Harry Potter era un maghetto, brillante, carino e tifoso della Roma. Aveva appena frequentato il primo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e doveva frequentare il secondo anno. Zio Vernon chiamò tutti in salotto.
“ Oggi potrei concludere l'affare più grosso della mia carriera!” decretò.
“ E sti cazzi...” disse Harry fingendosi meravigliato. Zio Vernon si avvicinò. “ Vedi di non stare tra i piedi mentre tua zia fa le pulizie!
“ Ma chi ce vole sta...” ribadì Harry salendo in camera. Aprì la porta e trovò un esserino che saltellava sul suo letto “ Oh! Chi sei? Sei uno dei sette nani?
“ Quasi! Lei è Harry Potter?
“ No, sono tua zia...
“ Bene, Harry Potter è in un grosso pericolo!
“ Harry Potter chi? Io sono Harry Potter!” gridò il maghetto un po' confuso.
“ Sì, volevo dire, Harry Potter...
“ Cioè io?
“ Sì, deficiente, TU!” urlò l'elfo esasperato.
“ E potevi dirlo prima?” chiese Harry.
“ Non mi avevano detto che Harry Potter era così ritardato...” disse l'elfo tra sé e sé. Riprese nascondendo la perplessità. “ Harry... cioè, tu sei in pericolo!
“ Perchè?
“ Perchè qualcuno aprirà la Camera delle Sorprese!” urlò fuori di sé “ Oh, no... NO!!!” cominciò a urlare come un pazzo. Harry era disperato: “ Oh! Nano! Ti prego, se quel tricheco sotto mi sente io...
Ma l'elfo cominciò a arrotolarsi la tunica intorno alla gola, cercando di strozzarsi.
“ Oh! Ma mi hai sentito?
L'elfo salì su un carro armato (che poi, che ci faceva un carro armato in camera di Harry?) e mise il pilota automatico. Dopodiché ci si mise sotto, aspettando di essere travolto. Il maghetto lo salvò appena in tempo.
“ Ma dico, ti sei bevuto il cervello?” esclamò. L'elfo scosse la testa.
“ No, Harry Potter... anzi... sono contento... perchè mi sono dovuto punire, ma almeno adesso sai quello che ti aspetta... e quindi comprenderai il motivo per cui non puoi tornare ad Hogwarts...” sussurrò con il fiatone. Harry ci pensò su.
“ Non mi ricordo... che avevi detto? Scusa, ma dopo tutto sto casino...” disse con un sorriso a trentadue denti. Di quei denti, poi, rimasero solo quattro, dopo che l'elfo glieli ebbe spaccati uno a uno. Harry, sdentato, scese in salotto.
“ Zio, contti un blavo dentisshta?” domandò cercando di parlare. Gli ospiti dello zio, spaventati, scapparono da quell'essere deformato. Suo Zio staccò a morsi anche i quattro denti che gli rimanevano. Harry desiderò ardentemente tornare ad Hogwarts, per farsi curare i denti da Madama Chips.