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Autore: Vampyretta    04/01/2011    4 recensioni
Erano su quell’isola da tre giorni e tutto quello che avevano visto era neve, neve, neve e ancora neve.
- Che tempo di merda!- esclamò a gran voce Eustass Kidd.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black Nail Polish
  


- Che tempo di merda!- esclamò a gran voce Eustass Kidd.
 
E come dargli torto. Erano su quell’isola da tre giorni e tutto quello che avevano visto era neve, neve, neve e ancora neve.
 
Insomma Kidd ne aveva di motivi per odiare quell’isola.
 
Per prima cosa lui odiava le cose noiose, e quella non era esattamente un isola entusiasmante, anche perché da qualunque lato la osservavi vedevi sempre solo bianco.
 
In secondo luogo odiava un certo colore,  che ritengo totalmente superfluo specificare.
 
Terzo odiava il freddo e su quel pezzo di terra dimenticato da Dio faceva un freddo cane e per giunta odiava indossare le maglie per riparasi dal gelo.
 
Ed infine odiava aspettare, ma avrebbe dovuto aspettare ancora un paio di giorni prima che il Log Pose si sincronizzasse.
 
In sintesi la sua ciurma, della quale tutto si può dire tranne che fosse masochista, notando l’umore nero del loro capitano decise di eclissarsi con stile. D’altro canto come biasimarli, già ci vuole fegato per entrare a far parte dei pirati di Kidd, ma riuscire a sopravvivere a una sfuriata del rosso era una cosa quasi impossibile, forse soltanto Killer ci riusciva.
 
Quella mattina Eustass si era svegliato con il piede sbagliato e aveva già distrutto qualche mobile che aveva avuto la sfortuna di trovarsi troppo vicino al suo passaggio.
 
Di tutto l’equipaggio non c’era alcuna traccia, infatti si erano tutti messi al sicuro sulla terra ferma, tranne Killer che era chiuso nella sua camera.
 
- Tanto meglio per me- pensò ad alta voce il rosso – Finalmente un po’ di tranquillità-
 
Decise di farsi una doccia, giusto per levarsi un po’ di stress di dosso.
 
Effettivamente non c’era nulla al mondo di più rilassante di una bella e lunga doccia calda. Se poi aveva come colonna sonora i KISS, allora era come una droga e poteva durare ore.
 
Una volta uscito a malincuore dalla doccia, decise di rifarsi lo smalto, dato che gli si era rovinato durante l’ultimo scontro e dall’allora non aveva più avuto tempo per rifarlo.
 
Con maestria inumidì con l’acetone un pezzo di cotone e rapidamente rimosse lo smalto restante, prima i piedi poi le mani.
 
Una volta finito questo passaggio, frugò in un cassetto recuperando una boccetta di smalto nero.
 
Cominciò a dipingersi con precisione le unghie, sempre a partire dai piedi, prima il sinistro poi il destro. Una volta compiuta la delicata operazione incominciò con le mani, prima la sinistra, il mignolo, poi l’anulare proseguendo con il medio, poi con l’indi…
 
- PORCA TROIA È FINITO LO SMALTO-
 
Attimo di panico.
 
Seguito da un repentino fruga fruga nei disordinati cassetti, ma niente da fare nessun altro smalto nero.
 
Improvvisamente un colpo di genio, su quella nave ci sarà pur qualcuno che avrà dello smalto nero, infondo era la nave dei PIRATI DI KIDD, mica una ciurma qualunque. Rincuorato da questo pensiero si avvio con passo fiero verso le zone comuni. Dopo un paio di passi realizzo che sarebbe stato del tutto inutile visto che quel giorno erano tutti scappati dalla nave.
 
- Un momento non se ne sono andati via tutti-
 
Qualche frazione di secondo dopo era davanti alla porta della cabina di Killer a bussare impaziente.
 
Ci volle molto poco e il biondo aprì la porta.
 
Era evidente che si era appena svegliato, indossava ancora uno stravagante pigiama a righe azzurre e bianche con delle paperelle disegnate qua e la, aveva i capelli intrecciati in due lunghe trecce che ricordavano un’acconciatura vichinga, in una mano stringeva un orsetto di pezza, e ovviamente indossava l’inseparabile elmo a righe, per un attimo Kidd si chiese se ci dormiva anche con quell’affare, ma subito decise di concentrarsi su questioni più importanti.
 
- Hai uno smalto nero da prestarmi?-
 
- Nee…roooh… umh…- era evidente che non fosse ancora particolarmente sveglio.
 
- Si. Uno smalto nero ce l’hai?-
 
- Ma… Kidd… il nero quest’anno è fuori moda- il rosso spalancò la bocca incredulo per la risposta ricevuta.
 
- Se vuoi ho del rosa shocking o del pesca, anzi a te penso starebbe bene il rosa pallido… Ehi dove vai, almeno provali?- troppo tardi ormai il rosso si era volatilizzato.
 
Tornò in camera sua e vaglio velocemente le opzioni a sua disposizione:
 
  1  Togliere lo smalto già messo e rimanere senza. Fuori discussione si sentiva a disagio senza smalto.
 
  2  Frugare tra la roba dei componenti della sua ciurma e sequestrare uno smalto. Anche questo fuori  discussione, che razza di capitano sarebbe stato se avesse rubato hai suoi uomini in loro assenza.
 
  3  Uscire e andare a comprare uno smalto.
 
Rassegnato finii di vestirsi e uscì.
 

 
***

 
 
Faceva un fottutissimo freddo cane.
 
Il villaggio di quella stramaledettissima isola era stramaledettamente piccolo, c’erano pochissimi negozi.
 
