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Autore: Bonnie Green    04/01/2011    5 recensioni
Lei è una Grifondoro
Lui è un Serpeverde
Lei è una Mezzosangue
Lui è un Purosangue
Lei è una Granger
Lui è un Malfoy
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 10

Dopo due ore buone passate a pensare a una rivelazione impossibile, menzionata così tante volte che adesso ho il cervello -e il viso- in fiamme, mi sto dirigendo verso i campi di Quiddich perché Harry e Ron si stanno allenando , così salgo le scale degli spalti e finalmente vedo gli anelli in cui si dovrebbe fare centro… Mamma, sono davvero in alto!Non riesco a spigarmi come si possa stare sospesi in aria su una scopa con il pericolo dei bolidi che ti arrivano addosso con il rischio d romperti una gamba o un braccio, o con i giocatori avversari che cercano di buttarti di sotto per prendere punti!È inconcepibile uno sport così violento!In una scuola poi!
Mentre sto pensando ai diritti di tutti gli studenti che soffrono di vertigini e che per tutto il primo anno sono stati costretti a volare su una scopa -una di questi sono io- mi rendo conto che il campo non è occupato solo dai Grifondoro.
Dico io, ma com’è possibile che le due squadre più accanite della scuola, rappresentanti delle casate per eccellenza nonché nemiche per la vita, possano allenarsi assieme!?!
Sì, avete capito bene, ci sono anche i Serpeverde!E che cavolo!Io volevo evitarlo a tutti i casti e ora me lo ritrovo davanti che si allena con Harry e Ron!Ma è possibile che Draco Malfoy non abbia nient’altro da fare se non perseguitarmi!?!
Ok, ora me ne vado, l’importante è che non mi vedano, mi inventerò una scusa da dire a Harry e a Ron...
Ed è proprio nel momento in cui mi giro per scendere le scale degli spalti, che sento un braccio solido che mi prende per la vita e mi fa salire nella parte anteriore della sua scopa.
Giro la testa e chi mi ritrovo?Dai, provate a indovinare, non è difficile!

«Guarda chi c’è… Ciao Granger, non credevo ti piacesse volare!»

Sono abbagliata dal suo sorriso… è davvero bello.
Però ha detto una cavolata: a me non piace volare, perché avrebbe dovuto dire che mi piace… no aspetta, volare? Vo-volare io!?!
Poi realizzo…
Tenendo presente che Draco Malfoy mi ha afferrata dagli spalti.
Che mi ha messo sopra la sua scopa.
Che gli spalti sono alti quanto gli anelli in cui bisogna fare centro, anelli che ora ho davanti a me.
Significa che ci troviamo in alto.
Tanto in alto.

Improvvisamente mi metto a strillare parole incomprensibili tipo “brutto stroaaaaah!” oppure “furetto ti strozzoddio!!!”, poi -non chiedetemi come ho fatto- mi sono girata completamente e mi sono aggrappata senza contegno a Malfoy, continuando a insultarlo e a pregarlo contemporaneamente di farmi scendere.
Wow, che coerenza Hermione!

«Granger calmati!Cosa c’è?Siamo soltanto sulla mia scopa!»

«Fammi scendere!Fammi scendere stronzo!Ahhhh!Per le mutande a quadri rosa e gialli di Godric Grifondoro!Fammi scendere!»

«Siamo al sicuro sulla mia sco…»

«Oddio!Moriremo!Cadremo al suolo!Mi troveranno spiaccicata sul campo di Quiddich!»

«Tranquilla, ci sono io. Non ti farei cadere per niente al mondo… Se morissi non saprei più come divertirmi. Sei la sola ragazza che mi tiene testa in tutta Hogwarts lo sai no?»

È in questo preciso istante, in cui sono terrorizzata e lo abbraccio con tutte le mie forze con lui che fa lo stesso cercando di tranquillizzarmi, che mi rendo conto di quanto possa essere dolce Draco Malfoy.
Però tutti i momenti fantastici prima o poi finiscono,o almeno, questo è quello che succede sempre a me.

«Malfoy lasciala immediatamente o te la dovrai vedere con me!»


