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Autore: SunshinePol    05/01/2011    6 recensioni
Violet ha 22 anni, una famiglia che adora e delle amiche fantastiche. Si è appena laureata e torna a casa per il matrimonio del fratello, dove sarà costretta a rivedere l'ex fidanzato fedifrago. Rincontrerà anche il migliore amico dello sposo, che ha reso la sua adolescenza un inferno, ma di cui era follemente innamorata. Cosa succederà ora che sono entrambi cresciuti e cambiati?
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho assolutamente bisogno di un caffè, per svegliarmi, e di una bombola di ossigeno, o di un aitante giovanotto che mi faccia la respirazione bocca a bocca: potrei chiedere a Coop se si vuole offrire volontario. Mmmm, potrebbe essere un’ottima idea questa, con quelle sue fantastiche labbra, leggermente carnose…ok, sto degenerando. E’ tutta colpa dei “fumi” floreali che ha lasciato la Zia Peach e che mi stanno annebbiando il cervello.  Si è avvicinata quatta quatta al nostro tavolo, prima mi ha abbracciata e sbaciucchiata per mezz’ora e poi mi ha rapita: doveva farmi conoscere il figlio del nipote del cugino del fratello di non so più chi, famoso avvocato di Los Angeles. Saremmo stati una fantastica coppia secondo lei. Peccato che l’uomo in questione abbia un’incipiente calvizie, denti storti e parli troppo: mi ha tediata per interminabili minuti su quanto sia stato bravo a laurearsi con il massimo dei voti, su quanti complimenti gli abbiano fatto i suoi professori, su come sia già riuscito a trovare un posto in uno studio. Tutto vero, per carità, ma non mi interessa minimamente; e poi continuava a darmi colpetti al braccio, cosa che non sopporto. Mi “annuso” i capelli e inorridisco, l’odore dolciastro che li pervade mi da la nausea, dovrò farmi 10 shampi di seguito per eliminarlo. Sono super piena, ho mangiato tutto quello che hanno portato e mi sono gustata tutto: mi sento un pallone rotolante e non siamo nemmeno arrivati ai dolci, la mia passione. In più fra poco dovrò pronunciare il mio discorso, davanti a tutti, con un microfono in mano e comincio a sudare freddo solo al pensiero. E da quando sono una ragazzina che stare davanti ad una folla di gente mi mette in imbarazzo, le mani iniziano a inumidirsi, mi si secca la gola, le guance diventano paonazze e mi si attorciglia lo stomaco…praticamente lo stesso effetto che mi fa la vicinanza di Cooper! Ritorno al mio tavolo guardandomi attorno: ho una strana sensazione, ma non riesco a individuarne il motivo.
- Cucciola, sei tornata finalm…oddio, hai bisogno di prendere aria, hai lo stesso odore di quei vecchi cappotti lasciati per mesi negli armadi, con i profumatori per ambienti da quattro soldi!
- Grazie Scotty, i tuoi complimenti mi gratificano sempre. La mia autostima ti ringrazia.
- Lo sai che se non fossi irrimediabilmente gay avrei già approfittato di te.
- Ah, lo so. Ed io non mi sarei proprio lamentata.
- Gay?!?!? Tu sei gay?!?!?
Io, Scotty, Jack e Cooper ci giriamo contemporaneamente a guardare Stacy con gli occhi fuori dalle orbite. Dopo un attimo di silenzio scoppiamo a ridere. Non ci posso credere, non aveva ancora capito che il fratello della sua cosiddetta migliore amica è omosessuale, ed è pure fidanzato. Non riesco a smettere di ridere, ho le lacrime agli occhi e mi fanno male gli addominali, mi appoggio alla prima persona che trovo per non cadere, e figuriamoci se questa persona non è proprio il mio tormento personale. Lo osservo mentre ride a crepapelle anche lui ed è perfetto anche in questo momento. Ma non è giusto, non può sempre sembrare un fotomodello appena passato sotto le sapienti mani di truccatori, parrucchieri e stilisti vari, avrà un qualche difetto anche lui…non so, qualcosa come un parrucchino. Mi sorge il dubbio e per sincerarmene allungo una mano, afferro una ciocca di morbidi capelli sapientemente spettinati e tiro.
