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Autore: sagitta72    05/01/2011    11 recensioni
“ Al momento della stretta di mano i due mi guardano con un sorriso divertito, quasi canzonatorio”….e’ cosi’ che inizia questa semplice fiction dove un’adolescente dovra’ patire perdite, delusioni e amarezze prima di poter finalmente trovare la felicita’ che tanto ha sognato dal primo giorno in cui ….. a voi se perdere un po’ di tempo dietro alla mia prima avventura da singola scrittrice.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo n.11

 

Tra Discussioni e Litigi … ma tutti a me?

 

La pressione sulle mie spalle e’ piuttosto forte e comincia a farmi male; prendo fiato e cercando di mantenere la calma, provo a parlargli in modo cortese e gentile: ammetto che mi fa paura e forse la scontrosità ora come ora potrebbe non giovare.

         Per favore Milo mi stai facendo male, mi potresti lasciare?

         E perché mai? – appoggia la sua fronte sulla mia, chiudendo gli occhi – così te ne vai?

         No … rimango qui se vuoi.

         Non parlarmi come se fossi un pazzo – mi lascia andare e si volta per finire il bicchiere che si era versato, mentre io mi massaggio la spalla che mi ha torturato di più con la sua presa.

         Sto solo cercando di mantenere la calma, non ti considero un pazzo – anche se a dire il vero lo sembra.

         Vuoi? – mi offre da bere

         No grazie … e smettila anche tu. – faccio per togliergli la bottiglia, ma lui mi spinge via e si versa ancora un bicchiere, meno male che la bottiglia e’ finita.

         Ti da fastidio che bevo? … Non ti preoccupare lo reggo bene, non ti metterò le mani addosso, se e’ questo che ti fa paura.

         Non mi fai paura – mento – e’ solo che mi lasci perplessa per questo tuo comportamento … si può sapere che hai?

         Ti interessa davvero?

         Certo, altrimenti non te lo chiederei.

         Non e’ vero niente, ti vuoi solo immischiare.

         Senti, pensala come vuoi … detto in tutta franchezza se vuoi rovinarti la salute fallo pure, a me non me ne frega niente.

         Ecco lo hai detto … non te ne frega nulla – poi mi fa sedere di forza sul divano e lui si mette accanto a me e mentre sorseggia mi guarda, poi mi squadra dalla testa ai piedi e puntando nuovamente i suoi occhi nei miei, mi domanda – allora? Com’è andato il week end?

         Bene.

         Solo bene?

         Molto bene.

         Diciamo che te la sei spassata.

         Quello che faccio io fuori di qui e’ affare mio, a te non deve interessare nulla, capito?

         Si, se te la fai con uno dei miei amici – mi risponde alquanto adirato

         Tu non sai un bel niente di quello che faccio.

         Certo che lo so – si avvicina col viso al mio – vi ho visti uscire dalla camera … cos’e’? eravate andati per una seduta psichiatrica!!!

         Fatti gli affari tuoi  -  mi alzo di scatto, ma lui mi prende per il polso e mi fa risedere violentemente – ahia .. ma sei impazzito?

         Stai qui … e non urlare .. tanto, a parte tua madre e mio zio, non c’e’ nessuno … Camus e’ uscito con Aiolia, Marin e Kristeen – pronuncia quest’ultimo nome con un sogghigno da prenderlo quasi a schiaffi, ma mi trattengo dal farlo.

         E allora? Sai che me ne frega!!!

         E’ proprio questo che mi fa rabbia di te … che non te ne frega nulla … di niente e di nessuno …   stai usando Saga solo per coprire il vuoto che mio cugino ti ha lasciato dentro … la delusione di non essere stata contraccambiata … ti sembra giusto? Eh? Far soffrire un’altra persona solo per i tuoi capricci? E’ disgustoso ed ignobile.

         Ma cosa stai dicendo? -  lo guardo inorridita, non gliela farò passare liscia stavolta, basta – ma come ti permetti di insinuare una cosa del genere? … io non sto giocando con  i sentimenti di nessuno ..  a me Saga piace veramente … e’ una persona meravigliosa … e’ l’unico che mi abbia apprezzato fin dall’inizio per quello che sono realmente …  ma che vuoi saperne tu che non ti sei mai sforzato di conoscermi o  capirmi.!!! Tu non sai proprio nulla di come sono andate le cose tra me e lui  e non mi interessa assolutamente spiegartele … non sei nessuno. ne’ per dirmi quello che devo fare, ne’ per insultarmi in questo modo – rifaccio per alzarmi, ma nuovamente lui mi blocca

         Tu non te ne vai di qui fino a che non te lo dico io, chiaro!!! … mi dispiace Kate ma non ti credo, tu ti stai accontentando di lui perché non puoi avere chi vuoi … ma questo e’ sbagliato e’ pura ipocrisia .. tu la prima ad accusare noi di esserlo e poi la prima a farne una dimostrazione pratica … predichi bene e razzoli male.