L’occhiataccia che Draco lancia a Ron dice tutto.


«Proprio tu vieni a dirmi queste cose?Al limite potresti mandare tua sorella visto che è di sicuro più capace a farsi valere di te»


Ron -con la faccia rossa di rabbia e i capelli tutti scarmigliati- sta per partire alla carica con una vagonata di insulti pesanti che faranno arrabbiare Draco, ma non posso rimanere ferma senza fare nulla mentre questi vogliono far perdere punti alle loro case no?Dopotutto sono un Prefetto…
Sì, bella scusa Herm.


«Ron, non c’è bisogno di dare spettacolo, potrebbero arrivare i professori, non vuoi far perdere punti ai Grifondoro vero?E comunque stavo cadendo dagli spalti è Draco mi ha presa prima che potessi finire di sotto»

«O-ok, allora…Come l’hai chiamato!?!»

Come l’ho chiamato? Ma perché mi chiede come l’ho… oddio, l’ho chiamato per nome!

E ho Ron davanti!

E sono ancora abbracciata a Dr… ahhh!Cavolo!Si chiama Malfoy!Malfoy!

«Bene Weasley, ora non ci senti neanche più?Mi ha chiamato Malfoy , in quale altro modo mi avrebbe dovuto chiamare secondo te?»

Le cose sono due… o sia io che Ron abbiamo avuto un’allucinazione, oppure Malfoy mi ha difesa…

Naaah...

«Ah…mmm…beh, ora fai scendere Hermione dalla tua scopa, soffre di vertigini, non le fa piacere stare qua sopra e, per di più, attaccata a te»

Dici?

«Se lo dici tu Weasley…»

E così Malfoy atterra sugli spalti e mi fa scendere. Sta per raggiungere gli altri nel campo, ma prima mi stupisce un’altra volta… ormai è diventata normale amministrazione… questo ragazzo vuole farmi venire un infarto!

Scende dalla scopa, mi si piazza di fronte e mi accarezza la guancia con la punta delle dita.

Oddio, ora muoio... mi sciolgo... rimarrà solo un po' di sughetto che sa di Hermione Granger per terra...

«Si stata così spontanea prima dicendo il mio nome…non me l’aspettavo... Beh, ci si vede Hermione»

E prima ancora di poter replicare, lui sale sulla scopa e raggiunge i suoi compagni negli spogliatoi.
Quindi… l’avevo veramente chiamato per nome?
Mi tocco il punto in cui mi ha sfiorato poco fa… oddio sono paonazza e sto sorridendo come un' ebete… non ho speranze… sono cotta, non è così?
Volto le spalle al campo e scendo le scale degli spalti, diretta verso la Sala Comune.
Mi ha chiamata Hermione…
Devo parlare con Ginny.

...

«Ma come… cioè… senti… tu… cioè lui… ah!Ma perché hai una vita così complicata Herm?!Non ci capisco più niente!»

È da circa venti minuti buoni che Ginny farfuglia frasi senza senso e non capisco a cosa si stia riferendo.

«Gin potresti spiegarti meglio?Senza quei cioè, tu, lui, ah, eccetera...»

Si mette comoda nella poltrona della nostra Sala Comune e assume la tipica posizione da psicologa, come fa ogni volta che vuole analizzarmi -o farmi ridere- ovvero con le gambe accavallate e una mano che le sostiene il viso.

«Mi stai dicendo che Draco Malfoy mi ha fatto un complimento?»

«Ginny!Io sono in crisi e tu pensi solo a questo!?!»

«Scusa, è vero… non posso mettermi tra te e il tuo Draco, poi sono fidanzata con Harry, quindi…»

«Ginevra Weasley non ti azzardare mai più a dire che Malfoy è mio!»

«Ma sentiti!Fino a pochi minuti fa eri tutta felice con la faccia rossa e un sorriso da ebete in faccia, mi hai detto tutta la storia dicendo sempre “Draco di qui” e”Draco di là” e ora incominci di nuovo a chiamarlo Malfoy?Senti tesoro, la questione è cristallina: sei stracotta di Draco Malfoy ma sei troppo orgogliosa per farti avanti e allora crei queste distanze col cognome perché il tuo inconscio ti sta dicendo a lettere cubitali “Hermione attenta ti sta innamorando”»

«Ma Ginny che cavolo stai…»

«Signorina Granger mi faccia finire di parlare, dopotutto sono o non sono la dottoressa Weasley, psicologa della scuola?»

