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Autore: _NEMO    07/01/2011    3 recensioni
Le ultime ore di vita del giovane Regulus Black, un personaggio chiave che non è mai stato approfondito come avrebbe meritato.
La storia della silenziosa rivoluzione che fu il primo passo nella distruzione del Signore Oscuro.
"Silente ha proprio ragione, a volte lo Smistamento viene fatto troppo presto."
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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La Primula Rossa








Eccoci arrivati. Non lasciatevi ingannare dall’erba incolta dell’aiuola poco curata nel centro della piazzetta, ci troviamo in uno dei luoghi più importanti e signorili della nostra epoca. Non fate caso alle squallide case che circondano la piazzetta, quella di cui vi parlerò oggi non ha nulla a che fare con il quartiere Babbano da cui è attorniata.

Anzi, pensate, i Babbani nemmeno riescono a vederla, tanto sono distratti dalle loro occupazioni quotidiane. Ormai sono abituati a quello strano errore per cui a tra il numero undici e il tredici non vi sia spazio per alcun numero dodici. Ma non hanno idea di cosa si nasconde al suo interno, e forse è meglio per loro.

Ci troviamo davanti ad un’antica villa di pietra, le ampie finestre sono oscurate da pesanti tende nere e l’insieme sprigiona un’aura di oscura potenza e antica magia.

Ma avviciniamoci, ammiriamo il portone di legno massiccio, con il batacchio di argentei serpenti intrecciati... vi starete chiedendo, a chi appartiene questa casa? Ma soprattutto: cosa ci facciamo noi qui?
Dovete sapere che oggi, in questa casa accadrà un atto davvero rivoluzionario.

Ma entriamo o ci perderemo la parte migliore!

Il nero corridoio è fiocamente illuminato da antiche e signorili torce che rendono l’atmosfera più cupa di quanto già non sia, avanziamo lentamente sulla moquette polverosa... attenti a non fare rumore! Nessuno deve sapere che oggi siamo qui, non siamo affatto i benvenuti!

Forza, veloci, saliamo le scale di legno, non badate alla cucina vuota e spoglia, così silenziosa nonostante sia quasi ora di cena. Dov’è l’elfo domestico che si dovrebbe occupare di preparare deliziosi manicaretti per i suoi padroni? Ma a questo penseremo dopo... si avvicina qualcuno e il momento tanto atteso sta per arrivare

“KREACHER!!! Si può sapere dove diavolo sei??? LA CENA NON è PRONTA!!”

Forza, non badate all’anziana signora che ha urlato nell’ingresso, di lei come degli altri abitanti della casa ci occuperemo più tardi. Abbiamo finalmente raggiunto un pianerottolo da cui si dipana un altro corridoio, sì dovrebbe essere il posto giusto...
Una porta sprangata sulla destra mostra con opulenza la sua targa d’oro puro, da cui il nero nome del figlio maggiore da un anno ormai si cerca di cancellare, ma non indugiamo: non è lui che ci interessa. Per una volta sarà suo fratello ad avere la nostra attenzione. Guardate, c’è una porta socchiusa infondo al corridoio. Deve essere la sua stanza, diamo un’occhiata all’interno, vi va?

Disteso a pancia in giù, sul comodo e ampio letto a baldacchino che troneggia nella sua stanza, un curato ragazzo di massimo diciassette anni sembra intento a studiare con attenzione le venature del legno del pavimento.

Appare perfettamente tranquillo e a suo agio in quella camera, completamente tappezzata da stendardi verde e argento, simbolo inequivocabile della sua fiera appartenenza alla nobile casata di Serpeverde, non trovate?

Ma guardiamo più attentamente, avviciniamoci senza far rumore al suo immenso baldacchino e studiamolo da vicino. Gli occhi continuano a muoversi nervosamente da una parte all’altra della stanza come se fosse in attesa di qualcosa, le bianche dita sono agitate e non smettono di tamburellare un motivetto monotono e ripetitivo sul prezioso tappeto, ricamato con fili d’oro.
Sì, sembra proprio in attesa di qualcosa...o qualcuno?

CRAC

Non sobbalzate così, o vi farete scoprire! Non è altro che il vecchio elfo domestico della famiglia che si è appena Materializzato nella camera del suo padroncino!

