We are friends
Stai salendo le scale, seguendo Codaliscia.
Il tuo cuore batte all’impazzata, rivedrai un’altra volta l’Oscuro Signore.
Lo hai già visto, ma è sempre un grande dolore.
E’ l’uomo che ha ucciso tutto quello che a te stava a cuore.
Non riesci a sopportare il suo viso, così diverso.
Ma capisci di odiarlo. Di odiarlo sopra ogni cosa.
Quando entri nella stanza, il tuo cuore si ferma.
Sospesa sopra al tavolo c’è l’insegnate di Babbanologia, la Professoressa Charity Burbage.
La guardi, sorpreso alla sua vista, ma poi ti rendi conto del perché lei sia lì.
Ha affermato più volte che i Babbani devono essere trattati come i Maghi, non disprezzati.
Noti che Draco
è sconvolto, ma ti soffermi su di lui solo un secondo. Non devi far
capire che provi quasi pena nei suoi confronti.
Non puoi dire di rivederti in lui, perché tu hai scelto il tuo posto,
lui no.
Voldemort ti
parla, la sua voce non la trovi più melodiosa come molti anni prima,
anzi. E’ fredda, tagliente, anche se ti ammira.
Ammira di essere stato la sua spia, senza farti mai scoprire.
Ti siedi nella sedia a fianco alla sua, lui ti offre un posto d’onore. Ma tu lo vorresti realmente?
No, non lo voglio.
Il tuo sguardo è duro, ma confermi che Harry Potter si sposterà in un altro giorno da quello che ha detto Yaxel. Non vuoi pensare a nient’altro, devi riuscire a continuare il compito che ti sei prefissato, che ti hanno costretto a fare, a causa dei tuoi errori.
Le scene seguenti, poi, sono come dei piccoli scatti, quasi senza avere un senso.
Lui ha bisogno di una bacchetta e si aggira per quel lungo tavolo, viscido come un serpente. Nessuno si offre volontario, ma Lui sa già chi è la sua vittima. La bacchetta di Lucius è quella migliore, più accurata… soprattutto, è quella perfetta per un uomo mediocre, che non è riuscito a prendere la profezia, scatenando la Sua ira.
Poi il Signore Oscuro si concentra sull’ospite. La donna riprende coscienza e guarda spaventata le persone sedute alla tavola. Il suo guardo è triste alla vista del suo alunno, ma un lampo di speranza le arriva quando vede Severus.
- Severus, Severus please..
La guardi, non sapendo cosa dire. Vorresti salvarla, dirle che andrà tutto bene e che ci sarai tu al suo fianco. Tu sei dalla sua parte.
Ma non puoi.
- We are friends...
Non ha più voce. Il tuo sguardo vacilla, senti che Lui ti sta fissando. Ma non puoi fare niente, è il tuo destino.
- Avada Kedavra!
Il corpo giace inerme al centro del tavolo. Non osi guardarlo, e distogli lo sguardo.
Stai soffrendo, e lo sai. Perché sai che la fine si sta avvicinando.
- Nagini… dinner.
Il serpente ti passa affianco, ma quasi non te ne accorgi. O forse sei tu che non vuoi avvertire, perché ti sei ormai isolato.
Nessuno ha notato che sei diverso. Che provi qualcosa e che non hai un cuore di ghiaccio.
Non hai il tempo di pensare alla donna che è stata appena divorata da quell’animale. Non hai tempo di pensare alla tua amica.
Ritorni
alla tua maschera di bravo attore, parlando al Signore Oscuro del tuo
piano infallibile contro l’Ordine e il figlio della tua amata.
Piccola One Shot dedicata a uno dei miei personaggi preferiti: Severus
Piton.
In questi giorni, vicino alla data del suo compleanno, mi sentivo molto
attaccata a lui, quindi non ho resistito a scrivere questo pezzo dei
Doni della Morte.
I dialoghi ho voluto metterli in inglese, per farli più significativi
(almeno per me).
Spero vi sia piaciuta!
Aspetto le vostre recensioni,
CruellaDeVil