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Autore: xgiuls    05/01/2011    3 recensioni
La storia di come l'amore può far cambiare tutto. Maddison non avrebbe mai immaginato che un ragazzo avrebbe potuto stravolgerle la vita in quel modo, eppure successe così. Si ritrovò a vivere, per la prima volta, la sua storia da protagonista.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'acqua fredda mi aiutò a svegliarmi definitivamente, guardai il mio riflesso nello specchio. "Coraggio Maddy, non sarà poi così tragico!" pensai mentre cercavo di sistemarmi i capelli; alla fine decisi di raccogliermeli con una specie di chignon morbido, in modo che alcuni ciuffi potessero scendere delicatamente sul mio viso rosa pallido. Indossai dei jeans stretti e una camicetta a maniche corte, misi le scarpe e scesi in cucina.

«Stai benissimo tesoro.» alzai leggermente gli occhi al cielo «Non è esattamente nel mio stile, mi fa così tanto… Brava ragazza.» dissi mentre mi sbottonai i primi bottoni della camicia.

«Ma tu lo sei, solo che ti sei dimenticata di esserlo.» mi avvicinai al tavolo e addentai una mela, ridacchiando «Ho tutte le prove del contrario, mi spiace mamma. Mi spiace davvero di non essere la figlia perfetta.» dissi attraversando il salotto e uscendo, a passo veloce, da casa.

"Se solo avessi ancora papà accanto a me, sarebbe tutto meno complicato." pensai tra me e me. 

Attraversai un campo da baseball, uno da football e quattro da tennis cercando il professore giusto. Quella scuola era immensa, per fortuna non dovetti cercare la segreteria per compilare i moduli, aveva fatto tutto mamma il giorno passato. Camminavo senza meta dentro la scuola con gli occhi di tutti puntati addosso.

Passai davanti a una porta e sentii un rumore famigliare.

L'aprii e con grande felicità scoprii il campo da basket. Sul viso mi spuntò un sorriso involontario, amavo tutto quello. Lo stridio delle scarpe a contatto con il pavimento liscio, il rimbalzo continuo della palla, il tremolio del cesto per ogni canestro.
Quello era l'unico modo che avevo per essere un po' più vicina a mio padre.

Il coach avvertì la mia presenza «Serve aiuto signorina…?» «Moore. Maddison Moore.» dissi, distogliendo lo sguardo dalla palla. Sorrisi cercando di essere cordiale «Ah signorina Moore, mi stavo giusto chiedendo se ci avesse degnato di una sua visita oggi.» corrugai la fronte, poi collegai "Probabilmente conosceva mio padre" alzai lo sguardo verso i giocatori, erano tutti molto attraenti e… sudati.

Notai un ragazzo riccio, castano, fisico perfetto. Era molto bello e giocava da Dio.

«Sono i Jumper, i giocatori migliori di Santa Barbara.» guardai attentamente il coach «Sono fiero di allenare una squadra del genere, anche se negli ultimi tempi, non siamo stati proprio in grandissima forma.» ripresi a guardarli, erano talmente presi dal gioco che non si erano accorti della mia presenza.

Ad un tratto la palla rimbalzò nella mia direzione ed atterrò esattamente tra le mie mani. Sentii una grandissima voglia di giocare, non tiravo a canestro da tre anni. Tutti si voltato a fissarmi, li guardai uno ad uno, poi fissai il coach «Se vuole, può tirare a canestro…» mi disse.

«È inutile coach.» qualcuno parlò «Le ragazze non sono capaci di giocare a basket!» il ragazzo riccio di prima si fece avanti ridacchiando, e così fecero tutti i suoi compagni.

«Jonas! Cosa vi ho insegnato per quattro anni?» il ragazzo lo guardò divertito «Di non sottovalutare l'avversario coach.» «Esatto, quindi…» cercò di concludere ma il ragazzo lo interruppe di nuovo «Ma è una ragazza! Non riuscirebbe a fare un canestro neanche in un tiro libero!» rise di nuovo.

«Ah sì? Te la faccio vedere io la ragazza.» dissi mentre mi sbottonai un bottone della camicetta. Mi avvicinai con la palla in mano al ragazzo, eravamo a cinque centimetri di distanza «Uno contro uno, ci stai riccio?» sorrise malizioso, poi si avvicinò al mio orecchio «Ci sto, anche se preferirei penetrarti in un letto al posto in un uno contro uno.» si allontanò fissandomi «Il primo che fa canestro vince.» dissi ignorandolo, poi mi posizionai a metà campo.

Il coach lanciò la palla sopra di noi e poi fischiò. Il ragazzo riuscì a prendere la palla prima di me, essendo più alto. Corse verso il canestro ma intercettai il tiro, palleggiai più veloce che mai, continuando a passarmi la palla da una mano all'altra.

Ce lo avevo dietro, feci per fare un scatto a destra ma mi bloccai vedendo che lui ci cascò in pieno. Scattai subito a sinistra e corsi a canestro, mi bloccai, aspettando che mi raggiunse. Eravamo faccia a faccia, mi fece l'occhiolino e poi tornò a seguire la palla. Andai a sinistra mentre lui era ancora dietro di me, che cercava di marcarmi, in quel momento mi vennero in mente le parole di mio padre "Quando hai un avversario dietro, chiunque si aspetterà che tu gli faccia una finta da una parte, quello che devi fare è fargliela passare sotto le gambe. Nessuno può immaginarlo, solo tu sai quello che stai facendo.".

Non ci pensai due volte, con precisione gli feci passare la palla sotto le gambe. Con uno scatto mi liberai e recuperai la palla, feci un respiro e mi catapultai verso il canestro attuando il terzo tempo. Il coach fischiò, era canestro.

Mi voltai a guardare il cesto ancora tremante, sorrisi soddisfatta mentre mi avvicinai al ragazzo «È stato un piacere… Vederti perdere.» gli feci l'occhiolino e poi mi diressi all'uscita della palestra salutando con la mano.

«Ti ha umiliato Jonas!» sentii dire da un compagno della squadra al ragazzo riccio, mi voltai da lontano e con grande soddisfazione, vidi Jonas tirare un pugno al ragazzo che aveva parlato. Risi sotto i baffi divertita, dopo di che uscii vittoriosa.

-ho preso spunto da qualche parte ma non mi ricordo da quale telefilm ahah, spero vi piaccia xxx

  
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