“Padron Regulus! Padron Regulus! Kreacher è tornato, è tornato come gli era stato ordinato signore!”

Non notate anche voi qualcosa di strano? Sembra spaventato a morte e... sì, sta inequivocabilmente gocciolando! Cosa gli sarà successo?

“Kreacher, oh mio fido elfo domestico, ti ho atteso con il cuore in gola in questi giorni! Cos’è successo? Ho temuto il peggio...”

Ma guardatelo, un nobile Purosangue, figlio dei signori incontrastati della sua era che teme per la vita di un sudicio elfo domestico!

“Padron Regulus... lei è sempre così gentile con il povero Kreacher!”

“Ti prego, ora, racconta! Non badare alle urla della mia povera madre, poi le parlerò personalmente! Dove ti ha portato Voldemort?”

Avete notato il tremore nella sua voce, nel pronunciare il nome di quel terribile mago? Guardate le pupille dilatate, i rivoli freddi che scorrono sulla sua nuca: il nostro piccolo Black è semplicemente terrorizzato. E a ragione! Sa che la sua ora è vicina... sa che non si rassegnano le dimissioni a Lord Voldemort, è un servizio di vita o di morte.

“Il Signore Oscuro... Il Signore Oscuro ha portato Kreacher in una grotta” comincia scosso da potenti brividi l’elfo domestico “Siamo entrati e ... all’interno c’era un immenso lago nero e una piccola isola nel mezzo... e una barca, una barca stregata!”i suoi grandi occhi a palla sono sgranati dall’orrore, le sue mani simili a ragni continuano a contorcersi nel suo grembo “Il Signore Oscuro ha portato Kreacher sulla barca e insieme hanno attraversato il lago” deglutisce “sull’isola... sull’isola c’era un bacile...colmo di una strana pozione” la sua voce è ridotta a un sussurro, grandi lacrime velano i suoi occhi spaventati “Il Signore Oscuro ha fatto bere a Kreacher la pozione... e...” la sua voce sfuma al ricordo ancora vivo delle cose terribili vissute in quella caverna e sussulta violentemente come in preda ad un attacco.

“Kreacher, ti prego abbiamo poco tempo... finisci il racconto! E’ il solo modo per impedire altre morti e distruzioni...” anche Regulus è agitato, i suoi timori più reconditi sembra si stiano avverando

“Il S-signore Oscuro ha depositato un medaglione sul fondo del bacile” continua con fatica il povero elfo, la voce un po’ più forte rispetto a prima “...ha versato dell’altra pozione e ha lasciato... ha lasciato Kreacher nella grotta” si interrompe brevemente, gli occhi puntati a terra, la parte più difficile del racconto sembra essere arrivata “ Kreacher aveva sete padrone, molta sete e... si è avvicinato all’acqua per bere ma appena ha toccato la superficie del lago...”sobbalza piagnucolando “...sono spuntati fuori quelli! Erano m-m-morti padrone...”

“INFERI?!” è il turno di Regulus di sobbalzare “Kreacher, coraggiosissimo Kreacher... come hai fatto a fuggire?”

“Il padrone aveva ordinato a Kreacher di tornare...”

“Sì ma, come...?”

“... e Kreacher è tornato!”

Il giovane ragazzo dal viso affilato e affascinante si accascia sul letto, una mano sul volto. Sembra molto più vecchio dei suoi diciassette anni. Egli sa qual è la sua strada, l’ha decisa egli stesso nel momento esatto in cui ha offerto Kreacher al suo signore, ma ora che è arrivato il momento il suo volere sembra vacillare. Sembra.

“Kreacher, so che quello che sto per chiederti è inaccettabile per te, ma devi fidarti ok? Devi fidarti di padron Regulus” le parole gli escono lentamente dalla bocca come se le soppesasse una ad una “Devi riportarmi in quella grotta”

Guardate come la sorpresa iniziale negli occhi dell’elfo si è presto tramutata in rinnovato terrore. Nessuno di noi può capire i sentimenti di un vecchio elfo domestico ma il fatto che esiti di fronte ad un ordine diretto del suo padrone forse può farci capire il terrore che hanno visto i suoi grandi occhi stanchi.

“Padrone...”