- Ouch, ma sei impazzita???? Ma cosa ti viene in mente.
Sono paralizzata, l’ho fatto davvero. Devo avere una scimmietta che batte i piatti nella scatola cranica, non un cervello.
- Mi hai tirato i capelli, mi hai tirato i capelli. Tu non sei normale.
- No, scusa io, non, volevo solo, è che, eri tu…oh, insomma scusa.
- Tu hai dei seri problemi. Ma si può sapere cosa stavi facendo?
Sto boccheggiando. Mi guardo intorno spaesata e incontro gli sguardi confusi di Scotty e Jack, mentre le due oche mi guardano con un certo schifo malcelato.
- Ecco, io pensavo, che insomma, sì cioè, tu non puoi essere, oh, niente, avevi un capello bianco e ho pensato di estirparlo. Ti ho fatto un favore, dovresti ringraziarmi.
- Cosa? Un capello bianco? Io non ho capelli bianchi. Non, non ho capelli bianchi vero? Scotty ho i capelli bianchi? Jack?
- Coop, non hai capelli bianchi.
Nonostante io abbia lanciato uno sguardo di pura supplica alla coppietta, quei due non mi hanno aiutato.
- Certo che non li hai. Te l’ho appena strappato io.
Mi guarda scettico e sta per ribattere, quando una voce a un microfono chiama il mio nome. Salvata in corner. Oddio, salvata, non saprei dato che è ora del mio discorso.
Per calmarmi prendo dei respiri profondi, molto profondi, troppo profondi…sto andando in iperventilazione. Devo calmarmi o non riuscirò a spiccicare una parola.
- Violet, tutto bene? Mi sembri un pochino agitata.
- No, figurati. Niente di che. Sto solo per fare una delle figure peggiori della mia vita. Non mi ricordo più quello che devo dire, avevo scritto un discorso, ma ora non so più cosa…ahhhhh. Perché mi devo sempre ficcare nei casini? Non potevo rifiutarmi di fare la testimone? No, dovevo per forza farmi abbindolare da quel labbrino sporgente e tremolante di mio fratello.
- Dai, forza e coraggio. Devi solo parlare con il cuore e vedrai che andrà tutto bene.
Lo guardo e automaticamente il mio sopracciglio si alza a dimostrare il mio disappunto per queste cavolate new age.
- Ahahahahahah. Sì, hai ragione, non ci credo nemmeno io. Dirai una qualche assurdità delle tue e farai una pessima figura davanti a tutti. Devo sbrigarmi a trovare un posto in prima fila, non posso perdermi questo spettacolo.
Lo guardo furibonda, gli do la schiena e con passo da alpino mi dirigo al tavolo degli sposi, mentre sento la, fin troppo melodiosa, risata di Cooper che mi accompagna.
- Sei pronta sorellina? Mi raccomando, stai tranquilla, che qualsiasi cosa dirai sarà perfetta.
Che tenero il mio fratellone. Lo abbraccio e prendo il microfono.
- Emmmm, buona, buonasera.
Cominciamo bene. Più scontata di così non potevo iniziare. E che voce gracchiante mi è uscita?
Mi schiarisco la gola e faccio scorrere lo sguardo su tutti i presenti.
