Libri > Il diario del vampiro
Segui la storia  |       
Autore: Amy In Wonderland    04/01/2011    8 recensioni
Damon ha messo in chiaro i suoi sentimenti con Bonnie: non prova niente per lei.
così, dopo un anno, la strega è quasi indifferente al bel vampiro che è ancora in lotta contro il fratello per Elena.
ma, nel frattempo, arriverà in città un nuovo "cattivo ragazzo", vampiro anche lui, che si unisce al gruppo e punta le sue attenzioni su Bonnie.
Bonnie ricambierà il nuovo arrivato? ma sopratutto, Damon come reagirà?
ovviamente è una Donnie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

7. Come Vincere.
 
 
 
“Va tutto bene, Bonnie. Non tornano da un’ora? Beh, cosa vuoi che sia accaduto? Dopotutto, andavano incontro solo a due kitsune psicopatici che voglio distruggere la città in cui vivi… che cosa potrebbero mai fargli?”.
Bonnie aveva sempre saputo di non avere il massimo nell’autocontrollo (anche se, di recente, aveva fatto grandi passi avanti), ma ciò in cui era assolutamente negata era il consolarsi da sola: più si rassicurava, più le veniva l’ansia.
Bonnie posò distrattamente i grandi occhi marroni sulla lancetta dei minuti.
“Okay, è solo passato un altro minuto e fra poco sarà un’ora e mezzo che non tornano… ma tu Bonnie, non essere preoccupata. C’è Stefan – che è stato rapito senza potersi nemmeno opporre, prima – e poi c’è Damon che è molto potente – talmente tanto da farsi possedere per quasi un anno – e…”
<< Diamine! È inutile! >>. Bonnie si alzò di scatto e afferrò il suo giacchetto sorprendendosi della propria impulsività.
<< Ma sì, al diavolo ciò che dicono gli altri! >>. Sorridendo, sia perché stava disubbidendo a Elena sia per scrollarsi l’ansia d’addosso, scese le scale senza farsi vedere dalla signora Flowers e aprì spavaldamente la porta.
Ovviamente, tutti gli eroi e le eroine sarebbero uscite dalla porta, coraggiose più che mai, e avrebbero iniziato a correre andando incontro a qualunque pericolo, pur di compiere la propria missione; ma trattandosi di Bonnie McCullough, uscì allacciandosi la zip del giacchetto senza guardare dove andava e andò a sbattere a un albero, restandoci spiaccicata con la faccia.
“Da quando è che il pensionato ha un albero davanti all’entrata?” si domandò ingenuamente, prima di capire addosso a cosa era andata a sbattere.
La rossa sgranò gli occhi davanti a quei due pozzi neri che la scrutavano divertiti.
Aprì la bocca per chiedere umilmente perdono ma, ricordandosi del fioretto fatto alcuni giorni prima, la richiuse immediatamente e, raccogliendo tutto il coraggio che aveva, domandò con un tono duro (per quanto riuscisse a farlo):
<< Cos’è successo? >>.
Damon la guardò spiazzato, per poi sorriderle e spiegarle che Shinichi se ne era andato e gli altri stavano arrivando.
Aspetta… Damon stava sorridendo?!
<< Aspettiamoli dentro! >> disse con tono euforico, facendogli segno di entrare prima di lui, come un galantuomo.
Bonnie pensò che avesse sbattuto la testa e l’avesse fatto decisamente forte.
<< Ehm… O-Okay… >> mormorò, entrando poco sicura nel pensionato.
Damon entrò subito dopo e fece tutto il tragitto fino alla stanza di Stefan appiccicato dietro di lei.
“Ma cosa gli prende?”.
Damon sembrò riscosso da qualcosa e lanciandole un’occhiata si staccò, andandosi a sedere sulla poltrona di pelle nera, un contorno che lo rendeva ancora più affascinante… “Ma che diavolo pensi, Bonnie?!”. La rossa vide il vampiro sorridere e poi tornare serio subito dopo.
<< Perché non mi hai aiutato dicendo agli altri dell’Ossigenato? >> domandò Damon, interrompendo il silenzio: non c’era rabbia nella sua voce né alcun tono spiacevole, era tranquilla, una domanda fatta con semplicità e allo stesso tempo terribilmente seria.
