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Autore: JoJo    04/01/2011    7 recensioni
Prendete due ragazzini svegli e senza peli sulla lingua, aggiungeteci un'antropologa un po' svampita e giovane genio troppo timido. Shakerate per bene ricordandovi di non dimenticare di aggiungere la squadra di profiler più brillante del Paese, una tecnica informatica fuori dalle righe, un agente FBI più scorbutico di Brontolo e due scienziati litigiosi. Ricoprite il tutto e lasciate marinare per sette giorni. Chi l'ha detto che in una settimana non può succedere di tutto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '49 ways to live'
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- DAY 2 -

 

Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.

Michel de Montaigne

 

 

Sveglia!Sveglia, sveglia, sveglia!”
Quelle voci allegre, cristalline e acute entrarono nella stanza, privandola in un solo secondo della tranquillità e pace che vi regnavano.
Alaska fu la prima ad accorgersi di quell'intrusione “Che succede?”
Uh?” fu tutto quello che Spencer fu in grado di articolare, la mente ancora annebbiata dal sonno.
I gemelli continuarono a saltare sul letto matrimoniale occupato dai due ragazzi, ancora infagottati in un groviglio di lenzuola e coperte colorate.
Dobbiamo prepararci e andare allo Smithsonian!” trillarono in coro.
Andiamo, Al!- la esortò JD afferrandole entrambe le mani e tirando con forza- Alzati!”
Accidenti, ragazzi!- rise la giovane antropologa, già seduta e pimpante nonostante il brusco risveglio- Siete davvero entusiasti di andarci, non è vero?”
Sìììììì” gridarono i due bambini, esaltati, mentre continuavano a saltare sul letto.
Ross rise divertita “D'accordo, ragazzi. Filate a lavarvi e vestirvi, io intanto vado a preparare la colazione.”
Sui loro volti comparve un sorriso radioso “Ok.”
Io per primo!” gridò TJ, saltando giù dal letto con un balzo agile e iniziando a correre fuori dalla stanza.
No, io per primo!” lo corresse il fratello, seguendolo in fretta.
Le voci dei gemelli erano così squillanti che nonostante fossero tornati nella loro stanza Alaska e Reid continuavano a sentire il loro bisticciare.
L'ho detto prima io!”
E se ci fossero delle muffe invisibili nella doccia del bagno degli ospiti?- domandò JD, conoscendo il punto debole del fratello-Sarebbe praticamente impossibile diagnosticare cos'hai, hai visto quante volte è successo nelle puntate nel dottor House?”
Dall'altra stanza la voce di TJ aveva un tono decisamente ansioso “Al!Ci sono muffe tossiche e nocive in questa casa?”
Non credo.-rispose Alaska, fermandosi a riflettere e voltandosi verso il profiler, che si era voltato a pancia in giù con la chiara intenzione di continuare a dormire- Spencer, ci sono?”
Questa casa è perfettamente igienica.” borbottò Reid, il volto ancora affondato nel cuscino.
Spencer dice che è tutto perfettamente igienico e salutare qui!” urlò Ross di rimando, ancora seduta sul letto con le gambe incrociate all'indiana.
Alaska, JD mi prende in giro!” si lamentò quindi il ragazzino, e la ragazza rise, immaginando il broncio sul suo viso.
La risposta di JD non tardò ad arrivare “E TJ abbocca come un pesce. Sei davvero sicura che siamo gemelli?”
Spencer gemette contro la fodera del cuscino, ormai sicuro di non riuscire più a tornare a dormire, ma Alaska non sembrò notarlo “Hey, potremmo fare un test del DNA allo Smithsonian!”
Davvero?”
Se riesco a trovare una buona motivazione di ricerca sì!” confermò la ragazza allegra.
Fico!” trillarono in coro i gemelli, prima di tornare alle proprie occupazioni.
Reid sentì la mano di Alaska accarezzargli la schiena affettuosamente e poi il variare del peso sul materasso lo informò che l'antropologa si era ormai alzata. Con un sospiro rassegnato si mise supino e infine si puntellò sul gomito riuscendo solo a distinguere la macchia rossa del maglione che la sua ragazza stringeva fra le mani.
Che ore sono?” domandò, mentre cercava a tentoni i propri occhiali sul comodino.
Le sei e mezza!” squittì Alaska con entusiasmo.
I tuoi fratelli...- Spencer scosse la testa, prima di inforcare gli occhiali- I tuoi fratelli stavano saltando sul nostro letto?”
La vide sorridere gioiosa “Già. Sono davvero euforici per la settimana che passeremo insieme.”
Il profiler si passò una mano fra i capelli, ancora intontito “E'...E' normale che facciano così?”
I grandi occhi color cielo di Alaska si puntarono su di lui con espressione interrogativa “Così come?”
Non so, di solito le madri non dicono ai bambini che non si deve saltare sul letto e cose simili?” continuò quindi a dire Spencer, alzando un sopracciglio.
“Ma io non sono la loro madre...” gli ricordò la ragazza con un sorriso radioso.

