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Autore: michiru_    07/01/2011    2 recensioni
Fan Fiction su Haruka e Michiru riguardante l'anime "Bishoujo Senshi Sailor Moon". Premetto, non so ancora quanti capitoli farò. L'ottavo capitolo era l'ultimo da revisionare totalmente, ora penso ne aggiungerò uno ogni settimana, dato che iniziando la scuola il tempo a disposizione diminuisce >w
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Haruka si stava allontanando velocemente, verso l’orizzonte, oltre il cielo azzurro. Guidava la moto come pochi sapevano fare: era svelta e leggiadra, allo stesso tempo, veloce e leggera come l’aria.

Non si era resa conto di aver incrociato per la prima volta il suo destino, anche se per un solo istante. Lo aveva incontrato, gli aveva rivolto il suo primo sguardo.

 Ma non era riuscita a percepirlo.

Per lei era stata una giornata stancante: trovarsi in un nuovo ambiente assieme a persone sconosciute non era da tutti i giorni, doveva trovare il tempo per abituarsi. Tuttavia quel cambiamento le aveva fatto bene: si sentiva come rinata, in armonia con se stessa. Tra l’altro nessuno poteva giudicarla un soggetto negativo, nessuno la conosceva ancora alla perfezione.

Era contenta, quasi felice di aver cambiato scuola.

Arrivata a casa, stanca, Haruka si buttò sul letto: aveva bisogno di una lunga dormita, di riposo.  Chiuse gli occhi e si lasciò alle spalle la realtà, abbandonandosi  ai suoi dolci sogni.
O forse, tanto dolci, non lo erano.
Una visione.

Nero. Dove si trovava Haruka?

Forza. Cos’era quel sentimento che le bruciava dentro?

Vento. Perché sembrava che volesse parlare con lei?

Un posto apparentemente tranquillo, cupo, nero e rosso, dominava i sogni di Haruka. Il vento soffiava in direzione del mare: era caldo, secco, potente. Stava preannunciando l’arrivo di una tempesta. Tutto sembrava oscurarsi, ogni secondo, ogni minuto che passava.

Finchè le tenebre non divennero sovrane.

Una figura. Un volto umano; una graziosa ragazza dagli occhi blu stava fissando Haruka. Quella misteriosa sagoma, apparsa all’improvviso, non lasciava trasparire nulla dal suo sguardo: si riusciva a percepire solo una grande determinazione nelle sue parole.

“Ascoltami…” disse quella ragazza “ aiutami a scongiurare la fine del mondo! Il nostro scopo è trovare i talismani e il Santo Graal! Risvegliare la suprema essenza! Solo insieme possiamo riuscirci. Aiutami..so che tu percepisci i messaggi del vento, so che sei tu una delle prescelte!”

Appena terminato di parlare, la graziosa ragazza sparì nel nulla e, in quel preciso istante, il vento, potente, divenne padrone di quell’insolito luogo. Tutto, compresa Haruka, fu spazzato via: non rimase più nulla. Nessuna anima viva. Solo il vuoto. E il Silenzio.

Incubi.

 Haruka si svegliò di colpo. Le otto di sera: aveva dormito più del dovuto. Era accaldata e sudata, non si sentiva tanto bene: il sogno l’aveva impaurita inconsciamente.

“Di nuovo..credevo di essermi liberata di quell’incubo. Invece è ritornato, più terribile che mai.”

Haruka, come la stessa Michiru, era perseguitata da incubi di paura e distruzione. Era riuscita a sfuggirgli, per un po’ di tempo: riusciva a non pensarci tenendosi sempre impegnata e, piuttosto che non far nulla e tenere la mente libera, scappava dalla realtà con la sua moto, volando via come il vento.

Non capiva cosa volessero significare quei terribili sogni: ma era certa di non essere lei quella che doveva scongiurare la fine del mondo,  essere una paladina non la entusiasmava. Tra l’altro, era sempre stata una normalissima ragazza: perché doveva essere proprio lei la prescelta?

Decise di andarsi a fare una doccia e, successivamente, di uscire per comprarsi qualcosa per la cena. Benché non avesse molta fame, doveva pur tenersi in piene forze: l’indomani sarebbe stato un nuovo giorno, non  poteva permettersi di rimanere debole.

Riuscì a far tutto molto velocemente: si fece la doccia, uscì, e, nel giro di due orette massimo aveva già fatto ciò che si era prefissata, compreso il prepararsi per la mattina successiva.
Erano le 22.30: tardi. Domani si sarebbe dovuta svegliare alle 6.00 per andare a scuola e, sentendosi stanca, decise nuovamente di andare a dormire, sperando che questa volta la sua mente riuscisse ad addormentarsi insieme a lei, senza giocarle brutti scherzi. Haruka tirò le tende e si rifugiò nel letto.

Prima di addormentarsi, le prese una stretta allo stomaco. Non le venne di certo perché aveva mangiato troppo: le saltarono in mente quegli incubi. Si chiese chi mai fosse quella misteriosa ragazza che le appariva in sogno. Sentiva di averla già incontrata da qualche parte, forse in un passato non troppo lontano. E se fossero state accomunate dallo stesso destino?

“Smetterla, devo smetterla” si disse fra sé e sé”Io non credo al destino. So bene qual è il mio compito: trovarmi bene in quella scuola e condurre una vita normale, più serena possibile. Anzi..domani andrò direttamente ad iscrivermi al club di atletica leggera: un po’ d’impegno non potrà farmi male.”

Con questi pensieri, evitando di ricadere nelle fauci delle tenebre, Haruka chiuse gli occhi e si addormentò.

La notte era ancora lunga, le ore di buio tante. La luna, piena , splendeva raggiante illuminando la città col suo potente bagliore.

Luce: la luce che portava un po’ di coraggio nei cuori di Haruka e Michiru.

Il raggio della speranza.
   
 
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