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Autore: _YeongWonhi_    04/01/2011    2 recensioni
"La mia vita non è mai stata tranquilla,e non lo sarà mai. La scelta di ciò non è toccata a me,sono nata e cresciuta sapendo che il mio futuro è nelle mani di altre persone,che la mia vita dipende dalle scelte altrui. Ma in fondo è ciò che sono,non tanto ciò che faccio. Perché io sono una delinquente,o peggio,tutto dipende dall’incarico che mi viene affidato. Per ora ho il compito di uccidere,più precisamente di uccidere Bill Kaulitz."
Questa è la mia nuova fan fiction! Spero che la prefazione vi incuriosisca. Ci tengo a chiarire che non sono assolutamente contro Bill,ma ho avuto questa strana ispirazione...Spero apprezziate...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ringrazio le mie adorate recensitrici: memy881,emobilla483...Vi voglio un mondo di bene!! Grazie per seguirmi sempre...

RAGAZZE SIAMO ARRIVATI ALL'ULTIMO CAPITOLO DELLA STORIA,DOPO QUESTO MANCA SOLO L'EPILOGO...SPERO CHE QUESTO "VIAGGIO" NELLA MIA FANTASIA VI SIA PIACIUTO...E SPERO CHE DOPO AVER LETTO NON VORRETE UCCIDERMI,XD...BUONA LETTURA! KUSSEN,ALICE...

CAPITOLO 17:

Il mio sguardo continua a soffermarsi sul volto di mia figlia,l’unica cosa che mi sta in mente ora è la sua protezione. Ma in questo momento sento che non posso garantirla. I passi si fanno sempre più vicini,non oso alzare il volto,non voglio che si noti che ho paura,renderebbe tutto più facile.

-“Aisha,non saluti tuo padre?” chiede poi Damon con tono sprezzante. Io continuo a tacere.

-“Ha ragione Damon,dovresti salutarmi,visto che è quasi un anno che non ci vediamo,se non di più.” Continua mio padre. Alzo lentamente la mano in un cenno di saluto,giusto per fargli smettere di fare gli amichevoli.

-“Sai,ho sempre pensato che saresti stata bene con Damon.”

-“Neanche morta!” sbotto improvvisamente.

-“Tranquilla,tanto ormai sarebbe comunque stato troppo tardi.” dice Damon. La frase non mi è subito chiara,ma quando comincia a prendere un significato preciso nella mia mente rimango senza respiro.

-“Cosa vorresti dire?” domando,sempre più impaurita.

-“Che la tua ora è arrivata. Se ti fossi comportata diversamente magari…ma dopo quello che hai fatto,beh,ti meriti solo una cosa,ovvero la morte.” Risponde mio padre.

-“Come puoi farmi questo?!” urlo.

-“Come? Mmm,sono indeciso se con la pistola o con il pugnale. Ma penso sia più doloroso il pugnale,quindi userò quest’ultimo.” Dice con pacatezza. Ogni sua parola è ributtante per me,non riesco proprio a comprendere la pazzia che c’è in lui.

-“Ma prima tocca alla piccola.” Aggiunge Damon. A questa frase un tremito violento mi percuote tutta,da capo a piedi.

-“Per favore,risparmiatela. Uccidete me,fatemi tutto quello che volete,ma vi imploro di non fare del male a Shakira.” Dico,ormai con le lacrime che debordano abbondantemente.

