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Autore: Sathia    07/01/2011    2 recensioni
La guerra contro Voldemort è finita, i buoni hanno vinto… ma troppo tardi. Non c’e più nulla da salvare, nessun Mondo Mmagico da ricostruire, il Ministero è caduto ed i pochi maghi superstiti sono in fuga.
Solo Harry, chiuso a Grimmauld Place, è rimasto. Rimasto perchè non ha nessun posto dove andare, nessuno da cui tornare. Gli sono rimasti solo i ricordi, ma forse sono proprio questi la chiave per sistemare ogni cosa. Certo ci vorrebbe una mente Serpeverde per rendere il tutto sensato ma…
Genere: Avventura, Comico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Da VII libro alternativo
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Autrice: Sathia (nome fittizio che impedirà alle masse urlanti di fan di trovarmi... o meglio: alle masse urlanti, armate e incattivite ^___^).

Beta: Boann (la povera anima pia che ha accettato questo compito senza sapere che sono una dislessica selettiva... grazie cara, non so cosa farei senza di te ^___^).

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter (no-no, se così fosse: pensate davvero che sarei qui? O che sarei a un rendevouz privato con un paio di attori del cast a caso? La vita è ingiusta... ç__ç).

Avvertimenti: Se avete letto gli avvertimenti credo che siate piuttosto confusi. Questa storia parte da un supposto Post libro 7 (senza epilogo) dai toni lugubri e apocalittici, per svolgersi nell'Era dei Malandrini dall'aria molto più rilassata e scherzosa. Non so se sono io incapace di segnare gli avvertimenti o se sono le mie idee troppo assurde per rientrare negli schemi...

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Sopravvissuta alla vagonata di festività, sono tornata con una sorpresa... a voi l'ardua sentenza.

Buona lettura.

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Cambiare il Futuro

Del senno di poi son piene le fosse...

... ma non questa volta. 

Capitolo 1

Quanti morti...

Harry aveva perso il conto dei funerali a cui aveva partecipato dalla fine della Seconde Guerra Magica. Ormai poteva contare gli amici ancora in vita sulle dita d'una mano. L'ultimo, il più doloroso, era stato quello di Draco neanche sei mesi prima. Da quel momento ogni cosa aveva perso importanza se non il cercare un modo per riportarlo indietro.

Quanta devastazione...

Nonostante fossero passati alcuni anni il Mondo Magico non si era più ripreso. Molti erano fuggiti, Ron ed Hermione avevano resistito per un po' ma quando i sopravvissuti all'Ultima Battaglia avevano cominciato a morire per mano di anonimi Maghi Oscuri non avevano avuto più scelta. Con una figlia piccola e un secondo in arrivo, sfiancati dalle battaglie e dai lutti, avevano lasciato l'isola utilizzando i documenti Babbani di Hermione per trasferirsi il più lontano possibile dalla Patria morente.

Non c'era più nulla da salvare...

Era tardi, troppo tardi per qualunque intervento. Lo sapeva lui, come lo sapevano i Ministri che per primi erano scappati, come topi su una nave che affonda. Quella guerra gli aveva portato via ogni cosa bella la vita gli avesse concesso. A lui come a ogni altro.

Non restavano che i ricordi...

Ed erano proprio questi che gli avevano salvato la vita e restituito la speranza.

Chiuso a Grimmauld Place, unico luogo ancora sicuro, ormai vuota da tempo e sul punto di crollare su sé stessa, tanto era malandata. Si era impegnato per mesi a ricostruire ricordi in cerca di un evento, un momento in particolare che gli potesse restituire un po' di pace.

Poi era stato scoperto...

Quando Lei era tornata entrando in quella casa per trovarlo in quello stato pietoso era rimasta senza fiato. Forse per il puzzo che infestava quelle stanze, forse per la visione di un Harry Potter tanto denutrito e disperato.

Harry doveva ammettere che una volta forzato a guardarsi allo specchio le aveva dovuto dare ragione. Nemmeno ricordava più quand'era stata l'ultima volta che aveva mangiato, o dormito se era per quello, ma il suo viso lo esprimeva a chiare lettere.

