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Autore: _Atlas    03/01/2011    9 recensioni
 “Hei, guardate questa specie di pulsante! Chissà che succede se lo premo...”
“No!!”
Malik e Kadar sgranarono gli occhi e fecero per fermarlo... troppo tardi.
Click
E furono avvolti da fasci di luce bianca ed argentata.

[...]
E se Altaїr avesse combinato un guaio? E se questo guaio avesse portato i tre Assassini in luogo ed epoca diversi? E più precisamente a Padova, nel 2010?
E se i poveretti finissero in casa di due ragazze (studentesse universitarie di matematica e medicina) di ventun anni?
Scopritelo! ^-^
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Kadar Al-Sayf , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


“Cavolo, Alessia! Ma sei capace di spolverare o hai un handicap?!”
Urlò Beatrice dalla cucina. Stava preparando una delle sue specialità, il tiramisù.
Alessia sbuffò rumorosamente, in modo da essere udita dall’amica, e riprese a spolverare come se nulla fosse, cantando un motivetto idiota.
“Sampei, Sampei! Pescatore grandi orecchie a sventola! Sorriso di sale, Sampei...”
La bionda fece capolino dalla porta della cucina con il recipiente della crema e una frusta da dolci tra le mani, lanciando uno sguardo truce alla mora.
“Se non la smetti di cantare la sigla di Sampei, giuro che ti do la suddetta frusta per dolci sulla testa!”
Alessia scoppiò a ridere.
“Ma dai! Piuttosto, canta con me!”
La bionda sbuffò e tornò in cucina, riprendendo possesso del grembiule bianco e delle uova.
Di colpo dal soggiorno provenì un forte rumore, simile ad un pezzo di legno secco che si spezza a metà. Beatrice tornò ad affacciarsi dalla porta ed osservò Alessia, inclinando un sopracciglio.
“Hai spezzato una mensola, per caso?”
La mora si guardò attorno basita.
“No, quel rumore sembrava provenire dal soffitto, ma...”
In pochi secondi la stanza fu avvolta da una forte luce bianca, tanto che le due ragazze dovettero coprirsi gli occhi, e ci fu un tonfo.
Si susseguirono altri rumori, seguiti da un verso strozzato e parole sconnesse.
Quando la luce si dissipò, si presentò una scena che lasciò le due amiche parecchio interdette:
Una massa informe ed indistinta si ergeva dal tappeto, in un misto di vesti mani e piedi recalcitranti.
Pian piano l’agglomerato prese la forma di tre ragazzi. I due più grandi, una volta alzati, presero a litigare come se nulla fosse.
“Te l’avevo detto, Altaïr, di non giocare con la Mela! Ma lui no, non mi ascolta mai!!”
“E mamma mia, Malik, non è mica successo niente! C’è stata una grande luce, ma nient’altro!”
Solo il più giovane dei tre, dopo aver scosso ripetutamente la testa, aveva cominciato a guardarsi attorno. Appena incrociò lo sguardo delle due ragazze e si fu reso conto che qualcosa non andava, spalancò gli occhioni azzurri e richiamò l’attenzione dei due litiganti.
“Ra-ragazzi..? Mi sa che... che dovreste guardarvi intorno...”
I due si bloccarono ed osservarono il più giovane.
“Kadar, che cos-...”
Calò il silenzio.
Passò qualche secondo, mentre gli sconosciuti spostavano lo sguardo da una parte all’altra della stanza, senza parole.
D’un tratto Altaïr puntò lo sguardo su Alessia, ancora immobile con lo straccio e la bomboletta di Pronto in mano. L’Assassino sguainò la lama corta e si diresse a grandi passi verso la ragazza, prima che qualcuno potesse fermarlo, con sguardo minaccioso.
“Chi siete?! Dove ci troviamo?! Sennò...”
