Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Exelle    07/01/2011    2 recensioni
Di tutti i futuri possibili, Severus Piton ha scelto il peggiore.
Quello in cui i suoi desideri si realizzano.
"Il potere di controllare il futuro è nell'uomo più avido"
E.J.
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black, Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

                                                                  Il Principio
                                                                        Prologo




“Il suo nome è Harry Potter.”
La voce serica attraversò in un sussurro raggelante e tentatore tutti i presenti, rimanendo sospesa, come nebbia, tra di loro. “Il piccolo, dolcissimo Harry Potter.”
Alcuni di tra loro, storsero le loro bocche in sorrisi beffardi che si spensero ben presto, annegati nei loro tratti grevi, rimanendo  in attesa.  Non era bene ridere troppo in sua presenza, pensavano, evitando di guardare troppo a lungo colui che sedeva a capotavola.
“Sfortunatamente per me e per voi, il delizioso Harry Potter e la sua disgraziata esistenza, costituiscono un pericolo per la nostre… attività.”
L’uomo, che di uomo non aveva proprio nulla se non qualche tratto elementare nella sua struttura fisica, rigirò la bacchetta tra le dita lunghe, simili a pallidi ragni, prima di agitarla leggermente e far apparire due piccole figure nebulose che si posarono al centro del tavolo, cominciando a girare in cerchio, danzando.
Ad ogni volteggio, i loro tratti opalescenti e soffusi diventavano definiti, perfezionando i volti, gli abiti, il fisico. I presenti si curvarono verso le due figure, alcuni li occhieggiarono avidi, altri arricciarono il labbro, quasi a deriderli. Altri con odio o con rabbia. Solo uno di loro distolse lo sguardo.
“James e Lily Potter, miei cari Mangiamorte” disse Voldemort, annoiato “Sono i fieri e orgogliosi genitori del piccolo Harry.”
La coppia evocata dalla bacchetta si esibì in un inchino beffardo.
“Un bambino nato alla fine di luglio, da coloro che hanno vinto il Signore Oscuro tre volte. Eccoli, guardateli, sono qui, davanti a voi” Voldemort tese la bacchetta e le due figure di vapore si voltarono e ripercorsero a ritroso il tavolo, mano nella mano, avanzando con fierezza verso di lui.
Voldemort li osservò con una smorfia, luccicanti e gelidi.
“Chi di voi vuole occuparsi di loro? Dell’infante Potter e dei suoi obbrobriosi genitori, tanto cari al nostro gaio Albus Silente?”  Voldemort passò lentamente in rassegna le facce dei Mangiamorte seduti, oltrepassando quella desiderosa di Bellatrix Lestrange che chinò il capo, delusa.
“Non affannatevi in tanti, ve ne prego” riprese Lord Voldemort, tornando a osservare le figure di nebbia, vapore e argento. Sembrava sorprendentemente calmo.
“Mio Signore. Io e Rabastan potremmo…” Voldemort scrutò i due fratelli al fondo della tavola, là dove la luce rossastra del camino era più fioca, cosicché i loro volti apparivano sospesi nel buio.
“Lo farò io, mio Lord. Non ne dubitate” lo sguardo di sfida di un Mangiamorte dai capelli rossi intercettò quello dei due fratelli Lestrange, prima di ritornare a fissarsi sull’Oscuro Signore, il quale rimase in silenzio, a lungo, il volto sollevato e le narici frementi, come se stesse giudicando ognuna delle loro anime. E forse lo stava davvero facendo, mentre scrutava attento le più piccole smorfie dei suoi seguaci.
“Apprezzo la vostra lealtà, Rodolphus, Rabastan ed Evan. Molto di più di quanto non apprezzi la tua esuberanza, Bellatrix o la tua ritrosia, Lucius.”
“Ma mio Signore…”
Voldemort si voltò verso l’uomo dai lunghi capelli color osso, portandosi l’indice magro alle labbra.
Shh, mio viscido Lucius. Parlano i grandi, adesso. Parlo io.”
Un lieve rossore imporporo il viso di Malfoy mentre Narcissa, al suo fianco, lo occhieggiava preoccupata, meno interessata alle occhiate sdegnate  e divertite degli altri.
“Ho deciso di fare un regalo a me stesso. Ho deciso di dimostrare che Lord Voldemort, nonostante la sua clemenza e la sua integrità morale, è perfettamente in grado di redarguire coloro che non comprendono il grande messaggio che sono venuto a portare.”
Codaliscia, seduto su uno sgabello incuneato fra il mastodontico Fingal Stattelwait e  un Mangiamorte dall’aria perennemente scocciata, Aidan Toweer, guardò interrogativo Voldemort, chiedendosi di che razza di messaggio fosse portatore l’Oscuro Signore. Non fu l’unico tra quegli uomini gretti e cattivi a domandarselo, ma Voldemort, ben lungi dal fornire spiegazioni, sollevò le mani, in una posa da orazione, rapito dalla sua stessa voce stridente.
“Io, Lord Voldemort, ucciderò la cara famiglia Potter. E preparerò la mia ascesa, distruggendo l’Ordine della Fenice e quei patetici illusi radunati sotto al suo vessillo!
Inaugurerò un nuovo mondo, un mondo dove la magia è l‘unico potere e dove io, sono l‘unico Dio.”
Disse Lord Voldemort inspirando l’aria satura di fumo e candele. Abbassò la bacchetta, e le due figure di nebbia esplosero in scintille cupe, non prima di aver dato sfoggio delle loro espressioni colme d’orrore e dolore.
Fra i presenti, le reazioni furono le più diverse. Lucius Malfoy tirò un sospiro di sollievo, Bellatrix arricciò il naso, combattuta tra l’entusiasmo per l’avvincente discorso del suo Signore e la rabbia per essere stata respinta per il compito. Altri erano affascinati, alcuni irretiti da dubbi che si affrettarono a scacciare.
L’unico che provò paura fu anche l’uomo a cui Voldemort si rivolse.
“Io, Lord Voldemort ringrazio te, Severus Piton, per aver contribuito all’inizio del Principio.”
Gli occhi serafici di Voldemort incrociarono quelli neri del giovane uomo seduto a metà tavola, il quale sorrise accondiscendente, nonostante la sensazione di un nodo scorsoio che gli stritolava la gola.
Impiccando lui e la sua disgraziata esistenza all’albero dell’infamia.
Cercando di non morire
rantolante sul tavolo, si unì all’applauso, gli occhi vuoti e spenti fissi su colui che era il Suo Signore.




Let's Talk!
Tra  le infinite sottotrame che si sono create nel Dono, c'è stata questa, proprio mentre mi dedicavo al Cap. 14.
Per questioni di spazio, tempo, etc. ho deciso  di staccare questo e rifilarvelo sottoforma di storia a parte (Tenendo qualche rimando nella storia principale)
Oltre ad essere una nuova disgraziata storia sulla disgraziata vita di Severus Piton, sarà anche il mio modo per scongiurare eventuali crisi creative che potrebbero intercorrere durante il Dono. Ma non temete, il Dono rimane comunque la mia storia preferita, in assoluto.
Anche se ammetto che il mio giudizio sia di parte essendo una mia storia!
Alla prossima, Exelle.


  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Exelle