Ormai era entrato in quasi tutti chiedendo degli smalti, ma fino a quel momento si erano rivelati essere soltanto clamorosi buchi nell’acqua.
 
Dire che era arrabbiato era dire poco, era al limite di una crisi nervosa che avrebbe mandato in manicomio qualunque psichiatra.
 
La collera che emanava il suo corpo era palpabile, e la furia era talmente incontrollata che influiva persino sul suo potere magnetico, infatti mentre camminava per strada al suo passaggio, cassette delle lettere esplodevano o si accartocciavano su se stesse, i lampioni si annodavano, le porte di metallo si spalancavano, per non parlare di quando era passato davanti ad un ferramenta e tutti gli oggetti avevano preso a roteare in aria e schizzare in tutte le direzioni come impazziti, uccidendo e ferendo anche qualche passante.
 
Non era mai stato un tipo particolarmente paziente e si ripromise che quello sarebbe stato l’ultimo tentativo dopo di che avrebbe raso al suolo l’intera patetica ed inutile isola.
 
Quasi sfondo la porta del negozio, che aveva aperto con un poderoso calcio, così con fare bellicoso entrò e fulminò la giovane commessa che nel frattempo aveva perso una decina di anni di vita.
 
Si avvicinò al banco e tuonò – Smalto, ne avete?-
 
- S-si…che colore desidera?- balbetto ancora visibilmente scossa e di certo lo sguardo omicida del corsaro non l’aiutò a rilassarsi.
 
- Nero-
 
- Nero? Ne è sicuro?- si era ripresa e lo guardava perplessa – Ma non lo sa che il nero quest’anno è fuori moda?-
 
E due. Sentirsi dire che era fuori moda era già irritante, in più due volte nella stessa giornata era troppo.
 
Sbatte violentemente entrambe le mani su bancone provocando la caduta libera di una quantità industriale di orecchini, collanine, anelli e cavolate simili. La commessa era paurosamente vicina ad un infarto.
 
- NERO. VOGLIO UNO STRAFOTTUTISSIMO SMALTO NERO. NON MI SEMBRA DI CHIEDERE MOLTO.-
 
- Miiii scuuusiiiii- squittii terrorizzata – Lo vado subito a prendere!-
 
Finalmente. Dopo tutte quelle seccature stava per ottenere il suo smalto.
 
Era strano. Era un po’ che aveva la sensazione di essere osservato. Stava per voltarsi quando la ragazza fu di ritorno, aveva una faccia che sarebbe stata adatta per un funerale, probabilmente il suo.
 
- Sono infinitamente spiacente. Mi duole doverla informare che abbiamo terminato lo smalto nero. Abbiamo venduto l’ultima boccetta poco fa- ad ogni parola diventava sempre più pallida e alla fine cominciò a tremare.
 
Kidd, perse quel poco di calma che aveva, afferro la camicia la giovane e la strattonò violentemente.
 
- CHI? A CHI HIA VENDUTO LO SMALTO? PARLA?-
 
La ragazza che stava per finir strangolata tra le rudi mani del rosso indico un punto alle sue spalle e con il terrore negli occhi stridette
 
- A LUI! L’HO VENDUTA A LUI!-
 
Kidd lasciò andare di colpo la giovane, che precipito sul bancone, e si girò di colpo pronto a massacrare chiunque si sarebbe trovato di fronte.
 
- T-TRAFALGAR?!-
 
- Mr. Eustass. È un piacere incontrarla di nuovo-
 
- Piacere un cazz… Hai comprato tu lo smalto?-
 
- Si. Lo volevo regalare a una ragazza della mia ciurma che domani festeggia il suo diciannovesimo compleanno-
 
- … -
 
- Sai. Stavo pensando- si fermò un attimo come per riflettere bene sulla questione – Forse questo smalto si addice più a te che a lei-
 
- Dove vuoi arrivare?-
 
Intanto Law gli si era avvicinato con fare arrogante, tant’è che la commessa cominciava a temere per la sua vita.
 
- Te lo regalo- fece un mezzo sorriso scaltro che fece pensare a Kidd che stesse tramando qualcosa.
 
Scoppiò a ridere in faccia all’altro – Che ti sei bevuto? TU NON FAI REGALI. E soprattutto NON A ME. Sputa il rospo avanti. Cosa vuoi in cambio, ti ascolto sono proprio curioso-
 
- Nulla di particolare- disse sensualmente mentre annullava le distanze tra lui e il rosso – Solo… TE-
 
Così dicendo fece delicatamente collidere le sue labbra con quelle dell’altro dando vita a un piccolo e innocente bacio a fior di labbra.
 
Kidd rimase paralizzato in uno stato di shock totale. Appena di riprese divenne rossissimo in volto, tant’è che era quasi impossibile percepire la differenza tra capelli e volto.
 
Il moro rise tra se e usci dal negozio salutando con una mano dicendo
 
- Per ora mi sta bene così. Ma sappi che prima o poi sarai mio. Ci vediamo Mr. Eustass. Non Scordarti il mio regalo, l’ho messo sul bancone-
 
Ancora visibilmente traumatizzato, l’unica cosa che il rosso fu in grado di gridare dietro al moro prima che sparisse del tutto fu soltanto un furente.
 
- FOTTITI TRAFALGAR-
 
La ragazza del negozio che intanto si era ripresa e aveva osservato tutta la scena si intromise sorridendo maliziosa
 
- Carino… È il tuo ragazzo?-
 
Se bene fosse quasi impossibile, Kidd, arrossi ancora di più e mentre scatenava un turbinio di metallo impazzito scandii
 
- LUI. NON. É. IL. MIO. RAGAZZO-
  
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