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Starved of you ♥
Lento
colava il desiderio di lei sulla sua fresca guancia.
Di nuovo
di fronte a me: il petto sussultava, gli occhi tremavano.
Le sue
mani erano vogliose di arrivare: si sfregavano e si strusciavano nel
maglione
color panna ma la
distanza era solo un ricordo.
Le labbra
erano incerte, il cuore un po’ tremante e lei era affamata.
Ed io, io per
lei ero solo ago e filo.
Veloce si
spogliava di tutto il dolore che aveva dentro.
Ribolliva dentro di
lei la voglia del
piacere, della carne, del piacere.
Lacerava
le vesti, sgozzava il respiro con
le
mani, con la bocca.
Artigliava
il mio cuore con feroce ingordigia.
Si
svestiva del pudore e si dipingeva di lussuria.
Ed io, io per
lei ero solo la macchia.
Incrociava
le sue braccia alle mie, lambiva ogni centimetro della mia pelle.
Le
lenzuola erano matasse da
districare,
le nostre lingue rovi di spine.
I suoi
occhi erano pieni di lividi a furia di scontrarsi con i miei.
Sussurrava
di dolore, urlava di piacere.
Ed io, io per
lei ero solo il pasto.
I muscoli
si tendevano come corde di violino.
Il cuore
picchiava in testa più di un tamburo.
Sospiri
soffocati e gemiti incompresi completavano la melodia.
Si prostituiva solo per avere dolci
note di un amore mai
assaggiato.
Ed io, io per
lei ero solo lo spartito.
Erano
occhi da assassino i miei,
stupravano
e uccidevano.
Il suo amore
per me era solo a parole e lei
vittima malvagia godeva e piangeva.
Le sue
lacrime erano un po’ di pioggia, un po’ di aria, un
po’ di mare.
E nelle
labbra aveva il vento, mi soffiava l’anima, mi spazzava il cuore.
Ma le mie, oh, le mie sapevano di
ruggine e
alluminio.
Ed io, io le avevo ammazzato il cuore
Strozzava
la sua voglia tra i nodi dei capelli.
Voltandosi,
si copriva di vergogna e di
lenzuola.
Aveva scapole
sporgenti in un esile corpo:
potevano
lacerarle la pelle e uscire fuori quanto ricurva
era la
sua schiena oppressa da così
gravoso
peso.
Affondavo
i miei occhi nelle sue spalle strappandole il respiro
e forse qualche brandello
di cuore.
Aveva in
testa di rose una tempesta, una bufera,
un uragano.
Aveva le guance d’agosto
e gli occhi d’estate
Ed era bella, bella come non mai.
Proprio
come una puttana se ne andava con
in
tasca qualcosa di mio.
Mi
odiava, lo sapevo, mi desiderava,
questo era scontato.
Mi
avrebbe strappato il cuore e bevuto il sangue se solo avesse voluto, ma
non poteva.
Preferiva
avvelenarsi l’anima e morire di un amore in sovrappeso;
prima di
tornare dal marito, il suo.
Ma io, io ero con lei
Erano
impuri i due cuori che si univano
battendo all’unisono.
Come
magneti opposti, il ferro era il nostro rivale.
Ma
avremmo abbattuto qualsiasi legge fisica,
non
esisteva oceano o precipizio che noi non avremmo affrontato.
L’amarsi
ora, giovani e forti, o tra cent’anni coi capelli
d’argento era un dettaglio
superfluo: ci saremmo comunque amati, amati
e amati ancora.
Così
intenti eravamo nel nostro quotidiano amplesso da
dimenticare il sapore dell’aria.
Ed il sesso
non era
l’unico dei nostri
peccati.
“♥
N/A: Ed
eccomi qui, ve l’avevo promesso e quindi TA-DAN il continuo
di “Clean up”.
Questa volta l’ho scritta dal punto di vista di Sasuke e un
po’ mi è venuta
difficile visto che non avevo la più pallida idea di cosa
potesse avere avuto
Sasuke dentro al cuore quando era con Sakura. Comunque per chi non
avesse
capito ecco la vicenda in sintesi: Sakura
spinta da un senso di vuoto e di mancanza va a trovare Sasuke che la
trova
all’entrata in un mare di lacrime. Lei è spinta
dal desiderio forte di stare
con Sasuke ma la paura del tradimento nei confronti del marito la fa
tentennare
per alcuni minuti. Ma è la passione a vincere! Sakura avendo
commesso
l’ennesimo tradimento è presa dalla vergogna e
cerca di rivestirsi per fuggire
via, ma la tentazione è troppo forte e decide di rimanere
convinta del fatto
che anche lui come lei sente il bisogno di farlo. Forse
questa descrizione
di Sasuke è un tantino OOC anche perché
all’inizio appare un po’ come la
vittima ma alla fine è peccatore tanto quanto lei. I primi
pezzi iniziali sono
corti e scorrevoli proprio perché vogliono imitare i loro
sospiri/respiri nell’atto
sessuale mentre il resto è quando tutto si calma e si
tranquillizza e questo è
dato anche dalla descrizione semi-dettagliata di Sasuke della schiena
di
Sakura. Ok vi lascio qui e spero che questo possa essere di gradimento
così
come lo era stato il primo. Forse ne farò una serie magari
incentrati su altri
temi come la pazzia o il rancore non so…accetto suggerimenti
xD.
dreem