Porca
puzzola, sono innamorata
“Ed ora la vostra
pozione dovrebbe essere di un bel rosso acceso.”
Leggo sulla mia copia di Pozioni Avanzate.. dopodiché guardo compiaciuta nel mio calderone. La pozione
è di una bellissima tonalità di rosso. Sembra quasi… riflessa in quel liquido
vermiglio vedo una testa. Già, ecco cosa sembra. I
capelli di quello scemotto seduto davanti a me, di
quello scemotto che è uno dei miei migliori amici…
Il mio sguardo si sposta su di lui, su quei capelli che avevano attirato la mia attenzione nel calderone. Quei
meravigliosi, lisci, morbidi, setosi, splendidi
capelli. E quel profumo? Il suo profumo, così buono… come vorrei poterlo sentire più da vicino…
Inspiro profondamente quasi a voler catturare quell’odore
che mi riempie il naso facendomi sentire bene, facendomi aleggiare a qualche
centimetro da terra, come se qualcuno mi avesse appena fatto un incantesimo di
levitazione… il profumo diventa improvvisamente puzza. Mi sveglio dalle mie
fantasie sul mio amico, guardo la mia pozione e me ne accorgo.
La puzza proviene da lì. Il rosso acceso di prima è diventato color pece e…
“Signorina Granger” esordisce Piton con voce vibrante di malefica gioia “ti rendi conto
che stavi per far esplodere l’aula, vero? Non serve che te lo spieghi io…” il
sorriso sulla sua orrida faccia si allarga sempre di più. So cosa sta per
dirmi, so che sta per farlo… ma spero con tutta me stessa che non lo faccia…
“Punizione!” esclama.
Ecco. L’ha detto. L’ha fatto. La prima punizione della mia
vita.
Vedo il responsabile di questa catastrofe spalancare gli
occhi dalla sorpresa. Gli si legge in faccia che me lo rinfaccerà per tutta la
vita, e non posso neanche dirgli che è tutta colpa sua!!!
Oddio. Forse è meglio che ascolti Piton, del resto mi
sta spiegando cosa devo fare per punizione… con uno sforzo infinito riporto il
mio cervello sulla retta via. “Dicevo, Granger,
stasera alle 8. Nel mio studio.”
Mi faccio forza. Non sarà poi così drammatico. Harry e Ron
lo fanno sempre. Dai su, sopravviverai…
i serpeverde stanno morendo dalle risate. Come vorrei ucciderli a uno a uno… Prendo la bacchetta e, rivolta al contenuto
schifoso del calderone, che quell’essere spregevole non ha neanche voluto
eliminare, esclamo “Evanesco”. Ovviamente
l’obbrobrio sparisce immediatamente. Ringraziando il cielo la catastrofe
è successa alla fine dell’ora, così posso scappare il più lontano possibile
dalle facce da ebeti che hanno i miei due migliori amici…
Salto il pranzo, naturalmente la
notizia della mia punizione si sarà già sparsa per tutto il castello. Quando
sei in classe con Calì Patil
e Lavanda Brown e, per di più segui le lezioni
insieme a Pansy Parkinson,
soprannominata faccia da carlino, tutto è possibile, anche che la storia di una
semplicissima punizione faccia il giro della scuola in tempi record. Mi barrico
nella mia stanza e prendo un libro. Chissà. Magari riesco a non pensarci!
Bene. Stavo leggendo un romanzo davvero interessante,
molto romantico!! Mi immergo nella lettura cercando di
immaginare il protagonista di questa storia. Tutto ciò che capisco è che ha gli
occhi azzurri. Vado avanti e mi rendo conto che lui si innamora
di una ragazza con ricci capelli castano scuro. Senza neanche accorgermene mi
ritrovo ad immaginare i due protagonisti esattamente come me e Ron. Ecco. Ci
siamo. Stanno per baciarsi!! Ho stampata in testa
l’immagine di noi due che ci baciamo quando Calì
entra in camera sghignazzando e parlando con Lavanda.
Porca puzzola!! Ma sempre nei
momenti meno opportuni devono venire a rompere le scatole queste due? Un
momento. IO. STAVO. IMMAGINANDO. ME.