         Sei ubriaco e non sai nemmeno quello che stai dicendo … - cerco di strattonare la sua presa, senza riuscirci – e lasciami stare o altrimenti … - vorrei urlare ma forse e’ meglio che questa discussione rimanga tra me e lui

         Altrimenti cosa? Chiami Saga a proteggerti? … ahahahahahahahah …

         Non ho bisogno di nessuno per difendermi, sono capace di farlo anche da sola …. Lasciami o ti prendo a sberle …

         La verità fa male vero Kate? – mi lascia il braccio ed io ne approfitto subito per alzarmi e allontanarmi da lui.

         No, affatto, perché non è questa. Saga lo sa bene a cosa e’ andato incontro, come io del resto … l’amore cresce col passare del tempo … ai colpi di fulmine ormai non ci credo più …. Ma quello che ancora non capisco e’ perché ridurti così?  Solo per la paura che un amico stia soffrendo? Ma non farmi ridere, raccontala a qualcun altro, non a me! Tu  ti stai sfogando con me per qualcosa che ti e’ accaduto e siccome io ora sono il migliore oggetto di pettegolezzo, ne approfitti per dare libero sfogo alla tua frustrazione … -  si alza di scatto e mi prende per le spalle – cosa c’e’ Milo ho toccato nel segno? … - per un istante noto nei suoi occhi un lampo di tristezza, ma subito nasconde il suo stato d’animo e mi lascia andare.

         Hai deciso di fare anche tu la psicologa? … a quanto pare stai imparando bene da lui … ed io che pensavo passaste il tempo a praticare altro!!!

         Questo e’ troppo – non ci vedo più e prima che possa capire io stessa  quello che sto per fare, la mia mano lo schiaffeggia pesantemente.

 

Non so come, ma Milo non reagisce, mi guarda solo e mi sorride beffardo. Dopodiché gira i tacchi e se ne va via in silenzio, lasciandomi sola in salotto. E’ la prima volta che mi capita di compiere un atto simile; ancora non riesco a capacitarmi del fatto che gli abbia dato  uno schiaffo, ma era quello che si meritava, non aveva nessun diritto di parlarmi in quel modo, ma soprattutto non doveva permettersi di raggiungere una confidenza così  intima.

Sento sbattere la porta di casa e spengo subito la lampada del salotto, rimango in silenzio ad attendere che, chiunque sia, vada via. Mi sporgo appena per vedere chi è: Camus sta salendo le scale e chiama Milo prima che quest’ultimo entri in camera.

         Ancora sveglio?

         Si, non avevo sonno e sono stato un po’ giù …  a riflettere. – noto che il tono di voce si è affievolito nel pronunciare l’ultima parola.

         Va un po’ meglio? – che dolcezza che usa con lui

         No- sento un leggero magone invece nella sua voce

         Vuoi venire da me? Ne parliamo?

         No … sono stanco Camus, scusami, magari ne parliamo domani.

         Come vuoi … sai dove trovarmi.

 

Camus entra in camera ed io mi avvio verso le scale da dove vedo Milo che mi guarda insistentemente; ci fissiamo per un attimo che sembra eterno, dopodiché si chiude la porta alle spalle ed io mi sbrigo ad entrare nella mia, buttandomi finalmente sul letto, dove spero di riuscire a prendere sonno. Purtroppo non e’ così semplice, mi risuonano in testa le poche parole che si sono rivolti i due cugini e lo sguardo di Milo prima di entrare in camera. Ci deve essere qualcosa di molto forte per ridurlo in quello stato, lui che è sempre stato dinamico, vivace, forte, spensierato; ora mi sembra come se avesse una sofferenza dentro che non riesce a combattere. Ma cosa può essere?  Pensando e ripensando a tutto ciò che ci siamo detti, alla fine mi addormento senza nemmeno accorgermene, risvegliandomi il giorno dopo con la sveglia del cellulare.

