L'angolo di ViXi (?)

Eccomi ancora qui, dopo aver ri-ri-ri-letto per l'ennesima volta Harry Potter e l'Ordine della Fenice.
Quel libro è straziante, e io ho l'abitudine di assorbire totalmente il messaggio delle parole che leggo.
Se non avete capito, non ha alcuna importanza. Vi basti sapere che ultimamente scriverò solo FF malinconiche, principalmente riguardanti la tristezza di Harry.
Ma ora vi lascio alla lettura.
Good Reading..!
ViXi*

***
  

»Beyond the Mirror«  


 

*

 

Antefatto.

Conclusa la seconda guerra magica Harry rimane solo, senza uno straccio di quella che prima poteva definire famiglia. Riesce comunque a riacquistare un minimo di felicità, una volta trovato lo Specchio delle Brame, che già aveva avuto modo di collaudare nel suo primo anno ad Hogwarts. Questo specchio, come gli aveva spiegato Silente, mostra la felicità delle persone, quello che desiderano ardentemente con tutto il loro cuore. Sebbene Harry avesse promesso al preside di non andare a cercarlo, ne fa nuovamente uso dopo averlo misteriosamente trovato in un' aula vuota di Hogwarts.

La FF, dunque, tratta del nuovo riflesso che Harry vedrà riflesso nello specchio, e di come reagirà nell'osservare le figure che vi appariranno.

Buona lettura..!

*

Oltre quella lastra tanto familiare.

Era tutto così maledettamente reale.

Al di là della sua salvezza, di quello specchio che stava alleviando il suo dolore,

quattro mani si posavano sulle sue spalle tremanti,

che non sentivano alcun effettivo tocco.

Una donna dagli occhi verdi, verdi come i propri d'altronde,

gli asciugò una lacrima che attraversava il suo volto adulto.

Anche Sirius piangeva, e guardava il suo figlioccio con i sensi di colpa che invadevano i suoi occhi brillanti.

E Remus gli sorrideva, gli sorrideva e lo guardava soddisfatto. Harry sapeva che lui, Lupin, era fiero dei miglioramenti del suo studente.

E l'ultimo riflesso, quello più simile al proprio, non la smetteva di fissarlo sorridendo e annuendo:

Suo padre era lì che lo guardava, come aveva fatto molti anni prima, in quella stessa lastra.

Sarebbe rimasto lì ancora, e ancora, a contemplare i residui della sua famiglia,

ma ormai le parole di Silente rimbombavano nella sua mente stanca:

“non bisogna abbandonarsi ai sogni, in un mondo fatto di realtà”

Era ora di dir loro addio, un addio definitivo.

Avrebbe scordato ancora le loro voci, i loro volti, i loro sorrisi.

Lo avrebbero fatto ancora.

Lo avrebbero ancora abbandonato.

“Addio, ancora.”

*

ViXi*