- Non sono molto brava con i discorsi, soprattutto se devo farli in pubblico, ma per Tyler e Alice ho deciso di fare un’eccezione. Io e Ty non siamo sempre andati d’accordo e i nostri genitori ne sono testimoni: le nostre liti si sentivano in tutto il vicinato. Poi non si sa come, all’improvviso abbiamo scoperto di essere affini, molto più di quanto avessimo mai immaginato. E ora siamo qui, il giorno del suo matrimonio, dove io sono il suo best man, e spero di riuscire a svolgere sempre al meglio questo ruolo. Tyler in qualsiasi momento tu dovessi aver bisogno di me, sappi che io ci sarò, sempre. Ti voglio bene fratellone.
Poggio il microfono sul tavolo mentre mio fratello si avvicina, mi abbraccia stretta e mi sussurra all’orecchio:
- Grazie V, sei stata fantastica. Sei la sorella migliore che potessi mai desiderare. E anche io per te ci sono e ci sarò sempre.
Gli scocco un bacio sulla guancia e cerco di trattenere le lacrime. Mi lascia andare e torna a sedersi accanto a sua moglie. Caspita, moglie. Non riesco ancora a crederci.
Mi risiedo al mio posto ascoltando il commovente discorso di Scotty. Quel ragazzo avrebbe proprio dovuto fare lo scrittore.
Il cantante del gruppo ingaggiato dagli sposi annuncia che è il momento del ballo degli sposi. Tyler con un pomposo inchino invita la sua dama a ballare e si posizionano al certo dello spazio adibito alle danze. Poco dopo si uniscono a loro anche i nostri genitori e quelli di Alice; poi Scotty mi si avvicina porgendomi la mano. Accetto volentieri il suo invito e balliamo per tutto il resto della canzone; finita la melodia sento una mano toccarmi la spalla: mi giro e trovo il faccione ebete di Chad che mi osserva speranzoso.
- Vuoi ballare?
- Em, veramente non, non saprei…
- Ma stamattina tuo fratello ha detto che volevi ballare con tutti noi, così abbiamo deciso i turni. Ci spettano 3 balli a testa. Sei contenta???
Io lo ammazzo. E rendo Alice vedova dopo sole 10 ore di matrimonio.
- Ah, ecco, sì, non so. Mio fratello non intendeva sul serio. Cioè…
- Sta scherzando Chad. E’ felicissima di ballare con tutti voi.
Fulmino Scotty che se la ride sotto i baffi. Mi toccherà uccidere anche lui. Sto ideando troppi piani omicidi, non va bene, proprio per niente.
- Perfetto, allora. Signorina…
Caspita sembra quasi una persona normale. Quasi, perché si smentisce subito, fissandomi il seno, insistentemente per tutta la durata dei 3 balli. Senza alzare mai gli occhi. Sto cominciando a credere che i miei occhi si siano spostati più in basso.
Dopo Chad tocca a Conrad che tenta in continuazione di annusarmi i capelli: decisamente inquietante.
Poi passo fra le braccia di Kyle che sposta la sua mano un po’ troppe volte verso il mio fondoschiena, nonostante io gli abbia più volte intimato di smetterla. Sta per iniziare la terza canzone  e le nuova discesa dell’arto, che sto seriamente pensando di tranciare di netto, quando una mano mi afferra il polso e mi trascina via dalla pista da ballo. Sono contenta da una parte perché ha messo fine a questa tortura, ma dall’altra mi indispettisce questo modo di fare un po’ prepotente. Si ferma solo quando siamo in spiaggia, in riva al mare.
- Cooper, lasciami il braccio e smettila di tirarmi. Ma si può sapere cosa ti è preso? Sembri un pazzo.
- Senti, quell’idiota di Kyle stava allungando troppo le mani. E Chad ti ha fissato le tette per tutto il tempo, mentre Conrad ti stava praticamente stritolando.
- Oddio, non esagerare, per favore.
Sembra quasi…non so se ho il coraggio di pensarlo: sembra geloso!
- Ah. Quindi ti faceva piacere. Evidentemente non avevo capito. Pensavo che anche tu…niente, torna pure a farti spupazzare da tutti i giocatori della squadra di football della città.
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo.