Scendo in cucina a fare colazione e vengo informata da Camus che sarò accompagnata a scuola da loro due  perché Sebastian deve portare mia madre all’aeroporto, che deve partecipare ad un congresso a New York e per tre giorni starà fuori. Ci voleva anche questa, rinchiusa in una casa dove non mi va di stare e per di piu’ in compagnia solo dei due ragazzi e di Nicholas: meno male che lui almeno riesce ad allietarmi le serate. Peccato però che, arrivata la sera, mi ritrovo sola con Milo, Camus e, sorpresa delle sorprese, Aphro che  ogni tanto torna all’ovile. Purtroppo il pater familias ha deciso di non esserci: con l’assenza di mia madre  ne ha approfittato per organizzare incontri di lavoro che lo impegnano per tutti e tre i giorni, facendolo  pernottare anche fuori casa. Devo ammetterlo, lei in amore è molto fortunata: prima mio padre che l’ha amata fino all’ultimo giorno, poi Nick, che glielo dimostra anche in queste piccolezze. Durante la cena non parla nessuno, è la prima volta che capita di trovarci noi quattro da soli, ma in altre circostanze Milo avrebbe tenuto  banco, mentre invece, ora, pare essere assorbito da mille pensieri e risponde solo a qualche domanda posta dal cugino. Ad un certo punto il mio cellulare squilla, guardo ed e’ Saga che mi sta chiamando. Visto e considerato che non c’è mia madre, rispondo al cellulare, mentre gli altri  mi guardano  storto perché non è educazione parlare al telefono mentre si mangia: lo so ma a me non interessa nulla; mentre rispondo mi alzo e vado fuori sul terrazzo a parlare. Passo un bel quarto d’ora al telefono con lui, il quale mi chiede se ho fatto il mio dovere ed io rispondo che si, ho compilato la domanda e incrocio le dita che l’esito sia positivo. Naturalmente a lui non dirò mai nulla, ma oltre alla ragione di accontentare mio padre che si aspettava da me un passo del genere, oltre a non deludere lui che mi ha fatto promettere di non tirarmi indietro, non ho avuto alcun dubbio, dopo la piazzata di Milo, a decidere che forse, prima me ne vado da questa casa e meglio sarà.

Dopo aver attaccato il telefono, ritorno a tavola, dove tutti e tre mi stanno aspettando per cazziarmi, ne sono sicura, difatti appena mi siedo:

         Non potevi farti richiamare più tardi? – Aphro non manca di dire la sua

         No, non poteva.

         No … tu  non volevi.

         Oh Milo, meno male che ci sei tu, che comprendi sempre tutto e tutti! – lo guardo in malo modo, mentre sorseggio.

         Mi sono perso qualcosa, fratello?

         Non credo, sono sempre stati così – Camus guarda Aphro -  e tu che mi dici? Come procede la tesi?

         Molto bene, mi manca poco.

         Ah bravo!!! Così finalmente tornerai tra di noi … e si riunirà tutta la famiglia al completo … ma che meraviglia!!! – il mio sorriso strafottente lo innervosisce, mentre vedo un leggero sorriso di soddisfazione sul viso di Camus.

         Pensi di essere spiritosa? – Aphro mi osserva, dapprima un po’ arrabbiato, poi compare un sorriso perfido, si volta verso il fratello – visto che tanto  papà dormirà fuori ho pensato di fare venire qui Shura e Deathy, ti va?  

         Quando mai ho avuto voce in capitolo? – sento un certo fastidio nella voce di Camus

         In effetti … per te Milo ci sono problemi se dopo domani, a cena, invito loro due?

         Assolutamente no, per Shura naturalmente, l’altro se proprio devi.

         Ahahahah ma chissa’ perché poi … è un bravo ragazzo in fondo?

         Ma chi? – esplodo io, mentre Camus mi lancia un’occhiata ammonitrice.

         Il mio caro amico.- risponde lentamente Aphro.

         Quel Death? .. oh per carità, sarà “forse” – marcando bene quest’ultima parola - un bravo ragazzo, se lo dici tu mi fido, ma come simpatia lascia molto a desiderare.

         Lo hai conosciuto così bene? – mi fredda con lo sguardo

         Mi e’ bastato anche solo un attimo.

         Non si giudica da un attimo – il tono di Aphro e’ decisamente ostile

         Ah però voi l’avete potuto fare con me, vero? – alzo la voce e vedo Camus sospirare e lasciare la forchetta, mentre volta il viso dalla mia parte, lo guardo e poi - Mi avete giudicato .. e ancora oggi – guardo Milo – mi giudicate senza realmente conoscermi … ma se si tratta di me va bene così, vero?

         Ti e’ andata storta la giornata per caso?

         La volete smettere? – Camus si intromette – fai quello che vuoi Aphro … e tu Kate, per favore, smettila.

         Quando hai detto che e’ dopo domani? Perfetto, io ceno fuori.