«Ma piantala…»

«E comunque stavo dicendo che sei troppo orgogliosa per farti avanti, mentre Draco Malfoy è chiaramente stracotto, ma non si può fare avanti sia per orgoglio, sia per il padre che non accetterebbe mai un’unione tra suo figlio e te, beh, è inutile che ti dica che il problema principale è il tuo sangue non “puro” e non “degno” secondo il signor Lucius dei miei stivali… quindi si limita a manifestare attenzioni che secondo lui sono normali… credo che l’inconscio stesso di Malfoy l’abbia spinto ad avvicinarsi a te, ma probabilmente neanche lui si è reso conto che vi siete avvicinati parecchio negli ultimi mesi a questa parte. Da quanto tempo non ti chiama più Mezzosangue, Herm?»

«Da un bel po’»

«Visto?Non ti insulta più, ti accarezza, ti chiama per nome… e non scordiamo neanche il bacio!»

«Ok, psicologa del cavolo, visto che ci sei spiegami cosa devo fare, non ci capisco più niente!»

«Aspetta e vedi come si evolvono le cose, non forzare la situazione… sono sicura inoltre che se qualcuno dei Serpeverde vi vedesse assieme avviserebbe Lucius del comportamento di suo figlio, quindi lo costringerebbe a starti lontano… per ora non so che altro dirti Herm»

Ha ragione Gin, devo aspettare.
Spero solo che non accada niente di improvviso.

Ma proprio mentre penso queste parole, Harry entra in Sala Comune correndo verso di noi; si ferma davanti alla poltrona di Ginny , proprio accanto a me, e prende fiato.

«Ragazze, sapete la novità?»

«No, dicci tesoro»

«Lucius Malfoy è stato arrestato per omicidio»

«Cosa!?!Chi ha ucciso?»

Alla mia domanda Harry si volta verso di me; vedo i suoi occhi pieni di pena e di tristezza.

«Narcissa Malfoy»

«Ha ucciso sua moglie?!Ma come ha potuto!»

«Beh, Ginny… non credo che un Mangiamorte si faccia tanti problemi»

Non ci credo.

«La madre… di Draco è morta?»

«Sì Herm... Aspetta un attimo, da quando in qua chiami Malfoy per nome?!Ti ha rifilato qualche filtro strano nel succo di zucca per caso?»

Mi alzo e inizio a correre.

«Herm dove stai andando?»

«Harry, lasciala andare, deve risolvere la questione da sola»

«Ma quale questione, mi spiegate che sta succedendo!?!»

Le loro voci sono sempre più lontane, sento solo il battere insistente delle mie scarpe sul pavimento in marmo.
Corro per i corridoi e per le scale, devo scendere nei sotterranei.
Devo entrare nel covo delle serpi e nessuno mi potrà fermare.
Sono all’entrata della Sala Comune dei Serpeverde, ma ho davanti quei due deficienti di Tiger e Goyle.

«Senti Granger gira al largo,è un posto pericoloso per una Mezzosangue che sta pure da sola»


«Già, è meglio che te ne vai se non vuoi dei problemi»

Non ho il tempo di togliere punti a nessuno, per vostra fortuna.

«Provate a fermarmi»

Stanno per estrarre la loro bacchetta, ma io sono più veloce: li disarmo tutti e due contemporaneamente con un incantesimo non verbale e pronuncio un "Wingardium Leviosa" per farli levitare… ma sì, mettiamoli pure a testa in giù visto che ci siamo… Ora è il turno del portone massiccio che ho davanti a me.

«Stupeficium!»

Il portone si spalanca e sbatte contro il muro, attirando l’attenzione di tutte la serpi presenti nella sala… una ventina?Forse, ma non me ne preoccupo molto,infatti cammino spedita verso la porta del dormitorio maschile, ma un ragazzo che non conosco cerca di fermarmi.

