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Autore: Tury    03/01/2011    4 recensioni
Sequel de "L'Angelo della Vita"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liberatomi di quell'oscurità che mi opprimeva l'anima, mi ritrovo a camminare nella luce. Sangue scarlatto cola dal mio occhio. E' il prezzo da pagare per la libertà, il marchio che distingue colui che si è ribellato. Le mie ali, provate dalla punizione infertagli, sono incapaci di muoversi. Sul mio corpo martoriato non ci sono che ferite e poveri stracci lo coprono. L'unica mia difesa consiste in una catena, legata al mio braccio sinistro. Eppure, nonostante questa sia la mia fine non riesco a non rallegrarmene. Finalmente sono libero e non importa quanto queste ferite brucino. Finalmente sono vivo. Il mio passo incerto si blocca. Chi sei tu, piccola creatura. Perché il tuo viso così bello, così perfetto, porta i segni della tristezza. No, giovane angelo, ti prego non piangere guardando il mio aspetto. Non piangere per questo mostro che è giunto alla sua fine, ma regalami un tuo sorriso. Sei l'essere più bello che questi occhi indegni abbiano mai visto.

In questa mia solitudine, nessuno è mai entrato. Queste mie lacrime, nessuno le ha mai viste. Eppure ora mi trovo a confrontarmi con te. I nostri sguardi si incrociano. E non posso che notarlo, quel marchio che porti sull'occhio sinistro. Ti ha scuarciato la pelle, così sottile e delicata che sembra seta. Sangue rosso ti cola giù per il viso per posarsi ai tuoi piedi. Le tue splendide ali sono distrutte, il tuo corpo stanco di portare quelle ferite. Barcollavi prima di fermarti a guardarmi. Sul tuo volto prima si è dipinta la sorpresa, dopodiché la paura. Di cosa hai paura, cosa ti preoccupa. Quasi come se avessi letto nei miei pensieri mi sorridi, prima di svenire, lasciando che il tuo corpo si unisca a quel suolo troppo sporco, troppo indegno di toccare la tua pelle pura.
Piano mi avvicino alle tue membra immobili. Mi inginocchio al tuo fianco, lascio che il tuo sangue intinga la mia veste bianca e sfiori la mia pelle. Posso sentire la sua freschezza. Chi ti ha ridotto così e perché mai ti hanno sfregiato. Cosa significa tutto questo. Ti accarezzo piano i capelli. Un sospiro. Sei vivo, posso ancora salvarti. Non mi importa delle conseguenze del mio gesto. Io sono l'angelo della vita ed è mio compito difenderla. E non posso che sorridere pensandoci.

Finalmente sorridi. Un angelo come te non dovrebbe mai piangere, è la più grande ingiustizia che si possa compiere. Non avresti dovuto salvarmi, guarda il tuo occhio destro. C'è un marchio e il sangue sporca il tuo volto.

La ferita più grande che si possa infliggere è abbandonare una persona alla propria solitudine. Il dolore provocato dalla malinconia è ben superiore a quello del marchio, che finalmente mi lega a qualcuno.

Giovane creatura, io sono un angelo della morte, sono il tuo rivale. Non dovresti essere qui ad aiutarmi. Trafiggi il mio corpo con la tua spada pura, bagna il tuo occhio con il mio sangue e liberati da questa prigionia che ti sei imposto.

E perché mai dovrei farlo. Dopotutto noi esistiamo e viviamo per poter morire. La vita non attende altro che il giorno in cui potrà ritornare tra le braccia della morte.

  
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