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Autore: Chibi_    04/01/2011    7 recensioni
Il ricco e avaro Roderich Eldenstein inizia le festività natalizie con il solito cattivo umore, rimproverando il suo dipendente Antonio e rifiutando l'invito dei pochi che ancora cercano di stargli vicino. Per lui il Natale è solo una giornata fastidiosa e sembra che anche quest'anno lo passerà da solo mandando insulti a tutto e tutti. Ma la notte della vigilia l’inaspettata visita di un vecchio amico sembrerà destinata a cambiare il cuore del freddo e distaccato Roderich…
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 06- And so this is Christmas

 
 

-Sono…Sono vivo?- sussurrò Roderich
Si era svegliato di soprassalto nel suo letto e adesso, mente fissava scosso il soffitto della sua camera, ripensava con stupore agli ultimi avvenimenti
-Sono vivo!- continuava a ripetere, quasi cercando di accertarsi delle sue stesse parole. Cos’era successo? E dov’era lo spirito del Natale futuro? A quanto pare lo aveva riportare a casa e questo significava che….
-Che non è ancora troppo tardi…- disse in un soffio, poi la sua espressione si distese in un enorme e inusuale sorriso –Allora….allora posso ancora rimediare ai miei sbagli!- esclamò balzando giù dal letto ed avvicinandosi alla finestra.
Fuori nevicava ancora, e sotto casa sua tre bambini si divertivano a costruire un pupazzo di neve ridendo e lanciandosi di tanto in tanto qualche pallata. Roderich aprì la finestra e appena lo video i tre si spaventarono e si andarono a rifugiare dietro la più grande, presumibilmente la sorella maggiore dei due
-S…Signor Eldenstein, b…buongiorno!- disse incerta.  
Scrutandoli con più attenzione l’austriaco li riconobbe: erano tre bambini che erano arrivati  nella città da poco e venivano rispettivamente dall’ Ucraina, dalla Bielorussia e dalla Russia, ma inspiegabilmente erano fratelli. Nei giorni passati erano capitati diverse volte sotto casa sua ed era successo che l’austriaco ogni tanto si affacciasse a sgridarli per il troppo baccano che facevano, per questo adesso erano spaventati
-Ecco…ci dispiace se l’abbiamo svegliata, ce ne andiamo subito e…-
-Senti un po’, puoi dirmi che giorno è oggi?-
La ragazzina sembrava sorpresa, fece per parlare ma venne anticipata dal fratellino, che fece capolino da dietro di lei
-Ma come che giorno è? E’ Natale, no?- disse guardando il moro sorridente
-Shhh, Ivan, non essere così impertinente!- lo ammonì la più grande
A quelle parole la più piccola, che era rimasta per tutto il tempo attaccata al cappotto del fratellino, gonfiò le guance e sbuffò:
-Non devi sgridare il fratellone! Lui ha sempre ragione, e certo che  Natale. Non le senti le campane?- disse infine rivolta all’austriaco
Roderci li guardò intenerito, per poi rivolgersi alla più piccola e chiedergli
-Dimmi….vuoi bene a tuo fratello?-
-Certo!- rispose all’istante lei accostandosi ancora di più al russo –E un giorno noi due ci sposeremo e vivremo felici e contenti!-
A Roderich scappò una piccola risatina, e subito dopo lanciò ai tre un piccolo sacchetto –Allora prendi questi e fagli un bel regalo, intesi?- disse sorridente
La più grande andò a controllare il contenuto del sacchetto e spalancò gli occhi incredula
-Signore ma….. ma questi soldi.. sono troppi, non possiamo accettare!-
-E’ il mio regalo di Natale, ora andate a comprarvi qualcosa di caldo. Su, filate!-
E prima che la ragazza potesse ribattere Roderich chiuse la finestra. Si sentiva bene, magnificamente bene e dentro di lui ribolliva il desiderio di fare ancora del bene. Da dove cominciare?
-Io adesso devo….devo…-
Non finì la frase che già si era messo la giacca ed era uscito per strada, correndo verso la periferia del paese.
 