Bonnie sentì sciogliersi il cuore per l’ennesima volta, dispiaciuta: in effetti vedere Damon continuamente riproverato e mai creduto le era dispiaciuto, ma l’orgoglio le continuava a ricordare ciò che le aveva fatto… e non parlava solo dell’aggressione.
<< Perché avrei dovuto? Tu mi hai aiutata ferendomi? >> si sorprese del suo tono fermo e neutro che aveva messo uno strano accento sul “ferendomi”: non si riferiva solamente all’aggressione, non lo faceva per l’ennesima volta.
Damon aggrottò le sopracciglia, spostando lo sguardo dalla finestra a Bonnie:
la ragazza vide un luccichio in quegli occhi.
<< Non è stata colpa mia l’aggressione… >> borbottò.
Bonnie rimase scioccata: Damon che borbottava? Damon confuso e insicuro? Che stava succedendo?
<< E’ stata colpa tua, ovviamente! Non dovevi provocarmi! >> alzò la voce questa volta, perdendo del tutto la calma e confondendo ancora di più Bonnie: perché cambiava così spesso umore?
“Ricorda che ti legge nella mente!”. Bonnie si diede della stupida: ovvio che cambiava atteggiamento, Damon odiava essere considerato debole, in qualsiasi maniera, ed era proprio quello che aveva insinuato Bonnie nei suoi pensieri.
<< Io Non Ho Fatto Niente! >> rispose dura, una durezza che non pensava di aver mai avuto e che, per un attimo, sembrò quasi ferire il vampiro.
Damon si mise comodo sulla poltrona, coprendosi gli occhi con una mano e poi, sulla stessa, ci appoggiò la nuca.
<< Pensa ciò che vuoi, piccola Streghetta… >> disse con un ghigno seducente, << sono stanco e non ho voglia di essere disturbato da voi umani e poi, detto tra noi, se devo litigare con qualcuno di voi vado da Mutt… Con le signore preferisco qualcosa di più… piacevole… >>.
Bonnie rimase sconcertata dal cambiamento completo di atteggiamento del vampiro, ma ciò che la sorprese di più fu il tono malizioso con cui pronunciò quella frase, tirando fuori per la priva volta da quando era ritornato vampiro, lo charme che l’aveva catturata in quella trappola di dolore e sofferenze.
Per la prima volta dopo anni, Bonnie arrossì a una frase del moro riferita a lei, per la prima volta dopo anni, la rossa senti il cuore a mille e il sangue che scorreva veloce come non mai, lo sguardo che si abbassava ai suoi piedi e la testa che le girava.
Era bastata una piccola frase… solo una stupida frase per farla risentire come in passato.
 
 
 
“Chi è che ha perso il fascino, eh Bonnie?” pensò compiaciuto Damon, mentre cantava vittoria.
Era riuscito a rifarla arrossire.
Quello era il suo uccellino, non di certo quella ragazza che lo odiava e aveva usato quel tono così duro con lui.
Così Damon ci aveva riprovato, doveva verificare se davvero non avesse più alcun fascino su di lei, cosa di cui dubitava.
E aveva ragione, diamine! Era bastata una piccola frase (che non era nemmeno un granché… insomma, essendo nato bello e affascinante per natura, poteva fare davvero meglio!) e quella piccola umana era tornata a essere sua, per alcuni minuti almeno.
Damon si sentiva al settimo cielo, aveva dubitato per alcuni secondi che l’Uccellino lo avesse sostituito con l’Ossigenato, che la sua proprietà non fosse più sua, insomma. E invece no, aveva ancora dei diritti su di lei perché in tutto quel tempo era stato LUI ad averla salvata, lui e nessun altro.
Damon ripensò a quando era tornato con Stefan a Fell’s Church, ricordava la faccia della rossa quando lo aveva rivisto… niente di più delizioso in quel momento. Ricordava come quel su piccolo cuoricino era andato a mille, fuori dalla casa di quell’umana (di cui gli sfuggiva il nome), quando erano soli fuori in giardino e lei era uscita dalla macchina, ricordava anche quanto fosse sollevata e dispiaciuta allo stesso tempo che quel Mutt li avesse interrotti.
Ricordava quando lo aveva baciato a casa di Caroline, cogliendolo del tutto impreparato e sorprendendolo.
E poi sentiva che era successo qualcos’altro… ma non ricordava bene cosa.
Tuttavia, lei apparteneva a lui che sì, voleva Elena come principessa, ma, tuttavia, teneva molto alle sue proprietà!
