Autore: Pallina88
Titolo: Neve
Pairing: Harry/Luna
Personaggio
aggiuntivo: Ginny Weasley
Citazione: Gabbiano
Genere: Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti:
OneShot
NDA: Per scrivere questa storia ci ho
messo veramente poco,
ma ogni volta che la rileggevo non mi convinceva e tornavo a cambiare
qualcosa.
Ormai ho modificato quasi tutto e forse la versione originale era
migliore, per
questo ho deciso di mandartela.
*
Neve
La
neve aveva imbiancato tutto il paesaggio.
Le
piaceva la neve. Rendeva tutto quello su cui si poggiava incontaminato,
puro.
Le piaceva anche il rumore attutito dei passi, quando ci si camminava
sopra.
Tutto era silenzioso, in pace. Per quello aveva deciso di andare a
trovarla
proprio oggi, perché quel luogo sembrava come se perdesse il
dolore che
racchiudeva. Tutti i pianti che aveva sentito, la tristezza che
accoglieva, se
ne andavano, sepolti sotto la neve.
E
poi, anche la prima volta nevicava.
Luna
fece qualche passo all’interno del cimitero di
Godric’s Hollow,
sorridendo malinconica quando i suoi piedi affondarono dolcemente in
quella
distesa bianca, una volta che ebbe superato il cancello
d’entrata. Ben presto
raggiunse la tomba di sua madre e con la mano guantata pulì
la lapide dalla
neve, così da poter vedere la scritta incisa su di essa.
Il
tuo cuore è un gabbiano che vola
libero nei cieli della vita. Lascialo andare senza paura ti
saprà condurre alla
felicità.
Un sorriso le
si schiuse sulle
labbra, mentre leggeva quelle parole che sua madre le ripeteva
così spesso e che
l’avevano condizionata tanto, tempo prima.
“Ciao
mamma.” mormorò, nel silenzio circostante.
Si
accucciò, pensando e ricordando, senza mai dire una parola
in più che quel
breve saluto. Ricordando un tempo lontano in cui era stata felice.
***
La
prima volta che lo vide era il primo Novembre e la neve non
c’era.
Era
tanto che non andava a trovare la tomba della madre.
Come
tutte le volte si accucciò di fronte alla lapide, in
silenzio, ma la sua
attenzione fu presto catturata da una figura conosciuta che si dirigeva
verso
l’uscita.
Harry.
Le
passò a fianco, ma non la notò e lei non fece
niente per fermarlo.
La
seconda volta che lo vide nevicava così forte che ci mise
parecchio prima di
trovare la tomba.
Ben
presto fu costretta ad andarsene, il freddo le entrava nelle ossa e non
le
consentiva di pensare.
Camminando
a testa china, le braccia incrociate per infondersi un minimo di
calore, si
diresse verso l’uscita. Per questo non si accorse di urtarlo.
Harry.
Sembrava
stupito di vederla in quel cimitero, a lui così caro.
Sembrava stupito di non
averla mai incontrata prima di allora.
Poi
le chiese se volevano andarsi a prendere un caffè, Luna non
seppe mai se lo
fece per convenienza o per altro.
Ma
fu l’inizio della fine e, quella volta, la neve
c’era.
L’interno
del locale era caldo, forse anche troppo. Si ricordava benissimo la
sensazione
di calore che la invase, mentre si toglieva il cappotto e la sciarpa.
Ordinarono
e poi ritornò quel silenzio. Un silenzio che presto sarebbe
diventato il loro,
in cui avrebbero annegato tutti i problemi.
In
quel primo incontro Harry era in imbarazzo. A lei divertiva vederlo in
imbarazzo.
Quando
arrivarono le loro ordinazioni, lui provò a fare
conversazione, ma le sue
risposte sincere, forse anche troppo, lo presero in contropiede. In
quel
momento, le sembrò ancora di più in impaccio e
non riuscì proprio a trattenersi
dal non ridacchiare divertita, guardando la sua espressione.
E,
ben presto, lui rise con lei.
Entro
poco tempo diventò una routine, si vedevano, prendevano un
caffè e,
principalmente, ridevano. O almeno Luna rideva, lui a volte non capiva
nemmeno
perché.
Lei
rideva perché si sentiva contenta, in pace e
perché c’era stata la neve la
prima volta.
Da
una volte al mese, ben presto diventò due volte a settimana.
Luna
non seppe mai se Ginny era a conoscenza di questi caffè, ma
lei era felice.
E la
felicità poteva essere sbagliata?
Dal
non toccarsi mai, passarono in poco tempo a quello sfioramento
ricercato. Due
dita che si accarezzano, per poi allontanarsi come se si fossero
scottate.
Scusami.
E,
ben presto, la situazione precipitò.
La
colpa fu della neve.
Si
perché quel giorno nevicava e nevicava anche la prima volta.