Hai ragione, ma io intendevo...- Reid scosse la testa, come al solito vinto dal candido modo di ragionare della ragazza- Non fa niente. Che farete stamattina?”
Esploreremo lo Smithsonian, gli farò vedere il laboratorio tenendoli lontani qualora ci fossero dei cadaveri da esaminare in giro, e poi, se avremo tempo, faremo un giro in città.” spiegò velocemente.
Spencer sorrise “Sembra fantastico.”
Oh, sì.- ammise Alaska sporgendosi verso di lui per lasciargli un leggero bacio sulle labbra- Una giornata fantastica per una settimana fantastica!”

 

 

Spencer entrò in cucina, passandosi una mano affusolata fra i capelli ancora arruffati. Anche se era già perfettamente vestito e praticamente pronto per andare al lavoro, si sentiva ancora un po' provato dal risveglio inaspettato che gli avevano riservato i gemelli.
“Buongiorno Al.” riuscì a borbottare, sedendosi al proprio posto intorno al bancone della cucina.
La ragazza si voltò, abbagliandolo con un sorriso radioso “Buongiorno anche a te, tesoro!”
Reid aggrottò la fronte, mentre la seguiva con lo sguardo: stava riempiendo una bacinella con una quantità decisamente spropositata di uova strapazzate, che aveva appena finito di far cuocere in una padella dal diametro eccessivo.
“So di essermi riappisolato, ma credevo comunque di essermi svegliato abbastanza presto per la colazione.” commentò, indicando con un cenno del mento il cibo che occupava quasi interamente la superficie di fronte a sé.
“Che cosa intendi?” domandò Ross, aggrottando le sopracciglia ben delineate.
Sul volto del profiler comparve un sorrisetto divertito “Al, hai cucinato abbastanza per dare un'abbondante pranzo di Natale a un reggimento intero!”
Alaska scosse la testa “Si vede che ieri sera non hai notato quanto riescono a mangiare i gemelli. E poi- continuò mentre portava in tavola un piatto pieno di toast appena scaldati- volevo dargli una piccola possibilità di scelta.”
JD!- chiamò lei subito dopo, affacciandosi in salotto- Spegni la tv e vieni a fare colazione!”
Tra un secondo!” gridò di rimando il ragazzino, gli occhi chiari che si muovevano veloci sulle scritte in sovrimpressione sul canale che stava mandando, che trasmetteva notizie e telegiornali no-stop.
Se con tra un secondo intendi ora, allora perfetto!”
Spencer ridacchiò fra i denti a quella risposta e prese il primo sorso di caffè iperdolcificato della giornata.
Credo di essere malato.” esordì TJ, sedendosi su uno degli sgabelli liberi e iniziando a riempirsi il piatto con sguardo grave.
JD, che era entrato in cucina subito dopo al fratello, fece roteare gli occhi platealmente.
Oh, che cosa c'è, tesoro?” chiese Alaska sgranando gli occhi preoccupata, mentre gli scostava amorevolmente dal volto dei ribelli ciuffi color del grano.
L'altro gemello sbuffò “Si è solo trovato una macchia rossa sul braccio mentre si lavava poco fa.”
Già, come una specie di rush.- confermò il ragazzino cercando conforto nello sguardo dei due adulti- Sai, gli stessi sintomi sono quelli del lupus eritematoso sistemico. Oddio. Forse ce l'ho!”
No, che non ce l'hai: non è mai lupus.” gli fece notare JD, la bocca per metà riempita con un french toast.
Il fratello non si lasciò scoraggiare, incrociando le braccia al petto “Non puoi saperlo, il lupus eritematoso sistemico è una delle malattie più difficile da diagnosticare.”
Tu non hai mai nemmeno avuto il raffreddore: come può esserti venuta l'ossessione delle malattie?” il ragazzino fece una smorfia, segretamente infastidito per essere il gemello con la salute più cagionevole.
Spencer stava facendo saettare i propri occhi scuri da un gemello all'altro, durante quel vivace scambio di opinioni e Alaska gli lanciò un'occhiata divertita, mentre si stringeva nelle spalle.
JD, non ci pensare.- disse, tornando a rivolgersi al bambino- Tuo fratello è libero di pensare quello che vuole.”
Ah-ah!- esultò TJ, prima di fare una linguaccia al fratello-L'hai sentita?Devi lasciarmi in pace!”
JD mise il broncio “Bene!”
Bene!” gli fece eco il gemello, mettendosi di fronte una scatola di cereali..
Bene.”
Andiamo, ragazzi. Niente fortezze.” intimò l'antropologa spostando le scatole di cereali che i due avevano alzato come una barriera intorno alla propria parte del tavolo.
Avete sistemato la vostra camera?” domandò quindi Spencer, cercando di far focalizzare l'attenzione dei bambini su qualcos'altro.
I gemelli annuirono e risposero in coro “Sì, ma non vogliamo rifare il letto.”
Perchè?” chiese di nuovo, alzando un sopracciglio.
Sarebbe una perdita di tempo considerando il fatto che stasera dovremmo disfarlo di nuovo quando dobbiamo andare a dormire.”
La risposta sembrò soddisfare Alaska che annuì sorridendo “Oh. Ok.”
Ok?” ripetè Reid alzando un sopracciglio, confuso da quel permesso.
Certo, hanno portato una motivazione logica e accettabile, direi che non possiamo ribattere oltre.”disse, prima di prendere un morso della fetta di pane tostato sapientemente imburrata.
Spencer spalancò la bocca, incerto su cosa dire: come al solito, non riusciva a comprendere completamente il modo di ragionare fuori dalle righe della sua ragazza e, a giudicare da come i gemelli in quel momento fossero già tornati a comportarsi amichevolmente fra loro, nonostante la loro lite di poco prima, quel tipo di comportamento doveva essere una tara genetica dominante.
Era rimasto talmente spiazzato dal comportamento imprevedibile dei due bambini che nemmeno si accorse che erano scivolati in fretta giù dalle loro sedie per correre nella stanza degli ospiti e che, in meno di cinque secondi, erano già di ritorno.
Questo è un regalo per voi!” esclamarono all'unisono mentre uno dei due porgeva ad Alaska un pacchetto squadrato sormontato da un fiocco rosso voluminoso.
Il volto dell'antropologa si illuminò all'istante “Un regalo?”
Come ringraziamento per la vostra ospitalità.” annuirono i gemelli, riportando pari pari le parole che gli aveva detto Karol.
Uh, grazie tanto!” balbettò Reid, colpito.
Avanti Spencer aprilo!” lo esortò Ross, mentre gli si avvicinava e gli consegnava il pacco fra le mani.
L'ha scelto TJ.” si sentì in dovere di specificare JD, mentre notava le diverse reazioni dei due adulti.
Spencer si stava mordicchiando il labbro inferiore, indeciso su quale fosse il modo migliore di ringraziare, mentre Alaska sembrava sinceramente entusiasta.
“Wow!Un kit per il pronto soccorso!- disse, prorompendo in un gridolino estasiato- Ed è leopardato e fosforescente!”