E. RONALD. CHE. CI. BACIAMO.
Sono impazzita. Si, sono del tutto impazzita. Hermione,
torna in te!!! Basta. Ho deciso. Vado a farmi una
bella doccia fredda. Il bagno dei prefetti dovrebbe essere l’ideale. Niente
scocciatori, niente di niente. Mi alzo e, senza dar peso all'attacco di risa
isteriche che colpisce le due ragazze, scendo in sala
comune. Appena metto piede sull'ultimo gradino, sento
una ragazzina del primo anno dire ad un'amica. "Eccola! Dicono che si sia
presa una punizione per aver tentato di avvelenare Piton"
Accidenti! Direi che il passaparola in questa scuola è un
po' scadente. Addirittura ucciderlo... Anche se, a dire la
verità, non mi dispiacerebbe affatto. Attraverso velocemente la sala
comune, onde evitare altre scene del genere, e mi catapulto fuori
dal ritratto della signora grassa che, naturalmente, è al corrente della
storia.
Assolutamente questa non deve essere la mia giornata
fortunata. Sono quasi arrivata alla statua di Boris il Basito, che indica
l'ingresso al bagno, quando vedo due figure familiari dirigersi verso di me.
Porca puzzola, Sono loro. Mi chiudo nella prima aula che trovo e, ovviamente,
dove si fermano loro a parlare? Esattamente davanti la porta di questa
maledettissima classe. Ma dico io, è mai possibile? Mi
ritrovo ad avere la figura di Ron davanti ma girata di spalle e tutti i
pensieri quasi normali che avevo formulato da quando
ero uscita dalla mia stanza, se ne vanno a quel paese insieme alla puzzola. Per
tutto il tempo durante il quale i miei amici discutono io resto a fissare il
sedere di Ron. Caspita! Non ci avevo mai fatto caso prima!
Devo fargli i complimenti! Oddio, di nuovo. Hermione, Riprenditi! Stavi andando
in bagno proprio per questo! Finalmente i due vanno via ancora discutendo,
probabilmente ancora sconvolti dalla mia punizione, e io esco subito dall'aula,
percorrendo di corsa il tratto di strada che mi separa dalla tanto agognata
meta.
Silenziosamente apro la porta, quasi non mi sembra vero di
essere arrivata. Adoro il bagno dei prefetti: è un posto meraviglioso, dove
puoi stare in pace, chiusa per ore ed ore a giocare con le bolle, a riflettere…
mi butto un po’ d’acqua fredda in faccia. Cambio decisamente
idea. È molto meglio un bagno caldo! Apro tutti i rubinetti e, con una velocità
sorprendente, l’enorme vasca si riempie. L’acqua è a temperatura ideale, mi ci immergo cercando di riflettere sul mio comportamento di
oggi. No, non ci credo. È soltanto un brutto sogno, tra poco mi sveglierò nel
mio letto e mi accorgerò che questa terrificante cosa non è mai successa. Che
ancora non passo questa giornata, che non ho mai preso
una punizione da Piton, ma soprattutto, CHE NON HO
MAI PENSATO A RON IN QUESTI TERMINI!!! Però, davvero è un bel ragazzo, perché
non dovrei pensare a lui così?? Resto così, ferma, per quasi un’ora. Guardo una
bolla particolarmente grossa che ha una strana forma. Una
forma molto delicata, che sembra il profilo di un volto molto carino.