«Hey, non puoi andare…»


Gli punto la bacchetta al collo con un movimento svelto e micidiale, poi parlo con una voce glaciale.


«Fatti da parte se non vuoi che ti stacchi la testa»


Vedo il terrore nei suoi occhi -forse ha capito che faccio sul serio- quindi indietreggia inciampando nei suoi stessi piedi e cade schiena a terra, poi si rimette in piedi e fugge via.

Patetico… era un Prefetto del settimo anno quello...
Io procedo verso l’entrata del dormitorio Serpeverde e vedo un primino davanti a me; forse so come procurarmi la parola d’ordine.

«Ciao tesoro, senti.. ho molta fretta, quindi potresti cortesemente dirmi la parola d’ordine?»

«Ma tu-tu non sei una dei Serpeverde quindi non…»

«Ho detto che ho fretta»

«Va-va bene!È “Potere e Gloria” Non farmi del male!»

«Vattene»

E lui scappa nella direzione opposta alla mia.

Percorro le scale che mi portano ai sotterranei e mi trovo davanti all'ingresso del dormitorio Serpeverde, controllato dal quadro di Rufus Lunastorta, un mago brontolone che capta i mezzosangue a distanza.

«Sentivo una puzza tremenda da cinque minuti a questa parte, ora capisco il perché...Hai sbagliato posto mocciosetta»

«Senta non mi faccia perdere la pazienza...»

«Come osi inutile plebea!Io sono Rufus Lu...»

Lo interrompo pronunciando la parola d’ordine “ Potere e Gloria” -“Sorbetto al limone” secondo me era meglio- poi, sentendo gli insulti di quel quadro vecchio e ammuffito, scendo le scale di pietra e mi ritrovo davanti alla camera del Prefetto. Busso due volte, ma non mi risponde nessuno, in più la porta è chiusa a chiave.

«So che ci sei»

Con un altro incantesimo faccio scattare la serratura e la porta si apre.

La scena che ha davanti mi sconvolge: Draco Malfoy è accasciato ai piedi del letto a baldacchino color verde e argento e piange disperatamente.

Si rende conto della mia presenza da subito e inizia a ridere amaramente.

<< Ah ma bene, hanno mandato la Granger a darmi il colpo di grazia! Il principe delle Serpi che piange come un bambino, quale notizia, non è così?!Allora distruggimi!Insultami ora che sono vulnerabile!Non ho voglia di fingere che vada tutto bene, quindi muoviti e poi vai pure a dire tutto ai tuoi amichetti, tanto lo so che siete tutti uguali>>

Avanzo e mi inginocchio davanti a lui. Draco alza lo sguardo e posso vedere disperazione e dolore. Non l’augurerei mai a nessuno. Non resisto e lo abbraccio, lo stringo a me con tutta la forza che ho, perché so che è questo ciò di cui ha bisogno adesso, ma le sue ferite sono troppo profonde e solo pensandoci gli occhi mi si rendono lucidi, ma non posso farne a meno perché questo ragazzo che ho davanti ha perso tutto, persino l’affetto della madre.
Probabilmente l’unico affetto che abbia mai avuto.
Le lacrime solcano i nostri visi e Draco inizia a stringermi a sua volta. Non è abituato a questi gesti d’affetto, è cresciuto con un padre freddo e malvagio, non mi stupisco che sia diventato cinico e distaccato.

«Perché lo fai?»

«Cosa?»

«Perché mi consoli?Perché stai piangendo?»

«Perché ne hai bisogno e perché non sopporto di vederti triste e disperato»

«Sei troppo buona Hermione, uno come me non merita le tue lacrime»

«Uno come te?Draco, hai bisogno di affetto e io te lo sto dando, non mi interessa se sei un Serpeverde, un Malfoy e una frana in Babbanologia… -Era un mezzo sorriso quello? - In questo momento però sei soltanto Draco e io voglio stare assieme a te e voglio aiutarti ad affrontare questo orribile momento, se me ne darai la possibilità»

Draco prende delicatamente il mio viso tra le sue mani e mi bacia.
Sento il sapore delle nostre lacrime, ma come posso essere così egoista da non voler smettere di baciarlo?
Eppure con lui è così, nelle situazioni imprevedibili accadono cose imprevedibili, come questo bacio.
Chissà se lo ha fatto solo perché vuole compagnia…
Sembra che mi legga nel pensiero, perché si stacca e sorride.