Reid sfoderò un sorriso gentile “Grazie.”
Un kit del pronto soccorso è molto utile, ce ne dovrebbe essere almeno uno in ogni casa e uno in ogni auto dato che gli incidenti domestici e quelli stradali sono in costante aumento.” spiegò quindi TJ, orgoglioso dell'utilità del regalo da lui scelto.
Grazie ragazzi, è un pensiero molto carino.” disse Alaska, allargando le braccia per coinvolgerli in un abbraccio di gruppo.
Lo sappiamo.”
Il giovane genio sorrise dolcemente nel guardarli, confortato dal forte senso di appartenenza e di famiglia che emanavano.
Avete finito la colazione?” domandò Alaska, non appena sciolsero l'abbraccio.
I gemelli annuirono con un grande sorriso stampato in volto.
L'antropologa battè le mani soddisfatta “Perfetto: quindi non dobbiamo fare altro che prendere le nostre giacche, le sciarpe e andare alla fermata dell'autobus.”
“Io non voglio la sciarpa.” mise subito in chiaro JD, mentre insieme a Reid si stavano spostando nel corridoio, pronti a prendere il necessario per la giornata nella loro stanza.

Ross scrollò le spalle “Fa un po' freschino fuori.”
Non voglio la sciarpa.”
D'accordo, è una tua scelta.- concordò la ragazza- Certo che, però, devi considerare l'ipotesi che se prendi freddo poi saremo costretti a passare il resto della settimana in casa rinunciando a tutte le attività che progettavamo in favore di quelle adatte a una persona malata...”
Vado a prendere la sciarpa.” sbuffò quindi JD, prima di allontanarsi seguendo il fratello.
Reid ridacchiò colpito, mentre le cingeva la vita da dietro “Wow, sei molto convincente con loro.”
“Voglio solo che considerino anche i contro e non solo i pro delle loro azioni.” sussurrò Alaska prima di voltare il volto verso di lui per baciarlo teneramente.

Si separarono solo quando sentirono il ciarlare dei due ragazzini, segno che stavano tornando lì.
Suppongo che ci vedremo questa sera...” disse quindi Spencer, seguendo i tre fratelli all'ingresso e aiutando la giovane antropologa a infilarsi il cappotto.
Già, proprio così.- rispose TJ- Sarà una luuuuuuuunga giornata, per noi!”
Buona giornata, tesoro.” lo salutò Alaska, prima di lasciare a Reid un nuovo bacio leggero sulle labbra.
Inaspettatamente, quando la ragazza sciolse l'abbraccio, i gemelli si fiondarono verso di lui, stringendogli forte la vita in una stretta goffa e un po' asfissiante.
Buona giornata, Spence!” trillarono gioiosi.
B-buona giornata anche a voi.” buttò fuori a fatica Reid, dando a entrambi delle leggere pacche sulle spalle, imbarazzato da quell'intimità.
Alaska rise, deliziata da quella scenetta “Andiamo, miei prodi!- li richiamò- Dobbiamo andare o perderemo l'autobus.”

