Incidente. Ospedale.
Queste erano le uniche due parole che mi giravano per la mente da circa
un quarto d'ora.
Quindici
minuti prima un Joe in lacrime mi aveva chiamato, dicendomi che Nick
aveva avuto un incidente e che ora si trovava al Sant James
Hospital.
Il telefono mi era caduto dalle mani e avevo
iniziato a piangere. Ormai io e Nick non stavamo insieme da un anno, ma
io lo amavo ancora e al solo pensiero che gli sarebbe potuto succedere
qualcosa rabbrividivo.
Ed ora eccomi qui, in mezzo al traffico che speravo di arrivare in
tempo.
Ero
completamente terrorizzata. Conoscevo la famiglia Jonas da tempo
immemorabile e avevo visto piangere Joe pochissime volte, ma al
telefono quella sera mi era parso disperato e avevo la brutta
sensazione che Nick stesse peggio di quanto lui mi aveva fatto
capire.
Finalmente dopo più di venti minuti riuscì a
raggiungere l'ospedale. Parcheggiai la macchina al primo posto che
trovai e di corsa entrai nell'edificio bianco e
spettrale.
Gli
ospedali mi hanno sempre fatto un effetto strano- ma dopotutto a chi
non fanno uno strano effetto?- e quel giorno più che mai. Vedevo
persone dappertutto, ma non quelle che cercavo io. L'odore di gomma e
disinfettante mi arrivò dritto al cervello e mi offuscò ancora di più i
pensieri, già confusi per conto loro. Arrivai di fronte ad una
infermiera.
"Scusi signora io sto cercando Nicholas Jonas, mi hanno detto
che...."
"Jane siamo qui" spuntò Joe da dietro ad una parete e io mi precipitai
da lui, lasciando la frase a metà.
Abbracciai
quello che ormai consideravo mio fratello, avevo bisogno di una persona
e sentivo che anche Joe aveva bisogno di qualcuno.
"Joe voglio vederlo, dov'è?"
"Vieni
con me" mi prese per mano e ci dirigemmo verso un corridoio lungo e
bianco. Tutto in quel posto era bianco e vuoto.
Non appena
svoltammo un angolo trovai di fronte a me tutta la famiglia Jonas.
Avevano più o meno tutti lo stesso sguardo di Joe. Occhi rossi, gonfi e
vuoti, senza più speranza. Perchè loro sapevano qualcosa di cui io ero
all'oscuro, ecco perchè io riuscivo ancora a sperare.
"Jane siediti, ti prego" dopo aver abbracciato Denise, mi misi seduta
su una sedia come aveva detto Joe.
"Come
sta? Cosa gli è successo di preciso?" guardavo Joe negli occhi e da
poco si era avvicinato anche Kevin, distrutto.
"Stava
guidando e non si sa forse un colpo di sonno o la velocità troppo alta
e...è andato a finire contro uno spartitraffico. Fortunatamente alcune
persone hanno chiamato subito i soccorsi che lo hanno trasportato qui
ma..." Joe non riuscì a continuare, le lacrime avevano ripreso a
scendere e si era attaccato ad un braccio di Kevin. E fu proprio lui
che continuò.
"Adesso è in coma" a questa parola i miei occhi persero la speranza,
proprio come quelli di tutti i presenti.
Il
mio Nick era in coma, solo delle macchine lo tenevano in vita. Mi alzai
come un'automa e chiesi in quale camera era ricoverato. La numero
9.
Mi diressi verso quella stanza senza pensare, la mia
mente era vuota e i miei occhi pieni. Pieni di lacrime che uscivano
solo per il dolore, ma che sapevano essere inutili. Perchè delle
lacrime non potevano riportarmi indietro la persona
amata.
Aprì
la porta della sua stanza ed entrai. Anche lì dentro tutto era bianco.
L'unica fonte di colore erano le sbarre grigie del letto. Nick
era lì, al centro della stanza, sdraiato immobile su quel letto. Era
pieno di tubi e intorno a lui c'erano vari apparecchi che facevano
strani rumori.