         Per me puoi anche startene tutta la notte fuori. – risponde, con stizza, Aphro

         Ahahaah … non dirle così che la inviti a nozze!!! – Milo mi sorride.

         Mi avete tolto l’appetito .. – mi alzo e senza salutare nessuno me ne vado di filato in camera e mentre salgo le scale sento Camus parlare

         Non avevate con chi prendervela stasera?

         Parli proprio tu che appena apriva bocca ti dava fastidio  – fa notare il fratello

         Ne e’ passato di tempo da allora, mi sembra stia crescendo … non e’ più la bambina di prima – mi blocco sulle scale e mi stupisco del fatto che prende le mie difese.

         Sembra che ti dispiaccia che si sia offesa – dice Aphrodite

         Dai Camus buttati … va’ da lei … consolala – Milo ha un tono di voce strafottente.

         Già … vai fratello vai … non c’è nessuno … noi terremo il segreto … di sicuro non fai fiasco, lo sappiamo tutti che ha sempre avuto un debole per te. – e tutti e due scoppiano a ridere.

         Proprio per questo non l’ho fermata …. Non vorrei capisse male!!! … comunque siete due idioti – ad udire queste ultime  frasi lancio un bel vaffanculo mentale a tutti e tre   e me la filo in camera.

 

Sono troppo arrabbiata e ho voglia di sfogarmi con qualcuno, d’istinto prendo il cellulare e chiamo le mie sorelle. Mi risponde subito Michelle e con lei mi sfogo un po’ su quanto accaduto, ma poi  mi passa subito Nicole, la quale mi ascolta più pazientemente e per rassicurarmi un po’ mi dice che il giorno dopo, visto che il pomeriggio non ho lezione in quanto il professore non c’e’,  passerà all’uscita di scuola in modo da pranzare insieme. Rincuorata dalle sue parole, attacco il telefono e passo un po’ il tempo al computer a chattare con amiche, dopodiché mi preparo per una nottata non tanto tranquilla: purtroppo sono fatta male, queste discussioni mi mettono agitazione e mi lasciano sempre un po’ di amaro in bocca e questo fa sì che il sonno tardi sempre ad arrivare.

Come promesso da Nicole, lei e Michelle vengono a prendermi e andiamo a mangiare in una pizzeria con terrazza sul mare. Mentre ci sistemiamo al tavolo mi sento osservata e guardando dalla parte interessata, vedo Shura che ci sta fissando. Alzo la mano in segno di saluto e lui, sorridendo in tutto il suo splendore, mi viene a salutare. Non appena si avvicina al tavolo, vedo le mie sorelle squadrarlo dalla testa ai piedi, ebbene lo ammetto ha anche lui il suo fascino, ma per me nessuno al momento lo ha più di Saga. Faccio le  presentazioni e quando lui si stringe la mano con Nicole, noto un certo rossore sulle guance di mia sorella e lo sguardo di lui molto affascinato. Gli chiedo se vuole rimanere con noi, ma mi dice che sta aspettando degli amici, al che non insisto per la paura che possa comparire la mia simpatia. Per tutto il pranzo parliamo di quanto accaduto nelle ultime ore e se da una parte Michelle cerca di essere un po’ indifferente al discorso, dall’altra, mia sorella Nicole mi suggerisce di stare calma e di non aizzare ancora di più con la mia lingua tagliente i maschi di casa. Poi, per deviare il discorso anche lei mi chiede di Saga, ma nonostante io parli dei dettagli accaduti, noto che più di una volta si scambia occhiate con il tavolo di fronte, dove c’e’ seduto Shura. A quel punto io e Michelle ce ne rendiamo conto e sogghignando la lasciamo da sola per andare in bagno, dove ci tratteniamo per più di una decina di minuti.  Quando usciamo, vediamo che al tavolo c’e’ Shura con lei e i due stanno conversando amabilmente; al nostro arrivo, lei si alza e si scusa perché dobbiamo andare, ma mentre noi ci avviamo all’uscita, sento lui che le da’ appuntamento per la sera: ecco qua!!! Porca miseria!!! Speriamo che non la faccia uscire in compagnia di quell’altro idiota, altrimenti da tanta simpatia che provo, Shura lo aggiungerò alla lista nera dove compaiono i nomi di Aphro, Desu e da pochi giorni anche Milo!