 

 

 

Buongiorno!” salutò allegro, mentre scostava una sedia di fianco alla scrivania di Prentiss.
La donna gli fece un gesto eloquente in direzione di Reid.
O forse non poi così buono...- continuò a parlare Morgan alzando un sopracciglio- Che c'è ragazzino?”
Spencer alzò il volto, che fino a quel momento aveva tenuto sprofondato sulle braccia incrociate sopra la propria scrivania, e gli rivolse un'occhiataccia.
Non dobbiamo partire per nessun nuovo caso?” domandò, evitando di rispondere alla domanda che gli era stata fatta.
Prentiss fece spallucce strabuzzando gli occhi facendo così capire al bell'uomo di colore che non aveva ancora ben chiaro il motivo dell'umore nero del loro ragazzo prodigio.
Davvero non c'è nessuno che ha bisogno di noi?- insistette Reid speranzoso- Da nessuna parte?Per esempio, al confine con il Messico?”
Oh, andiamo, Reid.- sbottò Morgan facendo roteare gli occhi- Quei bambini non possono essere così terribili.”
Sono due piccoli geni di otto anni.” gli fece notare Spencer, inarcando un sopracciglio.
Emily gli rivolse un sorriso divertito “Anche tu sei stato un bambino prodigio, ricordi?”
Il giovane genio si appoggiò di scatto allo schienale della sedia, incrociando le braccia “Io ero uno solo!”
Alaska direbbe che è doppio divertimento così, no?” cercò di tirarlo su di morale la donna, con scarsi risultati.
Reid aggrottò le sopracciglia “Non è poi così divertente essere svegliati all'alba da due ragazzini che ti saltano sul letto.”
Ouch!- esclamò quindi Derek, facendo una smorfia- Immagino che risentano ancora del cambiamento di fuso orario...”
E poi sono...non so, totalmente fuori controllo.- ammise quindi il ragazzo, ormai deciso a condividere le proprie perplessità con i colleghi- Non riesco a seguire i loro discorsi, mi sembrano senza senso!”
Perchè lo sono, Reid.- confermò Emily con un sorriso compassionevole- I gemelli hanno otto anni, sono in piena fase pre-razionale.”
Spencer ignorò quell'informazione, di cui era tuttavia consapevole, e continuò a parlare “E poi fanno...fanno domande imbarazzanti, ecco!”
Che tipo di domande?” domandò incuriosito Morgan.
“Non sono affari tuoi!- sbottò immediatamente l'altro, arrossendo vistosamente- E comunque sono cose che alla loro età non dovrebbero sapere...”

Ci hai detto che Olga non crede nella censura.” gli ricordò Derek, ripetendo quanto gli aveva detto sulla madre di Alaska e sghignazzando non troppo velatamente immaginandosi il giovane genietto in balia di due ragazzini pronti a domandare di tutto.
Lo so, ma...- Reid sospirò e scosse la testa- Non fraintendetemi, mi piacciono TJ e JD, sono svegli e anche simpatici e capisco che sentano la mancanza della sorella maggiore e per questo sono così pimpanti ed affettuosi solo che...”
Che cosa?” domandarono all'unisono i due colleghi, entrambi esasperati.
Io non ci so fare coi bambini. Di qualsiasi tipo.- spiegò semplicemente, guardandoli con espressione incerta- E se non gli piacessi?”
Emily fece roteare vistosamente gli occhi “Santo cielo, Reid, dacci tregua!”
Sul serio: Alaska e i suoi fratelli hanno un rapporto unico ed esclusivo.- continuò a dire Spencer preoccupato- E se si aspettasse che diventiamo amici?Se pensasse che, visto che a lei piaccio, di conseguenza dovrei piacere anche a loro?”
E' davvero questo?- chiede di rimando l'uomo di colore, alzando un sopracciglio- Non il fatto che in pratica state facendo le prove per quello che potrebbe essere il vostro futuro?”
Reid sbattè più volte le palpebre, confuso “In che senso?”
Sì, insomma, quando tu e Alaska creerete una famiglia, vi sposerete, avrete dei figli e vivrete per sempre felici e contenti.” specificò Morgan, facendo ruotare la mano in aria in un gesto vago.
E'...E' un po' presto per parlarne, no?- iniziò a balbettare il ragazzo, la gola improvvisamente secca a quel pensiero- Voglio dire, non stiamo insieme da tanto e...insomma...io...”
Andiamo, tu e Alaska siete anime gemelle, è ovvio che andrà a finire così.” gli ricordò Prentiss con tono incoraggiante.
Sì, insomma noi...- Reid deglutì a vuoto, cercando di continuare il discorso- Siamo giovani e poi...uhm, le statistiche dicono che negli ultimi anni l'età in cui si comincia a pensare a creare una propria famiglia sta aumentando e...”
Emily e Derek sghignazzarono, per niente intenzionati ad aiutare il giovane collega a mettere fine a quel discorso che di sicuro trovava imbarazzante.
Per fortuna di Spencer, arrivò la frizzante voce di Penelope in suo aiuto.
Rossi, sai, ad allontanarti così veloce da me dai l'impressione di non volere più ascoltarmi!” fece notare la donna al membro più anziano del team.
David si fermò, proprio a pochi passi dal punto dove si trovavano gli altri tre profiler, e sospirò esasperato “Garcia, ti prego, non c'è bisogno che continui, ho capito: trovi i fratellini di Alaska molto simpatici.”
No, nient' affatto.- lo contraddisse immediatamente la rossa- Dire che li trovo simpatici sminuirebbe il reale sentimento che provo verso quei due angioletti. Oh, te l'ho già detto che assomigliano a due angeli in miniatura?”
Me l'hai menzionato tre o quattro volte negli ultimi sei minuti.” borbottò l'uomo, facendo roteare gli occhi.
Prentiss alzò un sopracciglio “Che c'è, Rossi, anche tu sei sconvolto dall'arrivo dei due mini-Ross ancora prima di averli conosciuti?”
Il profiler di origini italiane si strinse nelle spalle “Non lo sarei, se Garcia non mi avesse tartassato con ogni minimo particolare del loro incontro nell'ultima mezz'ora.”
Penelope gonfiò le guance “JJ non ha fatto tutte queste storie.- protestò- E poi, dovresti essere impaziente di conoscerli: tu per la mia Nocciolina sei una specie di zio acquisito, no?”

