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Autore: ivresse    06/01/2011    6 recensioni
Ma la verità era che avevo paura.
Paura di non essere un buon padre.
Paura perché prima di Blair non sapevo cosa significasse la parola famiglia.
Paura perché mia madre era morta di parto.
Paura di non sapere dare amore a mio figlio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CHUCK’S POV

In 5 minuti saremo nella clinica. Blair sembrava stare meglio, quando all’improvviso emise un grido.
Chuck!
L’acqua le scorreva sulle gambe, le si erano rotte le acque. La moquette del jet era bagnata, ma non m’importava. L’unica cosa di cui ero preoccupato era l’imminente parto.
Blair ed io avevamo discusso a lungo sulla mia presenza durante la nascita della bambina. Lei mi avrebbe voluto vicino, lo sapevo ma avevo preso tempo, segretamente spaventato dall’evento. Tutto stava capitando troppo in fretta, se io non ero pronto, come si doveva sentire Blair?

Non avevamo ancora terminato i corsi preparto, non avevamo comprato ancora tutti i vestiti. Ma probabilmente quello non era il momento di farsi prendere dal panico, ma avevo troppi pensieri nella mente, così pensai che presto mi sarebbe esplosa la testa.

Una volta arrivati, il ginecologo la visitò, le acque si erano rotte, dunque Blair avrebbe dovuto partorire per forza, altrimenti ne avrebbe risentito la bambina.
Il travaglio era iniziato e non avrei mai pensato che potesse essere così lungo. La prima fase era passata dopo che si erano rotte le acque, ma ero certo che la prossima sarebbe stata ancora più dolorosa per Blair.


BLAIR’S POV

Dopo la visita, ci fecero accomodare in una stanza piccola ed accogliente, non ero ancora completamente dilatata, e sospettavo che il travaglio sarebbe stato lungo. Le contrazioni erano ormai sempre più ravvicinate, con il passare del tempo il dolore si intensificava.
Oltre al dolore fisico, ero anche preoccupata mentalmente, Chuck sarebbe rimasto con me al momento della nascita? Adesso eravamo insieme, ma ero ancora nella fase del travaglio, l’unica cosa che mi dava leggermente sollievo era tenere stretta la sua mano, mi rincuorava e mi dava forza.Non volevo che mi abbandonasse.
Il dolore non mi dava neanche più il tempo di pensare, le contrazioni erano ormai molte ravvicinate le une alle altre. Non mi davano neppure il tempo di respirare.
L’ostetrica mi visitò e mi disse che dovevo spostarmi dalla sala travaglio alla sala parto. Non volevo costringere Chuck così lasciai la sua mano, sebbene a malincuore, e mi feci aiutare dall’ostetrica.
Ma Chuck mi riprese la mano e mi disse proprio le parole che volevo sentirmi dire: Sono qui con te.


CHUCK’S POV

Avevo preso la sua mano istintivamente, dovevo starle vicino. Non potevo lasciarla sola. Che razza di padre e marito sarei stato?
Quello che successe nelle tre ore successive fu sconvolgente, tanto che ero quasi svenuto.
Ma dopo il dolore di Blair, i suoi urli, che tentava di fare a bassa voce per orgoglio, l’ostetrica disse che mancava solo un’ultima spinta.
Fu così che Rose Audrey Bass, mia figlia nacque.
Piangeva, era coperta di sangue, l’ostetrica tagliò il cordone ombelicale e dopo un brevissimo controllo la diede a Blair, che la reclamava.
Mi avvicinai, Blair e io ridemmo, poi Blair pianse, un pianto di gioia. La bambina era ancora tutta sporca, ma era bellissima, aveva gli stessi occhi di Blair, li aveva aperti subito, era vispa proprio come me e mia moglie.

È bellissima-esclamò Blair-non è vero?

Si, è bella come te!

Ed era la verità. Erano entrambe stupende. Anche se Blair era sudata e molto stanca era ugualmente la mia Regina e la piccola Rose era talmente dolce da essere la mia Principessina.
In quel momento mi sentii l’uomo più felice del mondo. Pensai alle altre persone, l’unica cosa che potevano fare era invidiarci, eravamo famiglia più bella.
Diedi un bacio a Blair, uno alla piccola e sorrisi. Sorrisi di gioia e di amore. Tutte le mie paure erano sparite, l’ansia che avevo provato di non essere capace di avere una famiglia, perché prima non ne avevo mai avuta una, non c’era più.

L’ostetrica mi informò che era arrivata l’ora del primo bagnetto, una cosa tutta padre e figlia, ed io ero felice.


Angolo "Autrice":

Non so perchè ma questo capitolo è letteralmente venuto fuori dal punto di vista di Chuck.
C'è poco dal pov di Blair e mi dispiace di questo, perchè è lei quella che partorisce!! Se riesco scriverò interamente anche il suo pov, ma non sono sicura!!
A presto...
  
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