Anche dopo tutto quello che era successo,
non riuscì a non constatare quanto fosse bello. Anche con gli occhi
chiusi,una mascherina per respirare e tanti fili intorno a lui,
conservava l'orgoglio di essere Nick Jonas.
Mi avvicinai sempre di
più, fino a che non arrivai accanto a lui. Mi misi a sedere su una
sedia lì vicino e gli presi la mano.
"Ciao Nick, sono io
Jane. Lo so che mi hai lasciato lo scorso anno, anzi tra una settimana
è un anno esatto. Ma io non ho mai smesso di amarti, mai nemmeno per un
secondo. Tu sei stato la persona più importante della mia vita e anche
se mi hai fatto soffrire io non dimenticherò mai gli splendidi momenti
che abbiamo passato insieme. Tu sei sempre stato una persona forte, una
persona che non si fa mettere i piedi in testa da niente e nessuno. Hai
affrontato il diabete a testa alta, non ti sei mai lasciato abbattere
da nulla e hai sempre combattuto. E adesso sono qui che ti chiedo di
combattere, perchè vedi io ho dovuto vivere quest'anno solo potendoti
guardare da lontano, ma mi bastava; ora ti prego di non farmi questo,
non puoi andare via e farmi vivere l'intera vita senza te, perchè giuro
che non lo sopporterei. Perciò ora prendi tutta la tua buona volontà e
supera anche questa avversità. Io credo in te e non puoi deludermi. Ti
amo, ti amo tanto" gli baciai una guancia e uscì asciugandomi gli
occhi.
"Allora come è stato vederlo lì con tutti quei tubi?"
"Orribile Joe, orribile".
"Non
avrei mai pensato che sarebbe potuto succedere. Nick è sempre stato
così forte e...non se lo merita è troppo giovane" abbracciai di nuovo
Joe.
Dopo qualche minuto arrivò un dottore.
"La
famiglia Jonas?" tutti si alzarono e circondarono il medico. Io mi
tenni leggermente a distanza, ma abbastanza vicina da poter sentire
ogni cosa.
"Si. Come sta mio figlio?" disse Paul che teneva tra le braccia
Frankie.
"Signori,
la situazione di vostro figlio è decisamente grave. Il suo cuore perde
sempre più battiti e crediamo che tra un po' potrebbe morire
definitivamente. Ma abbiamo anche convenuto che un modo per curarlo ci
sarebbe. Gli serva un cuore nuovo, un cuore che funzioni bene. Ma
purtroppo noi qui ora siamo sprovvisti di un cuore che sia compatibile
con il signor Jonas. Dovremo richiederlo a qualche altro ospedale, ma
la procedura è lunga e a lui serva subito. E noi non sappiamo che
fare".
"Se sono compatibile, glielo dono io il mio cuore"
dissi di colpo quando il medico smise di parlare e fu calato il
silenzio.
"Be' signorina dovrebbe fare tutti gli accertamenti, ma non è troppo
avventata come decisione?"
"Già Jane, non lo puoi fare davvero" tutti cercavano di convincermi a
non fare quel gesto.
"Ascoltatemi
tutti. Se io muoio non importerà a nessuno. Io non avrò un intera
famiglia che piange al mio funerale. Mia madre è un'alcolizzata che si
ricorda a malapena come si chiama, mio padre non so nemmeno chi sia e
l'unica persona che mi faceva sentire importante era Nick. Se lui
dovesse morire io credo che gli andrei incontro. La mia vita senza lui
è nulla, perciò tanto vale finirla prima. Poi lui ha un milione di
sogni da realizzare e altrattante milioni di fan da far sognare.
Preferisco morire io, che far morire lui. Dopotutto questo mondo ha più
bisogno di un Nick Jonas, che di una Jane Williams".
Tutti
mi guardavano senza riuscire a dire una parola. Io diedi nome e cognome
al dottore e mi diressi con lui in una stanza dove si fecero tutti gli
accertamenti vari.