Rossi non fece in tempo a rispondere, sovrastato dalla domanda di Morgan che arrivò più velocemente.
A proposito, G-man, quando avremo l'occasione di conoscere i tuoi futuri cognati?” chiese l'agente di colore, ghignando in direzione del ragazzo.
Spencer si strinse nelle spalle, sbattendo gli enormi occhi castani. Non era certo di quando sarebbe avvenuto l'incontro fra i gemelli e i suoi colleghi ma, conoscendo Alaska, era del tutto certo che la ragazza avrebbe di certo trovato un'occasione adatta molto presto.

 

 

 

Reid non si era nemmeno conto di aver trattenuto il fiato e aguzzato l'udito mentre si richiudeva la porta d'ingresso dietro le spalle. Ripensando ai propri gesti si sentì piuttosto stupido, ma non potè farci nulla. Attese in silenzio, cercando di captare la presenza di qualcun'altro all'interno dell'appartamento e, in questo modo, prepararsi psicologicamente ad un nuovo, rocambolesco incontro con i due gemelli Smolarek.
Dalle stanze attigue non arrivò nessun rumore, fuorché uno scodellare metallico e ritmato.
Spencer si fece scivolare il cappotto dalle spalle e lo ripose insieme a sciarpa e borsa sull'attaccapanni e infine si diresse incuriosito verso la cucina da cui continuava a sentire provenire quei suoni, gli unici che aleggiavano nella casa.
Arrivato sulla soglia della stanza sorrise divertito nel vedere la propria ragazza armeggiare con aria svagata con pentole e fornelli, gli occhi schermati da occhiali di plastica trasparente da laboratorio e un grembiule a pois a proteggere i vestiti.
Credevo di essere stato catapultato in un universo alternativo.- disse il profiler attirando su di sé l'attenzione di Ross- Da quando vivi qui non ho mai sentito la casa così silenziosa.
Alaska si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso radioso, pur senza smettere di rigirare il mestolo all'interno della pentola che aveva di fronte “Bentornato.”
Mi aspettavo un saluto un po' più caloroso.” si lamentò scherzosamente, avvicinandosi e cingendole la vita da dietro.
Cucini?” domandò quindi Reid, dopo averle posato un bacio alla base del collo da cui aveva scostato una corposa ciocca di capelli corvini.
Il sorriso si allargò ancora di più sul viso della ragazza a quel contatto “No, sto cercando di creare un composto per fare un calco che sia gelatinoso ma rigido, devo identificare l'arma usata per un omicidio. Mi serve qualcosa che possa essere definito solido ma comunque piuttosto malleabile, anche se non voglio che perda troppo la sua forma.- spiegò velocemente- Hai capito che intendo?”
Credo.- rispose Spencer aggrottando la fronte- Ma non avevi detto che non volevi parlare di cadaveri con i gemelli in casa?”
Ross scosse la testa “Hugo è diverso.”
“Hugo?” ripetè Reid alzando un sopracciglio.