Improvvisamente il mio cervello, ormai del tutto fuori uso, inizia a formulare
pensieri non proprio casti sulla persona il cui volto è in quella bolla, quella
persona che ormai vedo ovunque. Qualsiasi cosa penso,
guardo, tocco, mi ricorda lui. Giro lo sguardo. Come non detto. L’asciugamano
che ho preso per asciugarmi è uguale a quello che lui usa per gli allenamenti
di Quidditch. Porca puzzola e ancora porca puzzola e
ancora, e ancora e ancora!!! Guardo l’orologio posto
sopra il lavandino. Cavoli, sono le sei e mezza!! bene,
oggi ho saltato anche la cena. È proprio vero che l’amore fa passare
l’appetito. Ehi, un momento. Cosa ho detto?? AMORE?? E per chi mai, di grazia? Per chi dovrei provarlo? Certo,
sono una ragazza molto affettuosa, che prova un sentimento fortissimo per i
suoi migliori amici, ma non credo possa definirsi amore in quel senso, quello
che ti toglie l’appetito, quello che non ti fa dormire, quello che non ti dà tregua e che ti fa pensare continuamente a lui! No!!! Io non penso continuamente a Ron! Assolutamente no!! Uh,
ma guarda, quel lavandino ha una macchia dello stesso colore di quella che
aveva Ron sul naso appena ci siamo conosciuti!! Ehm comunque,
dicevo? Ah, si. Io NON penso continuamente a lui, credo che ormai questo sia assodato. Io NON sono innamorata! Una bolla a forma di
cuore si alza improvvisamente dalla vasca, quasi a volermi prendere in giro.
“IO NON SONO INNAMORATA DI RON, CHIARO??” urlo con tutta la forza che ho in
gola. Sento qualcuno trafficare fuori dalla porta. Ommiodioommiodioommiodio, devo aver urlato troppo. E se
qualcuno mi avesse sentita? Calmati Herm, ricorda. È impossibile. Lo hai letto in storia di Hogwarts. Nessuno può aver sentito ciò che hai detto.
Faccio un sospiro di sollievo. Sento ancora il rumore
che fa la persona fuori. Evidentemente sta cercando di aprire. Un momento. Mi
guardo. Sono uscita dalla vasca e sono nuda. Metto a fuoco. Qualcuno sta
tentando di aprire la porta del bagno nel quale io mi trovo e io sono nuda.
Ancora per un paio di secondi il mio cervello non registra poi…
“Porca puzzola!” mi vesto in un lampo, giusto in tempo
perché la protezione del bagno era terminata. La porta
si apre. Chi c’è sulla soglia?? L’unico idiota che quando trova una porta di un bagno chiusa non immagina che dentro
potrebbe esserci qualcuno… visto? Non sono innamorata!!!
Altrimenti non penserei queste cose di lui!
Comunque, dicevo, mi ritrovo quell’essere
davanti. Ovviamente diventa completamente rosso. Com’è
carino quando arrossisce!! Restiamo a guardarci per buoni cinque minuti senza
che nessuno dei due dica una parola. Poi lui, imbarazzatissimo,
borbotta qualcosa di insensato come: “Pensavo… porta…
bloccata… aperto… non credevo… tu… bagno… scusa…”
“Ok, Ron. Smettila. Non fa
nulla. Avevo finito. Solo, la prossima volta che trovi la
porta di un bagno chiusa, evita di forzarla, ok??”
senza neanche aspettare risposta vado
via guardandolo morire di vergogna…
entro in sala comune e sto per salire
le scale che portano nel mio dormitorio, ma, a metà strada, cambio idea.
Riflettendoci, in camera mia ci sono Calì e Lavanda.
Forse è meglio evitare… faccio dietro-front e mi ritrovo a camminare verso il
dormitorio maschile. In un secondo sono in camera di Harry e Ron che,
fortunatamente, è vuota. Inizio a dare un’occhiata in
giro. Mi sdraio sul letto di Ron, giusto per sentire ancora quel profumo che
oggi mi ha procurato una punizione… in un momento mi ricordo: porca puzzola, la
punizione!! Guardo l’orologio. Le 8 meno 5. cavolo
sono in ritardassimo, Piton mi ucciderà!!!
Scendo di corsa le scale, mi fiondo
verso il ritratto, dove incontro Harry. Vuole dirmi qualcosa, ma gli urlo che sono in ritardo e che me lo dirà il giorno
dopo. In un tempo record arrivo nel sotterraneo dove si trova l’ufficio di
quella sottospecie di essere umano. Quando arrivo è
appena scattato il primo minuto dopo le 8 e lui mi dice:
“Sei in ritardo, signorina Granger.”
“Mi scusi professore, ma è soltanto un minuto!” gli
rispondo io.