Lei lo aveva salvato...

Aveva ascoltato tutta la sua storia e i suoi progetti in silenzio mentre cucinava per poi spingergli sotto al naso ogni piatto con un secco "Mangia." e sedersi difronte a lui nuovamente in silenzio controllando che tra una frase delirante e l'altra mandasse giù qualcosa.

Non era riuscito a mangiar molto e, comunque, mezz'ora dopo aveva già rigettato quasi tutto. Non era in grado di trattenere un granché, troppo disabituato a cibarsi.

Lei era l'unica rimasta...

Le aveva mostrato la stanza. Camminando tra cartacce, appunti e documenti che era stato fin troppo semplice trafugare dagli archivi del Vecchio Ministero dopo il crollo del sistema, era possibile vedere sulle pareti la linea temporale di tutti gli eventi dalla dubbia importanza del secolo appena terminato.

Lei aveva perso tutto...

Quando Draco era morto, in quella maledetta imboscata, lei era sparita. Non si era fatta vedere nemmeno al suo funerale, e Harry davvero non avrebbe potuto darle torto, avrebbe voluto poter fare lo stesso.

Lei era stanca di combattere...

Lei la traditrice che si era rivoltata contro il suo stesso sangue. Lei la Serpe che aveva avvelenato il suo stesso padre. Lei l'arma finale di Voldemort, la sua Mangiamorte preferita, l'unica che non aveva previsto potesse tradirlo. Lei che invece ne aveva causato la rovina schierandosi al fianco di Harry Potter.

Lei avrebbe combattuto ancora...

Se non altro per vendetta. Quella vendetta che Harry sentiva bruciarle nelle vene, mentre fissava con distacco tutto quel caos di nomi, luoghi e avvenimenti appuntati ovunque su quelle sudicie pareti. Harry conosceva quella sensazione esaltante travestita da giustizia che ti invadeva fin dentro l'anima perché era la stessa che aveva impedito a lui di morire.

Lei l'avrebbe aiutato ancora una volta...

Ne fu certo quando incrociò il suo sguardo gelido e impenetrabile. Nessuna emozione solcava il bel viso della sua nuova socia mentre valutava la fattibilità di quel piano assurdo ma...

"Questo è un suicidio annunciato." commentò con calma indicando vagamente tutto quello che la circondava prima di fissare Harry con distaccata superiorità "Per tua fortuna ho un po' di tempo libero per sistemare questa massa di sciocchezze mentre tu ti rimetti in forma prima della partenza..."

Lei avrebbe fatto in modo che funzionasse...

Harry sogghignò in risposta alle sue parole affrettandosi a seguirla fuori dalla stanza verso quella che scoprì essere la vecchia camera che anni prima, quando ancora l'Ordine esisteva, aveva condiviso con Ron.

Lei gli indicò uno dei letti, il meno muffito dei due probabilmente "Non voglio vederti fino a domattina." lo informò e, prima che Harry potesse ribellarsi in qualunque modo, aggiunse spaventosamente pacata "Disturbami mentre lavoro e ti farò rimpiangere i bei tempi delle Cruciatus."

Lei non scherzava...

Harry le sorrise comunque in qualche modo sollevato dal fatto che non fosse cambiata per niente in quei mesi di lontananza.

Si era già voltata per scendere al piano di sotto a sistemare quel macello di baggianate ideato da Harry quando, a un passo dal primo scalino, si voltò indietro "Sia chiaro che Voldemort è mio."

Harry scrollò le spalle, gli stava più che bene. Del resto lui aveva già avuto una volta l'onore di ucciderlo, era giusto che anche Morgana avesse la sua parte.

Lei gli sorrise sinceramente, per la prima volta da anni. Ah, bastava così poco per far felice una donna. Altro che diamanti, un bell'omicidio premeditato e sarà tua per sempre.

No, non potevano fallire perché tanto ormai non avevano più nulla da perdere...

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In caso abbiate qualcosa da dire io sono qui per ascoltarvi... ^___^

Alla prossima,

Sathia

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