E se le aveva allontanate da solo, ora era il momento di proteggerle dagli usurpatori che giravano sottoforma di Ossigenati inutili e fastidiosi.
“E che tu ucciderai presto…”, Damon sentì in lontananza la voce di Stefan, “anzi, prestissimo”.
Il moro squadrò per un’ultima volta, dalla testa ai piedi, Bonnie rimasta immobile, incapace di muoversi.
Le fece un sorriso sghembo annunciando l’arrivo dell’allegra compagnia e si alzò, un cacciatore pronto ad attaccare il nemico.
 
<< Grazie al cielo siete tornati! >> squittì Bonnie, ripresa quasi completamente dallo shock di poco fa.
In pochi secondi Bonnie si ritrovò ad abbracciare Meredith ed Elena, saltellando come una bambina di otto anni impazzita, davanti a un regalo.
<< Ehi Bonnie, calmati! >> esclamò Elena.
<< Scusate, scusate… è che era passato tanto tempo e mi ero preoccupata a morte! >> spiegò la rossa, sporgendo il labbro inferiore in una smorfia buffa e allo stesso tempo dolce, anche se il tono che avrebbe voluto usare era quello pungente per non averla fatta venire con loro.
<< E quindi cosa è successo? Damon non è stato molto chiaro! Avete scoperto qualcosa? Vi ha detto… >>
<< Ora ti raccontiamo tutto, con calma. Prima però, devi vedere i nuovi… i nuovi ospiti… >> mormorò la bionda.
Bonnie, temendo il peggio, indietreggiò spaventata (pensando che “gli ospiti” fossero i kitsune), ma quando vide l’alta figura di Sage che spiccava dietro l’amica, restò totalmente sorpresa mentre si rilassava.
<< Sage! Sei tornato! Che fine avevi fatto? >>.
Il vampiro le sorrise aitante, salutandola.
Bonnie si ricordava la partenza di Sage: le era dispiaciuto moltissimo.
Aveva avuto modo, sia nella Dimensione Oscura sia quei pochi mesi a Fell’s Church, di conoscerlo e ne era rimasta sinceramente colpita.
Era un tipo molto interessante Sage, Bonnie si ricordava di restare per ore incantata a sentirlo parlare. Inutile dire che la rossa ci aveva fatto un pensierino su, poiché sentiva un certo “feeling” col vampiro ed era sicura che lui ricambiasse, ma poi era stata occupata a badare al Damon – umano assegnatogli da Elena, e si era completamente scordata di Sage.
<< Allora, come sta… >> Bonnie s’interruppe quando vide l’unica cosa che in quel momento non si sarebbe mai immaginata di vedere: quello, sbagliava, o era il Signorino?
“Che d’altronde è un vampiro” si ricordò mentalmente. Questo servì solo a farla cadere di più nel panico, sgranando gli occhi in un modo impossibile.
“Biondo ossigenato… sì, è biondo ossigenato. Occhi azzurri, presenti. Fisico da paura… assolutamente sì… Oh no, no, no! È proprio lui!” Bonnie rivolse uno sguardo impaurito a Damon, che la osservava in modo indecifrabile.
<< M-ma tu… tu… >> borbottò.
<< Ciao ragazzina! >> quella voce e quel sorriso… Dio!
Bonnie in poco si riprese, per l’irritazione che le aveva provocato: gli bastava salutarla per farla infuriare! Quella sì che era una cosa strana!
<< Tu! Cosa ci fai qui? Cosa vuoi? >> iniziò.
<< Voi vi conoscete? >> domandò Elena.
<< Ecco, Bonnie mettiti a sedere, ora ti raccontiamo tutto. >> intervenne prontamente Sage per evitare il disastro.
Bonnie si sedette sul divano sconvolta, << Ve lo avevo detto! >> sentì dire con tono trionfale a Damon.
Stefan iniziò a raccontare tutto l’accaduto, e più parlava, più Bonnie rimaneva sorpresa e guardava, quasi con ammirazione, quell’irritante vampiro.
Per correttezza, Bonnie raccontò anche ciò che era successo tra lei e il biondo, facendo attenzione a non parlare dell’accaduto nell’Old Wood: era meglio evitare scontri tra Damon e il vampiro che aveva scoperto chiamarsi Trevor.
<< Hai lasciato davvero il portafoglio apposta? >> domandò Elena.