- Mi hai appena dato della puttana? Bene, vedo che i progressi fatti in queste ore sono già stati mandati a quel paese. C’è voluto poco, devi dire. Tutte le tue belle parole e i gesti, tutte stronzate. Non so cosa mi aspettassi da te, ma mi piaceva il Cooper di oggi. Quello di adesso è tornato invece il borioso ragazzino di 17 anni che ho tanto odiato.
- Scusa.
- Non è abbastanza Coop.
Mi giro per andarmene, ma lui mi raggiunge e si posiziona davanti a me.
- Scusa.
- L’hai già detto.
- Lo so. Ma è l’unica cosa che posso dirti e te l’ho ripetuto più volte in queste ore, troppe volte. Dico o faccio sempre qualcosa di sbagliato, ma l’ultima cosa che voglio è farti soffrire. Davvero. Solo, non sono abituato ad avere un rapporto normale con te e non so ancora cosa devo fare di preciso, ma ti prometto che mi impegnerò al massimo.
Pff. Riesce sempre a intortarmi. Dove cavolo è finita la mia forza di volontà? E’ andata ai tropici insieme ai miei neuroni? Sono rimasti solo gli ormoni???
- Va bene. Ma questa è l’ultima volta. E non provare mai più a darmi della poco di buono, perché non lo sono.
- Lo so. E non lo intendevo nemmeno prima. Solo mi da fastidio che tu abbia ballato con loro.
L’ultima parte della frase l’ha appena bisbigliata. Cosa avrà voluto dire?
- Perché? Perché ti da fastidio?
Mi guarda stupito. Probabilmente non si è nemmeno reso conto di avere pronunciato ad alta quelle parole.
- Ecco, perché, sì insomma…perché non hai ancora ballato con me. Vuoi ballare?
Vuole ballare con me. Cooper vuole ballare con me. Il cuore inizia a battere fortissimo nel mio petto, tanto che temo riesca a sentirlo anche lui.
- Qui?
- Sì.
Alza una mano verso di me, con il palmo rivolto al cielo. Mi sfilo e sandali rimanendo a piedi nudi: decido di fidarmi e appoggio le dita con leggerezza sulla sua pelle morbida. Lui mi afferra deciso e fa aderire i nostri corpi. Con il braccio sinistro mi avvolge la schiena, la mia mano si appoggia sul suo petto sodo, proprio sopra il suo cuore che batte furioso: una scossa si propaga dalla punta delle mie dita a tutto il mio corpo, facendomi provare una sensazione che non sentivo da anni. Le nostre mani si intrecciano e posso inspirare quel buonissimo profumo che lo caratterizza. Senza i tacchi, nonostante il mio metro e settantacinque di altezza, mi sento piccolissima, il mio naso sfiora la clavicola di Cooper. Le sue braccia mi avvolgono e mi sento protetta. La musica finisce, ma noi non ce ne accorgiamo nemmeno. Sono passate ore dalla cerimonia, il sole è calato e il cielo è pieno di stelle, le onde si infrangono dolcemente sul bagnasciuga e l’ondeggiare dei nostri corpi mi culla. Mi sento in pace con il mondo, sono tranquilla, rilassata e felice come non sono da tempo, forse come non sono mai stata. E questo mi preoccupa da morire. Un semplice ballo non può farmi questo effetto, altrimenti sono fregata. E quando realizzo che il mio unico pensiero è che tutto questo non finisca mai, capisco che in realtà sono già fregata. Mi sono innamorata di nuovo di Cooper. O forse non ho mai smesso di amarlo. E adesso, cosa cavolo faccio?
 
 
 
Scusate immensamente per questo ritardo! Sono imperdonabile, ma le feste e il cibo mi hanno distratta. In più l’ispirazione aveva deciso di concedersi una vacanza, ma è finalmente tornata. Spero continuerete a seguirmi nonostante tutto. Un bacione.
 
  
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