“Si ma è comunque ritardo, e io
non sopporto i ritardatari.” Dice lui in tono che non ammette repliche. Mi
mordo la lingua: non voglio rischiare un’altra punizione.
“Bene, cosa devo fare?” gli chiedo appena sono dentro il
suo studio.
“Vedi tutti quei vasetti che sono poggiati sulla mia
scrivania?” Mi lascia un momento di pausa per ammirare la moltitudine di vasetti dall’aspetto terrificante che ci
sono, poi continua “devono essere catalogati per ciò che contengono… e… -
aggiunge vedendo che mi ero ritirata su di morale – dato che
le etichette sono un po’ sbiadite, bisogna prima controllare cosa c’è dentro” termina lui, con una percettibilissima
nota di sadismo sulla parola controllare.
Bene, se vuole vedermi crollare su questo non lo accontenterò! Mi metto a fare quel lavoro orrendo
senza dire una parola, fino a quando il professore mi guarda e mi dice: “Va
bene, Granger. Puoi andare.”
Mi alzo e, senza neanche salutare esco. È mezzanotte
passata. Sono distrutta. Faccio una corsa per andare in sala comune e tuffarmi
sul mio letto. Non era poi tanto
drammatico come credevo. Peggio!! È stata una cosa
traumatizzante! Voglio soltanto buttarmi sul letto e dimenticare completamente
questa giornata. Ho smesso anche di pensare a lui. Visto? Ero sicura di non
esserne innamorata!!
Stanca morta pronuncio la parola
d’ordine e vedo il ritratto della signora grassa aprirsi per farmi entrare
nella mia adorata sala comune. È vuota. Beh, dovevo immaginarmelo. Del resto è
molto tardi. Sto per salire nel mio dormitorio quando vedo una massa di capelli
rossi spuntare fuori da una poltrona. È Ron. Mi
avvicino. Che dolce. Sta dormendo. È così tenero
quando dorme! Mi avvicino di più e lui si sveglia. Mi
guarda stupito, poi sposta i suoi meravigliosi occhi sull’orologio che ha al
polso ed esclama: “Ma è tardissimo! Perché Piton ti ha tenuto tutto questo tempo? Come ti senti? Ti ha fatta arrabbiare?”
“Ron” inizio io.
“Quell’essere spregevole, solo
perché non hai mai avuto una punizione…”
“Ron”
“Doveva proprio punirti? Non sarebbe andato bene un tema?”
“RON!!” urlo ad un certo punto.
Lui resta sconvolto. “Si, Hermione?” mi chiede infine con
voce tremante.
“Non è successo nulla. O almeno nulla che non rientri nel
perfino carattere di Piton.”
Concludo io sospirando.
“Ah, Herm, - riprende lui – ehm,
scusami ancora per oggi pomeriggio, ti giuro che non l’ho fatto apposta!”
“Tranquillo, Ron, non è successo nulla!”. Ripeto anche per
rassicurare me stessa. Mentre gli parlo il mio sguardo
esplora il suo corpo, dal suo volto fino ai suoi piedi, non tralascia nulla.
Resto a fissarlo per un paio di secondi, poi gli dico: “Senti, ora sono stanca,
vado a dormire.” Poi un pensiero si fa strada nella
mia testa. Cosa ci faceva ancora alzato? Glielo
domando. Beh, classica risposta alla Ron. Balbettante. Dopo vari
“Ehm… veramente… io…” lo blocco.
“Senti. Io sono distrutta. Vado a
dormire va… a domani. Buonanotte!” Sto per salire le scale del
dormitorio femminile quando sento la sua voce, stavolta ferma, esclamare:
“Aspetta!”.
Non è una richiesta. È un ordine.
Mi fermo, ma non mi volto. “Aspettavo te” mi dice d’un tratto. Poi si avvicina, mi prende e mi bacia.
Allora tutte le mie barriere crollano. Mi guardo dentro e
capisco.
Porca puzzola, sono innamorata.
Allooooooooooooooooooora… che ne dite di lasciare un
commentino?? ^_^
Baci
Romen Evans