<< Beh, non sapevo che fare e Bonnie era stata… molto divertente. Quindi, perché non farmi altre quattro risate? >> disse con il tono più naturale del mondo.
<< E che mi dici dell’anello? >> domandò per la prima volta Damon, che finora non aveva parlato.
<< E’ stato un mio errore. Non mi ero accorto di averlo preso e non mi andava di tornare al pub, e poi… era un bell’anello! Ma alla fine gliel’ho restituito no? >> rispose Trevor, beccandosi due occhiatacce da Bonnie e da Damon contemporaneamente: erano i soli a conoscere il modo con cui lo aveva restituito.
<< Perciò ora fa parte del nostro gruppo! >> concluse Elena sorridendo, << Tuttavia, Sage, tu ci devi delle spiegazioni! >>.
Sage, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si avvicinò al gruppo, annuendo impercettibilmente e iniziando a raccontare.
<< Beh, sarò sintetico: vi risparmio premesse inutili.
Quando ero partito per la Francia, ero andato inizialmente a Parigi.
Lì avevo delle conoscenze, streghe e vampiri s’intende, ma nessuno era a conoscenza di alcuna entità, né tantomeno sapevano qualcosa di come sconfiggere i kitsune. Così avevo passato un intero mese a girare per la Francia, in cerca di qualche informazione o di qualche piccola traccia, ma niente. Stavo quasi per perdere le speranze, quando mi diressi, come ultima meta, a Nizza. Non so il motivo per cui Shinichi fosse lì, fatto sta che lo incontrai e mi attaccò. Si sarebbe messa male se Trevor non fosse arrivato a difendermi e a far scappare Shinichi >>.
<< Quindi tu ti trovavi lì per caso? Ma guarda un po’ che coincidenza strana! >> interruppe Damon, con tono scettico. Trevor sorrise a quella domanda e rispose con un semplice:
<< Ho dei conti in sospeso con quei due… stavo seguendo Shinichi, all’ora >>
<< E ce li dirai quali sono prima o poi… dopotutto, se siamo una squadra dovremmo sapere tutto l’uno dell’altro… >>, si vedeva lontano un miglio che Damon non si fidava per niente di Trevor… e come biasimarlo!
<< Se sarà necessario ve lo dirò! >>, sorrise sprezzante verso il moro che si era irrigidito e lo stava fissando con uno sguardo omicida.
<< Stavo dicendo… >> continuò Sage, << che fu così che incontrai Trevor. Mi posi le stesse domande che ti stai chiedendo te, Damon. Ma in compenso non avevo la più pallida idea di chi fosse, sapevo solo che era un vampiro.
In breve capii che era lui ciò che stavo cercando >>
<< E cosa te lo fece capire? >> domandò Bonnie, incantata come sempre dal racconto del vampiro.
<< Mi spiegò come si usavano le Sfere stellate >>.
Calo il silenzio per alcuni minuti.
<< E cosa avete fatto per un anno e mezzo? >> domandò di nuovo la strega, con voce più flebile.
<< Questo penso di doverlo spiegare io! >> intervenne spavaldo il biondo.
<< Usare le Sfere stellate non è una cosa difficile, se si vuole sfruttarne il potere per qualsiasi cosa. Infatti, possono aumentare i poteri di un vampiro o di una strega, rendendolo invincibile, possono offrire la giovinezza eterna, anche se per noi vampiri non serve. Insomma, hanno tantissime funzionalità.
Tuttavia, se si vogliono usare per uccidere i relativi proprietari, la cosa diventa complicata.
Non so quanto ne sapete, ma esisto tantissime sfere di questo tipo. Vengono create dai kitsune che ne diventano proprietari, queste gli conferiscono tutto il potere che hanno >>
<< Tutto? >> chiese Meredith.
<< Sì, più o meno. Di base i kitsune non sono forti, per diventarlo sono costretti a creare queste Sfere che gli conferiscono i poteri che avete avuto modo di conoscere. Ma senza quelli, sono vulnerabili e facili da uccidere a “mani nude”, per così dire. >>
<< Quindi, basta privarli dei propri poteri e potremmo sconfiggerli facilmente? >> chiese conferma Meredith.
<< Assolutamente, e per privarli dei propri poteri bisogna disattivare le Sfere; ecco, qui viene la parte difficile. >>
Bonnie s’irrigidì: non voleva nemmeno immaginare come si disattivavano quelle Sfere.
