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Autore: Pallina    05/01/2011    2 recensioni
[Storia classificatasi seconda al contest "Con Lui/Lei - Senza Lui/Lei" indetto da Erica Weasley sul forum di EFP]
" Iniziò a nevicare e Luna non poté frenare una lacrima che le scappò dagli occhi azzurri.
Avrebbero sempre avuto la neve, pensò alzando gli occhi verso il cielo, dove piccoli fiocchi scendevano lievi. "
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: Pallina88

Titolo: Neve

Pairing: Harry/Luna

Personaggio aggiuntivo: Ginny Weasley

Citazione: Gabbiano

Genere: Romantico, Malinconico

Rating: Verde

Avvertimenti: OneShot

NDA: Per scrivere questa storia ci ho messo veramente poco, ma ogni volta che la rileggevo non mi convinceva e tornavo a cambiare qualcosa. Ormai ho modificato quasi tutto e forse la versione originale era migliore, per questo ho deciso di mandartela.

 

 

*

 

 

Neve

 

 

 

La neve aveva imbiancato tutto il paesaggio.

Le piaceva la neve. Rendeva tutto quello su cui si poggiava incontaminato, puro. Le piaceva anche il rumore attutito dei passi, quando ci si camminava sopra. Tutto era silenzioso, in pace. Per quello aveva deciso di andare a trovarla proprio oggi, perché quel luogo sembrava come se perdesse il dolore che racchiudeva. Tutti i pianti che aveva sentito, la tristezza che accoglieva, se ne andavano, sepolti sotto la neve.

E poi, anche la prima volta nevicava.

Luna fece qualche passo all’interno del cimitero di Godric’s Hollow, sorridendo malinconica quando i suoi piedi affondarono dolcemente in quella distesa bianca, una volta che ebbe superato il cancello d’entrata. Ben presto raggiunse la tomba di sua madre e con la mano guantata pulì la lapide dalla neve, così da poter vedere la scritta incisa su di essa.

Il tuo cuore è un gabbiano che vola libero nei cieli della vita. Lascialo andare senza paura ti saprà condurre alla felicità.

Un sorriso le si schiuse sulle labbra, mentre leggeva quelle parole che sua madre le ripeteva così spesso e che l’avevano condizionata tanto, tempo prima.

“Ciao mamma.” mormorò, nel silenzio circostante.

Si accucciò, pensando e ricordando, senza mai dire una parola in più che quel breve saluto. Ricordando un tempo lontano in cui era stata felice.

 

***

 

La prima volta che lo vide era il primo Novembre e la neve non c’era.

Era tanto che non andava a trovare la tomba della madre.

Come tutte le volte si accucciò di fronte alla lapide, in silenzio, ma la sua attenzione fu presto catturata da una figura conosciuta che si dirigeva verso l’uscita.

Harry.

Le passò a fianco, ma non la notò e lei non fece niente per fermarlo.

La seconda volta che lo vide nevicava così forte che ci mise parecchio prima di trovare la tomba.

Ben presto fu costretta ad andarsene, il freddo le entrava nelle ossa e non le consentiva di pensare.

Camminando a testa china, le braccia incrociate per infondersi un minimo di calore, si diresse verso l’uscita. Per questo non si accorse di urtarlo.

Harry.

Sembrava stupito di vederla in quel cimitero, a lui così caro. Sembrava stupito di non averla mai incontrata prima di allora.

Poi le chiese se volevano andarsi a prendere un caffè, Luna non seppe mai se lo fece per convenienza o per altro.

Ma fu l’inizio della fine e, quella volta, la neve c’era.

L’interno del locale era caldo, forse anche troppo. Si ricordava benissimo la sensazione di calore che la invase, mentre si toglieva il cappotto e la sciarpa.

Ordinarono e poi ritornò quel silenzio. Un silenzio che presto sarebbe diventato il loro, in cui avrebbero annegato tutti i problemi.

In quel primo incontro Harry era in imbarazzo. A lei divertiva vederlo in imbarazzo.

Quando arrivarono le loro ordinazioni, lui provò a fare conversazione, ma le sue risposte sincere, forse anche troppo, lo presero in contropiede. In quel momento, le sembrò ancora di più in impaccio e non riuscì proprio a trattenersi dal non ridacchiare divertita, guardando la sua espressione.

E, ben presto, lui rise con lei.

Entro poco tempo diventò una routine, si vedevano, prendevano un caffè e, principalmente, ridevano. O almeno Luna rideva, lui a volte non capiva nemmeno perché.

Lei rideva perché si sentiva contenta, in pace e perché c’era stata la neve la prima volta.

Da una volte al mese, ben presto diventò due volte a settimana.

Luna non seppe mai se Ginny era a conoscenza di questi caffè, ma lei era felice.

E la felicità poteva essere sbagliata?