Dopo un po’ finalmente arrivò alla sua destinazione e bussò con insistenza alla porta della casa, aspettò qualche secondo, infine il viso assonnato di Antonio fece capolino dalla porta
-Signor….signor Eldenstein? Ma che ci fa qui? E’ successo per caso qualcos-
-Buon Natale, Carriedo!- esclamò l’austriaco con enfasi.
Antonio lo guardò ancora assonnato, non capendo bene le parole del suo capo, ma pian piano la sua espressione passò da assonnata a sorpresa, smarrita, e infine spaventata
-S…signore?? Si sente bene?- domandò preoccupato
-Mai stato meglio in vita mia! Piuttosto…sono venuto qui per darti una notizia.-
-Fatemi indovinare…Mi è stata revocata la ferie?- chiese rassegnato –Va bene, ho capito… Vengo subito alla fabbrica, mi dia solo il tempo di…-
-Ma che accidenti stai blaterando? Sono qui per proporti di diventare mio socio! E smettila di guardarmi a quel modo!-
Ad Antonio per poco non cedettero le gambe
-S..signore…..ha per caso bevuto? Venga dentro, le preparo un thè.. – si bloccò notando l’espressione contrariata dell’austriaco –Vuol dire che sta…dicendo sul serio?-
-Eh già, datti una svegliata, Carriedo! E smettila di chiamarmi signore, da oggi solo Roderich-
-A…ah,ma certo signore, cioè Roderich…..signor Roderich. Questa è…è…non la deluderò, vedrà che…-
-Sì,sì, va bene, smettila di farfugliare cose inutili adesso- borbottò infastidito Roderich –avevo intenzione di aumentare il salario a tutti i dipendenti, ma credo che tu meriti qualcosa di più…Domani puntuale, eh?-
Lo spagnolo, ancora incredulo, esibì uno dei suoi migliori sorrisi e si mise a stringere la mano dell’austriaco scuotendola con forza
-Non se ne pentirà, señor, vedrà….aspetti solo che lo dica ai bambini…..-
-Approposito di loro….Dagli questa da parte mia- disse Roderich estraendo dalla tasca del giaccone una confezione di pasta –credo che farà piacere al piccolo Feliciano, vero? Ora scusami, ho un’altra faccenda da sistemare-
E detto questo se ne andò, lasciando il suo nuovo socio sulla porta a fissarlo imbambolato.
 
Tornato in città Roderich iniziò a gridare auguri di buon natale a destra e a manca, regalando sorrisi e facendo l’elemosina a tutti i mendicanti che incontrava lasciando sempre cospicue somme di denaro
-Buon Natale, buon Natale!- continuava a ripetere sorridendo.
Preso dall’euforia del momento per poco non andò sotto ad una carrozza.
-Ehi, idiota! Guarda dove vai!- urlò il ragazzo alla guida –Ma…Rod, sei tu?-
-Gilbert!- esclamò l’austriaco sorridendo –Buon Natale!-
Il tedesco spalancò gli occhi come se avesse sentito una terribile bestemmia e guardò Roderich con un’ espressione che significava “Ommioddio è grave, dov’è il medico più vicino?” ed esalò spaventato –Chi….chi sei tu?-
L’austriaco non gli rispose e salì sulla carrozza sedendosi accanto all’albino
-Come va? Stavi tornando a casa? Accompagnami, vengo anch’io, voglio salutare Elizabeth e il piccolo Ludwig….A proposito, come sta?-
-Ehm….sicuro di star bene? Qui vicino dovrebbe esserci un buon medico, se vuoi possiamo….-
-Macchè, io sto benissimo, perché continuate a chiedermelo tutti? A proposito di medico, domani partiamo e andiamo dal migliore di tutto il paese, ok? Porta tuo fratello e non preoccuparti per la spesa, pago tutto io…..Non è una giornata meravigliosa?-
Gilbert lo guardò spaventato e si portò una mano alla fronte
-Che mi venga un colpo,Rod… Ma che ti è successo?- chiese seriamente preoccupato
Il sorriso del moro s’incrinò per un istante,e Roderich abbassò la testa, prendendo a tormentarsi le mani con gesti nervosi
-Credo di aver sbagliato….Di essermi comportato male…..Stanotte ho incontrato qualcuno che mi ha fatto seriamente riflettere e, beh…….ho deciso di dare una svolta alla mia vita, iniziando da stasera…..Avevo in mente di passare la cena di Natale da voi, se non è un problema….Vorrei porgere le mie scuse anche ad Elizabeth, più tardi…. E per quanto riguarda te, beh…..s…scusami.-Guardandosi imbarazzato le mani attese una risposta, una risata, un insulto, un qualsiasi segno di vita dall’amico,che però non arrivò. Quando si decise ad alzare lo sguardo scoprì il tedesco intento a guardarlo con occhi sbarrati e la bocca spalancata, e a quella visione Roderich  riprese un po’della sua sana acidità, sbottando infastidito
-E….e smettila di guardarmi così! Non mi fissare. Non mi fissare ti ho detto! E chiudi quella dannata bocca!-
-R….Roderich…..- Gilbert guardò ancora per qualche secondo ammutolito l’austriaco, per poi esplodere in una enorme risata di gioia e stupore che fece arrossire fino alla punta delle orecchie l’amico
-F…FINISCILA! Non ti dirò mai più niente in vita mia! Sei…..Sei davvero fastidioso, ma lo sai cos’è la gentilezza? No, certo che non la sai…sei troppo stupido! E smettila di ridere! Vuoi un pugno per caso?-
 