-“Figlia mia,lo sapevi che sarebbe andata a finire così.” Dice,mentre si avvicina cautamente a me per poi inginocchiarsi al mio fianco. Lentamente mi accarezza una guancia,scostando i miei capelli neri dal volto. Poi mi afferra con forza il braccio,fino a permettergli di vedere la bambina che dorme ignara e tranquilla. Il suo respiro mi fa da tranquillante,ma so che questa sensazione mi abbandonerà presto. A salvarci momentaneamente è il rumore di un auto che parcheggia nel vialetto davanti casa. Mio padre si alza di scatto guardingo,mentre Damon rimane impassibile,con la pistola pronta alla mano. Si odono dei passi sulla ghiaia e il tempo sembra fermarsi. Ogni cosa comincia a sembrare lenta,finta,dannatamente noiosa. Poi il rumore di una chiave che apre una serratura e la porta che si spalanca rumorosamente. La scena che mi si presenta sembra così fuori luogo. Bill e Tom portando in casa le buste della spesa,anticipati da Saki,ma non appena questi tre si accorgono delle persone estranee nell’abitazione,lasciano cadere i sacchetti per terra intimoriti. Saki si pone davanti a loro. Tutti sono immobili,persino Damon e mio padre sembrano non rendersi conto di ciò che sta succedendo. Poi Saki,senza farsi accorgere da nessuno,estrae con una velocità impressionante la pistola dalla tasca e,dopo averla puntata perfettamente su Damon,spara. Il proiettile raggiunge il petto dell’indirizzato con un colpo sordo,facendolo cadere all’indietro. Il sangue comincia ad imbrattare tutto il pavimento. Guardo il volto privo di vita di Damon e rabbrividisco per la milionesima volta. Mio padre comincia a preoccuparsi. Io mi alzo lentamente,sotto il suo sguardo indignato e attento,poi raggiungo Tom e gli porgo la bambina senza dire niente. Lui mi osserva e capisce che l’uomo presente qui è mio padre. La sua faccia diventa una maschera di preoccupazione. Poi io mi dirigo nuovamente dove ero prima,sono tranquilla perché so che le armi le possedeva tutte Damon,e di conseguenza lui è senza niente. Sa già qual è la sua fine. Improvvisamente un senso di inquietudine mi invade completamente. Lo guardo negli occhi e così fa lui.

-“So già che morirò.” Inizia a dire tranquillissimo “Ma sappi che tu verrai con me.” quella frase mi lascia interdetta. Non riesco ad assimilare l’ultima frase. Un altro colpo di pistola giunge alle mie orecchie,poi vedo mio padre sbiancare,Saki è riuscito a colpirlo. Ma prima che muoia lo vedo estrarre un pugnale,affonda tre colpi sul mio petto,causandomi un dolore lancinante. Mi sento togliere il respiro e mi abbandono alla caduta,che avviene in contemporanea con quella di mio padre. Sento Tom urlare e corrermi letteralmente incontro,fino ad inginocchiarsi al mio fianco. Shakira deve essere in braccio a Bill. Guardo Tom negli occhi,il dispiacere mi pervade.

-“Aisha,non mi lasciare,ti prego. Saki ha chiamato l’ambulanza,tra poco saranno qui. Non abbandonarmi,continua a lottare. Resisti,fallo per me e per nostra figlia. Ti prego!” dice tutto tra i singhiozzi,rendendo le parole quasi incomprensibili. Io continuo a sentire il dolore mozzafiato,la testa sembra scoppiarmi,come se non fossi in grado di sopportare tale dolore.

-“P –pren…prenditi cura di Shakira.” Riesco a dire con difficoltà.

-“Non dire così,ce la farai. Ci prenderemo cura insieme della nostra bambina.” Continua a singhiozzare incessantemente mentre mi parla.

-“Tom…” mi sforzo,voglio spendere le mie ultime forze per parlargli.

-“Si?” chiede,ancora in preda al pianto. Mi fa ancor più male vederlo soffrire così. Farei di tutto per farlo smettere di star male.

-“Ti amo.” dico infine. Quelle due semplici parole che per me significavano tutto che non ero mai riuscita a dire ora le dico con estrema facilità. È piacevole questa sensazione. Sorrido debolmente.

-“Oh piccola mia. Anche io ti amo,ti amo più della mia stessa vita.”

Quella è l’ultima cosa che sento. Poi la vita comincia ad abbandonarmi tramite il sangue che defluisce abbondante,riversandosi sul pavimento. Smetto di lottare e chiudo gli occhi. Mi abbandono al nulla.

                                                                                  ...THE END...

 

   
 
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