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Autore: Chris_88    04/01/2011    5 recensioni
Questa è una brevissima one-shot su Lily e Severus. Nonostante sia molto corta, credo che sia parecchio "vera"! Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Ad Hogwarts la vita non era affatto rose e fiori, o per lo meno non lo era per tutti.
C’era chi passeggiava con gli amici, chi faceva un volo sulla scopa, chi se ne stava sulla Torre di Astronomia con la fidanzata e chi, come quel ragazzo dal naso adunco, se ne stava nei sotterranei a provare e riprovare nuove pozioni.
Già, la sua passione. Ma nata da cosa? Un mago non si sveglia la mattina dicendo “io sarò pozionista”, magari fosse stato così per lui!
Severus Piton si era rifugiato in quel sotterraneo da quando era apparso quel meschino Grifondoro. Si era rifugiato in quel piccolo laboratorio per non pensare a lei, ma più non voleva pensarci, più ella le riaffiorava alla mente come un melodico ed incantatore canto delle sirene.
Ma no, non sarebbe apparso come il disperato, il supplichevole, non avrebbe elemosinato amore.
Lily avrebbe dovuto capirlo da sola, avrebbe dovuto capire che James non era la strada da giusta.
Ma nonostante tutto Severus non poteva fare a meno di lei. Quando Lily era con  lui tutto diventava sereno, come una calamita di positività.
Quando lei non c’era, Severus si sentiva eclissato dal mondo, non trovando appigli per reagire. Vedeva solo ed unicamente buio: un baratro, un oblio che lo stava trascinando sulla via del non ritorno.
Eppure lei lo sapeva, lo sapeva benissimo.

« Stai facendo la cosa sbagliata, Sev! Rifletti. Pensi di risolvere qualcosa così? », gli disse lei una volta.
« Sì, penso che le cose cambieranno », rispose lui evitando quel contatto visivo che tanto bramava.
« Vorrei aiutarti, ma tu sei così cocciuto! », ribadì lei stizzita. 
« Oh Lily! Tu sai bene come aiutarmi! Ma no, a chi mai importerebbe del sudicio Severus Piton? »
« Sevy, sai che ti voglio bene »
« Non è abbastanza, Lily. Non è abbastanza! Hai fatto le tue scelte, ed io le mie.. Mi sembra che stiamo pari », frecciò lui, nascondendo nella freddezza una nota di tristezza e rassegnazione.
« Non avrei mai voluto che le cose andassero così »
« Lily, per favore, smettila di fingere! Se tu non avessi voluto, avresti fatto in modo che non accadessero, ma eccoci qui. E sai bene che ormai non puoi farci niente.. »
« Ma se l’avessi saputo prima.. »
« Cosa? Cosa avresti fatto? Niente, Lily! Assolutamente niente, staresti comunque con Potter e i tuoi nuovi amici », disse velenoso, ponendo maggiore cura nella scansione di “nuovi amici”.
« Non li conosci! », rimbeccò la rossa.
« E non ho intenzione di farlo! Credi che io sia contento di quello che mi hanno fatto? Che mi faranno? »
« Ma.. » 
« Niente “ma”! Non ci sono scuse. Sono delle persone senza un briciolo di buon senso, sono dei falliti! », urlò esasperato Piton. Molto probabilmente la sua ira nascondeva una gelosia verso quel loro modo di essere, verso la vicinanza che avevano con Lily.
« Ehi, c’è il mio ragazzo tra i falliti! », disse offesa Lily.
Proprio in quella frase era racchiuso tutto il dolore di Severus Piton. Questi alzò lo sguardo e si scontrò con le iridi smeraldine di Lily. No.. Non poteva farsi male così. Quel mancato sentimento l’aveva logorato pian piano, anche se, probabilmente, non si sarebbe mai spento. Si dice che un uomo s’innamora una sola volta nella vita e che porterà per sempre quell’amore con lui. Forse questo era il caso del Serpeverde.
Piton guardò ancora una volta Lily, se solo lei avesse capito quanto l’amava.
« Ciao Lily », disse lui voltandosi.
« Aspetta », la rossa era scattata in avanti, bloccandogli il polso, « non te ne andare ».
« Lily, ormai non è più tempo per noi », anche se, Dio solo lo sa, quanto avrebbe voluto che lo fosse anche solo per un minuto.
Lily incontrò quelle iridi scure, cercando di comprenderle come mai aveva fatto finora.
Nonostante il discorso fatto pochi attimi prima, gli occhi di Piton erano colmi solo di amore. Lily non poteva far finta di non leggere quella richiesta che, seppur esasperata, era vera, pura.
La sua intraprendenza tirò a sé il corpo del moro, chiudendosi in un bacio. Lily portò le sue mani sul diafano viso di Piton, mentre quest’ultimo le passava le mani tra i lunghi capelli, quasi come si volesse attaccarvi, come se Lily fosse la sua ancora di salvezza.
Tutto il buio intorno a loro sembrò rischiararsi come un cielo dopo una violenta tempesta.
Questo era ciò che aveva sempre desiderato Piton ma che, al contempo, lo faceva stare male. 
Non poteva, non doveva continuare.
Con fatica si staccò da quella dolce tortura. Guardò ancora una volta quegli occhi e mentì per l’ennesima volta.
« Non è tempo per noi », e stavolta se ne andò, lasciando una Lily immobile a guardare la figura del giovane uomo che spariva nella penombra. Da lì Lily non poteva notare un disegno nero uscire dal polsino della camicia, non poteva vedere la lacrima dell’uomo che l’avrebbe amata fino alla fine dei suoi giorni, fino all’ultimo istante della sua vita.
   
 
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