<< Beh, spero che tu non avrai così tanta paura Bonnie, perché sei una parte fondamentale per disattivarle >> rispose al suo pensiero Sage.
Bonnie iniziava seriamente a sentirsi male.
<< C-che cosa vuoi dire? >> balbettò.
<< Vuole dire, ragazzina, che serve una Strega e deve essere molto potente. Per fortuna abbiamo una McCullough tra di noi! Quale sangue di strega può essere più potente di una discendente dai druidi e dalle streghe di Salem? >>, gli sorrise divertito incutendole ancora più paura.
<< No! >> sbottò Elena << Bonnie no! >>
<< Beh, allora trovate una Strega sacrificabile perché, se non è abbastanza potente, potrebbe morire eseguendo il rituale >>, si bloccò per pensare e infine aggiunse << e inoltre probabilmente sarebbe inutile: morirebbe prima di completarlo e quei due se ne andrebbero felici in giro a distruggere la vostra amata città >>, un sorriso soddisfatto lo illuminò.
<< M-morire? >> domadò Bonnie con gli occhi sgranati.
<< Sì, ragazzina! Morire. E lo potresti fare anche te se non sei abbastanza potente… ma con il sangue che ti ritrovi, sei avvantaggiata… sei di gran lunga avvantaggiata! >>. Alla strega parve di sentire Damon irrigidirsi accanto a lei.
Bonnie iniziava davvero a sentirsi male: le girava la testa e le pulsavano le tempie, tremava tutta e stava sudando ovunque, il cuore le batteva talmente veloce e violento che iniziava a dolerle.
“Sarai così, giovane e bella nella tua tomba”, quella voce lontana, come un eco proveniente dal luogo in cui riposava sua nonna, le arrivò flebile ma, nello stesso momento, chiara e distinta.
Rabbrividì, il termine “bella” era carino, ma “giovane” non le piaceva per niente… e dire che lo trovava romantico una volta, ma ora le sembrava terribile.
<< Non se ne parla >>, tutti gli occhi dei presenti si puntarono sorpresi su Damon, che dopo molto tempo aveva parlato, con violenza.
<< Scordatelo >> ripeté, guardando Trevor.
Il biondo sorrise:
<< Beh, a voi la scelta! >>.
Nei minuti successivi ci fu una discussione pesante, piena di “non se ne parla”, “non possiamo rischiare” e così via: in quella stanza sembravano tutti genitori di Bonnie, che tentavano di proteggerla, tutti tranne Trevor e Sage che si godevano la scena impassibili.
“E se fosse questa la mia occasione?” si chiese Bonnie.
“Se fosse questo il modo per dimostrare a tutti chi sono… per dimostrare che non sono una bambina e che valgo qualcosa?”.
Bonnie aveva paura di morire, aveva paura di tutto ciò che sarebbe potuto succederle… ma non era un bel modo di morire?
Morire per salvare ciò che amava… “Non c’è modo migliore…” pensò la strega.
Per la prima volta, in tutta la sua vita, Bonnie prese una decisione:
non le importava di ciò che volevano gli altri, era pronta ad assumersi ogni responsabilità di quella scelta e ogni conseguenza… compresa la morte e il possibile fallimento.
<< In cosa consiste il rituale? >>, la sua voce suonò chiara nella stanza, superando qualsiasi rumore e facendo cadere un silenzio surreale addosso a tutto.
<< Bonnie no! >> iniziò Elena.
<< No Elena! Tu cosa faresti se avessi la possibilità di salvare ciò a cui tieni? Ti tireresti indietro? >>
<< Bonnie ci deve essere un altro modo… >>
<< No, Elena, non c’è! >>.
Elena iniziò a scuotere energicamente la testa, muovendo la sua cascata d’oro.
<< Bonnie non se ne parla >>, Meredith.
<< Meredith, Elena… Sono una donna ormai… >>, la sua voce suonò quasi come una supplica.
In quel preciso istante, ci fu un’intesa tra Bonnie, Meredith ed Elena, un’intesa che non c’era da un po’ di tempo a quella parte: dopo molto tempo, l’alleanza-Velociraptor tornò ad agire.
Elena e Meredith capirono tutto, videro per la prima volta Bonnie sotto una luce diversa: non era più una bambina e se ne rendevano conto, esattamente come capivano di quanto avessero sottovalutato il suo coraggio (che raramente si faceva vedere in Bonnie, ma che c’era ed era grande).
