Un
rumore di passi in una valle desolata. Sono tuoi, quei passi? Sono tuoi
quegli
occhi che guardano impassibili le macerie decadenti di una casa arsa
dalle
fiamme?
Fiamme
rosse, come
l’inferno.
Fiamme
rosse, come sangue
appena stillato da una
ferita.
Ti
piace, il sangue. Ti fa sentire vivo, ma sai anche che ti consuma
dall’interno.
È un controsenso. E ti piacciono, i controsensi. Tu stesso
sei un controsenso.
Urla
striate di rosso
dolore scuotono la notte. Le ascolti
con piacere crescente, assaporandole. Qualcuno sta bruciando, in quella
casa, e
tu ne ridi. La tua anima è già dannata, non
può redimersi. Allora, perché non
godere appieno di quella dannazione?
È tutto
rosso,
lì. Rossi
sono
finanche i tuoi occhi di serpe. Adori il rosso.
È
la passione violenta che ti fa godere mentre guardi bruciare quella
casa
maledetta. È rosso
il terreno che sovrasti con
metodica imponenza. È rossa
la tua anima
squarciata dal mondo.
Una
finestra esplode, una scheggia di vetro ti graffia il labbro superiore.
Senti il
dolce sapore del tuo nettare vitale bagnarti la lingua, e quasi
oscenamente ti
lecchi la ferita. È dolce. È rossa.
Sorridi
sadicamente e inclini la testa, sfiorandoti con lentezza il labbro
graffiato. Gesti
lenti che rispecchiano la lenta morte
rossa
delle persone che ancora gridano in quella casa. Chiedono di uscire, e
tu ne
ridi. Perché privarti di quel piacevole rosso cremisi, quando sai di
poterne godere appieno per un
altro po’?
Il
cielo è oscurato dal fumo, ma questo non ti tocca. Sai che
presto le fiamme
saliranno fin lassù, odalische vestite di sangue lucente
pronte ad eseguire l’ennesimo
requiem di quei miseri esseri viventi la cui vita si spegne. Allora,
anche la
luna diverrà scarlatta,
e porterà a compimento
il perfetto dipinto di un pittore che riflette in un semplice quadro
l’unica
ferina bellezza del mondo.
Perché
noi non viviamo di gioia e speranza. L’unica cosa che conta
davvero è il rosso
fremente della corruzione, del sangue, della
violenza. Anche tu vivi di questo… e ti piace. Ti
è sempre piaciuto quel colore
che ritieni spettro di te stesso, come un’ombra fedele pronta
a seguirti nei
tuoi pietosi abissi di dolore silenzioso e masochista.
Semplicemente,
anche tu sei rosso.
Semplicemente, anche tu sei
tutto ciò che rimane di un uomo che un tempo avrebbe
preferito il verde della
speranza allo scarlatto
del sangue che ora ti
stilla dal labbro arricciato.
Semplicemente,
Anche
tu sei una bestia
Come
ogni altro uomo
Rimasto
su questa terra maledetta.
Angolo
dell’Autrice:
Va
beeeene, questa è
abbastanza pietosa come fiction. Ho provato a rispecchiare Voldemort in
una
semplice storia. Dopotutto, non possiamo dire che di Voldemort non ne
conosciamo già abbastanza.
Quanti
esseri umani non hanno
gli occhi rossi di rabbia e dolore? Quanti di noi vedono rosso quando
ogni cosa
và storta? Io stessa sono una Voldemort. Ma, come ci ha
insegnato Harry,
possiamo combatterlo. Trasformiamo il cremisi della rabbia nel verde
della
speranza nel nuovo giorno. Possiamo farlo, se solo lo vogliamo.
Voldemort ha
scelto il suo colore… ma noi, quale colore sceglieremo
quando sarà il momento
di prendere una decisione?
Ringrazio
coloro che leggono e
recensiscono, e auguro a tutti voi di guardare al rosso dolore come un
ricordo
lontano e quasi estinto dal verde brillante che vi avvolge in candide
spire di
speranza.
Tomi Dark Angel