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Autore: EffieSamadhi    07/01/2011    4 recensioni
[Toy Story 3]
Non si sono visti per almeno cinque anni, è comprensibile che lui stenti a crederci. E' in questo periodo che Bonnie è cambiata di più: è diventata più alta, i capelli si sono allungati e si sono fatti più docili, e il suo corpo ha iniziato ad assomigliare sempre più al corpo di una donna. Anche i suoi interessi si sono diversificati: dai pennarelli è passata all'arte, dai tricicli alle automobili, e dalle bambole è passata ai ragazzi.
[...]
Non ha mai smesso di sognare, e anche se la paura di aver frainteso è tanta, Bonnie sente che val la pena provarci.
[...]
Bonnie rimane a bocca aperta, senza parole. Sente che qualunque cosa potrebbe rovinare l’atmosfera.
E infatti non servono parole.
[...]
Woody guarda Dolly. Dolly guarda Woody. Con un sorriso si prendono la mano.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel Mondo Dei Sogni [Toy Story 3]

NdA – Se siete arrivati fino a qui, significa che questa storia, forse, non è così terribile. O forse sì, fa schifo, e voi siete solo masochisti. Comunque sia, questo è l’ultimo capitolo. Un commento sarebbe gradito, anche solo per sapere che cosa non avete gradito.

A presto,

Pocahontas_Effie, alias Stefania*

 

IV. When You Look Me In The Eyes

 

Bonnie si è lanciata a rotta di collo giù per le scale del campus, rischiando più volte di investire qualcuno, e inciampando un paio di volte nei lacci delle scarpe, che continuano a svolazzare intorno ai suoi piedi. Arrivata al pianterreno col fiatone, ha scansato con un paio di scuse un paio di spasimanti, e si è affrettata a raggiungere l’aula magna, dove le opere del concorso saranno esposte fino a fine mese.

Prima di entrare, ha ripreso fiato, si è allacciata le scarpe e ha controllato di non avere i capelli dritti. È entrata e si è stupita del numero di persone che ancora stanno guardando i disegni: credeva che ormai non interessassero più a nessuno. Poi si ricorda di quanto ha detto il suo professore: i disegni potranno essere venduti, e il ricavato andrà allo studente interessato, tranne una piccola percentuale che andrà alla direzione del college e ai mediatori. Bonnie scuote la testa: chi mai potrebbe comprare il suo disegno? Chi vorrebbe mai comprare i ricordi dei giochi di una bambina?

Infatti, davanti al suo quadro c’è solo una persona. Un uomo, piuttosto alto e con i capelli biondi. Bonnie sorride, e contemporaneamente sente lo stomaco svuotarsi. Un po’ è per l’emozione di sapere Andy così vicino a lei, e un po’ perché un cartello “Venduto” penzola dal suo quadro. L’idea di separarsi da quel disegno le pesa, ma cerca di non pensarci. Quando poi Andy, sentendosi osservato, si volta e sorride, non è difficile pensare ad altro.

Andy le sorride, tendendole una mano, così come tredici anni prima le ha teso i suoi giocattoli.

Bonnie lascia scivolare le proprie dita tra quelle dell’uomo, sentendo che le farfalle continuano a fare i loro comodi con il suo stomaco.

Andy l’attira dolcemente al suo fianco, e così fermi rimangono a guardare il disegno.

In quel momento, Bonnie ricorda della bambola, ancora stretta nella mano destra. “Andy, questa…” inizia, sussurrando.

“L’ho fatta fare ad un amico. Certo, non è bravo quanto te, ma ha fatto un buon lavoro. Gli ho fatto vedere il tuo disegno.”

Bonnie lo guarda, senza sapere bene cosa dire.

“Certo, Bonnie è meglio di Andy” continua lui, tirando fuori dalla tasca un altro pupazzetto, il gemello di Bonnie. Sorride, avvicinando Andy a Bonnie. “Ma d’altra parte, tu sei meglio di me.”

La timidezza di Bonnie si acuisce, le guance di accendono come il naso di un clown, e lei cerca di distogliere lo sguardo. “Almeno, potrò avere un ricordo del disegno, visto che lo hanno venduto.”

“Non c’è bisogno che guardi Bonnie per ricordarlo. L’ho comprato io” sussurra.

Bonnie rimane a bocca aperta, senza parole. Sente che qualunque cosa potrebbe rovinare l’atmosfera.

E infatti non servono parole: la mano di Andy stringe con più decisione quella di Bonnie, i loro visi si avvicinano; e mentre le loro labbra si scambiano il primo di una lunga serie di baci, i due pupazzetti finalmente riuniti si strizzano l’occhio.

   
 
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