Già, gli ho dato un nome.- confermò la ragazza allegra- È arrivato da poco allo Smithsonian ma lo abbiamo datato alla fine del Settecento, credo che sia morto in qualche battaglia e voglio scoprire come e quale arma è stata usata, perciò mi serve fare un calco. Questa è storia, non sono omicidi, quindi ho pensato che potesse essere un'eccezione alla nostra regola. Il suo teschio è nella cappelliera sulla tua scrivania nello studio.”
Spencer le lanciò un'occhiata severa “Al, avevamo già parlato del fatto di portare ossa umane a casa.”
E quando lo avevamo fatto avevamo menzionato il fatto che un sacco di persone si portano il lavoro a casa?” ribattè immediatamente l'antropologa, soddisfatta della propria argomentazione.
Probabilmente.- sospirò Reid- Ma questo non vuol dire che non preferirei non avere resti umani per casa.”
Alaska si mordicchiò il labbro inferiore, annuendo “D'accordo. Riporto Hugo allo Smithsonian.”
Spencer non riuscì a trattenere una risata mentre la vedeva togliersi il grembiule e riporre il mestolo “Non intendevo adesso, Al. È solo un avvertimento per il futuro.- disse, prima di lanciare un'occhiata dubbiosa al pentolone in cui ribolliva una strana gelatina verde-Non saremo costretti a mangiare questa gelatina per i calchi, vero?”
Alaska rise divertita “No di certo!Stasera è la serata del take away.”
Reid alzò un sopracciglio “Per la seconda sera di fila?”
Beh,la serata del take away è arrivata due volte questa settimana.” disse la ragazza stringendosi nelle spalle.
Come la scorsa.” le ricordò rivolgendole un sorrisetto saputo.
Oh, andiamo.- sbuffò Ross dandogli un colpetto sul braccio- La pizza non vale!E poi devo viziare un po' TJ e JD, sai, riconquistare il loro affetto con rinforzi positivi e tutte quelle altre cose che sono scritte sui tuoi libri di psicologia...”
Quel discorso ricordò al profiler il fatto che non aveva ancora avvertito in nessuna parte della casa il tornado solitamente causato dalla presenza dei due ragazzini.
A proposito, dove sono i gemelli?” domandò quindi, guardandosi intorno come se potessero comparire da un momento all'altro.
Alaska sventolò la mano in aria “Stanno facendo i compiti. Ci crederesti?Io me ne ero completamente dimenticata e loro hanno deciso di loro spontanea volontà di mettersi al lavoro. Ho anche cercato di corromperli proponendogli attività alternative più divertenti ma sono stati irremovibili.”
Spencer rise, notando la lieve delusione sul volto dell'antropologa “Non riesco ad immaginare qualcuno in grado di resistere alle tue proposte entusiastiche.”
La ragazza scrollò le spalle “Sono stati addestrati fin dalla nascita da Karol a non assecondare completamente me e mia madre.- gli rivelò divertita, per poi spalancare gli occhi- Hey, perchè non dai una mano a JD?Lui odia la matematica e credo che gli farebbe piacere avere un piccolo aiuto...”
Reid si mordicchiò il labbro inferiore, mentre valutava quella proposta: non si sentiva ancora pronto per essere lasciato in balia di anche uno solo dei fratelli di Alaska. Soprattutto non da solo e senza il supporto morale di nessuno.
Abbozzò un sorriso “Certo. Nessun problema.” disse invece, vinto dallo sguardo limpido e carico di aspettativa della ragazza.
Perfetto!- trillò, battendo le mani- Credo che sia in salotto, da qualche parte...”
Spencer annuì e si avviò piano nella stanza attigua. JD non sembrò nemmeno essersi accorto del suo arrivo, troppo impegnato a guardare in cagnesco un libro voluminoso e un blocco per appunti riempito per metà con scarabocchi di ogni genere.
Il profiler si schiarì la voce, prima di sedersi sulla poltrona “Hey, JD. Come va?”
Il ragazzino gli puntò addosso le due pozze color ghiaccio che erano i suoi occhi e sbuffò sonoramente “Per quale motivo dovrei imparare a usare la statistica e le probabilità?” chiese, non rispondendo alla domanda che gli era stata fatta.
Sono entrambe molto utili.- gli assicurò, con un sorriso divertito a decorargli il bel volto- Nel mio lavoro uso sempre entrambe.”
JD non sembrò convinto da quell'affermazione e alzò un sopracciglio, scettico “Lo sai che un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel freezer ha statisticamente una temperatura normale?”
Reid sgranò gli occhi, spiazzato da quella frase “Beh, ecco...Non avrebbe senso, però, perchè nessuno farebbe una cosa del genere.”
Il bambino incrociò le braccia esili al petto “Perchè?”
Perchè andrebbe contro all'istinto di autoconservazione insito nella natura di qualsiasi specie vivente e perchè...- si interruppe immediatamente, mentre notava la faccia del bambino farsi sempre più interrogativa- Dicevi che stai facendo i compiti, giusto?Che cosa stai studiando ora?”
Le probabilità.- rispose JD imbronciato- Fanno schifo.”
Potrei farti vedere un gioco con le carte per renderle più interessanti...” propose quindi il profiler, riuscendo a catturare immediatamente l'attenzione del ragazzino.
Un gioco?Che gioco?” domandò impaziente, seguendolo con lo sguardo mentre prendeva un mazzo di carte e ne estraeva tre.
Spencer fece spazio sul tavolino da caffè posizionato di fronte al divano e fece vedere al ragazzino l'asso di picche, quello di fiori e la donna di cuori “Ok, JD. Ora mescolerò queste carte e cercheremo di capire quante sono le possibilità di trovare la donna di cuori. In effetti, è un giochino molto semplice...”
Il rumoroso sbuffare di Alaska lo interruppe e un secondo dopo la ragazza entrò nella stanza, pronta a lasciarsi cadere a gambe incrociate sopra il pouf rosso appena lasciato libero dal bambino.
La cucina è una noia, se ne è andato anche Pappa dopo avermi fatto capire che finchè non ripulisco il macello che ho fatto con la gelatina per calchi non ci metterà più piede. Zampa.” si corresse immediatamente mentre il gatto si accoccolava comodamente sulla poltrona preferita di Reid.
Sssh, Al!- la ammonì immediatamente JD, senza scostare lo sguardo dal profiler- Spence mi sta spiegando le probabilità!”
Lo sguardo di Ross si illuminò all'istante “Oh, oh!Fai vedere anche a me.”
D'accordo.- rise Spencer, indicandole le tre carte- Scegli una carta.”
E' magia o matematica?” ribattè Alaska alzando un sopracciglio, mentre indicava la carta centrale.
Matematica. D'accordo: tu hai scelto quella carta e l'obiettivo è quello di trovare la donna di cuori e non i due assi. Quant'è la probabilità di riuscirci?” domandò infine, rivolgendosi a JD.
Una su tre.” rispose prontamente il ragazzino.
Esatto.- annuì il giovane genio- Ora, proviamo a girare una carta a caso fra quelle che non hai scelto.”
Il ragazzino e Alaska sgranarono gli occhi “L'asso di picche!”
Già. Vuoi ancora tenere la carta che hai scelto?”
Ross annuì con convinzione “Sì.”
In realtà, però, avresti più probabilità di trovare la donna se cambiassi carta.” spiegò Reid sorridendo.
Perchè?” domandò JD confuso.