 
 
 
 
-Beh, alla fine non è stato tutto vano…- sospirò lo spirito guardando i due che bisticciavano e concentrandosi sulla figura di Roderich, che sembrava finalmente felice. –Bene, quella faccenda è sistemata, adesso pensiamo  all’altra….damn-
Era da quando era tornato che lo stava osservando. Dopo aver finito la faccenda con quell’acido terrestre li avevano radunati tutti lì, senza qualcosa di ben preciso da fare e in mezzo a quel casino Arthur, per un motivo o per un altro, non riusciva ad avvicinare Alfred per dargli il suo regalo di Natale. Maledizione, di cosa avrà tanto da parlare con quell’inutile spirito? Vabbè che è suo fratello, ma non l’ha mai calcolato in tutta la sua esistenza, proprio adesso dovevano recuperare il tempo perduto?
E Arthur rimase lì, in un angolino a braccia conserte borbottando parole non esattamente educate con il suo pacchettino in mano. E pensare che ci aveva messo così tanto impegno in quel regalo!
Appena il canadese si staccò dallo spirito del Natale presente Arthur si fiondò in un attimo davanti all’americano, onde evitare altre interruzioni.
-Ehi, Arthur!- lo salutò sorridente Alfred, notando un attimo dopo l’espressione esasperata dell’inglese -Qualcosa non va?-
-No, è solo che…..Come va?- Disse Arthur non sapendo bene come cominciare. E se non gli fosse piaciuto il suo regalo? No, che sciocchezza, lui era lo spirito del Natale passato, a chi non sarebbe piaciuto un suo regalo?Anzi, Alfred avrebbe dovuto ringraziarlo a vita per quello che aveva fatto per lui, ecco.
-Quello è per me?- esclamò quest’ultimo notando la carta lucida del regalo che l’inglese stava malamente nascondendo dietro la schiena
-Oh, ehm….Sì, è..è il mio regalo di Natale…..Giusto perché mi facevi pena e non avevo niente di meglio da fare, eh!-
-Oh, Arthur, grazie!- Esclamò lo spirito prendendo il regalo e iniziando a scartarlo. Arthur cercava di non darlo a vedere, ma era decisamente eccitato all’idea della faccia che avrebbe fatto il compagno. Aspettò trepidante che l’americano finisse di scartare il pacchetto, quando si bloccò di colpo.
-Qualcosa non va?-
-No, è che….- Alfred sembrava spaventato – emana uno strano odore…- disse indicando il regalo mezzo scartato.
L’inglese ridacchiò fra sé e sé. Certo che emanava uno strano odore….Un meraviglioso profumo! Sapeva che gli sarebbe piaciuto.
-Ehm…- Alfred sembrava titubante, che avesse capito di cosa si trattava?
-Dai, avanti, aprilo!-
“Non può essere, non posso crederci….ti prego dimmi di no…” Ormai il pacchetto era quasi completamente scartato, ed Alfred stava meditando su un modo per distrarre Arthur e intanto gettare il più lontano possibile quella roba. Non poteva credere che Arthur avesse cucinato. Si guardò intorno nel vano tentativo di cercare una via di fuga, e nel frattempo l’espressione di Arthur divenne sempre più impaziente e scocciata.
-Ti vuoi muovere?- sbottò infine
Alfred fece ricorso a tutto il suo coraggio, e infine finì di scartare il regalo, vedendo che conteneva nient’altro che….
-Tadaaaaaan!- esclamò l’inglese sorridendo –Non tel’aspettavi,eh?-
-Ehr…..in effetti no- Alfred osservò la confezione ripiena di……cosine non identificate di un invitante colore nero carbonizzato che emanavano un forte odore di bruciato e si sforzò di sorridere –Ad essere sinceri non ci speravo proprio!-
A giudicare dalla sua espressione, Arthur l’aveva preso come un complimento, infatti il suo sorriso  si ingrandì ancora di più.
-Sono i miei personalissimi scones, sono fatti in casa…Perché non ne provi uno?-
Il sorriso di Alfred si gelò e iniziò a passare terrorizzato lo sguardo dal vassoio al viso sorridente di Arthur
-Ma….sarebbe un peccato mangiarli adesso! Anzi…sarebbe un sacrilegio proprio mangiarli! Lasciamoli così….-
Il sorriso dell’inglese sparì ed Arthur assottigliò lo sguardo –Mangiali- Disse soltanto
-M…ma non credo che sia il caso…con tutta questa gente…dopo saranno sicuramente invidiosi e….e….-
-Mangiali.- ripetè tagliente il compagno avvicinandoglisi con fare minaccioso
E chissà per quale sconosciuta provvidenza divina, ad Alfred venne in aiuto Francis, che passando di lì aveva sentito il forte odore di bruciato che emanavano i dolci, se così si poteva chiamarli.
-Mon dieu, cos’è questo odore nauseabondo?- esclamò con un espressione disgustata
-Odore nauseabondo? Sono i miei scones, brutta rana idiota!- scattò subito Arthur punto nell’orgoglio – E comunque non deve interessarti!-
-Oh, Arthur, ma li hai cucinati tu? Allora è tutta un’altra storia….-
L’inglese si zittì e osservò il francese stupito
-Oh, beh….graz….-
-Se sono opera tua devono essere ancora più schifosi di quanto sembrano!-  concluse il francese interrompendolo e tappandosi il naso.
-Tu…T…TU!!!!-
 