“La bambina è cresciuta”, sentì nitidamente la calda voce di Damon risuonarle in testa, presa di sorpresa, sussultò. Ci mise un po’ a capire le parole del vampiro e se ne compiacque.
“Già, è diventata una donna” pensò.
“E’ quasi diventata una donna” la corresse mentalmente. A Bonnie sembrò di essere tornata ai tempi in cui Damon era umano: un’intesa del genere l’avevano avuta solo allora, quando erano diventati amici… o forse di più…
Bonnie scosse la testa.
<< Ma siete impazziti? Cosa vi passa per il cervello? >> Matt, che fino a quel momento era stato zitto, si alzò arrabbiato mettendosi al centro del cerchio che aveva formato il gruppo.
<< Non possiamo permettere che rischi la vita! >> continuò.
<< Matt… ti prego… >> tentò di dire la rossa, ma venne interrotta bruscamente dal ragazzo con un gesto della mano. Matt iniziò a fare una scenata che Bonnie avrebbe dovuto aspettarsi, protettivo com’era nei suo confronti!
<< Matt, è una decisione di Bonnie >> anche Elena fu interrotta e il ragazzo continuò a fare la sua scenata madre.
<< Matt, basta, ormai Bonnie ha deciso >> provò anche Meredith, inutilmente.
A Bonnie scese una lacrima: era bello vedere che il gruppo aveva accettato la sua scelta, in apparenza sarebbe sembrato che ai suoi amici non interessasse la sua incolumità, ma Bonnie sapeva che non era così, sapeva che le volevano talmente bene da accettare le sue decisioni e potevano per questo mettere da parte la loro proiettività – tutti tranne Matt, ovviamente – e per questo Bonnie si commosse.
<< Mutt, finiscila! Pensi che la “compagnia della protettività” non proteggerà la Streghetta? >>.
<< Stai zitto! A te non interessa tanto, l’hai quasi uccisa con le tue mani… figurati se t’importa che muoia per salvare tutti, compreso te! >>.
Bonnie rimase interdetta, temendo una reazione avventata da parte del vampiro, così si affrettò a intervenire:
<< Matt, mi preparerò e sarò abbastanza potente! Vedrai che andrà tutto bene… >> disse sicura, sorridendo per incoraggiare il ragazzo a mettere da parte il suo istinto da fratello maggiore, ovviamente invano.
A un certo punto, Bonnie vide Damon alzare gli occhi spazientito e avanzare velocemente verso Matt, prenderlo per le spalle e mormorargli qualcosa.
Matt si accasciò a terra, Bonnie lanciò un urlo spaventata ma, guardando meglio il ragazzo, capì che stava dormendo: Damon l’aveva soggiogato.
<< Quindi, Ossigenato, hai intenzione di aiutarci o no? >> si rivolse verso Trevor.
<< Certo Damon, se avete finito la scena di famiglia posso iniziare a spiegare>>.
Stefan si sbrigò a portare Matt su un letto e lanciò un’occhiataccia al fratello:
non condivideva il modo in cui Damon aveva agito, tuttavia ogni presente era lieto che avesse zittito Matt.
<< Dunque, dove mi ero fermato? >>.
<< Che bisogna disattivare le Sfere per sconfiggere Shinichi e Misao >> rispose con voce flebile Bonnie, la parola “disattivare” aveva uno strano sapore di amaro.
<< Ah, giusto. Quindi, per disattivare le Sfere dovrai eseguire un rito e se vuoi farlo dovrai aumentare la forza dei tuoi poteri. Per fare ciò hai bisogno di tempo e ti serve una qualsiasi altra Sfera stellata, quindi mentre noi cerchiamo gli ingredienti per il rituale, tu dovrai concentrarti sui tuoi poteri. >>
<< E dove la troviamo un’altra Sfera stellata? >> domandò Elena.
<< Per questo siamo stati via un anno e mezzo >> intervenne Sage.
<< Beh, sì. Ci siamo fatti un giretto per la Dimensione Oscura, a cercare un kitsune che aveva qualche debito con me >>, Trevor estrasse dalla tasca del giacchetto un sacchetto blu, dal quale tirò fuori una piccola sfera:
era nera e lucida, con delle luci che ogni tanto si accendevano in modo confusionale, era diversa da quella di Shinichi e Misao.
<< Con quella aumenterai i tuoi poteri, Bonnie >> spiegò Sage, in risposta Bonnie annuì.