Perchè prima la possibilità di trovarla era uno su tre, quindi è plausibile pensare che avessi sbagliato nella tua scelta, ora invece siamo al cinquanta e cinquanta di probabilità. E supponendo che la tua carta di prima era un asso e non una donna...”
Il profiler fece una pausa ad effetto mentre girava l'altra carta, rivelando la figura della donna di cuori.
Et-voilà!” esclamò sorridendo soddisfatto.
Fantastico!” trillò il ragazzino allegro, mentre sua sorella batteva le mani entusiasta.
Quasi non si accorsero nemmeno dei rumorosi e veloci passi che si avvertivano dal corridoio e quindi furono tutti spiazzati di trovarsi di fronte un TJ decisamente imbronciato.
Perchè io ero di là a fare i compiti mentre voi qui vi state divertendo?” domandò in un borbottio scontento.
Spencer gli rivolse un sorriso colpevole “In realtà stavamo studiando anche noi. Le probabilità.”
Spence conosce un giochetto fantastico con le carte!” trillò JD allegro.
L'altro ragazzino si sistemò meglio gli occhiali sul naso aiutandosi con un dito “Non è giusto!- si lamentò- Non esiste un gioco che renda più tollerabili anche i riassunti?”
Reid scrollò le spalle “Non ne sono sicuro...”
Una rappresentazione teatrale?” propose Alaska facendo scrollare le dita.
Il ragazzino biondo scosse la testa “Allungherebbe il tutto ancora di più.- sospirò vinto- E poi, per quale motivo logico dovrei riassumere un'opera lunga centocinquanta pagine in una solo pagina?Sono certo che l'autore non ne sarebbe felice.”
Ross annuì concorde con quanto detto dal fratellino e il profiler rimase nuovamente colpito dalla sicurezza con cui i due bambini difendevano le proprie opinioni.
A te non piace leggere come a JD?” domandò quindi, incuriosito.
TJ fece un sorriso birichino “Mi piace leggere solo quello che decido io stesso di leggere.”
Mi sembra giusto.” sorrise Reid.
Forse dovresti leggere uno dei tuoi libri.- disse Alaska- Sai, per cambiare un po' e far rilassare i neuroni.”
JD incrociò le braccia al petto, anticipando la risposta del gemello “Mamma non ci ha fatto portare nessun libro vero.”
Già.- confermò l'altro annuendo gravemente- Diceva che i calzini puliti sono meglio dei libri.”
Che stupidata.” sbuffò Ross dandogli ragione.
Lo sa che hai la lavatrice e che puoi lavare un paio di calzini.” continuò a dire TJ.
Ma lei ha la fissa dell'ambiente da salvare e blah, blah, blah...” concluse il fratello gonfiando le guance.
Hey, mi è venuta un'idea!- esclamò l'antropologa, alzandosi in piedi di scatto- Potremmo andare a mangiare fuori, stasera, e prima passare da una libreria e voi potrete scegliere i libri che volete!Un regalo di benvenuto!”
Davvero?” chiesero in coro i gemelli, gli occhi chiari spalancati.
Alaska annuì “Certo. Tutto quello che i miei ragazzi preferiti vogliono. Avete un budget per un libro a testa e tu, Spencer, devi scegliere qualcosa che sia ricreativo.”
Reid alzò un sopracciglio nella sua direzione “Regalerai un libro anche a me?”
Ho parlato dei miei ragazzi preferiti, giusto?” sorrise lei, prima di dargli un bacio a stampo.
I due ragazzini fecero una smorfia disgustata “Ow!Eddai, Al, avevamo detto niente smancerie!”
E poi che cosa te ne fai di un libro?- domandò TJ, non del tutto convinto- Sarebbe più economico farsene prestare uno dalla biblioteca visto che tanto tu ti ricordi tutto quello che leggi.”
Credo che sia come una sorta di collezione, per me.- spiegò Reid stringendosi nelle spalle- Mi piace possedere i libri che leggo.”
Einstein ha detto che se una cosa si può trovare scritta su un libro non vale la pena memorizzarla.” citò JD, alzando il dito indice e sorridendo saputo.
Se continuiamo a chiacchierare tutti i negozi chiuderanno.” fece notare TJ.
Hai ragione, tesoro.- sorrise Alaska, seguendo lui e gli altri due verso il corridoio- Prendiamo i cappotti e andiamo allora!”
E poi ci fermiamo anche a mangiare,giusto?” domandò il ragazzino.
Sicuro.” confermò la ragazza, mentre gli porgeva la giacca.
Possiamo andare in un fast food?” disse di nuovo, gli occhi carichi di aspettativa dietro le lenti sottili degli occhiali.
Non lo so, che ne dici Spencer?” chiese Ross, voltandosi verso il ragazzo, ben sapendo quanto poco apprezzasse il cibo in posti del genere.
D'accordo.- annuì Reid, vinto dall'entusiasmo dimostrato dai ragazzini- Per una sera può andare.”
Hey, che cos'è questa musica?” domandò JD, guardandosi intorno incuriosito, mentre il profiler stava già per aprire la porta di casa.
La sento anche io!- esclamò Alaska entusiasta- Magari stiamo vivendo qualche allucinazione mistica collettiva o qualcosa del genere.”
Al, è il tuo cellulare.- le ricordò Reid, facendo roteare i grandi occhi scuri- Hai di nuovo cambiato la suoneria dimenticandoti di averlo fatto.”
L'antropologa si colpì la fronte con il palmo della mano “Giusto, giusto!Non ricordo nemmeno dove l'ho messo.”
Spencer sospirò, ormai abituato alle sue dimenticanze “Ok, ragazzi, aiutiamo vostra sorella a trovare il suo telefono.”
I gemelli annuirono solenni, e si misero sull'attenti, cercando di capire da dove venisse quella musica allegra.
Trovato!” esultò TJ alzando in aria il pugno, dopo diversi minuti di ricerca.
Reid aggrottò la fronte scioccato “Come diavolo ha fatto a finire nel portaombrelli?”
Alaska alzò i palmi, prima di portarsi il telefono all'orecchio.
Pronto?” cinguettò con voce soave.
Che diavolo stai facendo per farmi aspettare così tanto prima di rispondere?” la aggredì una voce roca dall'altro capo del filo.
Davon!Che piacere sentirti!- lo salutò immediatamente, entusiasta- Era un po' che non mi telefonavi, ero un po' preoccupata...”
Il dottor Stein sbuffò “Forse non ti chiamavo perchè volevo godermi un po' la mia pensione senza dover sentire i tuoi vaneggiamenti astrusi...”
Giusto. Come va, allora?Tutto bene lì a Honolulu?” domandò interessata Ross.
Quarantanove, ti ho già spiegato milioni di volte che non abito su quell'isola.- sbottò l'uomo leggermente scocciato- E, comunque, al momento mi trovo a Washington.”
Alaska alzò un sopracciglio “Stato o città?”
Washington. Dc.- specificò l'anziano antropologo esasperato- La capitale del nostro democraticissimo Paese, hai presente?”
Certo, anche io abito qui!” ribattè immediatamente la ragazza, senza cogliere il tono dell'uomo.
Quarantanove, ho alle spalle un volo lunghissimo e non sono nell'umore adatto a tenere una conversazione con te.- la informò sospirando, come al solito incredulo di fronte al suo candore- Domani mattina presentati ai laboratori forensi dell'FBI di Quantico. E mettiti qualcosa di sobrio e non i tuoi soliti colori catarinfrangenti.”
Ai laboratori FBI?” chiese conferma incuriosita, ma dall'altro capo del filo le rispose soltanto il segnale di linea.
Chi era?” domandò Spencer, l'attenzione catturata dall'espressione piacevolmente sorpresa della sua ragazza.
Davon.- gli rivelò quindi lei con un sorriso radioso- A quanto pare, domani vengo al lavoro con te.”