«Prima che tu dica o pensi qualcosa, non ti ho baciato perché non sono in me oggi, ma perché me lo sentivo. Sono un Malfoy dopo tutto e i Malfoy non perdono mai la testa, psicologicamente parlando, perché credo che un mio vecchio zio abbia perso veramente la testa … fisicamente intendo, gliel’hanno mozzata»

«Non sono forte come pensi, se continui così darò di stomaco»

«Ok, non parliamo più di queste cose»

Ora che guardo intorno a noi e non soltanto Draco -come faccio sempre da qualche mese a questa parte- noto che ci sono dei pezzi di carta per terra sparsi tutti intorno a lui, ma non ho il coraggio di chiedergli niente adesso.

«Hermione hai letto il giornale e così sei venuta a sapere di mia madre?»

«Non ho letto il giornale, me l’ha detto Harry»

«E hai chiesto l’autorizzazione per venire qui, giusto?»

«Ehm..no»

«Non mi vorrai dire che sei entrata nel dormitorio di nascosto da tutti…»

«No, altro che di nascosto… ho steso Tiger e Goyle, ho spalancato la porta con un incantesimo, ho minacciato uno del settimo anno puntandogli la bacchetta al collo affinché mi lasciasse passare e ho obbligato una matricola a dirmi la parola d’ordine»

«Signorina Granger, non me lo sarei mai aspettato da lei, però ora non le toglierò punti perché… perché c’è qualcosa di più importante che devi sapere Hermione… non so a chi rivolgermi, forse tu mi puoi dare una mano»

«Certo, dimmi»

Draco cerca tra i fogli per terra e ne prende uno in mano.

«Questa è la corrispondenza mia e di Lucius, ultimamente gli urgeva che tornassi a casa… è iniziato tutto qualche mese fa… noi non stavamo andando d’accordo perché voleva che diventassi come lui… e io non volevo»

«Intendi dire un… Mangiamorte?»

«Sì… ma per diventare Mangiamorte bisogna avere diciotto anni , solo che lui voleva accelerare i tempi. L’altra sera voleva portarmi al cospetto di Voldemort affinché mi facesse il marchio nero»

Solo a sentirlo parlare mi vengono i brividi.
Non riesco neanche a immaginare il braccio sinistro di Draco marchiato da un serpente che esce dalla bocca di un teschio. Il marchio nero è il simbolo del male assoluto, lo hanno soltanto i seguaci di Voldemort.

«Hermione… la scorsa notte mia madre ha voluto impedire che mi marchiassero… ho visto Lucius prenderla per i capelli e sbatterla al muro… le ha puntato la bacchetta alla gola è ha usato l’anatema che uccide e i suoi occhi si sono rovesciati! L’ha uccisa e io non ho potuto fare niente per impedirglielo, ho potuto solo smaterializzarmi assieme al corpo di mia madre… sono apparso davanti ai membri del ministero e ho poggiato mia madre sul marmo, riuscivo solo a dire “l’ha uccisa”, ci sono volute delle ore perché riuscissi a dire dell’altro. Mi hanno affidato a Silente, ma neanche lui sa che Lucius voleva che ricevessi il marchio, come se non bastasse gli altri Mangiamorte mi daranno la caccia appena sapranno che ho detto la verità su Lucius… non riesco neanche a dire che è mio padre, mi fa schifo solo pensarci, non voglio essere suo figlio!Non voglio essere come lui!»

Stringo Draco a me e lo cullo, non riesco a credere che Lucius volesse faro marchiare. Che razza di padre è!?!


«Calma, shhh… è tutto a posto, dirai tutto a Silente, lui saprà cosa fare, ci sarò anche io e non ti lascerò un attimo»

Anche se volessero far diventare Draco uno di loro non ci riuscirebbero mai.

Dovrebbero passare prima sul mio cadavere.











   
 
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