Fece lui, puntandole la lama alla gola. La mora spalancò gli occhi e, lanciando un urlo di battaglia, sollevò la bomboletta della cera per mobili e la spruzzò con decisione in faccia ad Altaïr, che cadde a terra agonizzando e tentando di riparasi, mentre la ragazza continuava ad infierire con accanimento. Gli altri due osservarono per qualche istante i due, molto stupiti, per poi rivolgere gli sguardi su Beatrice, ancora immobile da ormai diversi minuti.
Malik si diresse pacatamente verso l’altra ragazza, ignorando Altaïr che urlava contorcendosi dal dolore. La bionda spalancò gli occhi ancor più di quanto non li avesse già e strinse con maggior forza il manico del frustino per dolci, pronta ad usarlo se necessario.
L’Assassino, notata la tensione della ragazza, alzò lentamente le mani e parlò con voce calma.
“Non ti agitare, veniamo... cioè, almeno io, vengo in pace. Con tranquillità, potete spiegarci un paio di cosette? Con tutta calma, chiaro!”
Beatrice si rilassò leggermente e posò la frusta per dolci e la crema del tiramisù sul tavolo della cucina. Appena buttò l’occhio alle spalle dell’Assassino, potè vedere Alessia esibire una perfetta mossa di judo: mentre teneva bloccate dietro la schiena le mani del ‘malintenzionato’ e con un ginocchio puntato sul suo dorso, stava continuando a spruzzare la cera per mobili sulla sua faccia.
Lo spray terminò, la ragazza afferrò direttamente la bomboletta e cominciò ad utilizzarla a mo’ di mazza contro l’Assassino urlante.
“E... hum, si... ovviamente anche voi dovrete... spiegarci qualche cosa. Ora, se vuoi scusarmi, vado a fermare quella piccola furia in soggiorno...”
Detto questo, la bionda si precipitò in soggiorno, con ancora il grembiule da cucina addosso. Prese l’amica per le spalle e la persuase a fermare il massacro.
“Andiamo, Alessia, credo che possa bastare... l’hai ridotto in brandelli.”
La mora lasciò l’Assassino, che ricadde sul tappeto con un tonfo e si trascinò nel lato opposto della stanza, lanciando sguardi truci da sotto il cappuccio, quasi colmo di schiuma.
Alessia gli tirò il panno con malagrazia, centrandogli in pieno la faccia.
“Tieni, pulisciti.”
Altaïr cominciò a strofinarsi la faccia con lo straccio, mentre Beatrice e Alessia si sedevano sul divano, facendo cenno ai due superstiti di fare altrettanto su quello opposto.
“Innanzitutto, diteci chi siete e da dove venite.”
Cominciò la bionda. Nel frattempo uno zoppicante Assassino si era andato a sedere al fianco degli altri, massaggiandosi la schiena. Lui e la mora si lanciarono uno sguardo truce.
“Io sono Malik Al-Sayf, e lui è mio fratello Kadar. Quel derelitto è invece Altaïr Ibn’La-Ahad. Noi veniamo dalla Siria, precisamente da Masyaf. Siamo Hashashin e l’epoca in cui dovremmo trovarci è il 1191 d.C.”
Le due ragazze spalancarono gli occhi, incredule, dopo aver riconosciuto i tre. Si lanciarono uno sguardo d’intesa e decisero che Beatrice avrebbe fatto da portavoce, vista l’abilità esplicativa.
“Bene bene, allora... Mi raccomando, non interrompete e fate domande solo alla fine.”
Fece la bionda, mentre la mora sollevò la temibile bomboletta di cera per mobili in segno di minaccia. I tre annuirono. La ragazza si schiarì la voce.
“Perfetto. Dunque, io sono Beatrice Zanchetta, mentre la furia è Alessia Conte. Ci troviamo a Padova, in Italia, e siamo nell’anno 2010 d.C.”
I tre spalancarono gli occhi e, dopo qualche secondo, Malik e Kadar girarono lentamente la testa verso Altaïr, nascosto dietro un cuscino.