 

Credo di non aver mai tampinato di telefonate così Nicole come in questa mattina e la cosa che mi fa rabbia e’ che non mi risponde. Alla decima chiamata, con la voce assonnata, alza il ricevitore e se non mi manda a stendere e’ solo perché mi vuole bene. Avrebbe anche  ragione, ma non ce la faccio, devo sapere e quello che mi comunica mi fa arrivare il sorriso alle orecchie: mia sorella e Shura!!! E chi l’avrebbe mai detto! E soprattutto sono usciti da soli; bene, questo fa sì che continui a piacermi e tranquilla mi posso preparare per entrare in classe. Purtroppo già la giornata non sarà perfetta al solo pensiero che la sera mi dovrò sopportare in casa l’idiota dell’amico dell’altro idiota, ci si mette pure la sorella dell’idiota che, dietro di me, sta sparlando di una persona che non doveva nemmeno nominare:

         Vorrei proprio sapere chi e’ questa adesso …. Se la becco le faccio il culo!!!

         Ma Rosalie – la sua vicina di banco, sottovoce, cerca di calmarla, essendo anche in classe – Shura non e’ il tuo fidanzato, può fare quello che vuole – il mio sangue già ribolle nelle vene.

         Non mi interessa … io lo voglio e nessuna si deve mettere in mezzo.

         Beh non e’ la prima con cui esce, e non sarà nemmeno l’ultima

         Ah no – alza un po’ la voce, poi si calma – stamattina l’abbiamo incontrato al solito bar e ne parlava con mio fratello … non l’ho mai visto così preso da una ragazza, e’ difficile vederlo sorridere e parlare in quel modo di una donna … ce l’ha d’oro questa? – il sangue continua a bollire e cerco di mantenere i nervi saldi, ma il vulcano sta per esplodere

         Magari si e’ innamorato sul serio stavolta … dovresti essere felice per lui no? – la voce dell’altra compagna di banco  e’ un po’ titubante nel dirlo, sa perfettamente che non la calmerà con quel discorso.

         Eh no .. se vuole una puttana perfetta a letto, allora gli faccio vedere io come ci so fare …

         Basta!!! – mi volto dalla sua parte, e lei mi guarda sorpresa – che tu sia una puttana non lo metto in dubbio, ma mia sorella no  e non ti permettere di parlare così di lei, chiaro!!! Altrimenti ti rifaccio i connotati. – penso che il mio viso sia diventato porpora nel parlare e nel trattenermi per non farmi sentire da nessun altro, ma ci pensa lei

         Coooosa!!! E’ tua sorella!!!! -   si alza in piedi

         Si. –  

         Allora o l’avvisi tu di lasciarlo stare o ci penso io … - poi spalancando gli occhi come una pazza – ora che ci penso …. ma come hai osato  darmi della puttana??! –  mi afferra per i capelli, ma io gli tolgo la mano, stringendole il polso e alzandomi

         E’ quello che dimostri tutti i giorni … qui e fuori.

         Ma io ti ammazzo …

Ci stiamo azzuffando quando all’improvviso entra la professoressa di lettere, nonché la vicepreside, nonché  l’aiuto indiretto della mia boxeur. Margot e Natalhie mi afferrano e mi tirano indietro mentre le due compagne di banco di Rosalie fanno altrettanto con lei, ma la prof, purtroppo, ha già assistito alla scena e mollando tutto sulla cattedra esce fuori, torna con un altro professore lasciandogli in custodia la classe e richiama noi due a seguirla in direzione. Guardandoci in cagnesco, ci avviamo dietro di lei ed una volta chiusa la porta, ci fa accomodare sulle poltrone e sedendosi di fronte a noi, ci chiede i numeri di telefono di casa. Dopo aver comunicato con qualcuno dall’altra parte della cornetta, ci guarda attentamente e comincia a farci la predica sul comportamento avuto e alla parola “inqualificabile” una paura si fa strada in me … la sospensione e addio ad Harward!!! Comincio a pensare che forse avrei dovuto, almeno io, avere un po’ più di autocontrollo e attenderla  fuori per legnarla, ma ora per colpa della mia stupidità rischio di mettere la parola fine al mio sogno e alla promessa fatta a mio padre, per non parlare della ramanzina che mi farà mia madre!!! Un attimo … ma se lei non c’e’, chi sta arrivando?

 

Ed ora povera Kate che cosa e da chi si dovrà subire la bella ramanzina di ciò che ha appena combinato? Certo che tutte a lei devono capitare, se non se le cerca lei sono comunque gli altri a presentarle le occasioni di rivolta .. anche se stavolta non è che abbia avuto tutti i torti!! Concordate con me?

 

Grazie ancora a tutti quanti vuoi che continuate a seguirmi e … siete pronti per i giri di stanotte?

Un bacione a tutte le befane .. ciao!!!

 

 

   
 
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