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Autore: BeJames    02/01/2011    2 recensioni
Dopo l'abbandono di JJ,Reid è distrutto:si è lasciato sfuggire l'unica che abbia mai amato davvero senza riuscire a confessarle i suoi veri sentimenti.
Anche per questo,inizia ad odiare la new entry della squadra sostituta di JJ,Alexandra Evans.
Reid è deciso a rendere impossibile la vita di Alex,ma quello che ignora,è che la ragazza custodisce un segreto capace di cambiare la vita di entrambi...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Se gli uomini si conoscessero veramente fra loro,non adorerebbero e non odierebbero." (Elbert Hubbert)

Spencer Reid arrivò di malavoglia davanti alla sede del B.A.U. Regalò un tiepido sorriso alla signora delle pulizie ed aspettò pazientemente l’ascensore. Si guardò in giro per passare il tempo,mentre tamburellava distrattamente sul bicchiere di carta di Starbucks. Seguì il percorso dell’ascensore tramite le lucine che indicavano i piani..Ma quanto ci metteva ad arrivare?!Inconsciamente,sul bel viso di Spencer si colorò un sorriso:stava pensando che,se JJ fosse stata ancora lì,gli avrebbe detto che somigliava tanto ad uno scolaro che stava aspettando l’autobus. Si passò una mano sulla fronte:quello era stato davvero un pessimo anno. Prima la morte del padre,con cui si era appena riconciliato,e poi la partenza di JJ. Vide che finalmente l’ascensore era arrivato a destinazione. Buttò il bicchiere nel cesto in parte,giusto in tempo per concentrarsi su quella folta chioma di capelli ramati che gli aveva appena riempito lo sguardo..

Alexandra rimase immobile. Sentiva che il cuore aveva iniziato a tamburellarle nel petto peggio di un batterista heavy metal. Era lui. Era Spencer Reid! Sta’ calma Alex,si disse,devi mantenere un’ostentata ed uniforme calma. Deglutì e si apprestò a scendere. Spencer seguì la sua figura con lo sguardo,stupidamente,quasi fosse un robot del Luna Park. Proprio mentre lui stava salendo in ascensore,Alex si fece coraggio: “Ciao”,era un sussurro quasi impercettibile. Reid alzò lo sguardo, sorridendole. Alex notò la deliziosa piega che avevano preso le labbra carnose del ragazzo e le venne quasi spontaneo rispondere al sorriso. “Ciao” rispose Spencer. Le porte si chiusero,dividendolo dalla misteriosa ragazza rossa. Si appoggiò alla parete e si diede ripetutamente dello stupido:aveva fatto la figura del pesce lesso!Del pesce lesso e del maleducato! “Molto bene,Spencer” si disse ad alta voce “Devo dire che mi hai sorpreso!Una vera gioia per l’educazione!” nel frattempo le porte si aprirono,mentre lui continuava imperterrito il discorso con sé stesso. “Era troppo difficile un ‘sei nuova?Non ti ho mai vista!’,o un ‘Io sono Spencer Reid,tu come ti chiami?’”. Appoggiò rumorosamente la sua tracolla sulla scrivania “Idiota..” si bollò infine. Morgan,che era rimasto ad osservare la scena divertito,scoppiò a ridere. “Buongiorno anche a te,Reid!” lo prese in giro.

Alex scosse la testa,mentre si dirigeva nell’ufficio di Hotch. Stupida,stupida! Aveva incontrato Spencer Reid e l’unica cosa che era stata capace di dire era stata ‘ciao’..Bè,di sicuro non poteva dirgli “Ehi,ciao,io sono la figlia della seconda moglie di tuo padre!”.Sta di fatto che lui aveva preso l’ascensore di corsa..Santo cielo,doveva averlo spaventato! Probabilmente l’aveva guardato come fosse stato un fantasma. Sbuffò e bussò alla porta dell’ufficio di Hotch. “Avanti”,le disse Aaron. Entrò sorridendo appena “Sono andata a prendere i fascicoli dell’ultimo caso,signore” gli disse “Volevo avere la conferma che fossero quelli giusti”.Hotch li fece passare tra le mani velocemente “Sì,sono loro”.Alex fece un piccolo segno di assenso con la testa “Grazie..”.Si apprestò ad uscire,ma Hotch la bloccò “Evans?”.Lei si riaffacciò “Signore?” “E’ appena arrivato il dottor Reid..Non l’avevi ancora conosciuto,vero?”.Alexandra arrossì appena “Diciamo di no..”.Hotchner si alzò dalla scrivania e sorrise appena “Vieni,allora”.Si diresse con lei verso la scrivania di Reid. Non era solito fare da balia ai nuovi arrivi,ma quella volta,e soprattutto in quel preciso primo incontro,sentiva il dovere di intervenire.