Io pregai sempre che fossimo compatibili, altrimenti sarei
morta dopo.
"Ecco
signorina Williams, queste sono le sue analisi e lei è compatibile col
signor Jonas" tirai un sospiro di sollievo e chiesi al dottore se
potessi rimanere un attimo da sola perchè dovevo fare una cosa. Rimasta
sola in una stanza presi carta e penna e inizia a scrivere una lettera.
La scrissi molto velocemente perchè ogni secondo sprecato era oro, ma
condensai all'interno tutti i miei sentimenti.
Finito di scrivere uscì e consegnai la lettera a Joe.
"Quando tuo fratello si risveglierà, ti prego di
dargliela".
"Jane io...ti prego deve esserci un altro modo. Non puoi
morire".
"No
Joe, è Nick che non può morire" lo abbracciai e così feci con tutti gli
altri Jonas. Loro cercarono sempre di dissuadermi dal farlo, ma ormai
la mia decisione era presa.
Entrai in sala operatoria, i
dottori mi addormentarono e così regalai la mia vita a Nick. Lui
avrebbe saputo conservarla meglio.
Mal
di testa. Avevo un forte mal di testa. Cercai di aprire gli occhi, ma
una luce abbagliante non me lo permise. Allora mossi la mano e trovai
un altra che la stringeva.
Quel contatto era così familiare: Joe. Avrei potuto riconoscere il
calore di mio fratello tra mille.
"Si
sta svegliando" e questa era la voce di Kevin, dolce e calma
come
sempre. Ma non riuscivo a capire cosa stava succedendo, dove mi
trovavo.
Così cercai di nuovo di aprire gli occhi e questa
volta ci riuscì. Ero sdraiato su un letto, le pareti intorno a me erano
bianche, perciò non ero a casa. Ero in ospedale.
Kevin e Joe erano intorno a me e mi guardavano con gli occhi spenti,
che nascondevano una piccola gioia.
"Cosa
mi è successo?" la prima cosa che mi venne in mente era che la mia
glicemia si era alzata ed ero svenuto, ecco perchè mi trovavo in
ospedale.
"Non ti ricordi nulla?"
"Io...l'incidente"
pian piano i ricordi tornavano e rivedevo le luci delle auto
sull'autostrada, mi ritornava la paura e poi il suono dello
scontro.
"Già Nick, hai fatto un brutto incidente".
"Sapete pensavo che sarei morto" invece ero vivo, un
miracolo.
Joe e Kevin si guardavano in un modo strano e Joe aveva in mano una
busta bianca.
"Be' sei finito in coma".
"Jane è stata qui, vero? Ho sentito la sua voce".
"Si Nick, Jane è stata qui. Ora ti prego di ascoltare, perchè
non sarà facile da spiegare".
"Che cosa?"
"Joe
forse è meglio se gli dai la lettera" Joe annuì e mi passò la busta
bianca. La presi e aprendola iniziai a leggere.
"Caro
Nick,
se
adesso stai leggendo questa lettera è perchè ti sei svegliato e
l'operazione è andata bene. Forse ce l'avrai con me o forse non ti
importerà nulla, ma io dovevo farlo. Tu eri in punto di morte e solo un
cuore nuovo poteva salvarti, così io ti ho donato il mio. Già, Nick ti
ricordi quando quella volta ti ho detto che ormai il mio cuore era tuo?
Si quella volta era in senso figurato, ma questa no. Adesso il mio
cuore batte dentro al tuo petto, ed è giusto che sia così. Prima
batteva per te e lo stesso è adesso. Come
ho già detto alla tua famiglia è meglio che muoia io,
piuttosto
che sia tu a lasciare questo mondo. Per te ci sarebbero troppe persone
tristi, mentre per me al massimo due o tre che poi se ne farebbero una
ragione.