“Osi disubbidire ad un mio ordine?!” finalmente l’indole dell’autoritario Purosangue è venuta alla luce: il ragazzo non potrebbe esprimere più potenza di così. E’ in piedi adesso e fissa il piccolo elfo con uno sguardo indecifrabile, gli afferra il braccio e scandisce ringhiando “Guidami”

CRAC

Dov’è finito Regulus?? Era qui un attimo fa, con quello strano elfo domestico... ma devono essersi Smaterializzati lontano, a chilometri e chilometri da qui... In quella misteriosa e Oscura grotta.
Ma si avvicinano dei passi, passi lenti e pesanti. Facciamo attenzione...

SBAM

“Regulus, hai per caso visto...” Un grido disumano riempie l’aria. A quanto pare, non siamo gli unici ad essersi accorti della sua scomparsa.

Ricordate la vecchia e signorile donna che poco prima avevamo incontrato sulla soglia della cucina? E’ qui davanti a noi, affannata con una mano al cuore per lo stupore. Dovremmo farle notare la busta di pergamena sigillata sul letto del figlio?

Altri passi concitati si avvicinano: un anziano signore dal portamento aristocratico raggiunge la moglie sulla soglia della piccola camera che sta diventando troppo affollata per i miei gusti, non vorrei mai che ci notassero... Forse è meglio seguire il giovane Black e il suo fido servitore!



*



Ed eccoci in un turbinio di colori sull’orlo di una scogliera. Un forte vento ulula tremendamente spazzando la rada erba che ha avuto il coraggio di crescere in quelle coste scoscese. Il mare è in tempesta e alcuni schizzi ci raggiungono. Forza, la grotta non può essere lontana!

Infatti, ecco lo svolazzante mantello scuro di Regulus sparire dietro ad una roccia perfettamente piatta e liscia qualche metro sotto di noi. Ci siamo quasi, la ribellione del servo sta per essere compiuta. Seguiamo gli ormai conosciuti passi dei nostri protagonisti all’interno della grotta: è esattamente come l’ha descritta l’elfo. Un bagliore verdastro e spettrale che sembra provenire dal centro del lago illumina fiocamente lo spazio scavato dal mare nella roccia.
Ed ecco, la barca del racconto, sembra ancorata da una corda invisibile e, non appena il mago e l’elfo salgono su di essa, comincia a muoversi accompagnata da un rumore sferragliante e sinistro.

Dovremo accontentarci di vedere la scena da lontano, non è il caso di arrischiarci ad arrivare a nuoto: nonostante l’acqua sembri calma, nasconde un infido segreto.

Attraverso la brillante bruma che circonda l’isola possiamo scorgere il profilo scuro delle due figure che abbiamo seguito. Sembra stiano discutendo

“Kreacher, ascoltami! Io non sarei in grado di uscire sano e salvo da questo posto una volta risvegliati gli Inferi... ma tu, tu sì!”

“Padron Regulus, no! NO!”

“Ascoltami bene Kreacher, se quello che mi hai raccontato è vero, e non ho alcun dubbio che sia così, dopo che avrò bevuto la pozione non sarò più in me e potrei cominciare a darti degli ordini contraddittori. Tu non mi devi ascoltare, capito? Prendi il medaglione nascosto sul fondo del bacile e sostituiscilo... con questo”

Non vi saprei dire con sicurezza cosa ha estratto lo smilzo ragazzo da una tasca del suo mantello, attraverso la fine nebbiolina che lo avvolge le figure sono indistinte, ma sembra proprio un medaglione d’oro.

“A questo punto Kreacher, dovrai fuggire senza pensare a me! E’ chiaro?”

Un pigolio non meglio identificato proveniente dalla piccola figura vicino al ragazzo, probabilmente sta a significare un muto assenso perché il ragazzo non ha affatto finito di dettare istruzioni al suo piccolo amico

“Tornato a casa ti proibisco di parlare con chiunque della famiglia di quello che è successo oggi! Nemmeno mia madre deve sapere, è l’unico modo per proteggervi!” che sia la strana atmosfera della grotta o la mia lontananza che rende più difficile e sconnessa la comprensione delle parole del giovane Black ma, non è sembrato anche a voi di udire un certo tremore nella sua voce, già irrochitasi a causa del freddo?

“E ora ricorda, la cosa più importante di tutte: giurami Kreacher, giurami che farai tutto ciò che è in tuo potere per distruggere questo medaglione. Deve essere lo scopo della tua vita, non arrenderti finché non ci sarai riuscito!”