Dal non toccarsi mai, passarono in poco tempo a quello sfioramento ricercato. Due dita che si accarezzano, per poi allontanarsi come se si fossero scottate.

Scusami.

E, ben presto, la situazione precipitò.

La colpa fu della neve.

Si perché quel giorno nevicava e nevicava anche la prima volta.

Si stavano salutando con quel bacio sulla guancia con cui erano soliti fare ma, nel momento in cui si avvicinarono, le loro labbra si sfiorarono. Lei rise.

Lui la baciò.

Poi fu un vortice di emozioni, sentimenti e sensazioni e capirono di non poter più tornare indietro. Che, ormai, era troppo tardi. Che si erano innamorati.

Erano tra le lenzuola di una stanza dall’albergo quando lui glielo disse. Bisbigliò un Ti amo così lieve che lei fece fatica ad udirlo. Ma lo sentì.

Non ci furono mai regali tra di loro, qualcosa che le potesse ricordare per sempre di qui brevi attimi rubati al tempo.

Adesso, se ne pentiva.

Quanto avrebbe voluto, in quel momento, una collana che le potesse dimostrare che non era stato tutto un sogno, durato quanto un battito d’ali.

E poi, ci fu quella promessa. Una promessa mai mantenuta. 

Lo dirò a Ginny.

Dopo quella frase lei non lo vide più. A Ginny non lo disse mai.

Qualche tempo dopo le arrivò una lettera: Ginny era incita. Scriveva che non potevano più vedersi, non se la sentiva di abbandonare sua moglie.

Quindi abbandonava lei.

Da quel giorno, incominciò il periodo più strano della sua vita. Soffriva come mai aveva sofferto, ma il tempo passò e con esso se ne andò anche il dolore. O almeno una parte.

Perché non si erano mai fatti regali, ma avrebbero sempre avuto la neve.

 

***

 

Iniziò a nevicare e Luna non poté frenare una lacrima che le scappò dagli occhi azzurri.

Avrebbero sempre avuto la neve, pensò alzando gli occhi verso il cielo, dove piccoli fiocchi scendevano lievi.

E, così come era arrivata, se ne andò da quel luogo che li aveva fatti incontrare, per tornarci il prossimo primo del mese.

Non si accorse di due figure che in lontananza la guardavano.

“Ma quella non è Luna?” chiese la donna verso il marito.

“Si, sua madre è sepolta qua.” rispose lui, continuando a fissare la figura che si allontanava dal cimitero.

“Non me l’avevi mai detto.”

“Ci sono molte cose che non ti ho detto, Ginny.”

 

 

 

*

 

 

 

Giudizi:

 

SECONDA CLASSIFICATA

Neve di Pallina88
Totale punti: 63.50/65

Originalità: 15/15 punti
Se c’è una cosa a cui non avevo mai pensato, è proprio ad una relazione tra Harry e Luna nata da un incontro in cimitero. E io ne ho pensate di tutti i colori! E’ stata davvero un’idea grandiosa collegare la perdita della madre per Luna e di entrambi i genitori per Harry. E poi è a dir poco intrigante come il fattore neve continui a influenzare tutto.

Grammatica e forma: 14.50/15 punti
Lo stile è scorrevole, la grammatica non presenta errori, se non in questa frase: Entrò poco tempo diventò una routine, si vedevano, prendevano un caffè e, principalmente, ridevano. L’accento non ci sta su “entro”. Per questo ho tolto 0.50 punti.

Caratterizzazione personaggi: 10/10 punti
Luna è fantastica. Hai anche avuto il coraggio di presentare la storia dal punto di vista di lei, cosa che non mi sembra affatto semplice. E l’hai resa perfettamente, a mio avviso. Così come per Harry e anche per il personaggio secondario di Ginny. I miei complimenti!

Attinenza trama: 10/10 punti
Punteggio pieno, e più che meritato. La tua storia è esattamente cosa mi aspettavo e speravo di leggere. Hai reso i sentimenti con grande efficacia e non mi hai mai deluso, né sei mai caduta sul banale, come poteva capitare nel descrivere certe situazioni. Grandiosa!

Gradimento personale: 10/10 punti

La tua storia è una di quelle che ho più preferito in assoluto, una di quelle che ho mangiato con gli occhi per giorni e giorni, soprattutto perché non ho mai considerato semplice rendere verosimile una relazione tra Harry e Luna (trovo il pairing un po’ difficile per me da trattare), eppure con la tua storia mi è sembrata un’opzione più che plausibile da prendere in considerazione! Brava, i miei complimenti!

Eventuali punti bonus: 4/5 punti (per la citazione)La citazione l’hai inserita in un contesto fantastico, ma forse avresti dovuto riprenderla anche verso la fine per spiegarne il nesso con la storia: la prima volta che l’ho letta mi ero quasi dimenticata della frase sulla tomba, ma poi se si rilegge con attenzione si incastona perfettamente anche all’interno della trama.  

   
 
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