Si
stavano salutando con quel bacio sulla guancia con cui erano soliti
fare ma,
nel momento in cui si avvicinarono, le loro labbra si sfiorarono. Lei
rise.
Lui
la baciò.
Poi
fu un vortice di emozioni, sentimenti e sensazioni e capirono di non
poter più
tornare indietro. Che, ormai, era troppo tardi. Che si erano innamorati.
Erano
tra le lenzuola di una stanza dall’albergo quando lui glielo
disse. Bisbigliò
un Ti amo così lieve che lei fece fatica
ad udirlo. Ma lo sentì.
Non
ci furono mai regali tra di loro, qualcosa che le potesse ricordare per
sempre
di qui brevi attimi rubati al tempo.
Adesso, se ne pentiva.
Quanto
avrebbe voluto, in quel momento, una collana che le potesse dimostrare
che non
era stato tutto un sogno, durato quanto un battito d’ali.
E
poi, ci fu quella promessa. Una promessa mai mantenuta.
Lo
dirò a Ginny.
Dopo
quella frase lei non lo vide più. A Ginny non lo disse mai.
Qualche
tempo dopo le arrivò una lettera: Ginny era incita. Scriveva
che non potevano
più vedersi, non se la sentiva di abbandonare sua moglie.
Quindi
abbandonava lei.
Da
quel giorno, incominciò il periodo più strano
della sua vita. Soffriva come mai
aveva sofferto, ma il tempo passò e con esso se ne
andò anche il dolore. O
almeno una parte.
Perché
non si erano mai fatti regali, ma avrebbero sempre avuto la
neve.
***
Iniziò a nevicare e Luna
non
poté frenare una lacrima che le scappò dagli
occhi azzurri.
Avrebbero sempre avuto la
neve,
pensò alzando gli occhi verso
il cielo, dove piccoli fiocchi scendevano lievi.
E, così come era
arrivata, se
ne andò da quel luogo che li aveva fatti incontrare, per
tornarci il prossimo
primo del mese.
Non si accorse di due figure
che in lontananza la guardavano.
“Ma quella non
è Luna?”
chiese la donna verso il marito.
“Si, sua madre
è sepolta
qua.” rispose lui, continuando a fissare la figura che si
allontanava dal
cimitero.
“Non me l’avevi
mai detto.”
“Ci sono molte cose che
non
ti ho detto, Ginny.”
*
Giudizi:
SECONDA CLASSIFICATA
Neve di Pallina88
Totale punti:
63.50/65
Originalità:
15/15 punti
Se
c’è una cosa a cui non avevo mai pensato,
è proprio ad una
relazione tra Harry e Luna nata da un incontro in cimitero. E io ne ho
pensate
di tutti i colori! E’ stata davvero un’idea
grandiosa collegare la perdita
della madre per Luna e di entrambi i genitori per Harry. E poi
è a dir poco
intrigante come il fattore neve continui a
influenzare tutto.
Grammatica e forma: 14.50/15 punti
Lo stile
è scorrevole, la grammatica non
presenta errori, se non in questa frase: Entrò
poco tempo diventò una
routine, si vedevano, prendevano un caffè e, principalmente,
ridevano. L’accento
non ci sta su “entro”. Per questo ho tolto 0.50
punti.
Caratterizzazione personaggi: 10/10 punti
Luna è
fantastica. Hai anche avuto il coraggio
di presentare la storia dal punto di vista di lei, cosa che non mi
sembra
affatto semplice. E l’hai resa perfettamente, a mio avviso.
Così come per Harry
e anche per il personaggio secondario di Ginny. I miei complimenti!
Attinenza trama: 10/10 punti
Punteggio pieno,
e più che meritato. La tua
storia è esattamente cosa mi aspettavo e speravo di leggere.
Hai reso i
sentimenti con grande efficacia e non mi hai mai deluso, né
sei mai caduta sul
banale, come poteva capitare nel descrivere certe situazioni. Grandiosa!
Gradimento personale: 10/10 punti
La tua storia
è una di quelle che ho più
preferito in assoluto, una di quelle che ho mangiato con gli occhi per
giorni e
giorni, soprattutto perché non ho mai considerato semplice
rendere verosimile
una relazione tra Harry e Luna (trovo il pairing un po’
difficile per me da
trattare), eppure con la tua storia mi è sembrata
un’opzione più che plausibile
da prendere in considerazione! Brava, i miei complimenti!
Eventuali punti bonus: 4/5 punti (per la citazione)La citazione l’hai
inserita in un contesto fantastico,
ma forse avresti dovuto riprenderla anche verso la fine per spiegarne
il nesso
con la storia: la prima volta che l’ho letta mi ero quasi
dimenticata della
frase sulla tomba, ma poi se si rilegge con attenzione si incastona
perfettamente anche all’interno della trama.