 

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Heylà!
*modalità battute orrende on* Gente, mi sembra di non pubblicare da un anno!!*modalità battute orrende off*
Incredibile ma vero eccomi qua: con il nuovo capitolo e un paio (seeee, come no?) di chili in più in seguito alle abbuffate natalizie!eheheh!
Spero che abbiate passato bene le feste. Io, dal canto mio, ho mangiato come un facocero a una gara di abbuffate, mi sono sentita in colpa per aver ingurgitato qualsiasi schifezza mi capitasse dinnanzi, ho bevuto bevande di dubbia natura e poi mi sono di nuovo sentita in colpa, per il mio fegato questa volta, ho fatto una lista di buoni propositi per il nuovo anno che ho già relegato nel cassetto dove probabilmente rimarrà fino al 2012 (o alle pulizie di primavera, dipende se voglio dare la parvenza di provare a seguirli) e, ovviamente, o studiato meno di quanto avrei dovuto, secondo la regola del “comincio domani”.
Orbene, che altro dire?
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, l'avevo lasciato abbandonato sul pc per un po' e credo di essermi persa un po' di scene comiche che avevo in mente di inserire e quindi mi sembra che sia uscito più sottotono di come me l'ero immaginato. Mi rifarò nel prossimo capitolo, dai...
Ormai non vi dico nemmeno più quanto arriverà, sarà una sorpresa (non trattenete il respiro nell'attesa se no vi ho sulla coscienza!;D Purtroppo mi attende un periodo stressante sul versante esami, sigh e sob... )
Bene dai, vi lascio ora.
Fatemi sapere che cosa ne pensate di questo capitolo e...
*modalità battute orrende on, again* HappyFania!! *modalità battute orrende off, finalmente*
Besos JoJo

   
 
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