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Autore: Franca    16/12/2005    2 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XXXII CAPITOLO

XXXII CAPITOLO

 

-Mamma- esclamò mogio Giovanni sedendosi a tavola

-si??-le rispose la donna indaffarata ai fornelli.

-io torno a casa-.

Una pentola schizzò dalle mani della madre e cadde per terra producendo un forte rumore metallico.

-cosa?- gli chiese a bassa voce guardandolo, diventando improvvisamente pallida.

-torno a casa. Mi sembra semplice, vado dagli zii-

-stai scherzando vero?? Bè se è così bella battuta- disse abbozzando un sorriso, -vero?? È uno scherzo no??- chiese conferma preoccupata al figlio.

-no- disse lui secco, guardando il piatto vuoto davanti a sé e alzando uno sguardo pieno di dolore.

-ma… ma…- cercò di parlare la madre ora sedendosi a tavola davanti al figlio

-ma… ora siamo qua Giò, abbiamo cambiato vita, non potevamo stare più là.. perché non vuoi stare qua?-

-mi sento straniero. È semplice. Non riconosco niente, nulla.. voglio tornare alla mia vita, anche se so che senza papà non sarà come prima…-

al suono di “papà” lo sguardo della donna si abbassò. Giovanni notò che una lacrima le stava scendendo dalla guancia.

-ma… noi siamo qui.. come faremo.. come farò io??COME FARA’ SILVIA??- ora stava piangendo più violentemente. Giovanni aveva visto poche volta la madre piangere, aveva mantenuto sempre una certa dignità.

-è grande, non ha bisogno di m…-

-SI INVECE GIOVANNI! SI CHE HA BISOGNO DI TE!! E ANCH’IO HO BISOGNO DI TE!-ora si era alzata di scatto. Delle ciocche disordinate le cadevano sul viso rosso e rigato di lacrime

-GIA’ LA NOSTRA FAMIGLIA SI è DISTRUTTA- continuò, -SE TE NE VAI ANCHE TU…-disse ora con voce più calma, risedendosi e prendendosi la testa fra le mani.

-non posso sostituire papà per Silvia, lo sai- disse Giovanni alla madre guardandola severamente.

-è grande per cavarsela da sola. Io voglio tornare a casa. Punto e stop. -Se voi volete venire con me, benissimo, se no fa niente.-

La madre di Giovanni era ferita. Come “fa niente”? aveva tentato da 5 anni a questa parte di rimettere insieme i cocci di una famiglia che era andata in frantumi e ora… suo figlio se ne andava?

Non disse più nulla. Era talmente disperata che non riusciva a proferire parola. Giovanni si alzò e per quella sera rimase chiuso in camera sua, cuffie nelle orecchie che martellavano musica rock, sdraiato sul letto, a piangere.

  
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