Vash osservò sconsolato i due spiriti del Natale passato prendersi a botte ed Alfred che intanto stava furtivamente svuotando il vassoio pieno di scones in un angolo, per poi allontanarsi dai due come se niente fosse e sospirò rassegnato, voltandosi verso la figura dietro di lui.
-Ma degli individui leggermente più competenti e meno disturbati non li avevi proprio, Tino?- sbottò lo svizzero.
-Mi dispiace, Vash, ma erano gli unici disponibili- disse con una risata il ragazzo. Era biondo, poco più altro dello svizzero e vestiva un ingombrante abito da Babbo Natale  –Quei due devono litigare anche il giorno di Natale?- chiese sconsolato osservando il francese e l’inglese che continuavano a gridarsi insulti
-Ti ringrazio per quello che hai fatto….Senza il tuo aiuto quel testone di Roderich non avrebbe mai capito i suoi errori- Vash guardò con tristezza la catena che lo avvolgeva, accarezzandola distrattamente
-Non devi ringraziarmi…Certo, mobilitare questi scansafatiche non è stato facile, ma alla fine si è risolto tutto per il meglio, no? Perché non resti a festeggiare qui con noi?-
-Mi dispiace a devo proprio andarmene…Lo sai anche tu che non posso fermarmi mai in nessun luogo, è la mia punizione….-
-Su, su, ma oggi è natale!- esclamò sorridendo il finlandese –E poi ogni regola ha le sue eccezioni, no? Credo che per questa sera tu possa stare un po’ con noi-
-Beh, io non saprei….- si interruppe notando una figura tutta avvolta in un lungo mantello nero che si stava avvicinando a loro a grandi passi –Credo che quello là voglia te- disse allontanandosi, non prima di ringraziare il finlandese un ultima volta.
-Bentornato!- esclamò Tino avvicinandosi al nuovo arrivato e fermandoglisi davanti. Alzò lo sguardo per guardarlo in viso, continuò ad alzarlo perché era altissimo –Ottimo lavoro! E grazie ancora per avermi aiutato, Su-san….-
Il fantasma si levò il cappuccio e si ravvivò i corti capelli biondi con una mano,mentre con l’altra ghermì per un fianco il più piccolo
-Non ringraziarmi, lo sai che lo faccio volentieri- disse facendo arrossire il finlandese, che alzò lo sguardo incrociando gli occhi blu di Berwald
-A proposito…- il più grande si abbassò sul compagno, lasciandogli un leggero bacio sulle labbra –Buon Natale-
 