Un altro pigolio, se possibile, anche più flebile del primo. E’ chiaro che se l’elfo non fosse costretto alla cieca ubbidienza non ci penserebbe due volte a trascinare il suo padrone il più lontano possibile da quel luogo

“Giurami che farai tutto ciò che ti ho ordinato finora” la voce è ferma, perentoria. Non si accettano risposte negative

“Kreacher... Kreacher lo giura padrone”

Il ragazzo sembra non avere la forza per replicare, si avvicina al bacile di legno e lo solleva all’altezza della sua bocca.
Beve un lungo sorso.
Un urlo improvviso, disumano e terribile squarcia il silenzio innaturale che si era venuto a creare. Il ragazzo è ora accasciato a terra e si tiene la gola come se ogni singola fibra del suo essere stesse bruciando.
Vediamo l’elfo zampettare impaurito verso il suo padrone ma guardate, lui lo respinge con un gesto sprezzante. Un altro lungo sorso.
Il ragazzo sembra percorso da spasmi assolutamente incontrollabili ma è risoluto, sorso dopo sorso, urlo dopo urlo, il bacile è finalmente vuoto.

Data la lontananza possiamo solo immaginarlo, ma non è difficile rappresentarsi nel pensiero il fiorire di un incerto sorriso sulle labbra del coraggioso uomo. E’ accasciato a terra e l’elfo tenta inutilmente di rianimarlo. Spreca le sue energie, l’uomo lo sa bene... con le ultime forze rimaste lo allontana e con quello che sembra uno sforzo sovrumano si avvicina risoluto all’acqua.
La nebbia verdastra si è dissipata: ai nostri occhi la scena è chiara. L’elfo guarda assolutamente immobilizzato dal terrore il suo amato padrone trascinato sul fondo del lago da mani e braccia bianche e cadaveriche.

Con una forza di volontà inimmaginabile, il piccolo esserino volta le spalle al padrone, deposita il falso medaglione nel bacile e con una semplice magia lo riempie nuovamente della stessa pozione che ha appena ucciso il suo più caro amico. Nella piccola manina, stretto quasi spasmodicamente sta il vero medaglione.

Possiamo vederlo pendere dalla catenina dorata chiusa nel pugno dell’elfo, sembra che abbia capito cosa sia successo e cerca in ogni modo di fuggire dalla presa. Ma l’elfo è fermo, la presa forte. Un ultimo sguardo al lago da cui lentamente stanno affiorando sempre più numerosi i corpi morti che hanno trascinato il suo padron Regulus alla morte e con l’ultimo e sonoro CRAC che sentirete in questa storia si Smaterializza lontano.



Chi ricorderà l’audace impresa del giovane Black? Chi rimarrà a cantare il suo coraggio e la sua determinazione? Chi celebrerà negli anni la silenziosa rivolta di un Mangiamorte nei confronti del suo padrone? Una rivolta che segna il primo passo della Sua distruzione...

Silente ha proprio ragione, a volte lo Smistamento viene fatto troppo presto.








Angolo di Nemo

Ok, calma non spellatemi viva... Non so nemmeno io cosa sia questa storia ma mi affascinava troppo la figura del giovane rivoluzionario che si ribellava al suo padrone *espressione convinta e infiammata* (prendetela con le pinze questa xD)! E dunque, eccomi qui :)
Lo so, lo so... anch'io era piena di dubbi sulla sua pubblicazione in particolar modo per la forma in cui l'ho scritta: non sono abituata a usare il presente e soprattutto a inserire così direttamente un io narrante nella storia ma... boh, vi è piaciuta?
Non abbiate paura, fatemi sapere cosa ne pensate! :)

Piccola informazione: Il titolo mi è stato ispirato dalla collana di libri "The Scarlet Pimpernel" cioè appunto la primula rossa. La storia racconta di un nobile rivoluzionario che negli anni del Terrore, in seguito alla Rivoluzione Francese, si oppone un po' a tutta la società firmando i suoi misfatti con un piccolo fiore rosso. Beh, non ho potuto che associarlo al nostro giovane e solitario eroe Regulus!


Spero abbiate apprezzato, grazie in anticipo ^^

Fra

  
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