“Reid?”.Spencer alzò la testa dal rapporto che stava compilando e si trovò davanti Hotch e la misteriosa ragazza dai capelli ramati. Incrociò i suoi occhi con quelli della ragazza e si accorse che erano di un bellissimo verde scuro. “Dimmi,Hotch” rispose. Aaron indicò la ragazza “Reid,volevo presentarti Alexandra Evans”.Spencer si alzò e strinse l’esile mano della ragazza “Piacere”.Alex sorrise “Piacere mio..Ci siamo già visto,o sbaglio?”.Reid annuì, capendo che il colorito delle sue guancie stava diventando porpora. “Lei è il nuovo acquisto della squadra” spiegò Hotch,preparandosi alla parte più difficile “Sostituirà JJ”.In quel momento fu come se l’alone di incantevole bellezza che circondava quella ragazza si frantumasse,dando spazio alla rabbia di Spencer. “In..In che senso sostituirà JJ?”.Alex percepì della rabbia repressa nel tono del giovane dottore. “Nell’unico senso che ammette la frase,Reid”.Lui si morse il labbro come era solito fare nei momenti di tensione “Molto bene,ho capito”.Si rivolse ad Hotch “Posso parlarti un attimo?”.Si diresse come una furia all’ufficio di Aaron,ignorando bellamente Alexandra. Hotch scosse la testa “Scusami,Evans. Inizia pure a leggere quei fascicoli”. Alex annuì,ma sentì una tremenda sensazione di disagio,mentre vedeva Reid entrare nell’ufficio del suo capo,sbattendo la porta.

“Reid,ti prego” Hotch iniziò a calmarlo ancora prima che aprisse bocca. Spencer scosse la testa “Come hai potuto sostituirla?!” “Avevamo bisogno di una sostituta,Reid!” protestò Hotch. “Non è vero!Poteva farlo qualcuno della nostra squadra il lavoro di JJ,senza bisogno di sostituirla!” ribatté Reid, piccato come non era mai stato. “Reid,ti prego,ragiona:forse far fare il lavoro di JJ a qualcun altro della squadra avrebbe funzionato,ma per pochi mesi al massimo!Era la soluzione migliore,credimi”.Spencer scosse la testa “No,non è vero. Hotch,l’hai sostituita da un giorno all’altro senza chiederci nulla!”. Hotch sbatté una mano sulla scrivania “Sono io il capo,queste decisioni sono cose che riguardano solo me!”.Guardò verso l’open-space:Prentiss stava parlando con la nuova arrivata. “Sei stato tu l’unico a ribellarti. Gli altri sono stati d’accordo con la mia decisione” gli fece notare Hotch. “Perché gli altri non tenevano a lei quanto me!!!”,rispose Reid,urlando. Si mise a sedere,massaggiandosi le tempie. Aaron sospirò “Reid..JJ non tornerà comunque”.Spencer alzò la testa “Io..Lo so. Ma vedere già un’altra persona al suo posto mi ferisce”.Hotch gli mise una mano sulla spalla “La supererai, vedrai”.Lui sospirò “Lo spero proprio. Scusa per la sfuriata,non so cosa mi sia preso”.Hotch annuì “Torna al lavoro,adesso”.Lo bloccò sull’uscita “Reid?”. Lui si voltò. “Vedi di essere carino con Alexandra,lei non centra nulla”.Spencer si voltò di nuovo verso la porta “Questo non te lo posso promettere”.

Alex stava ridendo ad una battuta di Morgan,anche se il suo sguardo era sempre rivolto all’ufficio di Hotch,da quale vide uscire Reid dopo parecchio tempo. Allungò l’orecchia per sentire cosa si stavano dicendo. “Questo non te lo posso promettere”.Cosa non poteva promettergli?Non voleva mettersi subito a fare la profiler,ma aveva paura di centrare in quella accesa discussione fra i suoi colleghi. Appena il suo capo aveva annunciato al giovane dottore che lei era li per sostituire questa fantomatica JJ,lo sguardo nei suoi occhi era cambiato:non era più interesse,era odio. Doveva essere molto legato a lei. Reid arrivò alla sua scrivania di corsa,rigettandosi a capofitto nel rapporto. Alexandra decise di osare “Scusa,Reid,potresti aggiornarmi sull’ultimo caso?”.Lui non staccò minimamente gli occhi dal foglio “Non dovresti leggertelo da sola?”.Alex rimase senza parole “Ecco,io..”.A quel punto Spencer alzò lo sguardo,indicando qualcosa in alto “Evans,tu non dovresti stare nell’open space..Guarda,l’ufficio di JJ è in parte a quello di Rossi”.Alex si sentì ferita nell’orgoglio:la stava mandando via?! “Grazie,andò volentieri nel MIO ufficio”,rispose stizzita. Si voltò e salì rapidamente le scale. Nessuno poteva trattarla così,nemmeno lui!

   
 
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