 

 




 
A
chi ama
dormire
ma si sveglia
sempre di buon umore
a chi saluta ancora con un bacio
a chi lavora molto e si diverte di più
a chi va in fretta in auto ma non suona ai
semafori a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse
a chi spegne la televisione per fare due chiacchere, a chi
è felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto
per aiutare un amico, a chi vede nero solo quando è buio
a chi non aspetta Natale
per essere
Migliore
AUGURI!
 

 

 
N.d Ary: Finita. Finita….è finita davvero? °___°  <---è una che inizia sempre millemila cose e non ne porta a compimento nessuna
dovevo finirla per Natale, lo so….poi non cel’ho fatta e ho sperato di finirla per Capodanno…..cosa che, ehm, non è successa XD Scusatemi tanto, ma tra tombole, mangiate colossali che finivano alle quattro del pomeriggio (e non sto ingigantendo -.-), compiti delle vacanze, regali ancora da fare e parenti rompiscatole non ho avuto veramente tempo, gomen >.< Ed essendo l’ultimo capitolo non volevo tirarlo via solo per rispettare le scadenze….*COFF, che comunque non ho rispettato, COFF* Vabbè, meglio tardi che mai, no?xD
Toglietemi una curiosità….chi vi aspettavate come ultimo spirito?xD
 
Bene… per essere la mia seconda fan fiction e la prima che porto a termine mi ritengo abbastanza soddisfatta, spero che col tempo di migliorare ancora ^^”
Un grazie infinito a chi mi ha seguita finora, a chi l’ha letta, messa tra le seguite/preferite e ovviamente a chi l’ha recensita, vi amo tanto ;___;
Se qualcuno ne ha voglia può dare un'occhiata all'altra mia fic, mi fate contenta .w. ma non tiratemi i pomodori, per favore >___<
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=591176&i=1





Yumi Kago: grazie ancora  per i capitoli che hai recensito, e non preoccuparti per le recensioni, a me fanno un enorme piacere qualunque cosa ci sia scritta ^___^ (e comunque io faccio schifo nel rispondere alle recensioni, quindi io sono l'ultima persona che ti potrebbe dire qualcosa in ogni caso xDD)
GinKoKite: Grazie a te per avermi seguita fin quì, grazie grazie grazie mille x3 Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo,a  me non convinceva più di tanto...xD Spero ti sia piaciuto anche quest'ultimo, alla prossima ^__^
Diana924: Ci avevi azzeccato? Adoro troppo Su-san, in qualche modo dovevo metterlo xD anche se in un primo momento la mia scelta era caduta su Russia.... Che altro dire....spero che anche quest'ultimo capitolo ti sia piaciuto, e grazie infinite per tutte le recensioni che mi hai lasciato >___<
MonyPurpa:Grazie per averla commentata anche quì, i tuoi commenti mi fanno sempre piacere x3 Ed eccoti la fine....Spero non ti abbia deluso!

Ne approfitto per fare a tutti –con un po’ di ritardo- gli auguri….Buon 2011!! ^o^


 

  
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