilletto ma non ci riuscì c’era qualcosa in quella ragazza di strano, qualcosa che non vedeva da molto tempo “ Se ti maltrattavano perché ti volevi uccidere? Avresti potuto uccidere loro e vivere tranquilla no?” Aida si ammutolì, non ci aveva mai pensato, nei suoi pensieri era sempre stata lei che doveva morire mai i suoi genitori , Dario cercò ancora di premere il grilletto, invano,” Allora ti hanno tagliato la lingua?” chiese Dario, trovava quella conversazione alquanto divertente e interessante “ Io … Io … Io non ci avevo mai pensato, credevo che in fondo visto che ero io quella oppressa era giusto morire così i miei genitori sarebbero stati più contenti, credo, io non ci avevo mai pensato” Dario provò ancora a premere il grilletto questa volta le avrebbe sparato, ma ancora non ci riuscì, c’era qualcosa che non andava, Aida adesso si era rilassato il suo cuore batteva normalmente anche se si rendeva conto di avere una pistola puntatale contro ma non riusciva più ad aver paura di quell’uomo “ Allora perché non mi spari?” Dario ci provava e riprovava ma il dito non voleva saperne di obbedire non sapeva cosa risponderle “ Come ti chiami?” Aida riprovò a farlo parlare forse si sarebbe distratto e lei avrebbe potuto chiamare la polizia ma anche Dario ebbe lo stesso pensiero “ Dammi la borsa e il cellulare e qualsiasi altro mezzo che hai di comunicazione o ti sparo” “ Tanto mi sparerai comunque “ e intanto gli diede la borsa con il cellulare “ Allora come ti chiami?” provò ancora Aida, Dario intanto provava invano a spararle “ Non ti interessa “ “ Beh mi interessa sapere chi è il mio angelo della morte” Dario non si aspettava di essere chiamato così, nessuno lo aveva mai chiamato così tranne una persona “ Io mi chiamo Jack” Aida non ci credeva “ Non hai la faccia da Jack e poi Jack non è un nome da angelo vendicatore “ “ Senti questo è il mio nome non ci posso fare niente, stai incominciando ad infastidirmi penso che ti ucciderò trascinerò il tuo corpo vicino ad un cassonetto e gli darò fuoco così nessuno potrà trovarti” Aida incominciò a spaventarsi “ Non penso che mi ucciderai, orami si è creato un legame tra noi, non credi?” Dario continuava a rimanere sbalordito dal carattere di Aida “ Ma lo sia che sei proprio strana a quest’ora la gente normale mi avrebbe supplicato in ginocchio di non ucciderla te neanche una volta mi hai detto ti prego, sei proprio strana” “ Senti chi parla un angelo vendicatore che parla con lei sue vittime è normale vero? E poi io parlo perché mi hanno insegnato a fare così davanti a dei pericoli parlargli e affrontarli, sono un medico questo è uno dei miei compiti più importanti cercare di rimanere calmi quando tutto il mondo cade a pezzi” Dario provò ancora a premere il grilletto invano, era affascinato da quella strana ragazza “ E ci riesci? Intendo a rimanere calma anche quando il mondo cade?” “ Beh ti sto parlando al posto di pregarti mi sembra già un buon raggiungimento non credi?” si creò un lungo momento di silenzio dove Dario e Aida si scrutarono bene poi Dario le disse “ Senti mi dispiace non so perché ti ho rivolto la parola non avrei dovuto un momento di debolezza che non si ripeterà più, ma a me hanno dato tanti soldi per ucciderti e io sono il migliore nel mio campo e devo fare il mio lavoro al meglio mi dispiace” e poi Dario sparò.

  
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: DreamNaomi