“Un momento, un momento! Suvvia, lasciate in pace quel povero cristo!”
Fece Alessia sull’attenti. Tutti i presenti spostarono l’attenzione su di lei.
“Ma scusa... Poco fa non stavi tentando di ammazzarlo?”
Fece Malik, perplesso.
La mora balbettò frasi sconnesse, gesticolando ampiamente e arrossendo visibilmente.
Beatrice le tappò la bocca e intervenne.
“La verità è che poco fa non sapeva che l’intruso fosse Altaïr.”
Prima che la bionda potesse approfondire l’argomento, Alessia scattò come un soldatino e le sbattè un cuscino in faccia.
“La verità è che la persona qui presente non sa quello che sta dicendo..!”
“In realtà lo so benissimo!!”
Mugugnò Beatrice da dietro il cuscino.
“Taci!”
Sussurrò tra i denti inviperita la mora. La bionda si zittì.
Alessia cambiò discorso, passando a qualcosa di più concreto.
“Adesso, visto che fino a quando non capirete come tornarvene a casa resterete qui, troviamovi una sistemazione per la notte, dei vestiti decenti e... un posto dove mettere le armi che, mettiamo subito in chiaro, in questa società non sono moralmente accettabili. Ci sarà tempo domani per altre domande, chiarimenti, dubbi o perplessità.”
Decisero che Malik e Kadar avrebbero dormito sui divani, mentre Altaïr sul tappeto con qualche cuscino e una coperta. Le armi furono messe in uno scatolone chiuso a chiave, a sua volta posizionato all’interno della cassaforte dietro al quadro nella camera di Beatrice.
“Come li vestiamo? Non possiamo di certo mettergli maglie attillate, minigonne e vestiti!”
Chiese Alessia, scrutando i tre.
“Mmh, fammi pensare... Ah, già! Ti ricordi quando mio cugino Cesare è stato qui un paio di giorni? Mi sembra che avesse lasciato qui qualcosa...”
Detto questo, la bionda si fiondò nello sgabuzzino. Quando uscì, aveva tra le mani dei vestiti e nella stanza non si riusciva più a capire dove fosse il soffitto e dove il pavimento.
“Ecco qui. Una maglia, una felpa e un paio di pantaloni da ginnastica per Malik, jeans, maglia e felpa per Altaïr e una tuta da ginnastica per Kadar.”
Beatrice distribuì i vestiti ai tre e indicò loro dove cambiarsi.
“Altaïr in bagno, Malik in camera mia e Kadar in camera di Alessia. Noi aspettiamo qui.”
Gli Assassini si diressero nei luoghi prefissati e le due amiche si sedettero in soggiorno.
“Ma Bea, ti rendi conto?!”
Cominciò Alessia, quasi gioiosa.
“Penso di si. Almeno suppongo... Sai che proprio facendo ipotesi l’essere umano ha sviluppato la sua mente ed è diventato ciò che è ora? Pensa, partendo da una pietra e...”
Beatrice cominciò a divagare come suo solito e la mora sbuffò.
“Ah, questi discorsi...”
In quel momento, piombò in soggiorno un Altaïr con felpa slacciata e pantaloni si e no messi su.
“Come si chiudono queste dannate cose?!”
La bionda scoppiò a ridere e diede una gomitata all’altra, facendole capire di dare una mano allo sconcertato Assassino. Alessia si alzò, afferrò Altaïr per il polso e lo trascinò in bagno, cercando di insegnargli ad indossare e chiudere felpa e pantaloni dalla cerniera problematica.









L'angolo di Zazzy & Ubi (si, abbiamo cambiato nickname tutt'e due XD):

-Yay, siamo tornate con un nuovo chap!!! :]
SI, anno nuovo, idee fresche! Ah, già... BUON ANNO E GAZIE A TUTTE LE BUONE ANIME CHE LEGGONO QUESTA STORIA!!!!!! :DDD
Che dire, ai commenti rispondiamo col nuovo metodo 'botta e risposta' e... non ci resta che sperare che abbiate gradito il chap ^-^

Bacioni <3 Zazzy e Ubi




   
 
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