Sai
Nick è vero tu mi hai lasciato un anno fa e so che ormai non mi ami più
e molti mi chiederebbero perchè l'ho fatto. La risposta è perchè ti
amo, ti amo più della mia stessa vita e continuerò ad amarti anche
senza un cuore. Perchè tu sei e resterai sempre il mio dolce Nicholas.
Non sono mai stata in grado di immaginarmi una vita senza te e adesso
che me ne si presenta l'occasione....be' rabbrividisco e mi sento
male.
Tu hai sempre fatto qualcosa di speciale per me, il
giorno del mio compleanno o ai nostri anniversari, mentre io mi sono
sempre limitata a ringraziarti o piangere per l'emozione. Adesso ho
deciso che è il mio turno e voglio fare qualcosa di speciale per te.
Perchè io ho un debito con te. Tu mi hai riportato alla vita
con
il tuo amore quando pensavo che non ci potesse essere via di uscita. E
adesso voglio sdebitarmi, regalandoti la mia vita.
Mi fido
di te e so che tratterai il mio cuore (be' adesso è tuo) nel miglior
modo possibile e ti prego di fargli vivere tutte le emozioni più belle
e di farlo battere per la persona giusta. Perchè a questo mondo esiste
la persona che ti merita, io no di certo.
Ti prego di
goderti la tua nuova vita il più a lungo possibile e di assaporare ogni
momento, perchè come dici sempre tu: la vita è troppo corta, perciò
prendi ogni momento e apprezzalo.
Spero che tu non mi dimenticherai mai e specialmente non
dimenticare il fatto che ti amo.
Tua per sempre, Jane.
Ps. scusa se è breve e confusa, ma ho avuto poco tempo per scriverla.
Un grandissimo bacio.
"No,
no, no, no, nooooooo" non poteva essere, Jane la mia Jane era morta per
salvare me. Istintivamente mi toccai il petto e sentì il lieve
ticchettio del cuore battere. Quello era il suo cuore, io possedevo il
suo cuore per sempre.
"Nick ti prego calmati".
"No
Joe, non posso calmarmi. Quella notte io ero diretto a casa sua per
chiederle scusa, per dirle che sono stato uno scemo a lasciarla e
speravo che potesse perdonarmi. Invece lei ha dato la sua vita, lei non
c'è più. Lei non meritava di morire, perchè lei era buona.L'unica colpa
che aveva era quella di essersi innamorato di un cretino come me.
Mentre io sono
solo uno stupido egoista che l'ha fatta soffrire" urlavo e piangevo.
Non ci vedevo più dal dolore e la prima idea che mi passò per la mente
fu quella di uccidermi o lasciarmi morire lentamente. Poi ricordai le
parole che Jane aveva scritto nella lettera e non potevo deluderla. Lei
credeva in me e sapevo che se mi sarei ucciso lei sarebbe morta
definitivamente, perchè dopotutto una parte di lei era ancora viva e la
potevo sentire. Così mi ripromisi di aver cura del suo cuore e di
proteggerlo, come dovevo fare da quando l'ho
conosciuta.
"Nick
ora respira e ti prego calmati, perchè sei ancora in convalescenza"
Kevin mi rimise sdraiato e io cercai di tranquillizzarmi. Stringevo
ancora tra le mani la sua lettera e tutto mi sembrava un orrendo
incubo.
"Ho bisogno di lei" dissi febbrilmente.
"Nick
cerca di ricordarla per sempre, di non dimenticare il gesto che lei ha
fatto per te.Lei vivrà per sempre dentro te".
"Lo so, lo so".
Il
mio angelo era volato via, ma prima o poi l'avrei raggiunta. Staremo
insieme per sempre, niente e nessuno potrà dividerci. Amore mio ti
chiedo solo di aspettarmi.
Ok
ragazze mi dispiace per voi, ma l'ispirazione mi è mancata per tutte le
vacanze e mi è tornata adesso che stanno per finire :(
Ennesima
shot senza senso e anche melodrammatica, ma spero che vi
piaccia
e ogni commento sarà apprezzato ( anche se mi dite di smettere di
scrivere, vi capirò).