<< Per il rituale, >> Trevor si appoggiò agilmente alla finestra, sorridendo a tutti i presenti, << Abbiamo bisogno di qualche kilo di Verbena, l’ingrediente più facile da trovare, e di altri due cosuccie… >> restò vago.
<< Potresti evitare le pause di suspance? >> domandò sarcastico e irritato Damon.
<< Okay, okay. Dobbiamo trovare il Grimorio dov’è scritto il rituale… >>
<< Cosa?! >> esclamò Meredith, << Pensavo tu sapessi come farlo! >>.
<< Ehi, è una lingua che non ho mai imparato quella delle streghe! Io so solo gli ingredienti e la teoria, il resto è roba da Strega! >> si giustificò il biondo.
<< E dove dovrebbe essere questo Grimorio? >> domandò Bonnie.
<< Beh, l’unica Strega ad avere scritto il rituale è Honoria Fell... pensò che dovremo disturbare il suo eterno riposo per dirci dove cavolo ha ficcato quel libro! Ovviamente, questa è una cosa che dovrai fare te! >>.
Bonnie annui, sentendo dei brividi scorrergli per la schiena: odiava usare i suoi poteri, ma a quanto pareva non avrebbe potuto evitarlo nei prossimi mesi.
<< Infine serve l’ingrediente più difficile. Per aprire le Sfere stellate bisogna versarci il sangue dei proprietari. E quando dico sangue… non intendo una quantità modesta… >>
<< Cosa?! >> domandò Stefan perplesso.
<< Beh, sì. In effetti basterebbe un litro… >>.
<< Un litro?! E come dovremmo prenderlo da Shinichi e Misao? Beh, m’immagino la scena: “Ehi Shinichi, senti non è che ci daresti un litro del tuo sangue? No, sai com’è ci serve per uccidervi… Ah, e già che ci sei prendilo anche da tua sorella” >>, classico sarcasmo di Damon.
<< Sage mi ha detto che siete dei grandi programmatori di piani! Ci penseremo dopo, anche perché il sangue non deve essere preso prima delle ventiquattro ore dal rituale. >>
<< Ah, pure? >>
<< Ve l’avevo detto che non era facile la questione! >> sbottò Trevor, evidentemente spazientito dai commenti ironici di Damon.
<< Ah, quasi dimenticavo! Il rituale deve essere compiuto durante l’eclissi lunare… Ma guarda quanto siamo fortunati! >> squittì entusiasta, facendo prendere un colpo a Bonnie, << l’eclissi capita proprio quest’anno! Precisamente… fra tre mesi esatti a partire da domani! >>.
<< Quindi abbiamo tre mesi per prendere un kilo di Verbena, trovare un Grimorio che probabilmente è disintegrato o disperso chissà dove e prendere un litro di sangue da due kitsune psicotici? Bene, diamoci da fare! >> sentenziò Damon, con fare ironico.
<< Ce la faremo, ce la dobbiamo fare… >> mormorò Elena.
<< Se volete salvare la vostra amata città, ve lo consiglio caldamente. Sapete com’è, la prossima eclissi lunare è prevista fra novantaquattro anni e, non so voi, ma Fell’s Church non penso sarà intera… >>.
Bonnie si sentiva terribilmente stanca.
<< Quindi, io direi che ci conviene andare subito a cercare la Verbena. Poi, se Bonnie se la sente, dopodomani invocheremo Honoria Fell… >> Elena chiese conferma alla strega, che annuì in risposta:
non sapevano dov’era il Grimorio e, in caso fosse lontano, non c’era tempo da perdere.
<< Dopodiché cercheremo il Grimorio e infine prepareremo un piano per prendere il sangue a Shinichi e a Misao… >>, la classica Elena organizzatrice, piena di piani A, B e C.
<< Forse, Dolcezza, intendevi dire cercherete e preparerete. Sono stato chiaro nel fatto che Bonnie deve concentrarsi sui suoi poteri: se non sarà abbastanza forte falliremo. >> in risposta la bionda si morse un labbro, ricordandosi del destino dell’amica, e annuì pensierosa.
<< Quindi, dopo aver scambiato due paroline con la vecchia e cara Honoria, Bonnie non vi servirà più e dovrete arrangiarvi da soli >>.
<< E tu, ovviamente, ci aiuterai… >> disse Damon sospettoso. Bonnie pensò che, in effetti, Trevor non aveva detto nulla su ciò che avrebbe fatto lui.
