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Autore: c_underwater    04/01/2011    3 recensioni
Ok, scrivo Dramioni, lo ammetto. Ma ciò non mi ha minimamente impedito di scriverne una versione demente.
Non mi viene molto bene il genere demenziale, ma spero che questa prova non fallisca!
P.S. Mandate un pensiero a quei poveri ragazzi che in ogni Dramione sono costretti a fare e dire quelle oscenità! Ahahah (:
Buona lettura!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’inizio della fine (la fine della reputazione dei ragazzi di Hogwarts)

 
Era una giornata come altre. Hermione si era appena accomodata al tavolo di Grifondoro in Sala Grande, giusto in tempo per la posta. Un grande gufo bruno volteggiava sopra la tavolata, in cerca del destinatario del pacchettino che portava.
Hermione addentò il suo toast, mentre Harry e Ron discutevano della nuova punizione che Piton aveva trovato per torturarli ancora. Il gufo bruno atterrò malamente sul tavolo, rovesciando gran parte del contenuto di una caraffa appoggiata proprio lì in mezzo. Protese la zampa verso Hermione.
La ragazza frugò nella tunica e ne estrasse la mano chiusa a pugno. Stringeva qualche monetina di bronzo. Le lasciò cadere tintinnando nel borsellino di cuoio che portava il gufo e prese la copia de La Gazzetta del Profeta che l’animale teneva nel becco.
Senza dire una parola, srotolò il giornale. Dentro vi trovò una lettera.
Scrollò Ron, accanto a sé, per attirare la sua attenzione (Harry l’aveva già notata) e gli mostrò la lettera. Completamente bianca, la busta, senza neanche un segno di riconoscimento o un nome.
<< Prova ad aprirla >> scrollò le spalle Ron.
<< Stai attenta. Ricordi le lettere della Skeeter? >> l’avvertì Harry.
<< Come dimenticarle? >>
Hermione aprì attentamente la busta.
Sbirciò dentro. Non trovando nessuna stranezza, tirò fuori la lettera.
Era scritta su un foglio bianco, anonimo, e il testo, scritto in viola con una calligrafia elegante, spiccava sulla carta.
Hermione inziò a leggere.
Strabuzzò gli occhi, scattando in piedi. Ron provò a sbirciare, ma Hermione alzò le braccia al cielo, la lettera in pugno, e gridò: << Perché a me? Perché proprio a me? >>
Harry e Ron si scambiarono uno sguardo eloquente. Cosa poteva sconvolgere tanto la quieta Hermione?
 
 
* * *
 
Una lettera anonima. Busta bianca, normalissima. Chi diamine poteva scrivere a Draco Malfoy, soprattutto se non era una qualche persona importante, visto che la busta non portava segni di regalità e tutte quelle sciocchezze formali?
Era già di pessimo umore, una lettera bizzarra non l’avrebbe certo aiutato.
Aprì svogliatamente la busta. Ne tirò fuori un foglio bianco come l’involucro, fittamente scritto di viola.
Lasciò cadere la busta sul pavimento, o meglio, ce la gettò, e iniziò a leggere.
I suoi occhi si fecero enormi. Cosa… ?
Draco scattò in piedi.
<< Che ho fatto di male? Me lo spieghi, che diamine ho fatto di male? >> gridò al soffitto incantato.
Pansy  e Zabini si guardarono. Cos’altro era successo al povero Draco?
 
 

  
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