<< E come faccio se devo aiutare Bonnie con i suoi poteri? Calcolando le condizioni in cui si trova e pensando a come si dovrà trovare, tre mesi sono davvero pochi, ha bisogno del mio aiuto. E poi non ha nemmeno la più pallida idea di come usare le Sfere, dovremo stare a stretto contatto per farglielo capire! >> Trevor le sorrise in modo malizioso e poi si rivolse a Damon:
<< Tranquillo, ti assicuro che la ragazzina sarà sotto la mia attenta e stretta sorveglianza… >>.
Bonnie sgranò gli occhi e arrossì: non si era accorta né che Trevor era così vicino a lei, né tantomeno che per aiutarla, avrebbe dovuto passare tre mesi da sola con lui.
La rossa non si accorse che il biondo non aveva detto quelle frasi per lei, ma erano provocazioni per Damon che si era irrigidito e stringeva i pugni con rabbia, cercando di controllarsi.
<< E chi si preoccupa? >>, mormorò minaccioso.
In risposta Trevor gli sorrise.
Quell’atmosfera strana fu interrotta da Matt che si risvegliò confuso.
Dopo un’ennesima scenata madre, riuscirono a spiegargli il piano, che non fece altro che farlo diventare ancora più scettico.
Alla fine della serata si diedero appuntamento per il giorno successivo, nel quale avrebbero iniziato la prima parte di quella che, Bonnie ne era certa, sarebbe stata una lunga ed estenuante avventura.

 
 
* Angolo Autrice *
 
Ehm, ehm… okay, mi rendo conto che sono in un ritardo imperdonabile…
Ma ahimé, giuro che questa volta non è colpa mia:
sono stata una settimana a Firenze e il computer di mio nonno non è efficiente (per di più avevo già scritto metà capitolo), secondo di poi, al mio ritorno, il mio Mac ha deciso di non collegarsi a Internet, ergo non potevo pubblicare.
Ma, infine, eccomi qui con un nuovo capitolo!
Sì, mi rendo conto che sia abbastanza noioso come capitolo, ma vi giuro che dal prossimo le cose diventeranno più movimentate e pian piano inizieranno a emergere molti segreti. Inoltre fra un capitolo inizieranno quei capitoli che vi avevo promesso ^^
Dunque, questo come avrete capito è un capitolo di passaggio, necessario per spiegarvi il modo di uccidere i kitsune (che è abbastanza complicato) e senza il quale tutto il resto non avrebbe tanto senso *-*
Conclusione? Abbiamo un Matt ancora più rompiscatole del solito, un’Elena e una Meredith stranamente comprensive, uno Stefan e un Sage muti (non mi andava di farli parlare qui XD), un Trevor ancora più strafottente che promette tre mesi d’inferno ai nostri due Piccioncini e di conseguenza un Damon altamente (perdonatemi il termine) incazzato.
Ma che dite, Damon lascerà che Bonnie stia sola, soletta con Trevor per tre mesi?
Mah, chi lo sa… lo scoprirete solo leggendo!
E per di più, Trevor ha detto il vero modo per uccidere i due kitsune? E Damon gli crede veramente? E in tutto questo, Bonnie che ne pensa? Riusciranno a vincere e a salvare Fell’s Church, nonostante tutti gli ostacoli che si stanno presentando?
E poi, che Damon non si ricordava l’episodio della vasca è una causalità oppure no?
Okay, dopo avervi inculcato per bene dei sani dubbi, posso anche lasciarvi in pace!
Un grazie a chi recensisce e a chi legge silenziosamente, mi incoraggiate moltissimo!
Spero che il capitolo non sia troppo noioso e che vi piaccia, fatemi sapere!
Un Bacio a tutti, e Buona festa della Befana (anche se spero che ci “vediamo” prima!)
P.S. scusate se non ho risposto alle recensioni del quinto capitolo, ma non mi ricordo più a chi avevo risposto e chi no! In effetti mi sto un pochino confondendo con questo metodo, devo organizzarmi! Ergo, pure se non rispondo a quelle del sesto sappiate che non è per cattiveria o pigrizia, ma perché sono un pochino rincoglionita XD
P.S. 2 Come da richiesta, ho ingrandito la scrittura... ditemi, così va bene o la volete più grande? fatemi sapere!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Amy In Wonderland